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MEDIKINET30CPS 30MG RM

MEDICE ARZNEIMITT.PUETTER GmbH

Principio attivo: METILFENIDATO CLORIDRATO

€52,92
prezzo indicativo
ATC: N06BA04 Descrizione tipo ricetta:
MMR - MOD.MINISTER.A RICALCO
Presenza Glutine:
Classe 1: A Forma farmaceutica:
CAPSULE RIGIDE RM
Presenza Lattosio:

Disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder - ADHD). Medikinet è indicato come parte di un programma completo di trattamento per il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) in bambini a partire dai 6 anni di età, qualora i soli rimedi correttivi si siano rivelati insufficienti. Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di uno specialista in disturbi comportamentali dell’infanzia. La diagnosi deve essere formulata secondo gli attuali criteri DSM o le linee guida ICD-10 e deve basarsi su un’anamnesi e su una valutazione complete del paziente. La diagnosi non deve essere formulata unicamente in presenza di uno o più sintomi. L’eziologia propria di questa sindrome è sconosciuta e non esiste un unico esame diagnostico. Una diagnosi adeguata richiede l’impiego di risorse di tipo medico, psicologico specialistico, educativo e sociale. Un programma completo di trattamento comprende di solito misure di natura psicologica, educativa e sociale, oltre alla terapia farmacologica ed è finalizzato a stabilizzare i bambini che presentano una sindrome comportamentale caratterizzata da sintomi che possono comprendere una storia cronica di attenzione limitata nel tempo, distraibilità, labilità emotiva, impulsività, iperattività di grado da moderato a grave, segni neurologici secondari ed EEG anomalo. È possibile che siano o meno presenti disturbi dell’apprendimento. Il trattamento con metilfenidato non è indicato in tutti i bambini affetti da ADHD e la decisione di utilizzare il medicinale deve basarsi su una valutazione molto approfondita della gravità e della cronicità dei sintomi del bambino, in relazione alla sua età. È fondamentale un programma educativo adeguato ed è generalmente necessario un intervento psico-sociale. Laddove le sole misure correttive si dimostrino insufficienti, la decisione di prescrivere uno stimolante deve basarsi su una valutazione rigorosa della gravità dei sintomi del bambino. L’impiego di metilfenidato deve avvenire sempre in questo modo, secondo le indicazioni autorizzate e le linee guida relative alla prescrizione/diagnosi.

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

Interazioni farmacocinetiche Non è noto come metilfenidato possa influire sulle concentrazioni plasmatiche dei medicinali somministrati contemporaneamente. Si raccomanda pertanto cautela nell'associare metilfenidato ad altri medicinali, soprattutto quelli che hanno una ristretta finestra terapeutica. Metilfenidato non è metabolizzato dal citocromo P450 in misura clinicamente rilevante. Non si prevede che gli induttori o gli inibitori del citocromo P450 abbiano un impatto rilevante sulla farmacocinetica di metilfenidato. Viceversa, gli enantiomeri d- e l- di metilfenidato non inibiscono in modo rilevante il citocromo P450 1A2, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o 3A. Tuttavia esistono segnalazioni secondo cui metilfenidato può inibire il metabolismo di anticoagulanti cumarinici, anticonvulsivanti (ad esempio fenobarbital, fenitoina, primodone) e di alcuni antidepressivi (triciclici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). All'inizio o all’interruzione del trattamento con metilfenidato, è possibile che occorra aggiustare la dose di questi medicinali già assunti e determinare le concentrazioni plasmatiche farmacologiche (oppure, nel caso della cumarina, i tempi di coagulazione). Interazioni farmacodinamiche Medicinali antipertensivi Metilfenidato può ridurre l’efficacia dei principi attivi usati per il trattamento dell’ipertensione. Uso con medicinali che aumentano la pressione arteriosa Si raccomanda cautela nei pazienti trattati con metilfenidato e qualsiasi altro principio attivo che può aumentare la pressione arteriosa (vedere anche la sezione Condizioni cardiovascolari e cerebrovascolari al paragrafo 4.4). A causa di possibili crisi ipertensive, l'uso di metilfenidato è controindicato in pazienti trattati (al momento o nelle ultime 2 settimane) con inibitori irreversibili non selettivi della monoaminoossidasi (MAO) (vedere paragrafo 4.3). Uso con alcol L’alcool può esacerbare gli eventi avversi a carico dell’SNC, causati da principi attivi psico-attivi, tra cui metilfenidato. È pertanto consigliabile che i pazienti si astengano dall’assumere alcolici durante il trattamento. Uso con anestetici alogenati Durante gli interventi chirurgici, sussiste il rischio di un improvviso aumento della pressione arteriosa. In caso di programmazione di un intervento chirurgico, il trattamento con metilfenidato non deve essere somministrato il giorno dell'operazione. Uso con alfa-2 agonisti ad azione centrale (ad esempio, clonidina) Con l'uso di clonidina, sono stati riportati eventi avversi gravi, inclusa morte improvvisa. Il profilo di sicurezza di metilfenidato non è stato valutato sistematicamente in associazione a clonidina o ad altri alfa-2 agonisti ad azione centrale. Uso con principi attivi dopaminergici Si raccomanda cautela nella somministrazione di metilfenidato con principi attivi dopaminergici, compresi gli antipsicotici. Poiché una delle azioni predominanti di metilfenidato consiste nell’aumento dei livelli extracellulari della dopamina, metilfenidato può essere associato a interazioni farmacodinamiche, se cosomministrato ad agonisti dopaminergici diretti e indiretti (compresi, DOPA e antidepressivi triciclici) o ad antagonisti dopaminergici, compresi gli antipsicotici. Uso con altri medicinali Medikinet non deve essere assunto insieme a bloccanti del recettore H2 o ad antiacidi, perché ciò potrebbe provocare un rilascio più veloce della quantità totale di principio attivo.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Medikinet 5 mg capsule rigide a rilascio modificato Ciascuna capsula rigida a rilascio modificato contiene 5 mg di metilfenidato cloridrato, equivalenti a 4,35 mg di metilfenidato.Eccipienti con effetti noti: 63,57-72,71 mg saccarosio/capsula rigida a rilascio modificato Medikinet 10 mg capsule rigide a rilascio modificato Ciascuna capsula rigida a rilascio modificato contiene 10 mg di metilfenidato cloridrato, equivalenti a 8,65 mg di metilfenidato. Eccipienti con effetti noti: 127,14-145,42 mg saccarosio/capsula rigida a rilascio modificato Medikinet 20 mg capsule rigide a rilascio modificato Ciascuna capsula rigida a rilascio modificato contiene 20 mg di metilfenidato cloridrato, equivalenti a 17,30 mg di metilfenidato. Eccipienti con effetti noti: 114,65-131,13 mg saccarosio/capsula rigida a rilascio modificato Medikinet 30 mg capsule rigide a rilascio modificato Ciascuna capsula rigida a rilascio modificato contiene 30 mg di metilfenidato cloridrato, equivalenti a 25,95 mg di metilfenidato. Eccipienti con effetti noti: 69,60-79,61 mg saccarosio/capsula rigida a rilascio modificato Medikinet 40 mg capsule rigide a rilascio modificato Ciascuna capsula rigida a rilascio modificato contiene 40 mg di metilfenidato cloridrato, equivalenti a 34,60 mg di metilfenidato. Eccipienti con effetti noti: 92,80-106,14 mg saccarosio/capsula rigida a rilascio modificato Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Glaucoma. • Feocromocitoma. • Durante il trattamento con inibitori irreversibili non selettivi della monoaminoossidasi (IMAO), o almeno nei 14 giorni successivi alla loro sospensione, a causa del rischio di crisi ipertensive (vedere paragrafo 4.5). • Ipertiroidismo o tirotossicosi. • Diagnosi o anamnesi positiva per grave depressione, anoressia nervosa/disturbi anoressici, tendenze suicide, sintomi psicotici, gravi disturbi dell’umore, mania, schizofrenia, disturbi psicopatici/borderline della personalità. • Diagnosi o anamnesi positiva per disturbo bipolare (affettivo) grave ed episodico (di tipo I) (non adeguatamente controllato). • Disturbi cardiovascolari preesistenti, compresi grave ipertensione, insufficienza cardiaca, malattia occlusiva arteriosa, angina, cardiopatia congenita emodinamicamente significativa, cardiomiopatie, infarto del miocardo, aritmie potenzialmente letali e canalopatie (disturbi causati dalla disfunzione dei canali ionici). • Disturbi cerebrovascolari preesistenti, aneurisma cerebrale, anomalie vascolari incluse le vasculiti o l’ictus. • Anamnesi positiva per acloridria pronunciata dello stomaco con un valore di pH superiore a 5.5, in terapia con bloccanti dei recettori H2 o in terapia antiacida.

Posologia

Posologia Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di uno specialista in disturbi comportamentali dell’infanzia e/o dell’adolescenza. Screening pre-trattamento: Prima di prescrivere questo farmaco, occorre effettuare una valutazione basale delle condizioni cardiovascolari del paziente, tra cui la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Un’anamnesi completa deve documentare i farmaci assunti in concomitanza, la comorbidità di disturbi o sintomi clinici e psichiatrici pregressi e in atto, la storia familiare di morte cardiaca improvvisa/inspiegata e una registrazione precisa dell’altezza e del peso prima del trattamento su un grafico della crescita (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Monitoraggio continuo: Crescita, condizioni psichiatriche e cardiovascolari devono essere continuamente monitorate (vedere anche paragrafo 4.4). • È necessario registrare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca su un grafico centile a ogni aggiustamento del dosaggio e poi almeno ogni 6 mesi. • È necessario registrare altezza, peso e appetito almeno ogni 6 mesi, tenendo aggiornato un grafico della crescita.• È necessario monitorare lo sviluppo di nuovi disturbi psichiatrici o il peggioramento di quelli preesistenti a ogni aggiustamento del dosaggio e poi almeno ogni 6 mesi e a ogni visita. I pazienti devono essere monitorati per il rischio di diversione, uso improprio e abuso di metilfenidato. Titolazione della dose All’inizio del trattamento con metilfenidato, occorre effettuare un’attenta titolazione della dose. Questa viene normalmente ottenuta utilizzando una formulazione a rilascio immediato da assumere in dosi distinte. La dose iniziale giornaliera raccomandata è di 5 mg una volta o due volte al giorno (ad esempio a colazione e a pranzo), da aumentare se necessario con incrementi settimanali di 5-10 mg della dose giornaliera, in base alla tollerabilità e al grado di efficacia osservato. Medikinet 10 mg in monosomministrazione giornaliera può essere usato al posto di metilfenidato cloridrato a rilascio immediato 5 mg due volte al giorno dall’inizio del trattamento, ove il medico curante ritenga che la bisomministrazione giornaliera sia opportuna dall’inizio e la somministrazione del trattamento due volte al giorno sia inattuabile. Deve essere adottato il regime terapeutico che ottiene un controllo soddisfacente della sintomatologia con la dose giornaliera totale più bassa. Medikinet viene assunto al mattino durante o subito dopo la colazione, per ottenere un’azione sufficientemente prolungata ed evitare elevati picchi plasmatici. Il metilfenidato cloridrato è assorbito molto più velocemente da Medikinet, quando il farmaco è assunto a stomaco vuoto. In questo caso, è possibile che il rilascio non sia sostenuto adeguatamente. Pertanto, Medikinet non deve essere somministrato lontano dai pasti. Medikinet è formato da un componente a rilascio immediato (50% della dose) e da un componente a rilascio modificato (50% della dose). Pertanto, Medikinet 10 mg rilascia immediatamente una dose da 5 mg e una dose a rilascio prolungato da 5 mg di metilfenidato cloridrato. La porzione di ciascuna dose a rilascio prolungato è realizzata per mantenere una risposta terapeutica nel pomeriggio, senza la necessità di assumere una dose a metà giornata. È concepita per fornire livelli plasmatici terapeutici per un periodo di circa 8 ore, che coincide con la giornata scolastica, invece che con la giornata intera (vedere paragrafo 5.2). Ad esempio, 20 mg di Medikinet servono per sostituire l’assunzione di 10 mg a colazione e di 10 mg a pranzo di metilfenidato cloridrato a rilascio immediato. Pazienti che assumono attualmente metilfenidato cloridrato: I pazienti in terapia con una formulazione a rilascio immediato di metilfenidato cloridrato possono passare alla dose giornaliera equivalente di Medikinet in milligrammi. Medikinet non deve essere somministrato nella tarda mattinata perché può causare disturbi nel sonno. Tuttavia, se l’effetto del farmaco svanisce troppo presto alla sera, possono ripresentarsi disturbi del comportamento. L’assunzione di una dose bassa di una compressa di metilfenidato cloridrato a rilascio immediato a fine giornata può aiutare a risolvere questo problema. In questo caso si può considerare che un adeguato controllo dei sintomi può essere ottenuto con un regime di due somministrazioni giornaliere di metilfenidato cloridrato a rilascio immediato. Devono essere considerati i pro e i contro di una piccola dose serale di metilfenidato a rilascio immediato rispetto alle difficoltà nell’addormentamento. Se fosse richiesta un’ulteriore dose serale di metilfenidato a rilascio immediato, il trattamento con Medikinet non deve essere proseguito, a meno che non sia noto che la stessa dose aggiuntiva è richiesta anche in caso di un regime convenzionale a rilascio immediato che prevede una dose equivalente a colazione/pranzo. Deve essere adottato il regime terapeutico che ottiene un controllo soddisfacente della sintomatologia con la dose giornaliera totale più bassa. Per dosi non realizzabili/praticabili con questo dosaggio, sono disponibili altri dosaggi del medicinale e altri prodotti contenenti metilfenidato. La dose massima giornaliera di metilfenidato cloridrato è di 60 mg. Uso prolungato (oltre 12 mesi) in bambini e adolescenti La sicurezza e l’efficacia dell’uso a lungo termine di metilfenidato non sono state valutate sistematicamente in studi clinici controllati. Il trattamento con metilfenidato non deve e non necessita di essere protratto per un tempo indeterminato. Il trattamento con metilfenidato viene normalmente interrotto durante o dopo la pubertà. Il medico che opta per l’impiego di metilfenidato per periodi prolungati (oltre 12 mesi) in bambini e adolescenti affetti da ADHD, deve rivalutare periodicamente l’utilità del medicinale nel lungo periodo per il singolo paziente, con periodi di prova della sospensione del farmaco, per valutare la reazione del paziente in assenza di terapia farmacologica. Si raccomanda di sospendere il trattamento con metilfenidato almeno una volta l’anno, per valutare la condizione del bambino (preferibilmente durante i periodi delle vacanze scolastiche). Il miglioramento può essere confermato quando il medicinale viene temporaneamente o prematuramente interrotto. Riduzione della dose e interruzione del trattamento Il trattamento deve essere interrotto se i sintomi non migliorano nell’arco di un mese, dopo un adeguato aggiustamento della dose. In caso di peggioramento paradosso dei sintomi o dell’insorgenza di altri eventi avversi gravi, il dosaggio deve essere ridotto o interrotto. Adulti Metilfenidato non è autorizzato all’uso negli adulti affetti da ADHD. La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa fascia di età. Anziani Metilfenidato non deve essere utilizzato negli anziani. La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa fascia di età. Bambini di età inferiore ai 6 anni Metilfenidato non deve essere usato nei bambini di età inferiore ai 6 anni. La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa fascia di età. Modo di somministrazione Uso orale. MEDIKINET deve essere assunto al mattino a colazione o subito dopo. Le capsule possono essere ingoiate intere con l’aiuto di liquidi, o in alternativa, è possibile aprire le capsule e distribuire il loro contenuto su una piccola quantità (un cucchiaio) di salsa di mele o di yogurt, da prendere immediatamente, senza conservarla per un utilizzo futuro. Dopo aver assunto il contenuto della capsula con salsa di mele o yogurt, occorre bere ad esempio dell’acqua o altri liquidi. Le capsule e il contenuto delle capsule non devono essere schiacciati o masticati.

Avvertenze e precauzioni

Il trattamento con metilfenidato non è indicato in tutti i bambini affetti da ADHD e la decisione di utilizzare il medicinale deve basarsi su una valutazione molto approfondita della gravità e della cronicità dei sintomi del bambino in relazione alla sua età (6 - 18 anni). Uso prolungato (oltre 12 mesi) in bambini e adolescenti La sicurezza e l’efficacia dell’uso a lungo termine di metilfenidato non sono state valutate sistematicamente in studi clinici controllati. Il trattamento con metilfenidato non deve e non necessita di essere protratto per un tempo indeterminato. Il trattamento con metilfenidato viene normalmente interrotto durante o dopo la pubertà. I pazienti che richiedono una terapia a lungo termine (vale a dire, oltre 12 mesi) devono essere sottoposti a un attento e continuo monitoraggio, secondo le indicazioni riportate nei paragrafi 4.2 e 4.4, relativamente a condizione cardiovascolare, crescita, appetito, sviluppo di nuovi disturbi psichiatrici o peggioramento di quelli preesistenti. I disturbi psichiatrici da monitorare sono descritti di seguito e comprendono fra l’altro (ma non sono limitati a) tic motori o verbali, comportamento aggressivo o ostile, agitazione, ansia, depressione, psicosi, mania, deliri, irritabilità, assenza di spontaneità, ritiro e perseverazione eccessiva. Il medico che decide di utilizzare metilfenidato per periodi prolungati (oltre 12 mesi) in bambini e adolescenti affetti da ADHD, deve rivalutare periodicamente l’utilità del medicinale nel lungo periodo per il singolo paziente, con periodi di prova della sospensione del farmaco, per valutare la reazione del paziente in assenza di terapia farmacologica. Si raccomanda di sospendere il trattamento con metilfenidato almeno una volta l’anno, per valutare la condizione del bambino (preferibilmente durante i periodi delle vacanze scolastiche). Il miglioramento può essere confermato quando il medicinale viene temporaneamente o prematuramente interrotto. Uso negli adulti Metilfenidato non è autorizzato all’uso negli adulti affetti da ADHD. La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa fascia di età. Uso negli anziani Metilfenidato non deve essere utilizzato negli anziani. La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa fascia di età. Uso nei bambini di età inferiore ai 6 anni Metilfenidato non deve essere usato nei bambini di età inferiore ai 6 anni. La sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questa fascia di età. Condizione cardiovascolare I pazienti per i quali si sta prendendo in considerazione un trattamento con stimolanti, devono essere sottoposti a un’attenta anamnesi (compresa la valutazione di una storia familiare eventualmente positiva per morte improvvisa o morte inspiegata o aritmia maligna) e ad un esame obiettivo per valutare la presenza di una cardiopatia e nel caso in cui le risultanze iniziali suggeriscano una storia familiare positiva o una patologia cardiologica, devono essere sottoposti a un'ulteriore valutazione cardiaca specialistica. I pazienti che durante il trattamento con metilfenidato sviluppano sintomi come palpitazioni, dolore toracico inconsueto, sincope inspiegata, dispnea o altri sintomi indicativi di una cardiopatia devono essere immediatamente sottoposti a una valutazione cardiaca specialistica. L’analisi dei dati provenienti dagli studi clinici condotti su metilfenidato in bambini e adolescenti affetti da ADHD ha dimostrato che i pazienti in trattamento con metilfenidato possono comunemente presentare variazioni della pressione arteriosa diastolica e sistolica di oltre 10 mmHg rispetto ai gruppi di controllo. Le conseguenze cliniche a breve e a lungo termine di questi effetti a carico del sistema cardiovascolare nei bambini e negli adolescenti, non sono note, ma non si può escludere la possibilità di complicanze cliniche dipendenti dagli effetti osservati nei dati degli studi clinici. Si raccomanda cautela nel trattamento di pazienti le cui condizioni cliniche sottostanti possono essere compromesse da aumenti della pressione arteriosa o della frequenza cardiaca. Vedere il paragrafo 4.3 per le condizioni in cui è controindicato l'uso di metilfenidato. Le condizioni cardiovascolari devono essere attentamente controllate. È necessario registrare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca su un grafico centile a ogni aggiustamento del dosaggio e poi almeno ogni 6 mesi. L’uso di metilfenidato è controindicato in presenza di alcuni disturbi cardiovascolari preesistenti, se non dietro parere di uno specialista in cardiologia pediatrica (vedere paragrafo 4.3). Morte improvvisa e anomalie cardiache strutturali preesistenti o altre patologie cardiache gravi È stata segnalata morte improvvisa in associazione all’uso di stimolanti del sistema nervoso centrale a dosi normalmente impiegate nei bambini, alcuni dei quali soffrivano di anomalie cardiache strutturali o erano affetti da altri gravi problemi di natura cardiaca. Benché alcuni problemi cardiaci gravi possano da soli portare a un aumento del rischio di morte improvvisa, i farmaci stimolanti non sono raccomandati in bambini o adolescenti con note anomalie cardiache strutturali, cardiomiopatia, gravi anomalie del ritmo cardiaco o altri gravi problemi cardiaci che possono esporli a una maggiore vulnerabilità verso gli effetti simpaticomimetici di uno stimolante. Uso inappropriato ed eventi cardiovascolari L’uso inappropriato di stimolanti del sistema nervoso centrale può essere associato a morte improvvisa e ad altri eventi avversi gravi di natura cardiovascolare. Disturbi cerebrovascolari Vedere il paragrafo 4.3 per le condizioni cerebrovascolari in cui è controindicato l'uso di metilfenidato. Dopo aver iniziato il trattamento con metilfenidato, i pazienti con fattori di rischio aggiuntivi (come anamnesi positiva per malattia cardiovascolare, cosomministrazione di medicinali che provocano un aumento della pressione arteriosa) devono essere controllati a ogni visita per verificare l’insorgenza di segni e sintomi neurologici. La vasculite cerebrale rappresenta una reazione idiosincratica molto rara all’esposizione a metilfenidato. Esiste una lieve evidenza che sia possibile identificare i pazienti a maggior rischio e al fatto che l'esordio iniziale dei sintomi possa rappresentare la prima indicazione di un problema clinico di fondo. Una diagnosi precoce, basata su un elevato indice di sospetto, può consentire un’immediata sospensione di metilfenidato e un trattamento tempestivo. Pertanto, si deve prendere in considerazione tale diagnosi per qualsiasi paziente che sviluppi nuovi sintomi neurologici compatibili con una diagnosi di ischemia cerebrale, durante una terapia con metilfenidato. Questi sintomi possono comprendere cefalea grave, intorpidimento, debolezza, paralisi e alterazione di coordinazione, vista, parola, linguaggio o memoria. Il trattamento con metilfenidato non è controindicato nei pazienti con paralisi cerebrale emiplegica. Priapismo Sono state riferite erezioni prolungate e dolorose in associazione a medicinali contenenti metilfenidato, soprattutto a seguito di un cambiamento nel regime di trattamento con metilfenidato. I pazienti che sviluppano erezioni prolungate in modo anomalo o erezioni frequenti e dolorose devono consultare immediatamente un medico. Disturbi psichiatrici La comorbidità dei disturbi psichiatrici nell’ADHD è comune e deve essere tenuta in considerazione nella prescrizione di prodotti stimolanti. In caso di insorgenza di sintomi psichiatrici o di esacerbazione di sintomi psichiatrici preesistenti, non deve essere somministrato metilfenidato, a meno che i benefici del trattamento non siano maggiori rispetto ai rischi per il paziente. Lo sviluppo o il peggioramento di disturbi psichiatrici deve essere monitorato a ogni aggiustamento del dosaggio e almeno ogni 6 mesi e a ogni visita. È possibile che sia appropriato interrompere il trattamento. Esacerbazione di sintomi psicotici o maniacali preesistenti La somministrazione di metilfenidato a pazienti psicotici può esacerbare i sintomi dei disturbi comportamentali e mentali. Insorgenza di nuovi sintomi psicotici o maniacali I sintomi psicotici che insorgono durante il trattamento (allucinazioni visive, tattili, uditive e deliri) o le manie in bambini e adolescenti, in assenza di un'anamnesi pregressa positiva per psicosi o mania, possono essere provocati da metilfenidato somministrato a dosi abituali. In caso di insorgenza di sintomi maniacali o psicotici, occorre considerare la possibilità di un ruolo causale di metilfenidato e di un’opportuna interruzione del trattamento. Comportamento aggressivo od ostile L'insorgenza o il peggioramento di un comportamento aggressivo o ostile può essere determinato dal trattamento con stimolanti. A ogni aggiustamento del dosaggio e successivamente almeno ogni 6 mesi e a ogni visita, i pazienti trattati con metilfenidato devono essere attentamente monitorati per individuare l'eventuale insorgenza o il peggioramento di un comportamento aggressivo o di un atteggiamento ostile all'inizio del trattamento. I medici devono valutare la necessità di effettuare un aggiustamento del regime terapeutico nei pazienti che manifestano alterazioni comportamentali, tenendo presente che può essere appropriato aumentare o ridurre il dosaggio. Può essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento. Tendenza suicida I pazienti che durante il trattamento per ADHD manifestano ideazione o comportamento suicida devono essere immediatamente valutati dal medico. Devono essere presi in considerazione sia l’esacerbazione di una condizione psichiatrica sottostante, sia un possibile ruolo causale del trattamento con metilfenidato. Può essere necessario iniziare un trattamento della condizione psichiatrica di base e prendere in considerazione una possibile interruzione del trattamento con metilfenidato. Tic Metilfenidato è associato all'esordio o all’esacerbazione di tic motori e verbali. Inoltre, è stato segnalato un peggioramento della sindrome di Tourette. Prima dell’uso di metilfenidato nei bambini, è necessario esaminare la storia familiare ed effettuare una valutazione clinica dei tic o della sindrome di Tourette. I pazienti devono essere monitorati regolarmente per l’eventuale insorgenza o peggioramento dei tic durante il trattamento con metilfenidato. Il monitoraggio deve essere eseguito a ogni aggiustamento della dose e successivamente almeno ogni 6 mesi o a ogni visita. Ansia, agitazione o tensione Metilfenidato è associato al peggioramento di ansia, agitazione o tensione preesistenti. È necessario effettuare una valutazione clinica di ansia, agitazione o tensione prima dell'uso di metilfenidato e i pazienti devono essere attentamente monitorati per individuare l'eventuale insorgenza o il peggioramento di questi sintomi durante il trattamento, ad ogni aggiustamento del dosaggio e successivamente almeno ogni 6 mesi e ad ogni visita. Forme di disturbo bipolare Occorre prestare particolare cautela nell'uso di metilfenidato per il trattamento dell'ADHD in pazienti con disturbo bipolare concomitante (incluso il disturbo bipolare di tipo I non trattato o altre forme di disturbo bipolare), per il timore di una possibile precipitazione di un episodio maniacale/misto in questi pazienti. Prima di iniziare il trattamento con metilfenidato, i pazienti con comorbidità per sintomi depressivi devono essere sottoposti ad apposito screening per determinare se siano a rischio di disturbo bipolare. Tale screening deve comprendere una dettagliata anamnesi psichiatrica, inclusa una storia familiare positiva per casi di suicidio, disturbo bipolare e depressione. In questi pazienti è fondamentale un monitoraggio attento e continuo (vedere sopra, “Disturbi psichiatrici” e paragrafo 4.2). I pazienti devono essere controllati per eventuali sintomi a ogni aggiustamento del dosaggio e successivamente almeno ogni 6 mesi e a ogni visita. Crescita Con l’uso prolungato di metilfenidato nei bambini sono stati segnalati un moderato ritardo dell’aumento ponderale e della crescita. Attualmente, gli effetti di metilfenidato sulla statura e sul peso finali non sono noti e sono oggetto di studi in corso. Durante il trattamento con metilfenidato è necessario monitorare la crescita: è necessario registrare altezza, peso e appetito almeno ogni 6 mesi, tenendo aggiornato un grafico della crescita. Può rendersi necessario interrompere il trattamento nei pazienti che non crescono o non aumentano di statura o di peso secondo la norma. Attacchi epilettici Metilfenidato deve essere usato con cautela nei pazienti epilettici. Metilfenidato può abbassare la soglia convulsiva nei pazienti con storia precedente di attacchi epilettici, nei pazienti con anomalie precedenti all’EEG in assenza di attacchi e raramente in pazienti che non hanno storia precedente di convulsioni o di anomalie all’EEG. In caso di aumento della frequenza degli attacchi o di crisi di nuova insorgenza, è necessario interrompere la somministrazione di metilfenidato. Abuso, uso improprio e diversione I pazienti devono essere attentamente monitorati per il rischio di diversione, uso improprio e abuso di metilfenidato. Metilfenidato deve essere usato con cautela in pazienti con nota dipendenza da farmaci o da alcol a causa di un possibile rischio di abuso, uso inappropriato o diversione. L’abuso cronico di metilfenidato può portare a una marcata tolleranza e alla dipendenza psicologica, con vari gradi di comportamento anomalo. Possono verificarsi evidenti episodi psicotici, soprattutto in risposta all’abuso per via parenterale. Al momento di decidere su un ciclo di trattamento per l'ADHD, occorre tenere conto dell'età del paziente, della presenza di fattori di rischio per disturbi legati all'uso di sostanze (quali comorbidità di disturbo oppositivo provocatorio o di condotta e disturbo bipolare) e dell'abuso pregresso o in atto di sostanze. Si raccomanda cautela per i pazienti emotivamente instabili, come quelli con una storia positiva per dipendenza da farmaci o da alcol, poiché è possibile che tali pazienti aumentino il dosaggio del medicinale di propria iniziativa. Per alcuni pazienti ad alto rischio di abuso di sostanze, è possibile che metilfenidato o altri stimolanti non siano indicati. Occorre pertanto prendere in considerazione un trattamento con farmaci non stimolanti. Interruzione della somministrazione Quando il trattamento viene interrotto, è necessaria un’attenta supervisione, poiché possono emergere stati di depressione e di iperattività cronica. Alcuni pazienti possono richiedere un follow-up a lungo termine. Quando il trattamento viene interrotto dopo un abuso farmacologico, è necessaria un’attenta supervisione, poiché può emergere una grave depressione. Stanchezza Metilfenidato non deve essere utilizzato per la prevenzione o il trattamento dei normali stati di affaticamento. Scelta della formulazione di metilfenidato La scelta della formulazione del farmaco a base di metilfenidato dovrà essere effettuata dallo specialista in base al singolo paziente e dipende dalla durata d'effetto voluta. Screening farmacologico Questo prodotto contiene metilfenidato che può indurre falsi positivi nei test di laboratorio per le amfetamine, in particolare con il test di screening basato sul saggio immunologico. Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping. Insufficienza renale o epatica Non c’è esperienza con l’uso di metilfenidato in pazienti con insufficienza renale o epatica. Effetti ematologici La sicurezza del trattamento con metilfenidato nel lungo termine non è completamente nota. In caso di leucopenia, trombocitopenia, anemia o altre alterazioni, incluse quelle indicative di gravi disturbi renali o epatici, è necessario considerare l'interruzione del trattamento. Eccipiente: saccarosio Questo medicinale contiene saccarosio: pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

Interazioni farmacocinetiche Non è noto come metilfenidato possa influire sulle concentrazioni plasmatiche dei medicinali somministrati contemporaneamente. Si raccomanda pertanto cautela nell'associare metilfenidato ad altri medicinali, soprattutto quelli che hanno una ristretta finestra terapeutica. Metilfenidato non è metabolizzato dal citocromo P450 in misura clinicamente rilevante. Non si prevede che gli induttori o gli inibitori del citocromo P450 abbiano un impatto rilevante sulla farmacocinetica di metilfenidato. Viceversa, gli enantiomeri d- e l- di metilfenidato non inibiscono in modo rilevante il citocromo P450 1A2, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1 o 3A. Tuttavia esistono segnalazioni secondo cui metilfenidato può inibire il metabolismo di anticoagulanti cumarinici, anticonvulsivanti (ad esempio fenobarbital, fenitoina, primodone) e di alcuni antidepressivi (triciclici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina). All'inizio o all’interruzione del trattamento con metilfenidato, è possibile che occorra aggiustare la dose di questi medicinali già assunti e determinare le concentrazioni plasmatiche farmacologiche (oppure, nel caso della cumarina, i tempi di coagulazione). Interazioni farmacodinamiche Medicinali antipertensivi Metilfenidato può ridurre l’efficacia dei principi attivi usati per il trattamento dell’ipertensione. Uso con medicinali che aumentano la pressione arteriosa Si raccomanda cautela nei pazienti trattati con metilfenidato e qualsiasi altro principio attivo che può aumentare la pressione arteriosa (vedere anche la sezione Condizioni cardiovascolari e cerebrovascolari al paragrafo 4.4). A causa di possibili crisi ipertensive, l'uso di metilfenidato è controindicato in pazienti trattati (al momento o nelle ultime 2 settimane) con inibitori irreversibili non selettivi della monoaminoossidasi (MAO) (vedere paragrafo 4.3). Uso con alcol L’alcool può esacerbare gli eventi avversi a carico dell’SNC, causati da principi attivi psico-attivi, tra cui metilfenidato. È pertanto consigliabile che i pazienti si astengano dall’assumere alcolici durante il trattamento. Uso con anestetici alogenati Durante gli interventi chirurgici, sussiste il rischio di un improvviso aumento della pressione arteriosa. In caso di programmazione di un intervento chirurgico, il trattamento con metilfenidato non deve essere somministrato il giorno dell'operazione. Uso con alfa-2 agonisti ad azione centrale (ad esempio, clonidina) Con l'uso di clonidina, sono stati riportati eventi avversi gravi, inclusa morte improvvisa. Il profilo di sicurezza di metilfenidato non è stato valutato sistematicamente in associazione a clonidina o ad altri alfa-2 agonisti ad azione centrale. Uso con principi attivi dopaminergici Si raccomanda cautela nella somministrazione di metilfenidato con principi attivi dopaminergici, compresi gli antipsicotici. Poiché una delle azioni predominanti di metilfenidato consiste nell’aumento dei livelli extracellulari della dopamina, metilfenidato può essere associato a interazioni farmacodinamiche, se cosomministrato ad agonisti dopaminergici diretti e indiretti (compresi, DOPA e antidepressivi triciclici) o ad antagonisti dopaminergici, compresi gli antipsicotici. Uso con altri medicinali Medikinet non deve essere assunto insieme a bloccanti del recettore H2 o ad antiacidi, perché ciò potrebbe provocare un rilascio più veloce della quantità totale di principio attivo.

Effetti indesiderati

La tabella seguente riporta tutte le reazioni avverse al farmaco (Adverse Drug Reactions - ADR) osservate durante gli studi clinici, quelle riferite spontaneamente dopo l'immissione in commercio di Medikinet e quelle che sono state riportate con altre formulazioni a base di metilfenidato cloridrato. Se le frequenze delle reazioni avverse al farmaco osservate con Medikinet e con formulazioni a base di metilfenidato risultavano differenti, è stata utilizzata la frequenza maggiore dei due database. Classificazione della frequenza: molto comune (≥1/10) comune (≥1/100, <1/10) non comune (≥1/1.000, <1/100) raro (≥1/10.000, <1/1.000) molto raro (<1/10.000) non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni Comune: rinofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico Molto raro: anemia, leucopenia trombocitopenia, porpora trombocitopenica. Non nota: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario Non comune: reazioni di ipersensibilità, quali edema angioneurotico, reazioni anafilattiche, tumefazione auricolare, malattie bollose, malattie esfoliative, orticaria, prurito, eritema ed eruzioni cutanee. Disturbi del metabolismo e della nutrizione* Comune: anoressia, diminuzione dell’appetito, moderato ritardo dell’aumento ponderale e della statura in caso di uso prolungato nei bambini*. Disturbi psichiatrici* Molto comune: insonnia, nervosismo. Comune: anoressia, labilità emotiva, aggressività*, agitazione*, ansia*, depressione*, irritabilità, comportamento anomalo, bruxismo. Non comune: disturbi psicotici*, allucinazioni uditive, visive e tattili*, rabbia, ideazione suicidaria*, alterazioni dell'umore, sbalzi d'umore, irrequietezza, tendenza a piangere, tic*, peggioramento di tic preesistenti o della sindrome di Tourette*, ipervigilanza, disturbi del sonno. Raro: mania*, disorientamento, alterazione della libido. Molto raro: tentativo di suicidio (incluso suicidio portato a termine)*, depressione dell'umore transitoria*, anomalie del pensiero, apatia, comportamenti ripetitivi, tossicità cognitiva. Non nota: deliri*, disturbi del pensiero*, stato confusionale, dipendenza, logorrea. Sono stati descritti casi di abuso e di dipendenza, più frequentemente con le formulazioni a rilascio immediato (frequenza non nota). Patologie del sistema nervoso Molto comune: cefalea. Comune: capogiri, discinesia, iperattività psicomotoria, sonnolenza. Non comune: sedazione, tremore. Molto raro: convulsioni, movimenti coreo-atetosici, deficit neurologico ischemico reversibile. Sindrome Neurolettica Maligna (SNM; le segnalazioni erano scarsamente documentate e nella maggior parte dei casi i pazienti stavano già assumendo altri principi attivi, pertanto, non è chiaro il ruolo di metilfenidato). Non nota: disturbi cerebrovascolari* (compresi vasculite, emorragie cerebrali, apoplessia, arterite cerebrale, occlusione cerebrale), convulsioni da grande male*, emicrania. Patologie dell’occhio Non comune: diplopia, visione offuscata. Raro: difficoltà di accomodamento della vista, midriasi, disturbi visivi. Patologie cardiache* Comune: aritmia, tachicardia, palpitazioni. Non comune: dolore toracico. Raro: angina pectoris. Molto raro: arresto cardiaco, infarto miocardico. Non nota: tachicardia sopraventricolare, bradicardia, extrasistoli ventricolari, extrasistoli. Patologie vascolari* Comune: ipertensione. Molto raro: arterite e/o occlusione cerebrale, estremità fredde, fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: tosse, dolore faringo-laringeo. Non comune: dispnea. Patologie gastrointestinali Comune: dolore addominale, diarrea, nausea, mal di stomaco e vomito (di solito tali effetti si verificano all'inizio del trattamento e possono essere attenuati assumendo contemporaneamente del cibo), secchezza delle fauci. Non comune: stipsi. Patologie epatobiliari Non comune: aumento degli enzimi epatici. Molto raro: anomalie della funzionalità epatica, compreso coma epatico. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Comune: alopecia, prurito, rash, orticaria, iperidrosi**.Non comune: edema angioneurotico, malattie bollose, malattie esfoliative. Raro: rash maculare, eritema. Molto raro: eritema multiforme, dermatite esfoliativa, eritema fisso da farmaco. Non nota: pelle secca. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Comune: artralgia. Non comune: mialgia, spasmi muscolari. Molto raro: crampi muscolari. Non nota: trisma Patologie renali e urinarie Non comune: ematuria. Non nota: incontinenza. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Raro: ginecomastia. Non nota: disfunzione erettile, priapismo, aumento del numero delle erezioni ed erezioni prolungate. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: rialzo febbrile, ritardo nello sviluppo in caso di uso prolungato nei bambini*. Non comune: dolore toracico, affaticamento. Molto raro: morte cardiaca improvvisa*. Non nota: oppressione toracica, iperpiressia. Esami diagnostici Comune: alterazioni dei valori pressori e della frequenza cardiaca (solitamente un aumento)*, calo ponderale*. Non comune: soffio cardiaco*, aumento dei valori degli enzimi epatici. Molto raro: aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento della bilirubina ematica, ridotta conta piastrinica, alterazioni della conta leucocitaria. *Vedere paragrafo 4.4 ** Reazioni avverse da farmaci nei pazienti adulti in studi clinici segnalate con una frequenza più elevata che nei bambini e negli adolescenti Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza I dati provenienti da uno studio di coorte su un numero complessivo di circa 3.400 gravidanze esposte nel primo trimestre non indicano un aumento del rischio di difetti alla nascita complessivi. È stato rilevato un piccolo aumento della frequenza di malformazioni cardiache (rischio relativo congiunto aggiustato: 1,3: IC al 95%: 1,0-1,6), corrispondente a 3 ulteriori neonati con malformazioni cardiache congenite per 1.000 donne trattate con metilfenidato durante il primo trimestre di gravidanza, rispetto a gravidanze non esposte. Sono stati segnalati spontaneamente casi di tossicità cardiorespiratoria neonatale, nello specifico tachicardia e sofferenza respiratoria fetali. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva con dosaggi tossici per la madre (vedere paragrafo 5.3). Metilfenidato non è raccomandato per l'uso durante la gravidanza a meno che non sia stato stabilito clinicamente che la posticipazione del trattamento può costituire un rischio maggiore per la gravidanza stessa. Allattamento Metilfenidato è stato ritrovato nel latte di una donna trattata con metilfenidato. È stato segnalato il caso di un neonato che presentava un calo ponderale imprecisato durante il periodo di esposizione, ma ha recuperato e ripreso ad aumentare di peso dopo l'interruzione del trattamento con metilfenidato da parte della madre. Il rischio per i neonati non può essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con metilfenidato, tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

Farmaci

SHIRE ITALIA SpA

EQUASYM30CPS 20MG RM

PRINCIPIO ATTIVO: METILFENIDATO CLORIDRATO

PREZZO INDICATIVO:42,52 €

SHIRE ITALIA SpA

EQUASYM30CPS 30MG RM

PRINCIPIO ATTIVO: METILFENIDATO CLORIDRATO

PREZZO INDICATIVO:55,71 €