ATC: C10AX12 | Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB. |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE |
Presenza Lattosio:
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Lojuxta è indicato come adiuvante di una dieta a basso tenore di grassi e di altri medicinali ipolipemizzanti con o senza aferesi delle lipoproteine a bassa densità (LDL) in pazienti adulti affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH). Quando possibile, deve essere ottenuta una conferma genetica di HoFH. È necessario escludere altre forme di iperlipoproteinemia e cause secondarie di ipercolesterolemia (ad es. sindrome nefrosica, ipotiroidismo).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Effetti di altri medicinali su lomitapide e altre forme d’interazione Tabella 2: Interazioni tra Lojuxta e altri medicinali ed altre forme d’interazione
Medicinali | Effetti sui livelli di lomitapide | Raccomandazioni relative alla co-somministrazione con Lojuxta |
Inibitori del CYP3A4 | Quando lomitapide 60 mg è stato somministrato insieme a ketoconazolo 200 mg due volte al giorno, un inibitore forte del CYP3A4, l’AUC di lomitapide è aumentata di circa 27 volte e la Cmax è aumentata di circa 15 volte. | L’uso di inibitori forti o moderati del CYP3A4 è controindicato insieme a Lojuxta. Se il trattamento con azoli antimicotici (itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo, voriconazolo, posaconazolo), l’antiaritmico dronedarone, gli antibiotici macrolidi (eritromicina, claritromicina), gli antibiotici chetolidi (telitromicina), gli inibitori della proteasi dell’HIV, i calcio-antagonisti diltiazem e verapamil non è evitabile, la terapia con Lojuxta deve essere sospesa durante tale trattamento (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). |
Le interazioni tra inibitori moderati del CYP3A4 e lomitapide non sono state studiate. | ||
Gli inibitori moderati del CYP3A4 dovrebbero avere un impatto sostanziale sulla farmacocinetica di lomitapide. L’uso concomitante di inibitori moderati del CYP3A4 dovrebbe aumentare l’esposizione a | Il succo di pompelmo è un inibitore moderato del CYP3A4 e si prevede che aumenti sostanzialmente l’esposizione a lomitapide. I pazienti che assumono Lojuxta devono evitare il consumo di succo di pompelmo. | |
lomitapide di 4-10 volte in base ai risultati dello studio con l’inibitore forte del CYP3A4 ketoconazolo e ai dati storici sulla sonda modello del CYP3A4 midazolam. Quando assunti in contemporanea, gli inibitori deboli del CYP3A4 dovrebbero aumentare l’esposizione a lomitapide Quando lomitapide 20 mg è stato somministrato in contemporanea all’atorvastatina, un inibitore debole del CYP3A4, l’AUC e la Cmax di lomitapide è aumentata di circa 2 volte. Quando la dose di lomitapide è stata assunta a distanza di 12 ore dall’atorvastatina, non è stato osservato un aumento clinicamente significativo all’esposizione di lomitapide. Quando lomitapide 20 mg è stato somministrato in contemporanea o a distanza di 12 ore da etinilestradiolo/norgestimato, un inibitore debole del CYP3A4, non è stato osservato un aumento clinicamente significativo all’esposizione di lomitapide. | In caso di somministrazione con atorvastatina, la dose di Lojuxta deve essere assunta a distanza di 12 ore o dimezzata (vedere paragrafo 4.2). La dose di Lojuxta deve essere assunta a distanza di 12 ore da qualsiasi altro inibitore debole del CYP3A4. Esempi di inibitori deboli del CYP3A4 includono: alprazolam, amiodarone, amlodipina, atorvastatina, azitromicina, bicalutamide, cilostazolo, cimetidina, ciclosporina, clotrimazolo, fluoxetina, fluvoxamina, fosaprepitant, ginkgo, idraste, isoniazide, ivacaftor, lacidipina, lapatinib, linagliptin, nilotinib, contraccettivi orali contenenti estrogeni, pazopanib, olio essenziale di menta piperita, propiverina, ranitidina, ranolazina, roxitromicina, arancia amara, tacrolimus, ticagrelor e tolvaptan. Questo elenco non è esaustivo e i prescrittori devono verificare le informazioni sui medicinali da somministrare contemporaneamente a Lojuxta per evitare potenziali interazioni mediate dal CYP3A4. L’effetto della somministrazione di più di un inibitore debole del CYP3A4 non è stato testato ma si prevede che l’effetto sull’esposizione a lomitapide sia maggiore che in caso di co-somministrazione dei singoli inibitori con lomitapide. Prestare ulteriore attenzione se si somministra più di un inibitore debole del CYP3A4 insieme a Lojuxta. | |
Induttori del CYP3A4 | Ci si aspetta che i medicinali che inducono il CYP3A4 aumentino la velocità e l’entità del metabolismo di lomitapide. Di conseguenza, questo può ridurre l’effetto di lomitapide. Qualsiasi impatto sull’efficacia è probabilmente variabile. | Quando si somministrano in contemporanea induttori del CYP3A4 (come aminoglutetimide, nafcillina, inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, fenobarbital, rifampicina, carbamazepina, pioglitazone, iperico, glucocorticoidi, modafinil e fenitoina) e Lojuxta, si deve prendere in considerazione la possibilità di interazioni farmaco-farmaco che influenzano l’efficacia. Se si prevede un uso cronico dell’induttore del CYP3A4 si raccomanda di aumentare la frequenza della valutazione del colesterolo LDL durante tale uso concomitante e di aumentare la dose di Lojuxta per garantire il mantenimento del livello desiderato di efficacia. |
Sequestranti degli acidi biliari | Non è stata testata l’interazione tra lomitapide e i sequestranti degli acidi biliari (resine come colesevelam e colestiramina). | Poiché i sequestranti degli acidi biliari possono interferire con l’assorbimento dei medicinali orali, i sequestranti degli acidi biliari devono essere assunti almeno 4 ore prima o almeno 4 ore dopo Lojuxta. |
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Lojuxta 5 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene lomitapide mesilato equivalente a 5 mg di lomitapide. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 70,12 mg di lattosio (come monoidrato) (vedere paragrafo 4.4). Lojuxta 10 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene lomitapide mesilato equivalente a 10 mg di lomitapide. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 140,23 mg di lattosio (come monoidrato) (vedere paragrafo 4.4). Lojuxta 20 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene lomitapide mesilato equivalente a 20 mg di lomitapide. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 129,89 mg di lattosio (come monoidrato) (vedere paragrafo 4.4). Lojuxta 30 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene lomitapide mesilato equivalente a 30 mg di lomitapide. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 194,84 mg di lattosio (come monoidrato) (vedere paragrafo 4.4). Lojuxta 40 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene lomitapide mesilato equivalente a 40 mg di lomitapide. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 259,79 mg di lattosio (come monoidrato) (vedere paragrafo 4.4). Lojuxta 60 mg capsule rigide Ogni capsula rigida contiene lomitapide mesilato equivalente a 60 mg di lomitapide. Eccipiente con effetti noti Ogni capsula rigida contiene 389,68 mg di lattosio (come monoidrato) (vedere paragrafo 4.4). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Pazienti con compromissione epatica moderata o severa e pazienti con test di funzionalità epatica anormali e persistenti non spiegati (vedere paragrafo 4.2). • Pazienti con malattia intestinale significativa o cronica nota, come malattia intestinale infiammatoria o malassorbimento. • Co-somministrazione >40 mg di simvastatina (vedere paragrafo 4.5). • Uso concomitante di Lojuxta con inibitori forti o moderati del citocromo P450 (CYP) 3A4 (ad es. azoli antimicotici come itraconazolo, fluconazolo, ketoconazolo, voriconazolo, posaconazolo; antibiotici macrolidi come eritromicina o claritromicina; antibiotici chetolidi come telitromicina; inibitori della proteasi dell’HIV; i calcio-antagonisti diltiazem e verapamil e l’antiaritmico dronedarone [vedere paragrafo 4.5]). • Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Il trattamento con Lojuxta deve essere iniziato e monitorato da un medico esperto nel trattamento dei disturbi del metabolismo lipidico. Posologia La dose iniziale raccomandata è di 5 mg una volta al giorno. Dopo 2 settimane, se la sicurezza e la tollerabilità sono accettabili, è possibile aumentare la dose a 10 mg e quindi, a intervalli di almeno 4 settimane, a 20 mg, 40 mg e fino alla massima dose raccomandata di 60 mg (vedere paragrafo 4.8). La dose deve essere aumentata gradualmente per ridurre al minimo l’incidenza e la gravità di reazioni avverse gastrointestinali e l’aumento delle aminotransferasi. La somministrazione con il cibo può aumentare l’esposizione a lomitapide.Dovrebbe essere assunto a stomaco vuoto, almeno 2 ore dopo il pasto serale poiché il contenuto di grassi di un pasto recente può influire negativamente sulla tollerabilità gastrointestinale. La comparsa e la gravità di reazioni avverse gastrointestinali associate all’uso di Lojuxta diminuiscono in presenza di una dieta a basso tenore di grassi. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono seguire una dieta in cui meno del 20% dell’energia sia fornita dai grassi, dieta che deve essere proseguita durante tutto il trattamento. Devono essere fornite consulenze alimentari. I pazienti devono evitare il consumo di succo di pompelmo (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Per i pazienti che assumono una dose di mantenimento stabile di Lojuxta e sono in trattamento con atorvastatina: • Separare le dosi dei medicinali di 12 ore. o • Dimezzare la dose di Lojuxta. I pazienti che assumono 5 mg devono continuare ad assumere la dose di 5 mg. In base alla risposta del colesterolo LDL e alla sicurezza/tollerabilità può quindi essere considerato un attento aumento o diminuzione graduale della dose. Quando viene interrotta l’assunzione di atorvastatina, la dose di Lojuxta deve essere aumentata gradualmente in base alla risposta del colesterolo LDL e alla sicurezza/tollerabilità. Per i pazienti che assumono una dose stabile di mantenimento di Lojuxta e in trattamento con qualsiasi altro inibitore debole del CYP3A4, separare la dose dei medicinali (di Lojuxta e dell’inibitore debole del CYP3A4) di 12 ore. Si consideri di limitare la dose massima di Lojuxta in base alla risposta desiderata del colesterolo LDL. Prestare ulteriore attenzione se si somministra più di un debole inibitore del CYP3A4 insieme a Lojuxta. Poiché in studi clinici sono state osservate riduzioni dei livelli di acidi grassi essenziali e di vitamina E, i pazienti devono assumere quotidianamente integratori alimentari che forniscano 400 UI di vitamina E e approssimativamente 200 mg di acido linoleico, 110 mg di acido eicosapentaenoico (EPA), 210 mg di acido alfa-linolenico (ALA) e 80 mg di acido docosaesaenoico (DHA) al giorno, durante tutto il trattamento con Lojuxta. Popolazioni particolari Popolazione anziana Vi sono esperienze limitate sull’uso di lomitapide in pazienti di età pari o superiore a 65 anni. In questi pazienti si deve quindi prestare particolare attenzione. Poiché il regime di dose raccomandato prevede di iniziare dall’estremità inferiore dell’intervallo di dose e di aumentare gradualmente in base alla tollerabilità individuale del paziente, non è raccomandato alcun aggiustamento della dose per i pazienti anziani. Compromissione epatica Lomitapide è controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa, inclusi i pazienti con test di funzionalità epatica anormali e persistenti non spiegati (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). I pazienti con compromissione epatica lieve (Child-Pugh A) non devono superare i 40 mg al giorno. Compromissione renale I pazienti con malattia renale in stadio terminale sottoposti a dialisi non devono superare i 40 mg al giorno (vedere paragrafo 5.2). Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di lomitapide nei bambini di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite per cui l’uso di questo medicinale nei bambini non è raccomandato. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione Uso orale.
Avvertenze e precauzioni
Anomalie degli enzimi epatici e monitoraggio epatico Lomitapide può causare aumenti degli enzimi epatici, alanina aminotransferasi [ALT] e aspartato aminotransferasi [AST], e steatosi epatica (vedere paragrafo 5.1). Non vi sono stati aumenti concomitanti o successivi di rilevanza clinica della bilirubina sierica, dell’INR (rapporto internazionale normalizzato) o della fosfatasi alcalina. Non è noto in quale misura la steatosi epatica associata a lomitapide promuova l’aumento delle aminotransferasi. Le variazioni degli enzimi epatici possono verificarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia, ma con maggiore frequenza durante la fase di aumento della dose. Sebbene non siano stati segnalati casi di disfunzione epatica (aumento delle aminotransferasi con aumento della bilirubina o del rapporto internazionale normalizzato [INR]) o di insufficienza epatica, vi sono timori che lomitapide possa indurre steatoepatite, che può progredire dopo alcuni anni in cirrosi. È improbabile che gli studi clinici a supporto della sicurezza e dell’efficacia di lomitapide in pazienti affetti da HoFH abbiano rilevato questo esito avverso a causa della loro dimensione e durata. Monitoraggio dei test di funzionalità epatica Prima di iniziare il trattamento con Lojuxta si devono misurare ALT, AST, fosfatasi alcalina, bilirubina totale, gamma-glutamil transferasi (gamma-GT) e albumina sierica. Il medicinale è controindicato nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa e nei pazienti con test di funzionalità epatica anormali e persistenti non spiegati. Se i test relativi al fegato sono anormali al basale, si deve iniziare il trattamento con il medicinale dopo esami diagnostici appropriati da parte di uno specialista epatologo e dopo spiegazione e risoluzione delle anomalie basali. Durante il primo anno, si devono eseguire test relativi al fegato (ALT e AST, almeno) prima di ciascun aumento della dose o una volta al mese, secondo cosa si verifica prima. Dopo il primo anno, si devono eseguire questi test almeno ogni 3 mesi e prima di ogni aumento della dose. Ridurre la dose di Lojuxta se si osservano aumenti delle aminotransferasi e interrompere il trattamento in caso di aumenti persistenti o clinicamente significativi (vedere la Tabella 1 per raccomandazioni specifiche). Modifiche della dose in base all’aumento delle aminotransferasi epatiche La Tabella 1 riassume le raccomandazioni relative all’adattamento posologico e al monitoraggio dei pazienti che sviluppano un aumento delle aminotransferasi durante la terapia con Lojuxta. Tabella 1: Adattamento posologico e monitoraggio dei pazienti che presentano un aumento delle aminotransferasi
ALT o AST | Raccomandazioni sul trattamento e il monitoraggio* |
≥3x e <5x il limite superiore normale (ULN) | • Confermare l’aumento ripetendo la misurazione entro una settimana. |
• Se l’aumento è confermato, ridurre la dose ed eseguire test aggiuntivi relativi al fegato se non sono già stati condotti (come fosfatasi alcalina, bilirubina totale e INR). | |
• Ripetere i test una volta alla settimana e interrompere la somministrazione se vi sono segni di funzionalità epatica anormale (aumento della bilirubina o dell’INR), se i livelli di aminotransferasi aumentano al di sopra di 5x ULN o se i livelli di aminotransferasi non scendono al di sotto di 3x ULN entro approssimativamente 4 settimane. Inviare a un epatologo per ulteriori esami diagnostici i pazienti con aumenti persistenti delle aminotransferasi 3x ULN. | |
• Se viene ripresa l’assunzione di Lojuxta dopo che i livelli di aminotransferasi sono scesi a 3x ULN, si consideri di ridurre la dose e di monitorare più frequentemente i test relativi al fegato. | |
≥5x ULN | • Ridurre la dose ed eseguire test aggiuntivi relativi al fegato se non sono già stati condotti (come fosfatasi alcalina, bilirubina totale e INR). Se i livelli di aminotransferasi non scendono al di sotto di 3x ULN entro approssimativamente 4 settimane, inviare il paziente e a un epatologo per ulteriori esami diagnostici. |
• Se viene ripresa l’assunzione di Lojuxta dopo che i livelli di aminotransferasi sono scesi a 3x ULN, ridurre la dose e monitorare più frequentemente i test relativi al fegato. |
Interazioni
Effetti di altri medicinali su lomitapide e altre forme d’interazione Tabella 2: Interazioni tra Lojuxta e altri medicinali ed altre forme d’interazione
Medicinali | Effetti sui livelli di lomitapide | Raccomandazioni relative alla co-somministrazione con Lojuxta |
Inibitori del CYP3A4 | Quando lomitapide 60 mg è stato somministrato insieme a ketoconazolo 200 mg due volte al giorno, un inibitore forte del CYP3A4, l’AUC di lomitapide è aumentata di circa 27 volte e la Cmax è aumentata di circa 15 volte. | L’uso di inibitori forti o moderati del CYP3A4 è controindicato insieme a Lojuxta. Se il trattamento con azoli antimicotici (itraconazolo, ketoconazolo, fluconazolo, voriconazolo, posaconazolo), l’antiaritmico dronedarone, gli antibiotici macrolidi (eritromicina, claritromicina), gli antibiotici chetolidi (telitromicina), gli inibitori della proteasi dell’HIV, i calcio-antagonisti diltiazem e verapamil non è evitabile, la terapia con Lojuxta deve essere sospesa durante tale trattamento (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). |
Le interazioni tra inibitori moderati del CYP3A4 e lomitapide non sono state studiate. | ||
Gli inibitori moderati del CYP3A4 dovrebbero avere un impatto sostanziale sulla farmacocinetica di lomitapide. L’uso concomitante di inibitori moderati del CYP3A4 dovrebbe aumentare l’esposizione a | Il succo di pompelmo è un inibitore moderato del CYP3A4 e si prevede che aumenti sostanzialmente l’esposizione a lomitapide. I pazienti che assumono Lojuxta devono evitare il consumo di succo di pompelmo. | |
lomitapide di 4-10 volte in base ai risultati dello studio con l’inibitore forte del CYP3A4 ketoconazolo e ai dati storici sulla sonda modello del CYP3A4 midazolam. Quando assunti in contemporanea, gli inibitori deboli del CYP3A4 dovrebbero aumentare l’esposizione a lomitapide Quando lomitapide 20 mg è stato somministrato in contemporanea all’atorvastatina, un inibitore debole del CYP3A4, l’AUC e la Cmax di lomitapide è aumentata di circa 2 volte. Quando la dose di lomitapide è stata assunta a distanza di 12 ore dall’atorvastatina, non è stato osservato un aumento clinicamente significativo all’esposizione di lomitapide. Quando lomitapide 20 mg è stato somministrato in contemporanea o a distanza di 12 ore da etinilestradiolo/norgestimato, un inibitore debole del CYP3A4, non è stato osservato un aumento clinicamente significativo all’esposizione di lomitapide. | In caso di somministrazione con atorvastatina, la dose di Lojuxta deve essere assunta a distanza di 12 ore o dimezzata (vedere paragrafo 4.2). La dose di Lojuxta deve essere assunta a distanza di 12 ore da qualsiasi altro inibitore debole del CYP3A4. Esempi di inibitori deboli del CYP3A4 includono: alprazolam, amiodarone, amlodipina, atorvastatina, azitromicina, bicalutamide, cilostazolo, cimetidina, ciclosporina, clotrimazolo, fluoxetina, fluvoxamina, fosaprepitant, ginkgo, idraste, isoniazide, ivacaftor, lacidipina, lapatinib, linagliptin, nilotinib, contraccettivi orali contenenti estrogeni, pazopanib, olio essenziale di menta piperita, propiverina, ranitidina, ranolazina, roxitromicina, arancia amara, tacrolimus, ticagrelor e tolvaptan. Questo elenco non è esaustivo e i prescrittori devono verificare le informazioni sui medicinali da somministrare contemporaneamente a Lojuxta per evitare potenziali interazioni mediate dal CYP3A4. L’effetto della somministrazione di più di un inibitore debole del CYP3A4 non è stato testato ma si prevede che l’effetto sull’esposizione a lomitapide sia maggiore che in caso di co-somministrazione dei singoli inibitori con lomitapide. Prestare ulteriore attenzione se si somministra più di un inibitore debole del CYP3A4 insieme a Lojuxta. | |
Induttori del CYP3A4 | Ci si aspetta che i medicinali che inducono il CYP3A4 aumentino la velocità e l’entità del metabolismo di lomitapide. Di conseguenza, questo può ridurre l’effetto di lomitapide. Qualsiasi impatto sull’efficacia è probabilmente variabile. | Quando si somministrano in contemporanea induttori del CYP3A4 (come aminoglutetimide, nafcillina, inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, fenobarbital, rifampicina, carbamazepina, pioglitazone, iperico, glucocorticoidi, modafinil e fenitoina) e Lojuxta, si deve prendere in considerazione la possibilità di interazioni farmaco-farmaco che influenzano l’efficacia. Se si prevede un uso cronico dell’induttore del CYP3A4 si raccomanda di aumentare la frequenza della valutazione del colesterolo LDL durante tale uso concomitante e di aumentare la dose di Lojuxta per garantire il mantenimento del livello desiderato di efficacia. |
Sequestranti degli acidi biliari | Non è stata testata l’interazione tra lomitapide e i sequestranti degli acidi biliari (resine come colesevelam e colestiramina). | Poiché i sequestranti degli acidi biliari possono interferire con l’assorbimento dei medicinali orali, i sequestranti degli acidi biliari devono essere assunti almeno 4 ore prima o almeno 4 ore dopo Lojuxta. |
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più gravi verificatesi durante il trattamento sono state anomalie delle aminotransferasi epatiche (vedere paragrafo 4.4). Le reazioni avverse più comuni sono state effetti gastrointestinali. Reazioni avverse gastrointestinali sono state riferite da 27 (93%) pazienti su 29 nello studio clinico di fase III. Diarrea si è verificata nel 79% dei pazienti, nausea nel 65%, dispepsia nel 38% e vomito nel 34%. Altre reazioni riferite da almeno il 20% dei pazienti includono dolore addominale, disagio addominale, distensione addominale, stipsi e flatulenza. Le reazioni avverse gastrointestinali si sono verificate più frequentemente durante la fase di aumento graduale della dose e si sono ridotte quando i pazienti si sono stabilizzati con la dose massima tollerata di lomitapide. Reazioni avverse gastrointestinali di grave intensità sono state riferite da 6 (21%) pazienti su 29 nello studio clinico di fase III, tra le quali le più comuni sono state diarrea (4 pazienti, 14%), vomito (3 pazienti, 10%) e dolore, distensione e/o disagio addominale (2 pazienti, 7%). Le reazioni gastrointestinali hanno contribuito all’interruzione anticipata dallo studio per 4 (14%) pazienti. Le reazioni avverse di grave intensità più comunemente riferite sono state diarrea (4 soggetti, 14%), vomito (3 pazienti, 10%), distensione addominale e aumento dell’ALT (2 soggetti ciascuna, 7%). Tabella delle reazioni avverse La frequenza delle reazioni avverse è definita come: molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). La Tabella 3 elenca le reazioni avverse riferite nei 35 pazienti trattati nello studio di fase II UP1001 e nello studio di fase III UP1002/AEGR-733-005 o nel suo studio di estensione AEGR-733-012. Tabella 3: Frequenza delle reazioni avverse nei pazienti affetti da HoFH
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Reazione avversa |
Infezioni ed infestazioni | Comune | Gastroenterite |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Diminuzione dell’appetito |
Non nota | Disidratazione | |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Capogiri, Cefalea, Emicrania |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Diarrea, Nausea, Vomito, Disagio addominale, Dispepsia, Dolore addominale, Dolore all’addome superiore, Flatulenza, Distensione addominale, Stipsi |
Comune | Gastrite, Tenesmo rettale, Aerofagia, Urgenza alla defecazione, Eruttazione, Movimenti intestinali frequenti, Dilatazione gastrica, Disturbo gastrico, Reflusso gastroesofageo, Emorragia emorroidale, Rigurgito | |
Patologie epatobiliari | Comune | Steatosi epatica, Epatotossicità, Epatomegalia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comune | Ecchimosi, Papule, Rash eritematoso, Xantoma |
Non nota | Alopecia | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Non nota | Mialgia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Stanchezza |
Esami diagnostici | Molto comune | Aumento dell’alanina aminotransferasi, Aumento dell’aspartato aminotransferasi, Riduzione del peso |
Comune | Aumento del rapporto internazionale normalizzato, Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, Riduzione del potassio nel sangue, Riduzione del carotene, Rapporto internazionale normalizzato anormale | |
Test di funzionalità epatica anormale, Allungamento del tempo di protrombina, Aumento delle transaminasi, Riduzione della vitamina E, Riduzione della vitamina K |
Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Reazione avversa |
Infezioni ed infestazioni | Non comune | Gastroenterite, Infezione gastrointestinale, Influenza, Nasofaringite, Sinusite |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non comune | Anemia |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Diminuzione dell’appetito |
Non comune | Disidratazione, Aumento dell’appetito | |
Patologie del sistema nervoso | Non comune | Parestesia Sonnolenza |
Patologie dell’occhio | Non comune | Gonfiore agli occhi |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Non comune | Vertigine |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Non comune | Lesione faringea, Gocciolamento retronasale |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Diarrea, Nausea, Flatulenza |
Comune | Dolore all’addome superiore, Distensione addominale, Dolore addominale, Vomito, Disagio addominale, Dispepsia, Eruttazione, Dolore all’addome inferiore, Movimenti intestinali frequenti | |
Non comune | Secchezza delle fauci, Feci dure, Reflusso gastroesofageo, Sensibilità addominale, Disagio epigastrico, Dilatazione gastrica, Ematemesi, Emorragia gastrointestinale inferiore, Esofagite da reflusso | |
Patologie epatobiliari | Non comune | Epatomegalia |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Non comune | Vesciche, Pelle secca |
Iperidrosi | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Spasmi muscolari |
Non comune | Artralgia, Mialgia, Dolore alle estremità, Gonfiore alle articolazioni, Contrazioni muscolari | |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Ematuria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune | Stanchezza, Astenia |
Non comune | Dolore toracico, Brividi, Sazietà precoce, Disturbi dell’andatura, Malessere, Piressia | |
Esami diagnostici | Comune | Aumento dell’alanina aminotransferasi, Aumento dell’aspartato aminotransferasi, Aumento degli enzimi epatici, Test di funzionalità epatica anormale, Riduzione della conta dei neutrofili, Riduzione della conta dei leucociti |
Non comune | Riduzione del peso, Aumento della bilirubina nel sangue, Aumento della gamma-glutamiltransferasi, Aumento della percentuale di neutrofili, Proteine nelle urine, Allungamento del tempo di protrombina, Test di funzionalità polmonare anormale, Aumento della conta dei leucociti |
Gravidanza e allattamento
Uso nelle donne in età fertile Prima di iniziare il trattamento in donne in età fertile, deve essere confermata l’assenza di gravidanza, devono essere forniti consigli appropriati su metodi contraccettivi efficaci e deve essere iniziata una contraccezione efficace. Le pazienti che assumono contraccettivi orali a base di estrogeni devono essere avvisate di una possibile riduzione dell’efficacia dovuta a diarrea e/o vomito. Misure contraccettive supplementari devono essere usate fino alla risoluzione dei sintomi (vedere paragrafo 4.5). Gravidanza Lojuxta è controindicato durante la gravidanza. Non esistono dati affidabili relativi al suo uso in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità per lo sviluppo (teratogenicità, embriotossicità, vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Allattamento Non è noto se lomitapide sia escreto nel latte materno. A causa dei potenziali effetti avversi osservati negli studi sugli animali con lomitapide (vedere paragrafo 5.3), deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia con il medicinale, tenendo in considerazione l’importanza del medicinale per la madre. Fertilità Non sono stati osservati effetti avversi sulla fertilità di ratti di sesso maschile e femminile che avevano ricevuto lomitapide a esposizioni sistemiche (AUC) stimate da 4 a 5 volte superiori a quelle degli esseri umani alla massima dose raccomandata (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30 °C. Tenere il flacone ben chiuso per proteggere il medicinale dall’umidità.