ATC: G04BD06 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: C | Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE RM |
Presenza Lattosio:
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Trattamento sintomatico dell’incontinenza urinaria e/o dell’aumentata frequenza e urgenza urinaria, che può presentarsi nei pazienti con vescica iperattiva.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
- È stato osservato un aumento degli effetti della propiverina in seguito alla somministrazione contemporanea con antidepressivi triciclici (ad es. imipramina), tranquillanti (ad es. benzodiazepine), anticolinergici (se somministrati per via sistemica), amantadina, neurolettici (ad es. fenotiazine) e agonisti beta-adrenergici (beta-simpaticomimetici). - Una diminuzione degli effetti è stata riscontrata a seguito di concomitante uso di farmaci colinergici. - In pazienti trattati con isoniazide la propiverina riduce la pressione sanguigna. - L’attività di procinetici quali la metoclopramide può essere invece diminuita. - Sono possibili interazioni farmacocinetiche con altri farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4 (CYP 3A4). Tuttavia, non ci si aspetta un aumento molto pronunciato della concentrazione di tali farmaci, in quanto gli effetti della propiverina sono modesti in confronto con i classici inibitori enzimatici (ad es. ketoconazolo o succo di pompelmo). La propiverina può essere considerata un inibitore debole del CYP 3A4. Non sono ancora stati condotti studi di farmacocinetica con pazienti che ricevono contemporaneamente inibitori potenti del CYP 3A4, quali gli antimicotici azolici (ad es. ketoconazolo, itraconazolo) o gli antibiotici macrolidi (ad es. eritromicina, claritromicina). - Pazienti sottoposti a trattamento concomitante con farmaci che sono potenti inibitori del CYP3 A4 in associazione con il metimazolo: Nei pazienti sottoposti a trattamento con potenti inibitori della monossigenasi contenente flavina (FMO), come il metimazolo, in combinazione con potenti inibitori del CYP 3A4/5, il trattamento deve iniziare con una dose di 15 mg/die. La dose può essere successivamente titolata ad una maggiore. Si deve tuttavia usare cautela e i medici devono monitorare attentamente questi pazienti per gli effetti indesiderati (vedere paragrafi 4.2, 5.2).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ciascuna capsula contiene 30 mg di propiverina cloridrato, equivalenti a 27,28 mg di propiverina. Eccipiente con effetti noti: lattosio monoidrato (5,7 mg). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Il farmaco è controindicato nei pazienti che hanno dimostrato ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, e nei pazienti affetti da uno dei seguenti disturbi: - ostruzione intestinale - significativa ostruzione al deflusso vescicale con rischio di ritenzione urinaria - miastenia grave - atonia intestinale - colite ulcerosa grave - megacolon tossico - glaucoma ad angolo chiuso non controllato - compromissione epatica moderata o grave - tachiaritmie
Posologia
Posologia Le dosi giornaliere raccomandate sono: Adulti: la dose standard raccomandata corrisponde ad una capsula (= 30 mg di propiverina cloridrato) una volta al giorno. Anziani: generalmente non è previsto un regime posologico specifico per gli anziani (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica: a causa della mancanza di dati questo prodotto non deve essere usato nei bambini. È necessario usare prudenza ed il medico deve monitorare attentamente i pazienti per eventuali effetti indesiderati nelle seguenti condizioni (vedere paragrafi 4.4, 4.5, 5.2). Uso nei pazienti con compromissione renale Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale lieve o moderata non è necessario modificare la dose (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Uso nei pazienti con compromissione epatica Nei pazienti con compromissione epatica lieve non è necessario modificare la dose; si deve tuttavia procedere con il trattamento usando cautela. Non sono stati effettuati studi sull’uso della propiverina in pazienti con compromissione epatica moderata o grave. Il suo uso non è pertanto raccomandato in questi pazienti (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.2). Pazienti sottoposti a trattamento contemporaneo con farmaci che sono potenti inibitori del CYP 3A4 in associazione con il metimazolo Nei pazienti sottoposti a trattamento con potenti inibitori della monossigenasi contenente flavina (FMO), come il metimazolo, in combinazione con potenti inibitori del CYP 3A4/5, il trattamento deve iniziare con una dose di 15 mg/die. La dose può essere successivamente titolata ad una dose maggiore. Tuttavia, è necessario usare prudenza ed il medico deve monitorare attentamente questi pazienti per eventuali effetti indesiderati (vedere paragrafi 4.5 e 5.2). Modo di somministrazione Capsule per uso orale. Le capsule non devono essere né frantumate né masticate. Non vi sono effetti clinicamente rilevanti del cibo sulla farmacocinetica di Mictonorm 30 mg (vedere paragrafo 5.2). Pertanto, non vi sono particolari raccomandazioni riguardo all’assunzione di Mictonorm 30 mg in relazione al cibo.
Avvertenze e precauzioni
Il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti affetti da: - neuropatia autonomica - compromissione renale (vedere paragrafo 4.2) - compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2) In seguito alla somministrazione di questo farmaco, i sintomi delle seguenti malattie possono essere esacerbati: - insufficienza cardiaca congestizia grave (NYHA IV) - ingrossamento della prostata - ernia iatale con esofagite da reflusso - aritmia cardiaca - tachicardia La propiverina, come altri anticolinergici, induce midriasi. Pertanto, nei soggetti predisposti, con angolo stretto della camera anteriore, il rischio di indurre glaucoma acuto ad angolo chiuso può essere aumentato. Per i farmaci appartenenti a questa classe, inclusa la propiverina, sono stati segnalati casi di induzione o aggravamento di glaucoma acuto ad angolo chiuso. Prima di iniziare il trattamento, devono essere escluse pollachiuria e nicturia dovute a malattie renali o ad insufficienza cardiaca congestizia, così come le malattie organiche della vescica (ad es. infezioni del tratto urinario, tumori maligni). Questo prodotto contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari disturbi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
- È stato osservato un aumento degli effetti della propiverina in seguito alla somministrazione contemporanea con antidepressivi triciclici (ad es. imipramina), tranquillanti (ad es. benzodiazepine), anticolinergici (se somministrati per via sistemica), amantadina, neurolettici (ad es. fenotiazine) e agonisti beta-adrenergici (beta-simpaticomimetici). - Una diminuzione degli effetti è stata riscontrata a seguito di concomitante uso di farmaci colinergici. - In pazienti trattati con isoniazide la propiverina riduce la pressione sanguigna. - L’attività di procinetici quali la metoclopramide può essere invece diminuita. - Sono possibili interazioni farmacocinetiche con altri farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4 (CYP 3A4). Tuttavia, non ci si aspetta un aumento molto pronunciato della concentrazione di tali farmaci, in quanto gli effetti della propiverina sono modesti in confronto con i classici inibitori enzimatici (ad es. ketoconazolo o succo di pompelmo). La propiverina può essere considerata un inibitore debole del CYP 3A4. Non sono ancora stati condotti studi di farmacocinetica con pazienti che ricevono contemporaneamente inibitori potenti del CYP 3A4, quali gli antimicotici azolici (ad es. ketoconazolo, itraconazolo) o gli antibiotici macrolidi (ad es. eritromicina, claritromicina). - Pazienti sottoposti a trattamento concomitante con farmaci che sono potenti inibitori del CYP3 A4 in associazione con il metimazolo: Nei pazienti sottoposti a trattamento con potenti inibitori della monossigenasi contenente flavina (FMO), come il metimazolo, in combinazione con potenti inibitori del CYP 3A4/5, il trattamento deve iniziare con una dose di 15 mg/die. La dose può essere successivamente titolata ad una maggiore. Si deve tuttavia usare cautela e i medici devono monitorare attentamente questi pazienti per gli effetti indesiderati (vedere paragrafi 4.2, 5.2).
Effetti indesiderati
Nell’ambito della classificazione per sistemi e organi, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di frequenza in base alla seguente convenzione: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, < 1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Tutti gli effetti indesiderati sono transitori e regrediscono in seguito alla riduzione della dose o al termine della terapia, entro un massimo di 1-4 giorni.
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro: | ipersensibilità |
Disturbi psichiatrici | |
Molto raro: | irrequietezza, confusione |
Non nota: | allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune: | mal di testa |
Non comune: | tremore, capogiro, disgeusia |
Non nota: | disturbo della parola |
Patologie dell’occhio | |
Comune: | disturbo dell’accomodazione, compromissione della visione |
Patologie cardiache | |
Raro: | tachicardia |
Molto raro: | palpitazioni |
Patologie vascolari | |
Non comune: | riduzione della pressione arteriosa con sonnolenza, vampate |
Patologie gastrointestinali | |
Molto comune: | bocca secca |
Comune: | stipsi, dolore addominale, dispepsia |
Non comune: | nausea/vomito |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune: | prurito |
Raro: | eruzione cutanea |
Patologie renali e urinarie | |
Non comune: | ritenzione urinaria, sintomi a livello vescicale e uretrale |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comune: | affaticamento |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza I dati relativiall’uso di propiverina in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). La propiverina non è raccomandata durante la gravidanza. Allattamento Non è noto se la propiverina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte materno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l’escrezione di propiverina o dei suoi metaboliti nel latte. Il rischio per i neonati o i lattanti non può essere escluso. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con propiverina tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilità Non esistono dati sull’uomo riguardanti gli effetti della propiverina sulla fertilità. Studi sugli animali non evidenziano effetti nocivi diretti o indiretti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità. Non conservare a temperatura superiore a 30°C.