ATC: J05AD01 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE |
Presenza Lattosio:
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Retinite da citomegalovirus in pazienti affetti da sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Poiché Foscavir può compromettere il funzionamento renale, potrebbe verificarsi tossicità aggiuntiva in caso di utilizzo combinato con altri farmaci nefrotossici, come aminoglicosidi, amfotericina B, ciclosporina A, aciclovir, metotrexato e tacrolimus. Inoltre, dato che Foscavir può ridurre i livelli sierici di calcio ionizzato, si consiglia la massima cautela in caso di assunzione contemporanea con altri farmaci noti per i loro effetti sui livelli sierici del calcio, come la pentamidina i.v. La degenerazione renale e l’ipocalcemia sintomatica (segni di Trousseau e Chvostek) sono state osservate durante il trattamento contemporaneo di Foscavir e pentamidina i.v.È stata riportata anormalità della funzione renale in relazione all’uso di Foscavir in associazione a ritonavir e/o saquinavir. A causa del potenziale, maggiore rischio di prolungamento dell’intervallo QT e di torsade de pointes, Foscavir dovrebbe essere utilizzato con cautela assieme ai farmaci noti per prolungare l’intervallo QT, in particolare di classe IA (ad es. la chinidina) e III (ad es. l’amiodarone e il sotalolo), gli agenti antiaritmici o i farmaci neurolettici. Nei casi di co-somministrazione, dovrebbe essere svolto un accurato monitoraggio cardiaco. Non vi è interazione farmacocinetica con zidovudina (AZT), ganciclovir, didanosina (ddI), zalcitabina (ddC) o probenecid.Le interazioni farmaceutiche (incompatibilità per infusione) sono descritte nel paragrafo 6.2.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
1 flacone da 250 ml contiene: foscarnet sodico * 6 g *Fosfonoformato trisodico esaidrato o sale trisodico esaidrato dell’acido fosfonoformico o foscarnet sodico (INN). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
Foscavir deve essere somministrato esclusivamente per via endovenosa, utilizzando un catetere posizionato direttamente in una vena centrale o, in alternativa, per iniezione diretta in una vena periferica. Nel primo caso il farmaco può essere iniettato alla concentrazione di 24 mg/ml; nel secondo deve essere diluito utilizzando soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) per ottenere una concentrazione massima di foscarnet pari a 12 mg/ml. Si raccomanda di effettuare la diluizione immediatamente prima della somministrazione. Il trattamento con Foscavir inizia con la somministrazione endovenosa di 20 mg/kg di peso corporeo nell’arco di 30 minuti seguiti da infusione endovenosa continua. In seguito il dosaggio viene adeguato alla creatinina sierica del paziente. La dose raccomandata, presentata nella tabella seguente, si riferisce ad una concentrazione sierica di foscarnet intorno a 500 mmol/l (150 mg/ml). Queste raccomandazioni sono indicative e il dosaggio finale deve essere basato sulla reale situazione clinica.
Cautela - Non somministrare Foscavir con iniezioni intravenose rapide. | ||
S-creatinina | Dose di Foscavir | |
mg/dl | mmol/l | (mg/kg/24 ore) |
<1,24 | <110 | 200 |
1,25-1,47 | 111-130 | 199-129 |
1,48-1,69 | 131-150 | 129-115 |
1,70-1,92 | 151-170 | 115-100 |
1,93-2,15 | 171-190 | 100-86 |
2,16-2,37 | 191-210 | 86-72 |
2,38-2,60 | 211-230 | 72-43 |
2,61-2,83 | 231-250 | 43-21 |
>2,83 | >250 | Si sconsiglia l’uso di Foscavir |
Avvertenze e precauzioni
Foscavir deve essere utilizzato con cautela in pazienti con funzionalità renale alterata. Dato che il deterioramento funzione renale può presentarsi in qualsiasi momento durante la somministrazione di Foscavir, deve essere controllato il livello sierico di creatinina a giorni alterni durante la terapia induttiva e una volta a settimana durante la terapia di mantenimento, adeguando al funzionamento renale il dosaggio del farmaco. Prevedere inoltre per tutti i pazienti un’idratazione adeguata (vedere paragrafo 4.2). La funzionalità renale dei pazienti affetti da disturbi renali o che ricevono trattamenti concomitanti che prevedono altri medicinali nefrotossici deve essere monitorata con attenzione (vedere paragrafo 4.5). Dato il contenuto di sodio di Foscavir (240 micromoli pari a 5,5 mg di sodio per ml), evitarne l’uso in caso di intolleranza del carico salino (ad es. in presenza di cardiomiopatie). Lo stesso vale in caso di pazienti sottoposti a dieta a sodio controllato. Data la propensione di Foscavir alla chelatizzazione degli ioni metallici bivalenti, come il calcio, la somministrazione di Foscavir può essere associata ad una diminuzione acuta del calcio ionizzato nel siero, proporzionale al tasso di iniezione di Foscavir, che potrebbe non riflettersi nei livelli di calcio nel siero totali. Occorre stabilire la quantità di elettroliti, specialmente il calcio e il magnesio, prima e durante la terapia con Foscavir, correggendo eventuali deficienze. Foscarnet è stato associato a casi di prolungamento dell’intervallo QT e più raramente a casi di torsade de pointes (vedere paragrafo 4.8). I pazienti con un prolungamento esistente noto degli intervalli di conduzione cardiaca, soprattutto QTc, e i pazienti con disturbi elettrolitici significativi (ipocalemia, ipomagnesemia), bradicardia o disturbi cardiaci sottostanti, quali insufficienza cardiaca congestizia o che assumono farmaci noti per prolungare l’intervallo QT dovrebbero essere monitorati attentamente a causa del maggiore rischio di aritimia ventricolare. Ai pazienti dovrebbe essere consigliato di riferire immediatamente eventuali sintomi a livello cardiaco. Foscavir si deposita nei denti, nelle ossa e nelle cartilagini. I dati sugli animali indicano che il deposito avviene in misura maggiore negli animali giovani. La sicurezza di Foscavir e il suo effetto sullo sviluppo scheletrico non sono stati studiati nei bambini. Fare riferimento al paragrafo 5.3. Crisi epilettiche, legate ad alterazioni dei minerali e degli elettroliti nel plasma, sono state associate al trattamento mediante Foscavir. Sono stati riportati casi di stato epilettico. Pertanto, i pazienti devono essere monitorati attentamente alla ricerca di questi eventuali cambiamenti e dei loro potenziali postumi. Può rendersi necessaria una integrazione di minerali ed elettroliti. Foscavir viene eliminato in alte concentrazioni nell’urina e può essere associato a significative irritazioni genitali e/o ulcerazioni. Per prevenire l’irritazione e l’ulcera, si raccomanda grande attenzione all’igiene personale e alla pulizia dell’area genitale dopo ogni minzione. Qualora i pazienti dovessero sperimentare parestesia delle estremità o nausea, si consiglia di ridurre la velocità dell’infusione. Quando sono indicati diuretici, si raccomandano i tiazidi. Sviluppo della resistenza: Se la somministrazione di Foscavir non produce una risposta terapeutica o causa un peggioramento delle condizioni del paziente dopo una sua risposta iniziale, questo può derivare da una scarsa sensibilità dei virus a foscarnet. In questo caso, è necessario prendere in esame l’interruzione della terapia con Foscavir o la transizione ad un altro medicinale idoneo.
Interazioni
Poiché Foscavir può compromettere il funzionamento renale, potrebbe verificarsi tossicità aggiuntiva in caso di utilizzo combinato con altri farmaci nefrotossici, come aminoglicosidi, amfotericina B, ciclosporina A, aciclovir, metotrexato e tacrolimus. Inoltre, dato che Foscavir può ridurre i livelli sierici di calcio ionizzato, si consiglia la massima cautela in caso di assunzione contemporanea con altri farmaci noti per i loro effetti sui livelli sierici del calcio, come la pentamidina i.v. La degenerazione renale e l’ipocalcemia sintomatica (segni di Trousseau e Chvostek) sono state osservate durante il trattamento contemporaneo di Foscavir e pentamidina i.v.È stata riportata anormalità della funzione renale in relazione all’uso di Foscavir in associazione a ritonavir e/o saquinavir. A causa del potenziale, maggiore rischio di prolungamento dell’intervallo QT e di torsade de pointes, Foscavir dovrebbe essere utilizzato con cautela assieme ai farmaci noti per prolungare l’intervallo QT, in particolare di classe IA (ad es. la chinidina) e III (ad es. l’amiodarone e il sotalolo), gli agenti antiaritmici o i farmaci neurolettici. Nei casi di co-somministrazione, dovrebbe essere svolto un accurato monitoraggio cardiaco. Non vi è interazione farmacocinetica con zidovudina (AZT), ganciclovir, didanosina (ddI), zalcitabina (ddC) o probenecid.Le interazioni farmaceutiche (incompatibilità per infusione) sono descritte nel paragrafo 6.2.
Effetti indesiderati
La maggior parte dei pazienti che ricevono Foscavir è gravemente immunocompromessa e affetta da infezioni virali gravi. Lo stato fisico del paziente, la gravità della patologia sottostante, altre infezioni e le terapie concomitanti contribuiscono a determinare il profilo degli eventi avversi osservati con Foscavir. Gli effetti indesiderati rilevati per Foscavir nel corso delle prove cliniche e nella vigilanza post-immissione sul mercato sono illustrati nella tabella sottostante. Sono elencati per Classe Sistema-Organo (CSO) e in ordine di frequenza, secondo la convenzione seguente: molto comune (≥1/10); comune (da ≥1/100 a <1/10); non comune (da ≥1/1.000 a <1/100); raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Si prega di notare che in queste prove cliniche, non sono state fornite idratazione e attenzione all’equilibrio elettrolitico in maniera omogenea; la frequenza di alcuni eventi avversi sarà inferiore se vengono seguite le attuali raccomandazioni (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Tabella 1 Frequenza degli effetti indesiderati
CSO | Frequenza | Evento |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Granulopenia, anemia |
Comune | Leucopenia, trombocitopenia, neutropenia | |
Non comune | Pancitopenia | |
Disturbi del sistema immunitario | Comune | Sepsi |
Non nota | Ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche), reazioni anafilattoidi | |
Patologie endocrine | Non nota | Diabete insipido |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Diminuzione dell’appetito, ipocalemia, ipomagnesemia, ipocalcemia |
Comune | Iperfosfatemia, iponatremia, ipofosfatemia, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento della lattato deidrogenasi, ipercalcemia, disidratazione | |
Non comune | Acidosi | |
Non nota | Ipernatremia | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Aggressività, agitazione, ansia, stato confusionale, depressione, nervosismo |
Non nota | Cambiamenti dello stato mentale | |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Capogiri, cefalea, parestesia |
Comune | Coordinazione anormale, convulsioni, ipoestesia, contrazioni muscolari involontarie, neuropatie periferiche, tremori | |
Non nota | Encefalopatia | |
Patologie cardiache | Comune | Palpitazioni, tachicardia |
Non nota | QT elettrocardiogramma prolungato, aritmia ventricolare, torsione di punta | |
Patologie vascolari | Comune | Ipertensione, ipotensione, tromboflebite a |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Diarrea, nausea, vomito |
Comune | Dolori addominali, costipazione, dispepsia, pancreatite, emorragia gastrointestinale | |
Non nota | Ulcerazione esofagea | |
Patologie epatobiliari | Comune | Funzione epatica anormale |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Eruzioni cutanee |
Comune | Prurito | |
Non comune | Orticaria, angioedema | |
Non nota | Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnsonb | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Mialgia |
Non nota | Debolezza muscolare, miopatia, miosite, rabdomiolisi | |
Patologie renali e urinarie | Comune | Disfunzioni renali, insufficienza renale acuta, disuria, poliuria, proteinuria |
Non comune | Malattia tubulare renale, glomerulonefrite, sindrome nefrosica | |
Non nota | Dolori renali, acidosi tubulare renale, necrosi tubulare renale, necrosi tubulare acuta, nefropatia da cristalli, ematuria | |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella | Comune | Fastidio genitale e ulcerazionec |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Astenia, brividi, affaticamento, febbre |
Comune | Malessere, edema, dolori al pettod, dolori nella zona dell’iniezione, infiammazione nella zona dell’iniezione | |
Non nota | Extravasazione | |
Esami diagnostici | Molto comune | Aumento della creatinina nel sangue, diminuzione dell’emoglobina |
Comune | Diminuzione del clearance renale della creatinina, elettrocardiogramma non normale, aumento gammaglutamiltranspeptidasi, aumento alanina aminotransferasi, aumento aspartato aminotransferasi, aumento della lipase | |
Non comune | Aumento delle amilasi, aumento della creatina fosfochinasi n el sangue |
Gravidanza e allattamento
Fertilità Non sono disponibili dati relativi agli effetti di Foscavir sulla fertilità. Negli studi animali non sono stati osservati effetti sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Donne feconde / contraccezione maschile e femminile Le donne feconde dovrebbero utilizzare metodi contraccettivi efficaci durante la terapia Foscavir. Gli uomini trattati con Foscavir non dovrebbero procreare durante la terapia o nei 6 mesi ad essa successivi. Gravidanza I dati relativi all’assunzione di foscarnet delle donne incinte sono assenti o insufficienti. Gli studi animali sono insufficienti relativamente alla tossicità riproduttiva (cfr. paragrafo 5.3). Foscavir non è raccomandato durante la gravidanza. Allattamento Non vi sono informazioni sufficienti sull’escrezione di foscarnet nel latte umano. I dati farmacodinamici/tossicologici disponibili sugli animali hanno mostrato escrezione di foscarnet nel latte (per maggiori dettagli vedere paragrafo 5.3). Non possono essere esclusi rischi ai neonati/lattanti. Foscavir non dovrebbe essere utilizzato durante l’allattamento al seno. Occorre decidere se interrompere l’allattamento al seno o interrompere/astenersi dalla terapia con Foscavir tenendo conto dei benefici dell’allattamento al seno per il bambino e dei benefici della terapia per la madre.
Conservazione
Conservare a temperatura inferiore ai 30°C. Non tenere in frigorifero. Se refrigerato o esposto a temperature al di sotto del punto di congelamento si può verificare precipitazione. Mantenendo il flacone a temperatura ambiente agitando ripetutamente il flacone è possibile portare in soluzione il precipitato. Per le condizioni di conservazione dopo prima apertura e/o diluizione del medicinale vedere sezione 6.3 e 6.6