ATC: C07AA05 | Descrizione tipo ricetta: RNRL - LIMITATIVA NON RIPETIB. |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: SOLUZIONE ORALE |
Presenza Lattosio:
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HEMANGIOL è indicato nel trattamento di emangiomi infantili in fase proliferativa che richiedono una terapia sistemica: • Emangiomi che costituiscono una minaccia per la vita o per le funzioni, • Emangiomi ulcerati accompagnati da dolore e/o non rispondenti ai normali interventi di medicazione, • Emangiomi a rischio di cicatrici o deformazioni permanenti. Il trattamento deve essere iniziato in bambini di età compresa tra 5 settimane e 5 mesi (vedere paragrafo 4.2).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
In assenza di studi specifici sui bambini, le interazioni dei medicinali con il propranololo sono quelle note negli adulti. Le associazioni con altri medicinali devono tener conto delle due seguenti situazioni (che non si escludono reciprocamente): • bambini trattati con altri medicinali, in particolare quelli sotto elencati. • bambini allattati con latte materno da madri trattate con altri medicinali, in particolare quelli sotto elencati. In questo caso è opportuno discutere la necessità di interrompere l’allattamento con latte materno. E’ richiesta una stretta sorveglianza clinica di qualsiasi ridotta tolleranza al propranololo. Uso concomitante non raccomandato Calcio–antagonisti che inducono bradicardia (diltiazem, verapamil, bepridil) La cosomministrazione con il propranololo può causare un’alterazione dell’automatismo (eccessiva bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione senoatriale e atrioventricolare e un aumentato rischio di aritmie ventricolari (torsioni di punta) concomitanti a insufficienza cardiaca. Questa combinazione deve essere somministrata unicamente sotto stretto controllo clinico e con monitoraggio dell’ECG, in particolare all’inizio del trattamento. Interazioni che richiedono attenzione Farmaci per il sistema cardiovascolare Antiaritmici • Il propafenone ha proprietà inotropiche negative e betabloccanti che possono aggiungersi a quelle del propranololo, malgrado un rassicurante studio condotto su volontari sani. • Il metabolismo del propranololo è ridotto dalla cosomministrazione di chinidina che determina una concentrazione nel sangue due/tre volte superiore e gradi più elevati di beta–blocco clinico. • L’amiodarone è un antiaritmico con proprietà cronotropiche negative che possono aggiungersi a quelle riscontrate nei betabloccanti quali il propranololo. Sono possibili disturbi dell’automatismo e della conduzione a causa della soppressione dei meccanismi compensativi del sistema simpatico. • Il metabolismo della lidocaina per via endovenosa è inibito dalla co–somministrazione di propranololo con conseguente aumento del 25% delle concentrazioni di lidocaina. La tossicità della lidocaina (eventi avversi neurologici e cardiaci) è stata segnalata a seguito della co–somministrazione di propranololo. Glicosidi Digitalici Sia i glicosidi digitalici che i betabloccanti rallentano la conduzione atrioventricolare e riducono la frequenza cardiaca. L’uso concomitante può aumentare il rischio di bradicardia. Diidropiridine Prestare attenzione quando i pazienti trattati con betabloccanti assumono diidropiridina. Entrambi gli agenti possono indurre ipotensione e/o insufficienza cardiaca nei pazienti la cui funzione cardiaca sia parzialmente controllata a causa di effetti inotropici aggiuntivi. L’uso concomitante può ridurre la risposta simpatica riflessa in presenza di vasodilatazione distale eccessiva. Anti–ipertensivi (ACE Inibitori, antagonisti dei recettori dell’angiotensina II, diuretici, alfabloccanti indipendentemente dall’indicazione, anti–ipertensivi ad azione centrale, reserpina, etc.) Se associati a betabloccanti, i farmaci che abbassano la pressione arteriosa possono causare o aggravare l’ipotensione, in particolare ortostatica. Per quanto riguarda gli anti–ipertensivi ad azione centrale, i betabloccanti possono esacerbare l’effetto rebound di ipertensione che può seguire a una brusca sospensione della clonidina. Il propranololo deve essere sospeso vari giorni prima di interrompere la somministrazione di clonidina. Farmaci Non Cardiovascolari Corticosteroidi I pazienti affetti da emangioma infantile possono incorrere in un maggior rischio se sono stati trattati o se stanno ricevendo un trattamento concomitante a base di corticosteroidi, perché l’insufficienza surrenalica può determinare una perdita della risposta controregolatoria del cortisolo ed aumentare il rischio di ipoglicemia. Ciò vale anche per i bambini allattati con latte materno da madri trattate con corticosteroidi in caso di dosaggio elevato o trattamento prolungato. Farmaci antinfiammatori non steroidei I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono stati segnalati come capaci di ridurre l’effetto antipertensivo degli agenti betabloccanti. Farmaci che inducono ipotensione ortostatica I farmaci che inducono ipotensione posturale (derivati dei nitrati, inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, antidepressivi triciclici, antipsicotici, agonisti dopaminergici, levodopa, amifostina, baclofen....) possono aggiungere i loro effetti a quelli dei betabloccanti. Induttori enzimatici I livelli ematici di propranololo possono risultare ridotti dalla co–somministrazione di induttori enzimatici quali la rifampicina o il fenobarbital. Ipoglicemizzanti Tutti gli agenti betabloccanti possono mascherare alcuni sintomi dell’ipoglicemia: palpitazioni e tachicardia. Osservare cautela nell’uso di propranololo in corso di terapia ipoglicemizzante nei pazienti diabetici, poiché può prolungare la risposta ipoglicemica all’insulina. In questo caso, informare coloro che prestano le cure e aumentare il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue, in particolare all’inizio del trattamento. Farmaci Ipolipidemizzanti La cosomministrazione di colestiramina o colestipolo con il propranololo ha determinato una riduzione delle concentrazioni di propranololo fino al 50%. Anestetici Alogenati Possono ridurre la contrattilità del miocardio e la risposta compensatoria vascolare se somministrati con il propranololo. Per neutralizzare l’azione dei betabloccanti possono essere usati dei beta–stimolanti.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
1 ml di soluzione contiene 4,28 mg di propranololo cloridrato equivalente a 3,75 mg di propranololo base. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
• Bambini prematuri che non hanno raggiunto l’età corretta di 5 settimane (l’età corretta è calcolata sottraendo il numero di settimane di prematurità dall’età reale) • Bambini allattati con latte materno, se la madre assume medicinali controindicati con il propranololo • Ipersensibilità al principio attivo o a uno qualunque degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 • Asma o anamnesi di broncospasmo • Blocchi atrioventricolari di secondo o terzo grado • Malattia del nodo del seno (incluso il blocco senoatriale) • Bradicardia al di sotto dei seguenti limiti:
Età | 0–3 mesi | 3–6 mesi | 6–12 mesi |
Frequenza cardiaca (pulsazioni/minuto) | 100 | 90 | 80 |
Età | 0–3 mesi | 3–6 mesi | 6–12 mesi |
Pressione sanguigna (mmHg) | 65/45 | 70/50 | 80/55 |
Posologia
Il trattamento con HEMANGIOL deve essere iniziato da medici con esperienza nella diagnosi, nel trattamento e nella gestione degli emangiomi infantili, in un ambiente clinico controllato dove siano disponibili strutture idonee per la gestione delle reazioni avverse, comprese quelle che richiedono interventi urgenti. Posologia La posologia si riferisce al propanololo base. La dose iniziale raccomandata è 1mg/kg/die, suddivisa in due dosi separate da 0,5 mg/kg. Si raccomanda di aumentare la dose fino al raggiungimento della dose terapeutica sotto controllo medico nel modo seguente: 1 mg/kg/die per 1 settimana, quindi 2 mg/kg/die per 1 settimana e successivamente 3 mg/kg/die come dose di mantenimento. La dose terapeutica è 3 mg/kg/die, da somministrare in 2 dosi separate di 1,5 mg/kg, una al mattino e una a pomeriggio inoltrato, con un intervallo di tempo di almeno 9 ore tra due somministrazioni. Il medicinale deve essere assunto durante o subito dopo un pasto. Se il bambino non mangia o vomita, si raccomanda di saltare la dose. Se il bambino vomita la dose o non assume l’intera dose di medicinale, non somministrare altre dosi prima della dose successiva programmata. Durante la fase di titolazione, ogni aumento della dose deve essere gestito e monitorato da un medico, nelle stesse condizioni di somministrazione della dose iniziale. Dopo la fase di titolazione, la dose sarà riaggiustata dal medico in base alle variazioni di peso del bambino. Il monitoraggio clinico delle condizioni del bambino e il riaggiustamento della dose dovranno essere eseguiti almeno mensilmente. Durata del trattamento: HEMANGIOL deve essere somministrato per un periodo di sei mesi. L’interruzione del trattamento non richiede una riduzione progressiva della dose. Nella minoranza dei pazienti che presentano una ricaduta dei sintomi dopo l’interruzione del trattamento, il trattamento può essere riniziato alle stesse condizioni, con una risposta soddisfacente. Popolazioni speciali In assenza di efficacia clinica e di dati sulla sicurezza, HEMANGIOL non deve essere usato nei bambini di età inferiore a 5 settimane. Non esistono informazioni relative all’efficacia clinica e alla sicurezza negli studi clinici condotti con HEMANGIOL tali da raccomandare l’inizio del trattamento nei bambini di età superiore a 5 mesi. Bambini con insufficienza epatica o renale In assenza di dati, la somministrazione del prodotto non è raccomandata nei bambini affetti da insufficienza epatica o renale (vedere paragrafo 4.4). Modo di somministrazione Per uso orale HEMANGIOL deve essere somministrato durante o subito dopo un pasto per evitare il rischio di ipoglicemia. Deve essere somministrato direttamente nella bocca del bambino con l’ausilio della siringa graduata per uso orale, calibrata in mg di propranololo base, fornita insieme al flacone di soluzione orale (vedere le istruzioni per l’uso contenute nel paragrafo 3 del foglio illustrativo per il paziente). Non agitare il flacone prima dell’uso. All’occorrenza, il medicinale può essere diluito in una piccola quantità di latte per neonati o di succo di frutta alla mela e/o all’arancia adatto a bambini di quell’età. Non mettere il medicinale nella bottiglia piena. Il medicinale può essere miscelato con un cucchiaino (circa 5 mL) di latte per neonati fino a 5 kg di peso, o con un cucchiaio (circa 15 mL) di latte o di succo di frutta per bambini di peso superiore a 5 kg, e somministrato con un biberon. Usare la miscela entro 2 ore. HEMANGIOL ed il pasto devono essere somministrati dalla stessa persona per evitare il rischio di ipoglicemia. Se persone diverse si occupano del bambino, la comunicazione è un fattore essenziale per garantire la sicurezza del bambino.
Avvertenze e precauzioni
Inizio del trattamento Prima di iniziare la terapia col propranololo è necessario eseguire dei controlli sui rischi associati all’uso del propranololo. Devono essere eseguiti un’analisi dell’anamnesi ed esami clinici completi, tra cui frequenza cardiaca, auscultazione cardiaca e polmonare. In caso di sospetta anomalia cardiaca, rivolgersi a uno specialista prima di iniziare il trattamento per determinare eventuali controindicazioni soggiacenti. In caso di anomalia bronco–polmonare acuta, l’inizio del trattamento deve essere rimandato. Patologie cardiovascolari A causa della sua azione farmacologica, il propranololo può causare o peggiorare la bradicardia o le anomalie della pressione sanguigna. Deve essere fatta diagnosi di bradicardia se la frequenza cardiaca scende di oltre 30 pulsazioni al minuto rispetto alla frequenza basale. La bradicardia è diagnosticata al di sotto dei seguenti limiti:
Età | 0–3 mesi | 3–6 mesi | 6–12 mesi |
Frequenza cardiaca (battiti/minuto) | 100 | 90 | 80 |
Interazioni
In assenza di studi specifici sui bambini, le interazioni dei medicinali con il propranololo sono quelle note negli adulti. Le associazioni con altri medicinali devono tener conto delle due seguenti situazioni (che non si escludono reciprocamente): • bambini trattati con altri medicinali, in particolare quelli sotto elencati. • bambini allattati con latte materno da madri trattate con altri medicinali, in particolare quelli sotto elencati. In questo caso è opportuno discutere la necessità di interrompere l’allattamento con latte materno. E’ richiesta una stretta sorveglianza clinica di qualsiasi ridotta tolleranza al propranololo. Uso concomitante non raccomandato Calcio–antagonisti che inducono bradicardia (diltiazem, verapamil, bepridil) La cosomministrazione con il propranololo può causare un’alterazione dell’automatismo (eccessiva bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione senoatriale e atrioventricolare e un aumentato rischio di aritmie ventricolari (torsioni di punta) concomitanti a insufficienza cardiaca. Questa combinazione deve essere somministrata unicamente sotto stretto controllo clinico e con monitoraggio dell’ECG, in particolare all’inizio del trattamento. Interazioni che richiedono attenzione Farmaci per il sistema cardiovascolare Antiaritmici • Il propafenone ha proprietà inotropiche negative e betabloccanti che possono aggiungersi a quelle del propranololo, malgrado un rassicurante studio condotto su volontari sani. • Il metabolismo del propranololo è ridotto dalla cosomministrazione di chinidina che determina una concentrazione nel sangue due/tre volte superiore e gradi più elevati di beta–blocco clinico. • L’amiodarone è un antiaritmico con proprietà cronotropiche negative che possono aggiungersi a quelle riscontrate nei betabloccanti quali il propranololo. Sono possibili disturbi dell’automatismo e della conduzione a causa della soppressione dei meccanismi compensativi del sistema simpatico. • Il metabolismo della lidocaina per via endovenosa è inibito dalla co–somministrazione di propranololo con conseguente aumento del 25% delle concentrazioni di lidocaina. La tossicità della lidocaina (eventi avversi neurologici e cardiaci) è stata segnalata a seguito della co–somministrazione di propranololo. Glicosidi Digitalici Sia i glicosidi digitalici che i betabloccanti rallentano la conduzione atrioventricolare e riducono la frequenza cardiaca. L’uso concomitante può aumentare il rischio di bradicardia. Diidropiridine Prestare attenzione quando i pazienti trattati con betabloccanti assumono diidropiridina. Entrambi gli agenti possono indurre ipotensione e/o insufficienza cardiaca nei pazienti la cui funzione cardiaca sia parzialmente controllata a causa di effetti inotropici aggiuntivi. L’uso concomitante può ridurre la risposta simpatica riflessa in presenza di vasodilatazione distale eccessiva. Anti–ipertensivi (ACE Inibitori, antagonisti dei recettori dell’angiotensina II, diuretici, alfabloccanti indipendentemente dall’indicazione, anti–ipertensivi ad azione centrale, reserpina, etc.) Se associati a betabloccanti, i farmaci che abbassano la pressione arteriosa possono causare o aggravare l’ipotensione, in particolare ortostatica. Per quanto riguarda gli anti–ipertensivi ad azione centrale, i betabloccanti possono esacerbare l’effetto rebound di ipertensione che può seguire a una brusca sospensione della clonidina. Il propranololo deve essere sospeso vari giorni prima di interrompere la somministrazione di clonidina. Farmaci Non Cardiovascolari Corticosteroidi I pazienti affetti da emangioma infantile possono incorrere in un maggior rischio se sono stati trattati o se stanno ricevendo un trattamento concomitante a base di corticosteroidi, perché l’insufficienza surrenalica può determinare una perdita della risposta controregolatoria del cortisolo ed aumentare il rischio di ipoglicemia. Ciò vale anche per i bambini allattati con latte materno da madri trattate con corticosteroidi in caso di dosaggio elevato o trattamento prolungato. Farmaci antinfiammatori non steroidei I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) sono stati segnalati come capaci di ridurre l’effetto antipertensivo degli agenti betabloccanti. Farmaci che inducono ipotensione ortostatica I farmaci che inducono ipotensione posturale (derivati dei nitrati, inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, antidepressivi triciclici, antipsicotici, agonisti dopaminergici, levodopa, amifostina, baclofen....) possono aggiungere i loro effetti a quelli dei betabloccanti. Induttori enzimatici I livelli ematici di propranololo possono risultare ridotti dalla co–somministrazione di induttori enzimatici quali la rifampicina o il fenobarbital. Ipoglicemizzanti Tutti gli agenti betabloccanti possono mascherare alcuni sintomi dell’ipoglicemia: palpitazioni e tachicardia. Osservare cautela nell’uso di propranololo in corso di terapia ipoglicemizzante nei pazienti diabetici, poiché può prolungare la risposta ipoglicemica all’insulina. In questo caso, informare coloro che prestano le cure e aumentare il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue, in particolare all’inizio del trattamento. Farmaci Ipolipidemizzanti La cosomministrazione di colestiramina o colestipolo con il propranololo ha determinato una riduzione delle concentrazioni di propranololo fino al 50%. Anestetici Alogenati Possono ridurre la contrattilità del miocardio e la risposta compensatoria vascolare se somministrati con il propranololo. Per neutralizzare l’azione dei betabloccanti possono essere usati dei beta–stimolanti.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Nei trial clinici sugli emangiomi infantili in fase proliferativa, le reazioni avverse segnalate con maggiore frequenza nei bambini trattati con HEMANGIOL sono stati disturbi del sonno, peggioramento delle infezioni delle vie respiratorie, quali bronchite e bronchiolite associate a tosse e febbre, diarrea e vomito. Globalmente, le reazioni avverse riportate nel programma d’uso compassionevole e in letteratura riguardano l’ipoglicemia (ed eventi correlati quali le convulsioni indotte da ipoglicemia) e il peggioramento delle infezioni delle vie respiratorie con distress respiratorio. Tabella delle reazioni avverse La seguente tabella riporta le reazioni avverse, segnalate indipendentemente dalla dose e dalla durata del trattamento, osservate in due studi clinici condotti su 435 pazienti trattati con 1 mg/kg/die o 3 mg/kg/die di HEMANGIOL, con trattamento della durata massima di 6 mesi. Le classi di frequenza sono definite usando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10), comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); rara (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto rara (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). A causa delle dimensioni del database degli studi clinici, le classi rara e molto rara non sono rappresentate. All’interno di ogni classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
Molto comune | Comune | Non comune | Non nota | |
Infezioni ed infestazioni | Bronchite | Bronchiolite | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Inappetenza | |||
Disturbi psichiatrici | Disturbi del sonno | Agitazione, Incubi, Irritabilità | ||
Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza | Convulsioni da ipoglicemia | ||
Patologie cardiache | Blocco atrioventricolare | Bradicardia | ||
Patologie vascolari | Senso di freddo alle estremità | Ipotensione, Vasocostrizione, Fenomeno di Reynaud | ||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Broncospasmo | |||
Patologie gastrointestinali | Diarrea, Vomito | Stipsi, Dolore addominale | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eritema | Orticaria, Alopecia | ||
Esami diagnostici | Calo della pressione sanguigna | Riduzione dei livelli di glucosio nel sangue, Riduzione della frequenza cardiaca, Neutropenia | Agranulocitosi, Iperkaliemia |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non pertinente. Allattamento: Madri che allattano con latte materno: vedere paragrafo 4.4 e paragrafo 4.5. Fertilità Malgrado siano stati riportati in letteratura alcuni effetti reversibili sulla fertilità maschile e femminile in ratti adulti a cui sono state somministrate dosi elevate di propranololo, lo studio condotto su animali giovani non ha indicato effetti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare il flacone nel confezionamento originale per proteggerlo dalla luce. Non refrigerare. Conservare il flacone e la siringa insieme nella confezione dopo ogni uso.