ATC: B01AE07 | Descrizione tipo ricetta: RRL - LIMITATIVA RIPETIBILE |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE |
Presenza Lattosio:
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Prevenzione di ictus e embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale non-valvolare (FANV), con uno o più fattori di rischio, quali precedente ictus o attacco ischemico transitorio (TIA); età ≥ 75 anni; insufficienza cardiaca (Classe NYHA ≥ II); diabete mellito; ipertensione. Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP e EP negli adulti.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Interazioni del trasportatore Dabigatran etexilato è un substrato del trasportatore d’efflusso P-gp. La somministrazione concomitante con inibitori della P-gp (vedere tabella 6) è probabile che determini un aumento delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran. Se non diversamente prescritto in modo specifico, è richiesto uno stretto controllo clinico (ricerca di segni di sanguinamento o anemia) quando dabigatran sia co-somministrato con forti inibitori della P- gp. In combinazione con alcuni inibitori della P-gp potrebbero rendersi necessarie delle riduzioni della dose (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4 e 5.1). Tabella 6: Interazioni del trasportatore
Inibitori della P-gp | |
Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3) | |
Ketoconazolo | Il ketoconazolo dopo una dose singola orale di 400 mg ha aumentato i valori totali di AUC0-∞ e Cmax di dabigatran rispettivamente di 2,38 volte e 2,35 volte, e rispettivamente di 2,53 volte e 2,49 volte, dopo dosi multiple orali di 400 mg di ketoconazolo una volta al giorno. |
Dronedarone | Quando dabigatran etexilato e dronedarone erano somministrati contestualmente i valori totali dell’AUC0-∞ e della Cmax di dabigatran aumentavano rispettivamente di circa 2,4 volte e 2,3 volte, dopo dosi multiple di 400 mg di dronedarone bid, e rispettivamente di circa 2,1 volte e 1,9 volte dopo una dose singola di 400 mg. |
Itraconazolo e ciclosporina | Sulla base dei risultati in vitro ci si può aspettare un effetto simile a quello di ketoconazolo. |
Uso concomitante non raccomandato | |
Tacrolimus | In vitro tacrolimus ha dimostrato avere un effetto inibitorio sulla P-gp simile a quello osservato per itraconazolo e ciclosporina. Dabigatran etexilato non è stato studiato clinicamente in associazione a tacrolimus. Tuttavia, i limitati dati clinici disponibili con un altro substrato della P-gp (everolimus) suggeriscono che l’inibizione della P-gp con tacrolimus sia più debole di quella osservata con potenti inibitori della P-gp. |
Uso concomitante con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 4.4) | |
Verapamil | Quando dabigatran etexilato (150 mg) è stato co-somministrato con verapamil per via orale, la Cmax e l’AUC di dabigatran aumentavano, ma le dimensioni di questo cambiamento variavano in funzione del tempo di somministrazione e della formulazione di verapamil (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). |
L’aumento massimo di esposizione a dabigatran è stato osservato con la prima dose di una formulazione a rilascio immediato di verapamil, somministrata un’ora prima dell’assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 2,8 volte e dell’AUC di circa 2,5 volte). L’effetto era progressivamente diminuito con la somministrazione di una formulazione a rilascio prolungato (aumento della Cmax di circa 1,9 volte e dell’AUC di circa 1,7 volte) o con la somministrazione di dosi multiple di verapamil (aumento della Cmax di circa 1,6 volte e aumento dell’AUC di circa 1,5 volte). Non è stata osservata un’interazione significativa quando verapamil è stato somministrato 2 ore dopo l’assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 1,1 volte e aumento dell’AUC di circa 1,2 volte). Ciò è spiegato dall’assorbimento completo di dabigatran dopo 2 ore. | |
Amiodarone | Quando Pradaxa è stato co-somministrato con una dose singola orale di 600 mg di amiodarone, la quantità e la velocità di assorbimento di amiodarone e del suo metabolita attivo DEA sono rimaste essenzialmente immodificate. L’AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate di circa 1,6 volte e 1,5 volte rispettivamente. Considerando la lunga emivita di amiodarone, la potenziale interazione può perdurare per settimane dopo la sospensione di amiodarone (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). |
Chinidina | La chinidina è stata somministrata a dosi di 200 mg ogni 2 ore fino ad una dose totale di 1.000 mg. Dabigatran etexilato è stato somministrato due volte al giorno per 3 giorni consecutivi, al terzo giorno con o senza chinidina. L’AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate rispettivamente in media di 1,53 volte e di 1,56 volte, con la somministrazione concomitante di chinidina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). |
Claritromicina | Quando la claritromicina (500 mg due volte al giorno) è stata somministrata in associazione a dabigatran etexilato in volontari sani, è stato osservato un aumento dell’AUC di circa 1,19 volte e della Cmax di circa 1,15 volte. |
Ticagrelor | Quando una dose singola di 75 mg di dabigatran etexilato è stata somministrata contemporaneamente a una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor, l’AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate rispettivamente di 1,73 e di 1,95 volte. Dopo somministrazione multipla di 90 mg di ticagrelor b.i.d. l’aumento dell’esposizione a dabigatran è di 1,56 e di 1,46 volte rispettivamente per l’AUC e la Cmax. La somministrazione concomitante di una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor e di 110 mg di dabigatran etexilato (allo stato stazionario) aumentava la AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran rispettivamente di 1,49 volte e di 1,65 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Quando una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor veniva somministrata 2 ore dopo la somministrazione di dabigatran etexilato 110 mg (allo stato stazionario), l’aumento della AUCτ,ss e della Cmax,ss di dabigatran si riduceva rispettivamente a 1,27 volte ed a 1,23 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Questa somministrazione scaglionata è quella raccomandata per cominciare ticagrelor con una dose iniziale. La somministrazione concomitante di 90 mg di ticagrelor BID (dose di mantenimento) con 110 mg di dabigatran etexilato aumentava la AUCτ,ss e la Cmax,ss aggiustate di dabigatran rispettivamente di 1,26 volte e di 1,29 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. |
Posaconazolo | Anche posaconazolo in parte inibisce la P-gp, ma non è stato studiato clinicamente. La co-somministrazione di Pradaxa e posaconazolo deve essere effettuata con cautela. |
Induttori della P-gp | |
Uso concomitante da evitare | |
es. rifampicina, erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), carbamazepina o fenitoina | È atteso che la somministrazione concomitante riduca le concentrazioni di dabigatran. La pre-somministrazione dell’induttore rifampicina ad una dose di 600 mg una volta al giorno per 7 giorni ha ridotto il picco totale di dabigatran e l’esposizione totale rispettivamente del 65,5% e del 67%. L’effetto induttore era diminuito determinando un’esposizione a dabigatran vicina al valore di riferimento entro il settimo giorno successivo alla sospensione del trattamento con rifampicina. Dopo ulteriori 7 giorni non sono stati osservati incrementi della biodisponibilità. |
Inibitori della proteasi come ritonavir | |
Uso concomitante non raccomandato | |
es. ritonavir e le sue associazioni con altri inibitori della proteasi | Questi influiscono sulla P-gp (sia come inibitori che come induttori). Poiché non sono stati studiati, l’uso concomitante con Pradaxa non è raccomandato. |
Substrato della P-gp | |
Digossina | In uno studio condotto su 24 soggetti sani, quando Pradaxa è stato somministrato in associazione a digossina non sono state osservate modifiche dell’esposizione a digossina né alterazioni cliniche significative dell’esposizione a dabigatran. |
FANS | I FANS somministrati come analgesici a breve durata d’azione hanno mostrato di non essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento quando associati a dabigatran etexilato. L’uso cronico di FANS aumentava il rischio di sanguinamento di circa il 50% sia con dabigatran etexilato che con warfarin. |
Clopidogrel | In volontari sani, giovani, di sesso maschile la somministrazione concomitante di dabigatran etexilato e clopidogrel non determinava un ulteriore prolungamento dei tempi di sanguinamento capillare rispetto a clopidogrel in monoterapia. Inoltre, l’AUCτ,ss e la Cmax,ss e le misure di coagulazione per l’effetto di dabigatran o l’inibizione dell’aggregazione piastrinica come misura dell’effetto di clopidogrel sono rimaste essenzialmente immodificate confrontando il trattamento combinato e i rispettivi mono-trattamenti. Con una dose di carico di 300 mg o 600 mg di clopidogrel, l’AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate di circa il 30-40% (vedere paragrafo 4.4). |
ASA | La co-somministrazione di ASA e di 150 mg di dabigatran etexilato due volte al giorno può aumentare il rischio di ogni tipo di sanguinamento dal 12% al 18% e 24% con 81 mg e 325 mg di ASA rispettivamente (vedere paragrafo 4.4). |
EBPM | L’uso concomitante di EBPM quali enoxaparina e dabigatran etexilato non è stato valutato in modo specifico. Dopo il passaggio da un trattamento di 3 giorni con 40 mg di enoxaparina somministrati una volta al giorno per via s.c., 24 ore dopo la somministrazione dell’ultima dose di enoxaparina l’esposizione a dabigatran era lievemente inferiore rispetto a quella successiva alla somministrazione di dabigatran etexilato da solo (dose singola da 220 mg). È stata osservata una maggiore attività anti-FXa/FIIa dopo la somministrazione di dabigatran etexilato preceduta dal pre-trattamento con enoxaparina rispetto al trattamento con dabigatran etexilato da solo. Si ritiene che ciò sia dovuto ad un effetto trainante del trattamento con enoxaparina ed è considerato non clinicamente rilevante. I risultati di altri test di attività anti-coagulante correlata a dabigatran non erano modificati in modo significativo dal pre-trattamento con enoxaparina. |
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI) | |
SSRI e SNRI | Gli SSRI e gli SNRI hanno incrementato il rischio di sanguinamento in tutti i gruppi di trattamento dello studio RE-LY. |
Sostanze che influenzano il pH gastrico | |
Pantoprazolo | Quando Pradaxa è stato somministrato in associazione a pantoprazolo, è stata osservata una riduzione di circa il 30% dell’AUC di dabigatran. Pantoprazolo ed altri inibitori della pompa protonica (PPI) sono stati co-somministrati con Pradaxa negli studi clinici e non si è osservata riduzione dell’efficacia di Pradaxa. |
Ranitidina | La somministrazione di ranitidina con Pradaxa non ha effetti clinicamente rilevanti sull’assorbimento di dabigatran. |
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni capsula rigida contiene 150 mg di dabigatran etexilato (come mesilato). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 • Pazienti con grave compromissione renale (CLCr < 30 ml/min) • Sanguinamento attivo clinicamente significativo • Lesioni o condizioni, se considerate un fattore di rischio significativo di sanguinamento maggiore. Possono includere ulcera gastrointestinale in corso o recente, presenza di neoplasie ad elevato rischio di sanguinamento, recente lesione cerebrale o spinale, recente intervento chirurgico a livello cerebrale, spinale od oftalmico, recente emorragia intracranica, varici esofagee accertate o sospette, malformazioni arterovenose, aneurismi vascolari o anomalie vascolari maggiori intraspinali o intracerebrali • Trattamento concomitante con ogni altro anticoagulante come eparina non frazionata (ENF), eparine a basso peso molecolare (enoxaparina, dalteparina ecc.), derivati dell'eparina (fondaparinux ecc.), anticoagulanti orali (warfarin, rivaroxaban, apixaban ecc.) fatta eccezione per specifiche circostanze. Quali il cambio di terapia anticoagulante (vedere paragrafo 4.2), quando l'ENF è somministrata alle dosi necessarie per mantenere pervio un catetere centrale venoso o arterioso o quando l'ENF è somministrata durante l'ablazione transcatetere per fibrillazione atriale (vedere paragrafo 4.5) • Compromissione epatica o malattia epatica che possa avere un qualsiasi impatto sulla sopravvivenza • Trattamento concomitante con i seguenti forti inibitori della P-gp: ketoconazolo ad uso sistemico, ciclosporina, itraconazolo e dronedarone (vedere paragrafo 4.5) • Protesi valvolari cardiache che richiedano trattamento anticoagulante (vedere paragrafo 5.1).
Posologia
Posologia Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con FANV con uno o più fattori di rischio Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP ed EP negli adulti Le dosi raccomandate di Pradaxa nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP sono illustrate in tabella 1. Tabella 1: Dosi raccomandate per la prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale, TVP ed EP
Dose raccomandata | |
Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti adulti con fibrillazione atriale nonvalvolare (FANV), con uno o più fattori di rischio | Pradaxa 300 mg assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno |
Trattamento della trombosi venosa profonda (TVP) e dell’embolia polmonare (EP) e prevenzione delle recidive di TVP ed EP negli adulti | Pradaxa 300 mg assunti come una capsula da 150 mg due volte al giorno, successivamente al trattamento con un anticoagulante parenterale somministrato per almeno 5 giorni |
Raccomandazione di riduzione della dose | |
Pazienti di età ≥80 anni | Dose giornaliera di Pradaxa 220 mg, come una capsula da 110 mg due volte al giorno |
Pazienti in trattamento concomitante con verapamil | |
Riduzione della dose da prendere in considerazione | |
Pazienti di età compresa tra 75 e 80 anni | La dose giornaliera di Pradaxa di 300 mg o di 220 mg deve essere identificata su base individuale valutando il rischio tromboembolico e il rischio di sanguinamento |
Pazienti con compromissione renale moderata (CLCr 30-50 ml/min) | |
Pazienti con gastrite, esofagite o reflusso gastroesofageo | |
Altri pazienti ad aumentato rischio di sanguinamento |
Indicazione | Durata del trattamento |
Prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale | La terapia deve essere continuata a lungo termine. |
TVP/EP | La durata della terapia deve essere stabilita dopo un’attenta valutazione del beneficio della terapia rispetto al rischio di sanguinamento (vedere paragrafo 4.4). La scelta della terapia di breve durata (almeno 3 mesi) si deve basare su fattori di rischio transitorio (ad esempio recente intervento, trauma, immobilizzazione) e quelle di più lunga durata su fattori di rischio permanente o TVP idiopatica o EP. |
Avvertenze e precauzioni
Rischio emorragico Pradaxa deve essere utilizzato con cautela in condizioni di aumentato rischio di sanguinamento o quando usato in concomitanza con medicinali che alterano l’emostasi attraverso l'inibizione della aggregazione piastrinica. Un sanguinamento si può verificare in qualsiasi sito corporeo durante la terapia con Pradaxa. Un'immotivata caduta dei valori di emoglobina e/o dell'ematocrito o della pressione arteriosa deve indurre alla ricerca del sito di sanguinamento. In caso di sanguinamento potenzialmente fatale o non controllato, quando si rende necessaria una rapida inattivazione dell’effetto anticoagulante di dabigatran, è disponibile l’inattivatore specifico (Praxbind, idarucizumab) (vedere paragrafo 4.9). Negli studi clinici, Pradaxa è stato associato ad una più alta incidenza di sanguinamento maggiore gastrointestinale (GI). Un aumento del rischio è stato osservato negli anziani (≥ 75 anni) con la posologia di 150 mg somministrata due volte al giorno. Ulteriori fattori di rischio (vedere anche la tabella 3) comprendono l’assunzione concomitante di antiaggreganti piastrinici come clopidogrel e acido acetilsalicilico (ASA) o antinfiammatori non steroidei (FANS), come anche la presenza di esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo. Fattori di rischio La tabella 3 riassume i fattori che possono incrementare il rischio di sanguinamento. Tabella 3: Fattori che possono incrementare il rischio di sanguinamento
Fattori farmacodinamici e cinetici | Età ≥ 75 anni |
Fattori che aumentano i livelli plasmatici di dabigatran | Maggiori: |
• Compromissione renale moderata (CLCr 30-50 ml/min) | |
• Forti inibitori della P-gp (vedere paragrafi 4.3 e 4.5) | |
• Co-somministrazione di inibitori della P-gp da deboli a moderati (ad es. amiodarone, verapamil, chinidina e ticagrelor; vedere paragrafo 4.5) | |
Minori: | |
• Basso peso corporeo (< 50 kg) | |
Interazioni farmacodinamiche (vedere paragrafo 4.5) | • ASA e altri inibitori della aggregazione piastrinica come clopidogrel |
• FANS | |
• SSRI o SNRI | |
• Altri medicinali che possono alterare l’emostasi | |
Patologie / procedure con rischi emorragici speciali | • Disturbi della coagulazione congeniti o acquisiti |
• Trombocitopenia o disturbi della funzionalità delle piastrine | |
• Biopsia recente, trauma maggiore | |
• Endocardite batterica | |
• Esofagite, gastrite o reflusso gastroesofageo |
Test (valore di valle) | Indicazione |
Prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale e TVP/EP | |
dTT [ng/ml] | > 200 |
ECT [x-volte maggiore del limite superiore della norma] | > 3 |
aPTT [x-volte maggiore del limite superiore della norma] | > 2 |
INR | Non deve essere effettuato |
Funzionalità renale (CLCr in ml/min) | Emivita stimata (ore) | L’assunzione di Pradaxa deve essere interrotta prima della chirurgia elettiva | |
Elevato rischio di sanguinamento o chirurgia maggiore | Rischio standard | ||
≥ 80 | ≈ 13 | 2 giorni prima | 24 ore prima |
≥ 50-< 80 | ≈ 15 | 2-3 giorni prima | 1-2 giorni prima |
≥ 30-< 50 | ≈ 18 | 4 giorni prima | 2-3 giorni prima (>48 ore) |
Interazioni
Interazioni del trasportatore Dabigatran etexilato è un substrato del trasportatore d’efflusso P-gp. La somministrazione concomitante con inibitori della P-gp (vedere tabella 6) è probabile che determini un aumento delle concentrazioni plasmatiche di dabigatran. Se non diversamente prescritto in modo specifico, è richiesto uno stretto controllo clinico (ricerca di segni di sanguinamento o anemia) quando dabigatran sia co-somministrato con forti inibitori della P- gp. In combinazione con alcuni inibitori della P-gp potrebbero rendersi necessarie delle riduzioni della dose (vedere paragrafi 4.2, 4.3, 4.4 e 5.1). Tabella 6: Interazioni del trasportatore
Inibitori della P-gp | |
Uso concomitante controindicato (vedere paragrafo 4.3) | |
Ketoconazolo | Il ketoconazolo dopo una dose singola orale di 400 mg ha aumentato i valori totali di AUC0-∞ e Cmax di dabigatran rispettivamente di 2,38 volte e 2,35 volte, e rispettivamente di 2,53 volte e 2,49 volte, dopo dosi multiple orali di 400 mg di ketoconazolo una volta al giorno. |
Dronedarone | Quando dabigatran etexilato e dronedarone erano somministrati contestualmente i valori totali dell’AUC0-∞ e della Cmax di dabigatran aumentavano rispettivamente di circa 2,4 volte e 2,3 volte, dopo dosi multiple di 400 mg di dronedarone bid, e rispettivamente di circa 2,1 volte e 1,9 volte dopo una dose singola di 400 mg. |
Itraconazolo e ciclosporina | Sulla base dei risultati in vitro ci si può aspettare un effetto simile a quello di ketoconazolo. |
Uso concomitante non raccomandato | |
Tacrolimus | In vitro tacrolimus ha dimostrato avere un effetto inibitorio sulla P-gp simile a quello osservato per itraconazolo e ciclosporina. Dabigatran etexilato non è stato studiato clinicamente in associazione a tacrolimus. Tuttavia, i limitati dati clinici disponibili con un altro substrato della P-gp (everolimus) suggeriscono che l’inibizione della P-gp con tacrolimus sia più debole di quella osservata con potenti inibitori della P-gp. |
Uso concomitante con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 4.4) | |
Verapamil | Quando dabigatran etexilato (150 mg) è stato co-somministrato con verapamil per via orale, la Cmax e l’AUC di dabigatran aumentavano, ma le dimensioni di questo cambiamento variavano in funzione del tempo di somministrazione e della formulazione di verapamil (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). |
L’aumento massimo di esposizione a dabigatran è stato osservato con la prima dose di una formulazione a rilascio immediato di verapamil, somministrata un’ora prima dell’assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 2,8 volte e dell’AUC di circa 2,5 volte). L’effetto era progressivamente diminuito con la somministrazione di una formulazione a rilascio prolungato (aumento della Cmax di circa 1,9 volte e dell’AUC di circa 1,7 volte) o con la somministrazione di dosi multiple di verapamil (aumento della Cmax di circa 1,6 volte e aumento dell’AUC di circa 1,5 volte). Non è stata osservata un’interazione significativa quando verapamil è stato somministrato 2 ore dopo l’assunzione di dabigatran etexilato (aumento della Cmax di circa 1,1 volte e aumento dell’AUC di circa 1,2 volte). Ciò è spiegato dall’assorbimento completo di dabigatran dopo 2 ore. | |
Amiodarone | Quando Pradaxa è stato co-somministrato con una dose singola orale di 600 mg di amiodarone, la quantità e la velocità di assorbimento di amiodarone e del suo metabolita attivo DEA sono rimaste essenzialmente immodificate. L’AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate di circa 1,6 volte e 1,5 volte rispettivamente. Considerando la lunga emivita di amiodarone, la potenziale interazione può perdurare per settimane dopo la sospensione di amiodarone (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). |
Chinidina | La chinidina è stata somministrata a dosi di 200 mg ogni 2 ore fino ad una dose totale di 1.000 mg. Dabigatran etexilato è stato somministrato due volte al giorno per 3 giorni consecutivi, al terzo giorno con o senza chinidina. L’AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate rispettivamente in media di 1,53 volte e di 1,56 volte, con la somministrazione concomitante di chinidina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). |
Claritromicina | Quando la claritromicina (500 mg due volte al giorno) è stata somministrata in associazione a dabigatran etexilato in volontari sani, è stato osservato un aumento dell’AUC di circa 1,19 volte e della Cmax di circa 1,15 volte. |
Ticagrelor | Quando una dose singola di 75 mg di dabigatran etexilato è stata somministrata contemporaneamente a una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor, l’AUC e la Cmax di dabigatran sono aumentate rispettivamente di 1,73 e di 1,95 volte. Dopo somministrazione multipla di 90 mg di ticagrelor b.i.d. l’aumento dell’esposizione a dabigatran è di 1,56 e di 1,46 volte rispettivamente per l’AUC e la Cmax. La somministrazione concomitante di una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor e di 110 mg di dabigatran etexilato (allo stato stazionario) aumentava la AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran rispettivamente di 1,49 volte e di 1,65 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Quando una dose iniziale di 180 mg di ticagrelor veniva somministrata 2 ore dopo la somministrazione di dabigatran etexilato 110 mg (allo stato stazionario), l’aumento della AUCτ,ss e della Cmax,ss di dabigatran si riduceva rispettivamente a 1,27 volte ed a 1,23 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. Questa somministrazione scaglionata è quella raccomandata per cominciare ticagrelor con una dose iniziale. La somministrazione concomitante di 90 mg di ticagrelor BID (dose di mantenimento) con 110 mg di dabigatran etexilato aumentava la AUCτ,ss e la Cmax,ss aggiustate di dabigatran rispettivamente di 1,26 volte e di 1,29 volte, rispetto alla somministrazione del solo dabigatran etexilato. |
Posaconazolo | Anche posaconazolo in parte inibisce la P-gp, ma non è stato studiato clinicamente. La co-somministrazione di Pradaxa e posaconazolo deve essere effettuata con cautela. |
Induttori della P-gp | |
Uso concomitante da evitare | |
es. rifampicina, erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), carbamazepina o fenitoina | È atteso che la somministrazione concomitante riduca le concentrazioni di dabigatran. La pre-somministrazione dell’induttore rifampicina ad una dose di 600 mg una volta al giorno per 7 giorni ha ridotto il picco totale di dabigatran e l’esposizione totale rispettivamente del 65,5% e del 67%. L’effetto induttore era diminuito determinando un’esposizione a dabigatran vicina al valore di riferimento entro il settimo giorno successivo alla sospensione del trattamento con rifampicina. Dopo ulteriori 7 giorni non sono stati osservati incrementi della biodisponibilità. |
Inibitori della proteasi come ritonavir | |
Uso concomitante non raccomandato | |
es. ritonavir e le sue associazioni con altri inibitori della proteasi | Questi influiscono sulla P-gp (sia come inibitori che come induttori). Poiché non sono stati studiati, l’uso concomitante con Pradaxa non è raccomandato. |
Substrato della P-gp | |
Digossina | In uno studio condotto su 24 soggetti sani, quando Pradaxa è stato somministrato in associazione a digossina non sono state osservate modifiche dell’esposizione a digossina né alterazioni cliniche significative dell’esposizione a dabigatran. |
FANS | I FANS somministrati come analgesici a breve durata d’azione hanno mostrato di non essere associati ad un aumentato rischio di sanguinamento quando associati a dabigatran etexilato. L’uso cronico di FANS aumentava il rischio di sanguinamento di circa il 50% sia con dabigatran etexilato che con warfarin. |
Clopidogrel | In volontari sani, giovani, di sesso maschile la somministrazione concomitante di dabigatran etexilato e clopidogrel non determinava un ulteriore prolungamento dei tempi di sanguinamento capillare rispetto a clopidogrel in monoterapia. Inoltre, l’AUCτ,ss e la Cmax,ss e le misure di coagulazione per l’effetto di dabigatran o l’inibizione dell’aggregazione piastrinica come misura dell’effetto di clopidogrel sono rimaste essenzialmente immodificate confrontando il trattamento combinato e i rispettivi mono-trattamenti. Con una dose di carico di 300 mg o 600 mg di clopidogrel, l’AUCτ,ss e la Cmax,ss di dabigatran erano aumentate di circa il 30-40% (vedere paragrafo 4.4). |
ASA | La co-somministrazione di ASA e di 150 mg di dabigatran etexilato due volte al giorno può aumentare il rischio di ogni tipo di sanguinamento dal 12% al 18% e 24% con 81 mg e 325 mg di ASA rispettivamente (vedere paragrafo 4.4). |
EBPM | L’uso concomitante di EBPM quali enoxaparina e dabigatran etexilato non è stato valutato in modo specifico. Dopo il passaggio da un trattamento di 3 giorni con 40 mg di enoxaparina somministrati una volta al giorno per via s.c., 24 ore dopo la somministrazione dell’ultima dose di enoxaparina l’esposizione a dabigatran era lievemente inferiore rispetto a quella successiva alla somministrazione di dabigatran etexilato da solo (dose singola da 220 mg). È stata osservata una maggiore attività anti-FXa/FIIa dopo la somministrazione di dabigatran etexilato preceduta dal pre-trattamento con enoxaparina rispetto al trattamento con dabigatran etexilato da solo. Si ritiene che ciò sia dovuto ad un effetto trainante del trattamento con enoxaparina ed è considerato non clinicamente rilevante. I risultati di altri test di attività anti-coagulante correlata a dabigatran non erano modificati in modo significativo dal pre-trattamento con enoxaparina. |
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della norepinefrina (SNRI) | |
SSRI e SNRI | Gli SSRI e gli SNRI hanno incrementato il rischio di sanguinamento in tutti i gruppi di trattamento dello studio RE-LY. |
Sostanze che influenzano il pH gastrico | |
Pantoprazolo | Quando Pradaxa è stato somministrato in associazione a pantoprazolo, è stata osservata una riduzione di circa il 30% dell’AUC di dabigatran. Pantoprazolo ed altri inibitori della pompa protonica (PPI) sono stati co-somministrati con Pradaxa negli studi clinici e non si è osservata riduzione dell’efficacia di Pradaxa. |
Ranitidina | La somministrazione di ranitidina con Pradaxa non ha effetti clinicamente rilevanti sull’assorbimento di dabigatran. |
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di Pradaxa è stata valutata in uno studio registrativo che investigava la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica in pazienti affetti da fibrillazione atriale, in due studi di trattamento di TVP/EP controllati verso confronto attivo e in uno studio di prevenzione di TVP/EP controllato verso confronto attivo. In questi quattro studi di fase III, 16.709 pazienti sono stati esposti a Pradaxa (vedere la tabella 9). Tabella 9: Numero di pazienti studiati, dose massima giornaliera negli studi di fase III
Indicazione | Numero di pazienti trattati con Pradaxa | Dose giornaliera massima |
Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale | 6.059 | 300 mg |
5.983 | 220 mg | |
Trattamento di TVP/EP (RE-COVER, RECOVER II) | 2.553 | 300 mg |
Prevenzione di TVP/EP (RE-MEDY, RESONATE) | 2.114 | 300 mg |
SOC / Termini preferiti | Frequenza | |
Prevenzione di ictus ed embolia sistemica in pazienti con fibrillazione atriale | Trattamento di TVP/EP e prevenzione di TVP/EP | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||
Anemia | Comune | Non comune |
Calo dell’emoglobina | Non comune | Non nota |
Trombocitopenia | Non comune | Raro |
Calo dell'ematocrito | Raro | Non nota |
Disturbi del sistema immunitario | ||
Ipersensibilità al medicinale | Non comune | Non comune |
Rash cutaneo | Non comune | Non comune |
Prurito | Non comune | Non comune |
Reazione anafilattica | Raro | Raro |
Angioedema | Raro | Raro |
Orticaria | Raro | Raro |
Broncospasmo | Non nota | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | ||
Emorragia intracranica | Non comune | Raro |
Patologie vascolari | ||
Ematoma | Non comune | Non comune |
Emorragia | Non comune | Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||
Epistassi | Comune | Comune |
Emottisi | Non comune | Non comune |
Patologie gastrointestinali | ||
Emorragia gastrointestinale | Comune | Comune |
Dolore addominale | Comune | Non comune |
Diarrea | Comune | Non comune |
Dispepsia | Comune | Comune |
Nausea | Comune | Non comune |
Emorragia rettale | Non comune | Comune |
Emorragia emorroidale | Non comune | Non comune |
Ulcera gastrointestinale, inclusa ulcera esofagea | Non comune | Non comune |
Gastroesofagite | Non comune | Non comune |
Malattia da reflusso gastroesofageo | Non comune | Non comune |
Vomito | Non comune | Non comune |
Disfagia | Non comune | Raro |
Patologie epatobiliari | ||
Funzionalità epatica alterata / Test di funzionalità epatica alterati | Non comune | Non comune |
Aumento dell'alanina aminotransferasi | Non comune | Non comune |
Aumento dell'aspartato aminotransferasi | Non comune | Non comune |
Aumento degli enzimi epatici | Raro | Non comune |
Iperbilirubinemia | Raro | Non nota |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | ||
Emorragia cutanea | Comune | Comune |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||
Emartrosi | Raro | Non comune |
Patologie renali e urinarie | ||
Emorragia genitourinaria, inclusa ematuria | Comune | Comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Emorragia al sito di iniezione | Raro | Raro |
Emorragia al sito di inserzione del catetere | Raro | Raro |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | ||
Emorragia traumatica | Raro | Non comune |
Emorragia al sito di incisione | Raro | Raro |
Pradaxa 110 mg due volte al giorno | Pradaxa 150 mg due volte al giorno | Warfarin | |
Soggetti randomizzati | 6.015 | 6.067 | 6.022 |
Sanguinamento maggiore | 347 (2,92%) | 409 (3,40%) | 426 (3,61%) |
Sanguinamento intracranico | 27 (0,23%) | 39 (0,32%) | 91 (0,77%) |
Sanguinamento GI | 134 (1,13%) | 192 (1,60%) | 128 (1,09%) |
Sanguinamento fatale | 26 (0,22%) | 30 (0,25%) | 42 (0,36%) |
Sanguinamento minore | 1.566 (13,16%) | 1.787 (14,85%) | 1.931 (16,37%) |
Qualsiasi sanguinamento | 1.759 (14,78%) | 1.997 (16,60%) | 2.169 (18,39%) |
Pradaxa 150 mg due volte al giorno | Warfarin | Hazard ratio verso warfarin (95% intervallo di confidenza) | |
Pazienti inclusi nell’analisi di sicurezza | 2.456 | 2.462 | |
Eventi di sanguinamento maggiore | 24 (1,0%) | 40 (1,6%) | 0,60 (0,36-0,99) |
Sanguinamento Intracranico | 2 (0,1%) | 4 (0,2%) | 0,50 (0,09-2,74) |
Sanguinamento GI maggiore | 10 (0,4%) | 12 (0,5%) | 0,83 (0,36-1,93) |
Sanguinamento pericoloso per la vita | 4 (0,2%) | 6 (0,2%) | 0,66 (0,19-2,36) |
Eventi di sanguinamento maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti | 109 (4,4%) | 189 (7,7%) | 0,56 (0,45-0,71) |
Qualsiasi sanguinamento | 354 (14,4%) | 503 (20,4%) | 0,67 (0,59-0,77) |
Qualsiasi sanguinamento GI | 70 (2,9%) | 55 (2,2%) | 1,27 (0,90-1,82) |
Pradaxa 150 mg due volte al giorno | Warfarin | Hazard ratio verso warfarin (95% intervallo di confidenza) | |
Pazienti trattati | 1.430 | 1.426 | |
Eventi di sanguinamento maggiore | 13 (0,9%) | 25 (1,8%) | 0,54 (0,25-1,16) |
Sanguinamento intracranico | 2 (0,1%) | 4 (0,3%) | Non calcolabile* |
Sanguinamento GI maggiore | 4 (0,3%) | 8 (0,5%) | Non calcolabile* |
Sanguinamento pericoloso per la vita | 1 (0,1%) | 3 (0,2%)) | Non calcolabile* |
Eventi di sanguinamento maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti | 80 (5,6%) | 145 (10,2%) | 0,55 (0,41-0,72) |
Qualsiasi sanguinamento | 278 (19,4%) | 373 (26,2%) | 0,71 (0,61-0,83) |
Qualsiasi sanguinamento GI | 45 (3,1%) | 32 (2,2%) | 1,39 (0,87-2,20) |
Pradaxa 150 mg due volte al giorno | Placebo | Hazard ratio verso placebo (95% intervallo di confidenza) | |
Pazienti trattati | 684 | 659 | |
Eventi di sanguinamento maggiore | 2 (0,3%) | 0 | Non calcolabile* |
Sanguinamento intracranico | 0 | 0 | Non calcolabile* |
Sanguinamento GI maggiore | 2 (0,3%) | 0 | Non calcolabile* |
Sanguinamento pericoloso per la vita | 0 | 0 | Non calcolabile* |
Eventi di sanguinamento maggiore/sanguinamenti clinicamente rilevanti | 36 (5,3%) | 13 (2,0%) | 2,69 (1,43, 5,07) |
Qualsiasi sanguinamento | 72 (10,5%) | 40 (6,1%) | 1,77 (1,20-2,61) |
Qualsiasi sanguinamento GI | 5 (0,7%) | 2 (0,3%) | 2,38 (0,46-12,27) |
Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile Le donne in età fertile devono evitare una gravidanza durante il trattamento con Pradaxa. Gravidanza È disponibile un limitato numero di dati riguardanti l’uso di Pradaxa in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Pradaxa non deve essere utilizzato durante la gravidanza se non quando chiaramente necessario. Allattamento Non vi sono dati clinici riguardanti gli effetti di dabigatran sui lattanti durante l’allattamento. L’allattamento deve essere sospeso durante il trattamento con Pradaxa. Fertilità Non sono disponibili dati nell'uomo. Negli studi condotti sugli animali è stato osservato un effetto sulla fertilità femminile in termini di diminuzione degli impianti e aumento di perdite pre-impianto ad una dose di 70 mg/kg (esposizione plasmatica 5 volte superiore rispetto a quella dei pazienti). Non sono stati osservati altri effetti sulla fertilità femminile. Non è stata riscontrata alcuna influenza sulla fertilità maschile. A dosi tossiche per le madri (esposizione plasmatica da 5 a 10 volte superiore rispetto a quella dei pazienti), nei ratti e nei conigli è stato osservato un calo del peso corporeo del feto e della vitalità embriofetale con aumento delle modificazioni fetali. Negli studi pre e post-natali è stato osservato un aumento della mortalità fetale a dosi che erano tossiche per le madri (una dose corrispondente ad un'esposizione plasmatica 4 volte superiore rispetto a quella dei pazienti).
Conservazione
Blister Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Flacone Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Tenere il flacone ben chiuso.