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NAVELBINE 10IV 10MG 1ML

PIERRE FABRE PHARMA Srl

Principio attivo: VINORELBINA BITARTRATO

€35,99
prezzo indicativo
ATC: L01CA04 Descrizione tipo ricetta:
OSP - USO OSPEDALIERO
Presenza Glutine:
Classe 1: H Forma farmaceutica:
SOLUZIONE PER INFUSIONE CONC
Presenza Lattosio:

Carcinoma polmonare non a piccole cellule. Carcinoma mammario metastatico.

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

L’associazione di NAVELBINE con altri farmaci mielosoppressori può portare ad un effetto mielodepressivo cumulativo. Nel metabolismo di vinorelbine è interessato principalmente il citocromo CYP3A4, pertanto l'associazione con farmaci induttori o inibitori di questo isoenzima può modificare la farmacocinetica di NAVELBINE. L’associazione NAVELBINE - cisplatino non mostra alcuna interazione nei parametri farmacocinetici. Comunque, nel corso di terapia con NAVELBINE in combinazione con cisplatino è stata riscontrata un’incidenza di granulocitopenia più alta di quella osservata con NAVELBINE in monoterapia.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

principio attivo 10 mg/1 ml 50 mg/5 ml
vinorelbine tartrato (mg) 13.85 69.25
pari a vinorelbine (INN) base (mg) 10.00 50.00
Eccipienti: vedere paragrafo 6.1

Controindicazioni

Ipersensibilità accertata verso vinorelbine o verso altri alcaloidi della vinca. Neutropenia < 1500/mm³ o presenza di gravi infezioni in corso o recenti (entro 2 settimane). Gravidanza. Allattamento.

Posologia

NAVELBINE deve essere usata sotto la supervisione di un medico esperto in chemioterapia antitumorale. Esclusivamente per somministrazione endovenosa dopo idonea diluizione. E’ controindicato l’uso intratecale. NAVELBINE deve essere diluita in 20-50 ml di soluzione fisiologica o glucosata al 5% e somministrata per infusione in 6-10 minuti La somministrazione va sempre seguita da un lavaggio della vena con almeno 250 ml di soluzione isotonica. Carcinoma polmonare non a piccole cellule e carcinoma mammario metastatico In monoterapia la dose suggerita è di 25-30 mg/m² in un’unica somministrazione settimanale. In polichemioterapia la dose e la frequenza dipendono dal protocollo Negli studi clinici non si sono osservate differenze significative nella risposta nei pazienti anziani, ma non si può escludere una maggiore sensibilità in alcuni pazienti più anziani. Non si hanno informazioni circa l’efficacia e la sicurezza nei bambini Per l’aggiustamento del dosaggio in gruppi specifici di pazienti: vedere paragrafo 4.4. (Speciali avvertenze e precauzioni per l’uso).

Avvertenze e precauzioni

Poiché l’inibizione del sistema ematopoietico è il rischio principale legato all’uso di NAVELBINE, un rigoroso controllo ematologico deve essere effettuato durante il trattamento (nella stessa giornata, prima di ogni nuova somministrazione, determinare il tasso di emoglobina, il numero di leucociti, granulociti e piastrine) La reazione avversa limitante la dose è principalmente la neutropenia. Questo effetto non è cumulativo, raggiunge il nadir tra i 7 ed i 14 giorni dopo la somministrazione ed è rapidamente reversibile in 5-7 giorni. In caso di conta dei neutrofili minore di 1500/mm³ e/o piastrinopenia inferiore a 75000/mm³, il trattamento deve essere ritardato fino a normalizzazione del quadro ematologico.  In presenza di segni o sintomi di infezione, si deve effettuare un accurato controllo del paziente. Speciale attenzione richiede l’impostazione della terapia in pazienti con anamnesi positiva per cardiopatie ischemiche La farmacocinetica di NAVELBINE non è modificata in pazienti con moderata o grave insufficienza epatica. Tuttavia, in un approccio conservativo, in pazienti con grave insufficienza epatica si suggerisce di ridurre di 1/3 la dose e di monitorare con attenzione i parametri ematologici, poiché la dose massima somministrata in questi casi è stata di 20mg/m² . NAVELBINE non deve essere somministrata in concomitanza con radioterapia nel caso in cui il campo di trattamento includa il fegato Non sussiste alcun razionale farmacocinetico per la riduzione della dose di NAVELBINE in pazienti con insufficienza renale, dato il basso livello di escrezione renale.   Evitare ogni contaminazione accidentale dell’occhio: se il contatto avviene con il prodotto sotto pressione c’è il rischio di grave irritazione fino a ulcerazione della cornea. In caso di contatto con gli occhi, praticare immediatamente un lavaggio abbondante con soluzione fisiologica

Interazioni

L’associazione di NAVELBINE con altri farmaci mielosoppressori può portare ad un effetto mielodepressivo cumulativo. Nel metabolismo di vinorelbine è interessato principalmente il citocromo CYP3A4, pertanto l'associazione con farmaci induttori o inibitori di questo isoenzima può modificare la farmacocinetica di NAVELBINE. L’associazione NAVELBINE - cisplatino non mostra alcuna interazione nei parametri farmacocinetici. Comunque, nel corso di terapia con NAVELBINE in combinazione con cisplatino è stata riscontrata un’incidenza di granulocitopenia più alta di quella osservata con NAVELBINE in monoterapia.

Effetti indesiderati

Sistema emopoietico L’effetto tossico limitante è la depressione midollare che si manifesta principalmente come neutropenia (G3: 24.3%; G4: 27.8% con NAVELBINE in monoterapia) reversibile in 5 - 7 giorni e non cumulabile nel tempo; il nadir dei neutrofili di solito si osserva tra i 7 ed i 14 giorni dopo la somministrazione. Possono verificarsi anemia (G3-4: 7.4% con NAVELBINE in monoterapia) e trombocitopenia (G3-4: 2.5% con NAVELBINE in monoterapia) ma raramente sono di intensità grave. Sistema gastrointestinale Sono stati segnalati nausea e vomito, l’incidenza di sintomi di grave intensità è bassa (G3-4: 2.2% con NAVELBINE in monoterapia). L’incidenza di queste reazioni può aumentare con NAVELBINE in polichemioterapia. Un’idonea terapia con antiemetici può ridurne la comparsa. Stipsi ed ileo paralitico (vedere Sistema Nervoso Autonomo). La terapia può essere ripresa dopo il ritorno alla normale motilità intestinale. Sono state segnalate stomatiti e diarrea, solitamente lievi – moderate. Sono stati riportati rari casi di pancreatite. Sistema Nervoso Periferico I disturbi neurologici sono generalmente limitati alla perdita dei riflessi osteotendinei profondi (G3-4: 2.7% in monoterapia). Lo sviluppo di gravi parestesie con sintomatologia sensoriale e motoria è infrequente. Dopo trattamenti prolungati è stato riportato affaticamento degli arti inferiori. Questi effetti sono generalmente reversibili. Sistema Nervoso Autonomo La stipsi è il sintomo principale (G 3-4:2,7% con NAVELBINE in monoterapia e G3-4: 4,1% con NAVELBINE in polichemioterapia) ma raramente progredisce fino ad ileo paralitico. L’incidenza di questi disturbi può essere aumentata con NAVELBINE in polichemioterapia. Cute Si può osservare alopecia, di solito lieve (G >2: 4,1% con NAVELBINE in monoterapia). Raramente NAVELBINE può provocare reazioni cutanee generalizzate. Sistema cardiovascolare Sono stati segnalati rari casi di disturbi ischemici cardiaci (angina pectoris e infarto del miocardio) Fegato Sono stati riportati aumenti transitori dei parametri di funzionalità epatica senza sintomatologia clinica. Apparato respiratorio Come con altri alcaloidi della vinca, la somministrazione di NAVELBINE è stata associata a dispnea e broncospasmo. Rari casi di pneumopatia interstiziale sono stati riportati in particolare in pazienti trattati con NAVELBINE in polichemioterapia con mitomicina. Reazioni locali Analogamente ad altri alcaloidi della vinca, NAVELBINE è moderatamente vescicante. Reazioni nel sito d’iniezione possono includere eritema, dolore urticante, decolorazione della vena, flebiti locali (G 3-4: 3,7% con NAVELBINE in monoterapia); in rari casi è stata segnalata necrosi. Un accurato posizionamento dell’ago o del catetere, unitamente ad un’infusione in bolo seguita da un lavaggio abbondante della vena possono ridurre questi effetti. Altri effetti collaterali Senso di affaticamento, febbre, artralgia inclusi dolori mascellari, mialgia, dolori in diverse sedi inclusi dolori al petto e in sede tumorale sono stati segnalati da pazienti in trattamento con NAVELBINE. Sono stati segnalati rari casi di grave iponatremia.

Gravidanza e allattamento

Negli studi sulla funzione riproduttiva nell'animale  NAVELBINE è embrio-feto-letale e teratogena. Pertanto NAVELBINE non deve essere somministrata in gravidanza. Se una gravidanza insorge durante la terapia, si dovrà offrire consulenza genetica. Le donne potenzialmente fertili devono usare una efficace contraccezione durante il trattamento. Non è noto se NAVELBINE viene escreto nel latte materno e pertanto l’allattamento deve essere interrotto prima di iniziare la terapia con NAVELBINE

Conservazione

Conservare a 2°C-8°C (in frigorifero), nel contenitore originale, al riparo dalla luce. Non congelare.

Farmaci

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