ATC: H05BX02 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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Paracalcitolo è indicato per la prevenzione e il trattamento dell’iperparatiroidismo secondario nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica sottoposti a emodialisi.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati effettuati studi d’interazione con paracalcitolo in forma iniettabile. Tuttavia, uno studio d’interazione tra ketoconazolo e paracalcitolo è stato effettuato con la formulazione in capsule. Prodotti medicinali correlati alla vitamina D o al fosfato non devono essere somministrati in concomitanza con paracalcitolo, a causa di un incrementato rischio di ipercalcemia o aumento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.4). Alte dosi di preparazioni contenenti calcio o diuretici tiazidici possono aumentare il rischio di ipercalcemia. Le preparazioni contenenti alluminio (per esempio, antiacidi, farmaci leganti i fosfati) non devono essere somministrate cronicamente con prodotti medicinali a base di vitamina D, perché possono manifestarsi aumentati livelli di alluminio nel sangue e tossicità ossea da alluminio. Le preparazioni contenenti magnesio (per esempio, antiacidi) non devono essere somministrate in concomitanza con le preparazioni a base di vitamina D, perché può manifestarsi ipermagnesiemia. Ketoconazolo è noto per essere un inibitore non specifico di diversi enzimi citocromo P450. I dati disponibili in vivo e in vitro suggeriscono che il ketoconazolo può interagire con gli enzimi responsabili del metabolismo di paracalcitolo e di altri analoghi della vitamina D. Porre cautela nel dosaggio di paracalcitolo con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.4). L’effetto di dosi multiple di ketoconazolo somministrato in 200 mg, due volte al giorno (BID) per 5 giorni, sulla farmacocinetica di paracalcitolo in capsule è stato studiato in soggetti sani. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) di paracalcitolo veniva minimamente influenzata mentre la curva del tempo di concentrazione (AUC0-∞) in presenza di ketoconazolo duplicava all’incirca. L’emi-vita media di paracalcitolo era di 17,0 ore in presenza di ketoconazolo contro le 9,8 ore di quando il paracalcitolo veniva somministrato da solo. I risultati di questo studio indicano che a seguito della somministrazione orale di paracalcitolo la massima amplificazione della AUC∞ di paracalcitolo, dovuta all’interazione con ketoconazolo, non è probabilmente maggiore di 2 volte. La tossicità della digitale è potenziata dall’ipercalcemia di qualsiasi origine, per cui bisogna fare attenzione quando la digitale viene prescritta in concomitanza con paracalcitolo (vedere paragrafo 4.4).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
2 mcg/ml: ogni ml di soluzione iniettabile contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. 5 mcg/ml: ogni ml di soluzione iniettabile contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. 2 mcg/ml, 1 ml: ogni flaconcino da 1ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo. 5 mcg/ml, 1 ml: ogni fiala da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. 5 mcg/ml, 2 ml: ogni fiala da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo. 5 mcg/ml, 1 ml: ogni flaconcino da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo. 5 mcg/ml, 2 ml: ogni flaconcino da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo. Eccipienti con effetto noto: Etanolo anidro 35% v/v (276,15 mg/ml) e propilenglicole 30% v/v (310,8 mg/ml) Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tossicità da vitamina D Ipercalcemia
Posologia
Posologia Adulti 1) La Dose Iniziale deve essere calcolata sulla base dei livelli basali di ormone paratiroideo (PTH): La dose iniziale del paracalcitolo è basata sulla seguente formula:
Dose iniziale (microgrammi) = | livello basale di PTH intatto in pmol/l |
8 |
= livello basale di PTH intatto in pg/ml |
80 |
Linee guida consigliate sul dosaggio(Aggiustamenti del dosaggio ad intervalli da 2 a 4 settimane) | |
Livello di iPTH relativo al basale | Correzione della dose di paracalcitolo |
Uguale o aumentato | Aumento da 2 a 4 microgrammi |
Ridotto di < 30% | |
Ridotto tra ≥30% e ≤60% | Mantenere |
Ridotto di >60% | Riduzione da 2 a 4 microgrammi |
IPTH < 15,9 pmol/l (150pg/ml) |
Avvertenze e precauzioni
L’inibizione eccessiva dell’ormone paratiroideo può risultare in un aumento dei livelli di calcio nel sangue e portare alla malattia ossea metabolica. È richiesto il monitoraggio del paziente e la titolazione della dose individualizzata per raggiungere adeguati endpoint fisiologici. Se si manifesta un’ipercalcemia clinicamente significativa e il paziente sta assumendo un farmaco legante i fosfati a base di calcio, la dose di questo farmaco deve essere ridotta o interrotta. L’ipercalcemia cronica può essere associata alla calcificazione vascolare generalizzata e ad altra calcificazione del tessuto molle. Prodotti medicinali correlati alla vitamina D o al fosfato non devono essere somministrati in concomitanza con paracalcitolo, a causa di un incrementato rischio di ipercalcemia o aumento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.5). La tossicità della digitale è potenziata dall’ipercalcemia di qualsiasi origine, per cui bisogna fare attenzione quando la digitale viene prescritta in concomitanza con paracalcitolo (vedere paragrafo 4.5). Si deve usare cautela se paracalcitolo viene somministrato in concomitanza con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5). Questo prodotto medicinale contiene 35% v/v (276,15 mg/ml) di etanolo anidro (alcool). Ogni dose può contenere fino a 5,52 g e 2,21 g di etanolo anidro, rispettivamente, per il dosaggio 2 mcg/ml e 5 mcg/ml. Risulta dannoso per i soggetti che soffrono di alcolismo. Da tenere in considerazione nelle donne in gravidanza e allattamento, bambini e gruppi ad alto rischio quali i pazienti affetti da patologie epatiche o da epilessia.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi d’interazione con paracalcitolo in forma iniettabile. Tuttavia, uno studio d’interazione tra ketoconazolo e paracalcitolo è stato effettuato con la formulazione in capsule. Prodotti medicinali correlati alla vitamina D o al fosfato non devono essere somministrati in concomitanza con paracalcitolo, a causa di un incrementato rischio di ipercalcemia o aumento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.4). Alte dosi di preparazioni contenenti calcio o diuretici tiazidici possono aumentare il rischio di ipercalcemia. Le preparazioni contenenti alluminio (per esempio, antiacidi, farmaci leganti i fosfati) non devono essere somministrate cronicamente con prodotti medicinali a base di vitamina D, perché possono manifestarsi aumentati livelli di alluminio nel sangue e tossicità ossea da alluminio. Le preparazioni contenenti magnesio (per esempio, antiacidi) non devono essere somministrate in concomitanza con le preparazioni a base di vitamina D, perché può manifestarsi ipermagnesiemia. Ketoconazolo è noto per essere un inibitore non specifico di diversi enzimi citocromo P450. I dati disponibili in vivo e in vitro suggeriscono che il ketoconazolo può interagire con gli enzimi responsabili del metabolismo di paracalcitolo e di altri analoghi della vitamina D. Porre cautela nel dosaggio di paracalcitolo con ketoconazolo (vedere paragrafo 4.4). L’effetto di dosi multiple di ketoconazolo somministrato in 200 mg, due volte al giorno (BID) per 5 giorni, sulla farmacocinetica di paracalcitolo in capsule è stato studiato in soggetti sani. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) di paracalcitolo veniva minimamente influenzata mentre la curva del tempo di concentrazione (AUC0-∞) in presenza di ketoconazolo duplicava all’incirca. L’emi-vita media di paracalcitolo era di 17,0 ore in presenza di ketoconazolo contro le 9,8 ore di quando il paracalcitolo veniva somministrato da solo. I risultati di questo studio indicano che a seguito della somministrazione orale di paracalcitolo la massima amplificazione della AUC∞ di paracalcitolo, dovuta all’interazione con ketoconazolo, non è probabilmente maggiore di 2 volte. La tossicità della digitale è potenziata dall’ipercalcemia di qualsiasi origine, per cui bisogna fare attenzione quando la digitale viene prescritta in concomitanza con paracalcitolo (vedere paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati
600 pazienti circa sono stati trattati con paracalcitolo in studi clinici di fase II/III/IV. In generale, il 6% dei pazienti trattati con paracalcitolo hanno riportato reazioni avverse. La più comune reazione avversa associata alla terapia con paracalcitolo è stata l’ipercalcemia, riscontrata nel 4,7% dei pazienti. L’ipercalcemia dipende dal livello di soppressione del livello di PTH e può essere minimizzata attraverso un’appropriata titolazione della dose. Le reazioni avverse almeno possibilmente correlate a paracalcitolo, sia cliniche che emerse da esami di laboratorio, sono visualizzate secondo la classificazione MedDRA per classe di sistema organo, termine preferito e frequenza. I seguenti gruppi di frequenza sono utilizzati: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Termine preferito | Frequenza |
Esami diagnostici | Tempo di sanguinamento prolungato, aspartato aminotransferasi aumentata, esami di laboratorio anormali, riduzione di peso | Non comune |
Patologie cardiache | Arresto cardiaco, aritmia, flutter atriale | Non comune |
Patologie del Sistema emolinfopoietico | Anemia, leucopenia, linfoadenopatia | Non comune |
Patologie del Sistema nervoso | Cefalea, disgeusia | Comune |
Coma, accidente cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, sincope, mioclono, ipoestesia, parestesia, capogiri | Non comune | |
Patologie dell’occhio | Glaucoma, congiuntivite | Non comune |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Disturbo dell’orecchio | Non comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Edema polmonare, asma, dispnea, epistassi, tosse | Non comune |
Patologie gastrointestinali | Emorragia del retto, colite, diarrea, gastrite, dispepsia, disfagia, dolore addominale, stipsi, nausea, vomito, bocca secca, disturbo gastrointestinale | Non comune |
Emorragia gastrointestinale | Non nota | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito | Comune |
Dermatite bollosa, alopecia, irsutismo, eruzione cutanea, iperidrosi | Non comune | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia, rigidità articolare, mal di schiena, contrazione muscolare, mialgia | Non comune |
Disturbi endocrini | Ipoparatiroidismo | Comune |
Iperparatiroidismo | Non comune | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipercalcemia, iperfosfatemia | Comune |
Iperkaliemia, ipocalcemia, anoressia | Non comune | |
Infezioni e infestazioni | Sepsi, polmonite, infezione, faringite, infezione della vagina, influenza | Non comune |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Cancro della mammella | Non comune |
Patologie vascolari | Ipertensione, ipotensione | Non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Alterazione dell’andatura, edema, edema periferico, dolore, dolore in sede d’iniezione, piressia, dolore toracico, condizione aggravata, astenia, malessere, sete | Non comune |
Patologie del Sistema immunitario | Ipersensibilità | Non comune |
Edema della laringe, angioedema, orticaria | Non nota | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Dolore alla mammella, disfunzione erettile | Non comune |
Disturbi psichiatrici | Stato confusionale, delirio, depersonalizzazione, agitazione, insonnia, nervosismo | Non comune |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non esistono dati adeguati sull’uso di paracalcitolo nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l’uomo non è noto. Paracalcitolo Accord non deve essere usato in gravidanza se non effettivamente necessario. Allattamento Studi sugli animali hanno dimostrato l’escrezione di paracalcitolo o dei suoi metaboliti nel latte materno in piccole quantità. La decisione di continuare e/o interrompere l’allattamento o di continuare e/o interrompere la terapia con paricalcitolo deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento del bambino e il beneficio della terapia con paracalcitolo della donna.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Tenere la fiala/il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.