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METOPROLOLO DOC50CPR 100MG

DOC GENERICI Srl

Principio attivo: METOPROLOLO TARTRATO

€3,82
prezzo indicativo
ATC: C07AB02 Descrizione tipo ricetta:
RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI
Presenza Glutine:
Classe 1: A Forma farmaceutica:
COMPRESSE
Presenza Lattosio:

Ipertensione arteriosa: sia in monoterapia che associato ad altri farmaci antiipertensivi, preferibilmente saluretici e/o vasodilatatori periferici. Angina pectoris: profilassi a lungo termine delle crisi anginose. Per troncare le crisi anginose, si continuerà come sempre ad usare la trinitroglicerina. Infarto miocardico conclamato o sospetto. Turbe cardiache funzionali. Trattamento profilattico dell’emicrania

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

Il metoprololo aumenta l’effetto degli altri farmaci antiipertensivi. Particolare cautela è richiesta in caso di somministrazione di un betabloccante associato al prazosin per la prima volta.I pazienti in trattamento contemporaneo con inibitori del sistema nervoso simpatico, altri betabloccanti (anche in forma di gocce oftalmiche), o inibitori delle monoaminossidasi devono essere mantenuti sotto sorveglianza. Se deve essere interrotto un concomitante trattamento con clonidina, la terapia con il betabloccante va sospesa parecchi giorni prima della clonidina. La nitroglicerina può aumentare l’effetto ipotensivo di metoprololo. Il metoprololo può modificare i parametri farmacocinetici dell’alcool in caso di assunzione contemporanea. È richiesta cautela per possibili effetti inotropi e cronotropi negativi quando il metoprololo viene somministrato con calcio antagonisti e/o agenti antiaritmici in pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra e specialmente dopo somministrazione endovenosa di calcio antagonisti del tipo verapamil. I betabloccanti possono aumentare l’effetto dromotropo negativo degli agenti antiaritmici (del tipo chinidina e amiodarone). L’adrenalina o altre sostanze ad attività simpaticomimetica (p.es. quelle contenute negli antitosse o nelle gocce nasali e oftalmiche) hanno meno probabilità di provocare reazioni ipertensive se somministrate contemporaneamente a betabloccanti cardioselettivi alle dosi terapeutiche rispetto ai betabloccanti non cardioselettivi. È indicata cautela nei pazienti diabetici in trattamento con betabloccanti e il dosaggio dell’antidiabetico va riaggiustato. Il trattamento concomitante con indometacina può diminuire l’effetto antiipertensivo del metoprololo. Gli induttori o inibitori enzimatici possono influire sui livelli plasmatici del metoprololo. La concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e può essere aumentata dalla cimetidina. Il metoprololo può ridurre la clearance di altri farmaci (p.es. lidocaina). Nei pazienti in trattamento con betabloccanti, gli anestetici per inalazione possono aumentare l’effetto cardiodepressivo.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

METOPROLOLO DOC Generici 100 mg compresse Ogni compressa contiene Principio attivo: metoprololo tartrato 100 mg. METOPROLOLO DOC Generici 200 mg compresse a rilascio prolungato Ogni compressa a rilascio prolungato contiene Principio attivo: metoprololo tartrato 200 mg.

Controindicazioni

Ipersensibilità nota al metoprololo e ai farmaci ad esso correlati, blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado, insufficienza cardiaca scompensata, bradicardia sinusale clinicamente rilevante, sindrome del nodo del seno, gravi disturbi del circolo periferico arterioso, shock cardiogeno. L’uso del metoprololo è controindicato in pazienti infartuati con frequenza cardiaca inferiore a 45 battiti/minuto, intervallo P-R superiore a 0,24 secondi, pressione sistolica inferiore a 100 mmHg e/o grave insufficienza cardiaca.

Posologia

Le compresse non devono essere masticate. Si consiglia di individualizzare la posologia e di seguire il seguente schema posologico. Ipertensione METOPROLOLO DOC Generici 100 mg compresse: 100-200 mg al giorno, sia come somministrazione singola che in 2 dosi frazionate (mattina e pomeriggio). Se necessario, può essere prescritto un ulteriore antiipertensivo. Nel caso di dosaggi giornalieri elevati la somministrazione in 2 dosi frazionate contribuisce a mantenere una buona tollerabilità. METOPROLOLO DOC Generici 200 mg compresse a rilascio prolungato: 1 compressa al mattino. Se necessario, può essere prescritto un ulteriore antiipertensivo. Nelle forme leggere di ipertensione può essere sufficiente mezza compressa al mattino. Angina pectoris METOPROLOLO DOC Generici 100 mg compresse: 100-200 mg al giorno, in 2 dosi frazionate. Se necessario il dosaggio può essere elevato a 400 mg. METOPROLOLO DOC Generici 200 mg compresse a rilascio prolungato: ½-1 compressa al mattino; se necessario, la somministrazione può essere ripetuta alla sera. Turbe del ritmo cardiaco METOPROLOLO DOC Generici 100 mg compresse: 100-150 mg, in 2-3 somministrazioni; se necessario, il dosaggio giornaliero può essere elevato fino a 300 mg. Infarto miocardico Il dosaggio raccomandato può essere adattato sulla base dello stato emodinamico del paziente. La dose orale di mantenimento è di 200 mg al giorno, in due dosi frazionate, il trattamento va continuato per almeno 3 mesi. Turbe cardiache funzionali con palpitazioni METOPROLOLO DOC Generici 100 mg compresse: 100 mg al giorno, in somministrazione unica al mattino; se necessario, il dosaggio giornaliero può essere elevato fino a 200 mg, somministrati in due dosi refratte (mattina e sera). METOPROLOLO DOC Generici 200 mg compresse a rilascio prolungato: mezza compressa al giorno, al mattino; se necessario, il dosaggio giornaliero può essere elevato a 1 compressa in somministrazione unica al mattino. Prevenzione dell’emicrania Come per le turbe cardiache funzionali con palpitazioni.

Avvertenze e precauzioni

Generalmente non si dovrebbero somministrare betabloccanti a pazienti con affezioni ostruttive polmonari. Tuttavia nei casi in cui altri farmaci adatti non sono tollerati o si sono dimostrati inefficaci si può somministrare il metoprololo, poiché esso è cardioselettivo. Si deve prescrivere la dose minima efficace e il paziente va ristabilizzato con un β2-stimolante. Durante il trattamento con bloccanti del recettore β1, il rischio della loro interferenza con il metabolismo dei carboidrati o del mascheramento dell’ipoglicemia è inferiore rispetto al trattamento con betabloccanti non selettivi. Nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca si dovrebbe trattare lo scompenso sia prima che dopo il trattamento con metoprololo. Molto raramente si può aggravare un preesistente disordine della conduzione atrio-ventricolare di grado moderato (che può portare a blocco atrio-ventricolare). Se il paziente manifesta bradicardia progressiva, il metoprololo va somministrato in dosi inferiori o sospeso gradualmente. Il metoprololo può aggravare i sintomi di disturbi circolatori periferici arteriosi. Quando il metoprololo viene prescritto ad un paziente affetto da feocromocitoma, si dovrebbe somministrare contemporaneamente un alfa-bloccante. In presenza di cirrosi epatica può aumentare la biodisponibilità dei betabloccanti. Nel trattamento di pazienti anziani è opportuna una certa cautela. Una eccessiva diminuzione della pressione arteriosa o della frequenza del polso può determinare una inadeguata irrorazione degli organi vitali. Prima di eventuali operazioni chirurgiche l’anestesista deve essere informato che il paziente è in trattamento con un betabloccante. È da evitare la brusca interruzione del trattamento. Ove possibile la somministrazione di metoprololo deve essere sospesa gradualmente in un periodo di 10 giorni. Durante la sospensione il paziente va mantenuto sotto stretta sorveglianza medica. Nei pazienti che assumono betabloccanti lo shock anafilattico assume un grado più severo. Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

Interazioni

Il metoprololo aumenta l’effetto degli altri farmaci antiipertensivi. Particolare cautela è richiesta in caso di somministrazione di un betabloccante associato al prazosin per la prima volta.I pazienti in trattamento contemporaneo con inibitori del sistema nervoso simpatico, altri betabloccanti (anche in forma di gocce oftalmiche), o inibitori delle monoaminossidasi devono essere mantenuti sotto sorveglianza. Se deve essere interrotto un concomitante trattamento con clonidina, la terapia con il betabloccante va sospesa parecchi giorni prima della clonidina. La nitroglicerina può aumentare l’effetto ipotensivo di metoprololo. Il metoprololo può modificare i parametri farmacocinetici dell’alcool in caso di assunzione contemporanea. È richiesta cautela per possibili effetti inotropi e cronotropi negativi quando il metoprololo viene somministrato con calcio antagonisti e/o agenti antiaritmici in pazienti con ridotta funzione ventricolare sinistra e specialmente dopo somministrazione endovenosa di calcio antagonisti del tipo verapamil. I betabloccanti possono aumentare l’effetto dromotropo negativo degli agenti antiaritmici (del tipo chinidina e amiodarone). L’adrenalina o altre sostanze ad attività simpaticomimetica (p.es. quelle contenute negli antitosse o nelle gocce nasali e oftalmiche) hanno meno probabilità di provocare reazioni ipertensive se somministrate contemporaneamente a betabloccanti cardioselettivi alle dosi terapeutiche rispetto ai betabloccanti non cardioselettivi. È indicata cautela nei pazienti diabetici in trattamento con betabloccanti e il dosaggio dell’antidiabetico va riaggiustato. Il trattamento concomitante con indometacina può diminuire l’effetto antiipertensivo del metoprololo. Gli induttori o inibitori enzimatici possono influire sui livelli plasmatici del metoprololo. La concentrazione plasmatica del metoprololo viene abbassata dalla rifampicina e può essere aumentata dalla cimetidina. Il metoprololo può ridurre la clearance di altri farmaci (p.es. lidocaina). Nei pazienti in trattamento con betabloccanti, gli anestetici per inalazione possono aumentare l’effetto cardiodepressivo.

Effetti indesiderati

La terapia betabloccante è in generale ben tollerata. In rari casi si sono manifestati disturbi a carico del sistema nervoso centrale, quali depressione, catatonia, confusione, turbe della memoria. La comparsa occasionale di bradicardia e ipotensione marcata, di porpora trombocitopenica, di granulocitopenia, di eruzioni eritematose (in forma di orticaria, lesioni cutanee psoriasiformi e distrofiche) o di broncospasmo (anche in pazienti senza anamnesi di affezioni ostruttive polmonari) richiede l’interruzione del trattamento e l’adozione di adeguate misure terapeutiche. Occasionalmente possono manifestarsi affaticamento, vertigini, cefalea e, più raramente, parestesia e crampi muscolari, nonché diminuzione della vivacità mentale, turbe del sonno, incubi; a livello del sistema cardiovascolare bradicardia, disordini posturali (occasionalmente con sincope) e, raramente, insufficienza cardiaca, edema, palpitazioni, fenomeno di Reynaud; a livello del tratto gastrointestinale nausea, vomito, dolore addominale, diarrea e costipazione; a livello del tratto respiratorio dispnea da sforzo. Sono stati segnalati casi isolati di turbe della conduzione cardiaca, dolore precordiale, cancrena in pazienti con gravi disturbi circolatori periferici pregressi, disturbi della personalità, allucinazioni, secchezza della mucosa orale, anomalie nei test di funzionalità epatica, epatite, fotosensibilità, aumento della sudorazione, alopecia, rinite, turbe della libido e della potenza sessuale, irritazione e/o secchezza oculare, turbe della visione, tinnito, difficoltà uditive in caso di superamento delle dosi consigliate, aumento di peso, trombocitopenia, artrite. Qualora durante il trattamento insorgessero altri effetti indesiderati non descritti nel foglio illustrativo informare il proprio medico curante o il proprio farmacista.

Gravidanza e allattamento

Come regola generale, nessun farmaco dovrebbe essere assunto durante i primi tre mesi di gravidanza, ed i rischi e i benefici dell’assunzione dovrebbero essere attentamente considerati durante l’intero periodo. L’esperienza con metoprololo in donne gravide è limitata, ma non sono ancora state segnalate malformazioni. Gli esperimenti sull’animale non hanno mostrato né potenziale teratogeno né altri effetti collaterali sull’embrione e/o sul feto relativi alla valutazione dell’innocuità del prodotto. Utilizzare solo se la terapia farmacologica durante la gravidanza è essenziale. Nel normale dosaggio la quantità di metoprololo assorbito tramite l’allattamento sembra essere trascurabile per quanto riguarda l’effetto betabloccante nell’infante. Tuttavia durante l’allattamento è opportuno tenere sotto stretto controllo il neonato per manifestazioni e sintomi beta-blocco.

Conservazione

Nessuna.

Farmaci

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PRINCIPIO ATTIVO: METOPROLOLO TARTRATO

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PRINCIPIO ATTIVO: METOPROLOLO TARTRATO

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