ATC: L02BX02 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETT POLV SOLV |
Presenza Lattosio:
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FIRMAGON è un antagonista dell’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) indicato per il trattamento di pazienti maschi adulti con tumore della prostata ormono–dipendente in stadio avanzato.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati condotti studi formali di interazione tra farmaci. Dato che il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QTc, deve essere attentamente valutato l’uso contemporaneo di degarelix con farmaci noti per prolungare l’intervallo QTc o farmaci capaci di indurre torsione di punta, ad esempio farmaci antiaritmici di classe IA (es. chinidina, disopiramide) o di classe III (es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc. (vedere paragrafo 4.4). Degarelix non è un substrato del sistema CYP450 umano e non ha mostrato alcuna induzione o inibizione in vitro di CYP1A2, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1, o CYP3A4/5. Perciò sono improbabili interazioni farmacocinetiche clinicamente significative tra farmaci legate ai citati isoenzimi.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni flaconcino contiene 120 mg di degarelix (in forma di acetato). Dopo ricostituzione, ogni ml di soluzione contiene 40 mg di degarelix. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati nel paragrafo 6.
Posologia
Posologia
Dose iniziale | Dose di mantenimento – somministrazione mensile |
240 mg somministrati in due iniezioni sottocutanee consecutive di 120 mg ciascuna | 80 mg somministrati in unica iniezione sottocutanea |
Avvertenze e precauzioni
Effetti sull’intervallo QT/QTc La terapia di deprivazione androgenica a lungo termine può prolungare l’intervallo QT. Nello studio di conferma che ha messo a confronto FIRMAGON con leuprorelina sono stati effettuati elettrocardiogrammi (ECG) periodici (mensili) di controllo; con entrambe le terapie è stato osservato un intervallo QT/QTc superiore a 450 msec in circa il 20% dei pazienti e superiori a 500 msec nell’1% e 2% rispettivamente dei pazienti del gruppo degarelix e leuprorelina (vedere paragrafo 5.1). FIRMAGON non è stato studiato in pazienti con anamnesi di intervallo QT corretto al di sopra di 450 msec, in pazienti con anamnesi positiva o fattori di rischio per torsione di punta e in pazienti in terapia concomitante con farmaci che possono prolungare l’intervallo QT. Pertanto, in tali pazienti deve essere attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio del trattamento con FIRMAGON (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Uno studio approfondito sul QT ha mostrato che non vi era un effetto intrinseco di degarelix sull’intervallo QT/QTc (vedere paragrafo 4.8). Compromissione epatica Pazienti con problemi epatici noti o sospetti non sono stati inclusi negli studi clinici a lungo termine con degarelix. Sono stati osservati aumenti moderati, transitori di ALT e AST, non accompagnati da aumenti di bilirubina o da sintomi clinici. Si raccomanda il monitoraggio della funzionalità epatica nei pazienti con disordini epatici noti o sospetti durante il trattamento. La farmacocinetica di degarelix è stata studiata dopo somministrazione singola endovenosa in soggetti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2). Compromissione renale Degarelix non è stato studiato in pazienti con insuffienza renale grave, perciò in tali pazienti si raccomanda cautela. Ipersensibilità Degarelix non è stato studiato in pazienti con anamnesi di asma grave non trattata, reazioni anafilattiche o orticaria grave o angioedema. Variazioni della densità ossea Nella letteratura medica sono stati riportati casi di diminuzione della densità ossea in uomini sottoposti a orchiectomia o trattati con GnRH agonisti. Si può supporre che lunghi periodi di soppressione dei livelli di testosterone nell’uomo possano avere effetti sulla densità ossea. La densità ossea non è stata misurata in corso di trattamento con degarelix. Tolleranza al glucosio Una riduzione della tolleranza al glucosio è stata osservata in uomini sottoposti a orchiectomia o trattati con GnRH agonisti. Può essere osservato lo sviluppo o l’aggravamento di diabete, pertanto i pazienti diabetici devono essere sottoposti a più frequente monitoraggio dei livelli ematici di glucosio quando siano sottoposti a terapia di deprivazione androgenica. L’effetto di degarelix sui livelli di insulina e glucosio non è stato studiato. Malattie cardiovascolari In pazienti sottoposti a trattamento di deprivazione androgenica, sono state riportate in letteratura malattie cardiovascolari quali ictus e infarto del miocardio. Pertanto, si devono tenere in considerazione tutti i fattori di rischio cardiovascolare.
Interazioni
Non sono stati condotti studi formali di interazione tra farmaci. Dato che il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l’intervallo QTc, deve essere attentamente valutato l’uso contemporaneo di degarelix con farmaci noti per prolungare l’intervallo QTc o farmaci capaci di indurre torsione di punta, ad esempio farmaci antiaritmici di classe IA (es. chinidina, disopiramide) o di classe III (es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc. (vedere paragrafo 4.4). Degarelix non è un substrato del sistema CYP450 umano e non ha mostrato alcuna induzione o inibizione in vitro di CYP1A2, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1, o CYP3A4/5. Perciò sono improbabili interazioni farmacocinetiche clinicamente significative tra farmaci legate ai citati isoenzimi.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Gli effetti indesiderati più comunemente osservati durante il trattamento con degarelix in studi di conferma di fase III (N=409) sono dovuti agli effetti fisiologici attesi della soppressione di testosterone, e comprendono vampate e aumento di peso (osservati nel 25% e nel 7%, rispettivamente, dei pazienti trattati per un anno), o reazioni avverse al sito di iniezione. E’ stata riportata la comparsa transitoria di brividi, febbre o sintomi simil–influenzali (rispettivamente nel 3%, 2% e 1% dei pazienti) qualche ora dopo la somministrazione. Le reazioni avverse al sito di iniezione riportate sono state soprattutto dolore ed eritema, riportati nel 28% e 17% dei pazienti, rispettivamente, sono stati riportati con minore frequenza gonfiore (6%), indurimento (4%) e formazione di noduli (3%). Questi eventi si sono verificati soprattutto con la dose iniziale mentre durante la terapia di mantenimento alla dose di 80 mg l’incidenza di questi eventi ogni 100 iniezioni è stata: 3 per dolore e <1 per eritema, gonfiore, noduli e indurimento. Gli eventi avversi riportati sono stati per la maggior parte transitori, di intensità da lieve a moderata e hanno portato a pochi casi di interruzione (<1%). Sono state riportate molto raramente reazioni gravi al sito di iniezione quali infezioni al sito di iniezione, ascesso al sito di iniezione o necrosi al sito di iniezione che possono richiedere trattamento chirurgico/drenaggio. Elenco tabulato delle reazioni avverse La frequenza degli effetti indesiderati sotto riportati è definita secondo le convenzioni seguenti: Molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100 e < 1/10); non comune (≥ 1/1.000 e < 1/100), raro (≥ 1/10.000 e < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000). Per ogni gruppo di frequenza gli effetti indesiderati sono presentati in ordine discendente di gravità. Tabella 1: Frequenza delle reazioni avverse riportate in 1259 pazienti trattati per un totale di 1781 pazienti in un anno (studi di fase II e III) e dalle segnalazioni post–marketing.
Sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) | Molto comuni | Comuni | Non comuni | Rari |
Disordini del sistema ematico e linfatico | Anemia* | Febbre neutropenica | ||
Disordini del sistema immunitario | Ipersensibilità | Reazioni anafilattoidi | ||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Aumento di peso* | Iperglicemia/Diabete mellito, aumento del colesterolo, diminuzione di peso, diminuzione dell’appetito, variazioni del calcio ematico | ||
Disturbi psichiatrici | Insonnia | Depressione, diminuzione della libido* | ||
Disordini del Sistema Nervoso | Capogiri, cefalea | Alterazioni psichiche, ipoestesia | ||
Disordini dell’occhio | Visione offuscata | |||
Disturbi cardiaci | Aritmia cardiaca (compresa fibrillazione atriale), palpitazioni, prolungamento dell’intervallo QT* (vedere paragrafi 4.4 e 4.5) | Infarto del miocardio, insufficienza cardiaca | ||
Disordini vascolari | Vampate* | Ipertensione, reazioni vasovagali (compresa ipotensione) | ||
Disordini dell’apparato respiratorio, toracico e del mediastino | Dispnea | |||
Disordini gastrointestinali | Diarrea, nausea | Costipazione, vomito, dolore addominale, disturbi addominali, secchezza della bocca | ||
Disordini epatobiliari | Aumento delle transaminasi epatiche | Aumento della bilirubina, aumento della fosfatasi alcalina | ||
Disordini della cute e del tessuto sottocutaneo | Iperidrosi (compresa sudorazione notturna)*, eruzione cutanea | Orticaria, noduli cutanei, alopecia, prurito, eritema | ||
Disordini muscoloscheletrici, del tessuto connettivo e delle ossa | Dolore e disturbi muscoloscheletrici | Osteoporosi/osteopenia, artralgia, debolezza muscolare, spasmi muscolari, edema/rigidità articolare | ||
Disordini renali e urinari | Pollachiuria, urgenza minzionale, disuria, nicturia, compromissione renale, incontinenza | |||
Disordini dell’apparato riproduttivo e della mammella | Ginecomastia*, atrofia testicolare*, disfunzione erettile* | Dolore testicolare, dolore al seno, dolore pelvico, irritazione genitale, insufficienza eiaculatoria | ||
Disordini generali e al sito di somministrazione | Reazioni avverse al sito di iniezione | Brividi, febbre, fatica*, sindrome simil– influenzale | Malessere, edema periferico |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza e allattamento Non ci sono indicazioni per l’uso di FIRMAGON nelle donne.Fertilità FIRMAGON può inibire la fertilità maschile finchè il testosterone è soppresso.
Conservazione
Nessuna speciale precauzione. Per le condizioni di conservazione del prodotto ricostituito vedere paragrafo 6.3.