ATC: L01XC27 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUS POLV CONC |
Presenza Lattosio:
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Lartruvo è indicato in associazione a doxorubicina per il trattamento dei pazienti adulti affetti da sarcoma dei tessuti molli in fase avanzata che non sono candidabili a trattamenti curativi di tipo chirugico o radioterapico e che non sono stati precedentemente trattati con doxorubicina (vedere paragrafo 5.1).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Olaratumab è un anticorpo monoclonale umano. In uno studio specifico di interazione farmacologica (DDI -Drug-Drug Interaction), nei pazienti non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra olaratumab e doxorubicina. Non sono stati condotti altri studi formali di interazione tra olaratumab e medicinali comunemente usati nei pazienti affetti da tumore, compresi quelli con STM (Sarcoma dei Tessuti Molli) (ad es. antiemetici, analgesici, medicinali antidiarroici, contraccettivi orali, ecc.). Poiché gli anticorpi monoclonali non sono metabolizzati dal citocromo P450 (CYP) o da altri enzimi che metabolizzano i farmaci, non si prevede che l’inibizione o l’induzione di questi enzimi da parte di medicinali co-somministrati possa influenzare la farmacocinetica di olaratumab. Viceversa, non si prevede che olaratumab possa influenzare la farmacocinetica di medicinali co-somministrati. La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati nei pazienti con compromissione del sistema immunitario dovuta a medicinali chemioterapici, compresa la doxorubicina, può dare origine a infezioni gravi o fatali. Nei pazienti che assumono olaratumab in associazione a doxorubicina deve essere evitata la vaccinazione con vaccini vivi.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Un ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 10 mg di olaratumab. Ogni flaconcino da 19 ml contiene 190 mg di olaratumab. Ogni flaconcino da 50 ml contiene 500 mg di olaratumab. Olaratumab è un anticorpo monoclonale IgG1 umano prodotto in cellule murine (NS0) attraverso la tecnologia del DNA ricombinante. Eccipiente con effetto noto Ogni flaconcino da 19 ml contiene approssimativamente 22 mg (1 mmol) di sodio Ogni flaconcino da 50 ml contiene approssimativamente 57 mg (2,5 mmol) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
La terapia con olaratumab deve essere iniziata e condotta sotto la supervisione di medici esperti in oncologia. Durante l’infusione, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di reazioni correlate all’infusione (IRRs -Infusion-Related Reactions) in un ambiente nel quale sia disponibile l’attrezzatura per la rianimazione (vedere paragrafo 4.4). Posologia La dose raccomandata di olaratumab è 15 mg/kg somministrato per infusione endovenosa nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo di 3 settimane fino a progressione di malattia o a tossicità inaccettabile. Lartruvo è somministrato in associazione a doxorubicina fino a un massimo di 8 cicli di trattamento, seguito da Lartruvo in monoterapia nei pazienti nei quali la malattia non è progredita. La doxorubicina è somministrata nel giorno 1 di ogni ciclo successivamente all’infusione di Lartruvo. Premedicazione In tutti i pazienti, deve essere somministrata una premedicazione con un antagonista H1 (ad es. difenidramina) e desametasone (o medicinali equivalenti), per via endovenosa, da 30 a 60 minuti prima della somministrazione di olaratumab nei giorni 1 e 8 del primo ciclo. Per i cicli successivi, deve essere somministrata una premedicazione con un antagonista H1 (ad es. difenidramina) per via endovenosa, da 30 a 60 minuti prima di ogni somministrazione di olaratumab. Nei pazienti nei quali si verificano IRR di Grado 1 o 2, l’infusione deve essere interrotta e devono essere somministrati paracetamolo, antagonisti H1 e desametasone (o medicinali equivalenti) secondo necessità. Per tutte le infusioni successive, deve essere effettuata una premedicazione con i seguenti medicinali (o medicinali equivalenti): difenidramina cloridrato (per via endovenosa), paracetamolo e desametasone. Nell’eventualità in cui la somministrazione per via endovenosa di un antagonista H1 non sia possibile, deve essere effettuata una premedicazione equivalente alternativa (ad es. difenidramina cloridrato per via orale almeno 90 minuti prima dell’infusione). Modifiche della posologia di olaratumab Per le raccomandazioni relative a modifiche della posologia di doxorubicina, fare riferimento all’RCP aggiornato di doxorubicina. Reazioni correlate all’infusione (IRRs) Raccomandazioni per la gestione delle IRRs correlate a olaratumab sono contenute nella tabella 1. Tabella 1 - Raccomandazioni per la gestione delle reazioni correlate all’infusione (IRRs)
Grado di tossicitàa | Raccomandazioni per la gestione (ad ogni episodio) |
Grado 1-2 | • Interrompere l’infusione. |
• Paracetamolo, antagonisti H1 e desametasone devono essere somministrati secondo necessità (vedere informazioni sulla premedicazione). | |
• Dopo che la reazione si è risolta, riprendere l’infusione ad una velocità di infusione ridotta del 50%.b | |
• Monitorare il paziente per il peggioramento delle condizioni. | |
• Per le infusioni successive, vedere informazioni sulla premedicazione. | |
Grado 3-4 | • Interrompere immediatamente e definitivamente il trattamento con olaratumab (vedere paragrafo 4.4). |
a Grado definito secondo i criteri di terminologia comune per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI CTCAE), Versione 4.03 | |
b Una volta che la velocità di infusione è stata ridotta a seguito di una reazione di Grado 1 o 2, si raccomanda l’utilizzo di una velocità di infusione ridotta per tutte le infusioni successive. La durata dell’infusione non deve superare le 2 ore. |
Avvertenze e precauzioni
Reazioni correlate all’infusione Negli studi clinici condotti con olaratumab sono state riportate reazioni correlate all’infusione (IRRs), comprese le reazioni anafilattiche. La maggior parte di queste reazioni si è verificata durante o dopo la prima infusione di olaratumab. I sintomi relativi a IRRs hanno incluso vampate, dispnea, broncospasmo, o febbre/brividi, e in alcuni casi si sono manifestati come ipotensione grave, shock anafilattico o arresto cardiaco fatale. Gravi IRRs come reazioni anafilattiche possono verificarsi nonostante l’uso della premedicazione. Durante l’infusione, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di IRRs in un ambiente nel quale è disponibile l’attrezzatura per la rianimazione. Per la gestione e l’aggiustamento del dosaggio in pazienti che manifestano IRR di Grado 1 o 2 durante l’infusione, vedere paragrafo 4.2. Una premedicazione con difenidramina cloridrato (per via endovenosa), paracetamolo e desametasone è raccomandata nei pazienti che hanno manifestato una precedente IRR di Grado 1 o 2. Olaratumab deve essere immediatamente e definitivamente interrotto nei pazienti che presentino una IRR di Grado 3 o 4 (vedere paragrafi 4.2 e 4.8). Neutropenia I pazienti che ricevono olaratumab e doxorubicina sono a rischio di neutropenia (vedere paragrafo 4.8). La conta dei neutrofili deve essere controllata prima della somministrazione di olaratumab nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo. La conta dei neutrofili deve essere monitorata durante il trattamento con olaratumab e doxorubicina e deve essere somministrata una eventuale terapia di supporto, come antibiotici o G-CSF, secondo le linee guida locali. Per gli aggiustamenti di dosaggio correlati alla neutropenia, fare riferimento al paragrafo 4.2. Eventi emorragici I pazienti che assumono olaratumab e doxorubicina sono a rischio di eventi emorragici (vedere paragrafo 4.8). La conta piastrinica deve essere controllata prima della somministrazione di olaratumab nei giorni 1 e 8 di ogni ciclo. I parametri della coagulazione devono essere monitorati nei pazienti con condizioni predisponenti al sanguinamento, come l’uso di anticoagulanti. In uno studio su olaratumab in associazione a doxorubicina liposomiale, si è verificato un caso di emorragia intracranica fatale in un paziente che aveva avuto una caduta durante il trattamento. Pazienti pre-trattati con antracicline Il rischio di tossicità cardiaca aumenta con l’aumentare delle dosi cumulative di antracicline, compresa la doxorubicina. Non sono disponibli dati sull’associazione di olaratumab e doxorubicina nei pazienti pre-trattati con antracicline, compreso il pretrattamento con doxorubicina (vedere paragrafo 4.1) Dieta povera di sodio Questo medicinale contiene 22 md di sodio in ogni flaconcino da 19 ml e 57 mg di sodio in ogni flaconcino da 50 ml. Da tenere in considerazione nei pazienti che seguono una dieta povera di sodio. Tossicità cardiaca La doxorubicina può causare cadiotossicità. Il rischio di tossicità aumenta con l’aumentare delle dosi cumulative ed è più elevato nei soggetti con una storia di cardiomiopatia, irradiazione mediastinica o patologia cardiaca preesistente. Per minimizzare la cardiotossicità correlata alla doxorubicina, prima dell’inizio e durante tutto il trattamento, deve essere preso in considerazione e pianificato in tutti i pazienti l’utilizzo di misure cardio-protettive appropriate (misurazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra - LVEF con ecocardiogramma o scansione MUGA (Multigated Acquisition Scan), monitoraggio ECG e/o l’uso di medicinali cardioprotettivi). Fare riferimento all’RCP della doxorubicina per le raccomandazioni sul monitoraggio cardiaco. Nello studio clinico di fase 2, i pazienti in entrambi i gruppi di trattamento che avevano ricevuto 5 o più cicli di doxorubicina hanno ricevuto dexrazoxano prima di ogni somministrazione di doxorubicina dal ciclo 5 in poi per ridurre al minimo il rischio di cardiotossicità correlata a doxorubicina (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). Compromissione epatica Poiché la doxorubicina viene metabolizzata rapidamente ed eliminata prevalentemente per via biliare, la tossicità della doxorubicina è aumentata nei pazienti con compromissione epatica. Fare riferimento all’RCP della doxorubicina per l’appropriato monitoraggio della funzionalità epatica e per gli aggiustamenti di dosaggio nei pazienti con compromissione della funzionalità epatica.
Interazioni
Olaratumab è un anticorpo monoclonale umano. In uno studio specifico di interazione farmacologica (DDI -Drug-Drug Interaction), nei pazienti non sono state osservate interazioni farmacocinetiche tra olaratumab e doxorubicina. Non sono stati condotti altri studi formali di interazione tra olaratumab e medicinali comunemente usati nei pazienti affetti da tumore, compresi quelli con STM (Sarcoma dei Tessuti Molli) (ad es. antiemetici, analgesici, medicinali antidiarroici, contraccettivi orali, ecc.). Poiché gli anticorpi monoclonali non sono metabolizzati dal citocromo P450 (CYP) o da altri enzimi che metabolizzano i farmaci, non si prevede che l’inibizione o l’induzione di questi enzimi da parte di medicinali co-somministrati possa influenzare la farmacocinetica di olaratumab. Viceversa, non si prevede che olaratumab possa influenzare la farmacocinetica di medicinali co-somministrati. La somministrazione di vaccini vivi o vivi attenuati nei pazienti con compromissione del sistema immunitario dovuta a medicinali chemioterapici, compresa la doxorubicina, può dare origine a infezioni gravi o fatali. Nei pazienti che assumono olaratumab in associazione a doxorubicina deve essere evitata la vaccinazione con vaccini vivi.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Pazienti trattati con olaratumab nello studio di Fase 2 . Nel braccio olaratumab più doxorubicina, le reazioni avverse (ADRs - Adverse Drug Reactions) più gravi (di Grado ≥3) osservate sono state neutropenia (54,7%) e dolore muscoloscheletrico (7,8%). Le ADRs più frequenti sono state nausea, dolore muscoloscheletrico, neutropenia e mucosite. Le ADRs più frequentemente associate all’interruzione permanente del trattamento si sono manifestate in 3 pazienti (4,7%), di queste le più frequenti sono state le reazioni correlate all’infusione (3,1%) e la mucosite (1,6%). Tossicità note riportate per la doxorubicina, osservate nel trattamento di associazione tra olaratumab e doxorubicina, comprendono affaticamento, anemia, trombocitopenia e alopecia. Fare riferimento all’RCP di doxorubicina per la descrizione completa di tutti gli eventi avversi associati al trattamento con doxorubicina. Tabella delle reazioni avverse Le ADRs che sono state riportate nei pazienti con sarcoma dei tessuti molli trattati con olaratumab in associazione a doxorubicina nello studio di Fase 2 sono elencate di seguito nella Tabella 2, in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA, frequenza e grado di severità. La seguente convenzione è stata usata per la classificazione della frequenza:Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) All’interno di ogni gruppo di frequenza, le ADRs sono riportate in ordine di gravità decrescente. Tabella 2: Reazioni avverse nei pazienti trattati con olaratumab più doxorubicina nel sarcoma dei tessuti molli durante la porzione di Fase 2 dello studio di Fase 1b/2
Classificazione per sistemi e organi | Reazione Avversaa | Frequenza complessiva | Frequenza Grado 3/4 |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropenia | Molto comune | Molto comune |
Linfopenia | Molto comune | Comune | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Molto comune | Nessun caso riportato |
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Molto comune | Comune |
Mucosite | Molto comune | Comune | |
Nausea | Molto comune | Comune | |
Vomito | Molto comune | Nessun caso riportato | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore muscoloscheletricob | Molto comune | Comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Reazioni correlate all’infusionec | Molto comune | Comune |
a Fare riferimento ai criteri NCI CTCAE (Versione 4.03) per ogni Grado di tossicità | |||
b Dolore muscoloscheletrico include artralgia, dolore alla schiena, dolore osseo, dolore al fianco, dolore inguinale, dolore toracico muscoloscheletrico, dolore muscoloscheletrico, mialgia, spasmi muscolari, dolore al collo e dolore alle estremità. | |||
c Reazioni correlate all’infusione includono reazioni anafilattiche/shock anafilattico. |
Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/contraccezione nelle donne Le donne in età fertile devono essere avvertite di non iniziare una gravidanza durante il trattamento con olaratumab e devono essere informate del potenziale pericolo per la gravidanza e per il feto. Le donne in età fertile devono utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo l’ultima dose di olaratumab. Gravidanza I dati sull’uso di olaratumab nelle donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Uno studio di tossicità riproduttiva e dello sviluppo condotto con un anticorpo anti PDGFR-α murino nei topi ha mostrato malformazioni fetali e alterazioni scheletriche (vedere paragrafo 5.3). Sulla base del suo meccanismo d’azione (vedere paragrafo 5.1), olaratumab può potenzialmente causare danni fetali. Olaratumab non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non stiano utilizzando misure contraccettive, a meno che il potenziale beneficio giustifichi il potenziale rischio per il feto. Allattamento Non è noto se olaratumab sia escreto nel latte materno. L’IgG umana è escreta nel latte umano, pertanto l’allattamento con latte materno non è raccomandato durante il trattamento con olaratumab e per almeno 3 mesi dopo l’ultima dose. Fertilità Non ci sono dati sugli effetti di olaratumab sulla fertilità degli esseri umani.
Conservazione
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare. Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.