ATC: G04BD07 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
|
Classe 1: C | Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE RP |
Presenza Lattosio:
|
Trattamento sintomatico dell’incontinenza da urgenza e/o dell’aumentata frequenza e urgenza urinaria in pazienti con sindrome da vescica iperattiva.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione del CYP2D6, il trattamento sistemico concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli antibiotici macrolidi (eritromicina e claritromicina), agenti antimicotici (chetoconazolo e itraconazolo) e inibitori delle proteasi non è raccomandato a causa di aumenti delle concentrazioni sieriche della tolterodina, con (conseguente) rischio di sovradosaggio (Vedi paragrafo 4.4). Il trattamento concomitante con altri farmaci che posseggono proprietà antimuscariniche, può determinare effetto terapeutico e reazioni avverse più pronunciati. Al contrario, l’effetto terapeutico della tolterodina può essere ridotto a seguito del trattamento concomitante con agonisti del recettore muscarinico colinergico. L’effetto di farmaci procinetici come metoclopramide e cisapride può essere diminuito dalla tolterodina. Il trattamento concomitante con fluoxetina (un potente inibitore del CYP2D6), non determina un’interazione clinicamente significativa poiché la tolterodina e il suo metabolita CYP2D6–dipendente, 5–idrossimetil tolterodina, sono equivalenti. Studi di interazione del farmaco non hanno evidenziato interazioni con warfarina o contraccettivi orali in associazione (etinilestradiolo/levonorgestrel). Uno studio clinico ha indicato che la tolterodina non è un inibitore metabolico di CYP2D6, 2C19, 2C9, 3A4 o 1A2. Pertanto non è prevedibile un aumento dei livelli plasmatici dei farmaci metabolizzati attraverso questi isoenzimi quando somministrati in combinazione con la tolterodina.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni capsula rigida a rilascio prolungato contiene: tolterodina tartrato 2 mg o 4 mg corrispondenti rispettivamente a 1,37 mg e 2,74 mg di tolterodina. Ogni capsula rigida a rilascio prolungato da 2 mg contiene un massimo di 61,52 mg di saccarosio. Ogni capsula rigida a rilascio prolungato da 4 mg contiene un massimo di 123,07 mg di saccarosio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Tolterodina è controindicata in pazienti con: – Ritenzione urinaria – Glaucoma ad angolo stretto non controllato – Miastenia grave – Nota ipersensibilità alla tolterodina o agli eccipienti – Colite ulcerativa grave – Megacolon tossico
Posologia
Adulti (compresi i pazienti anziani) : La dose raccomandata è di 4 mg una volta al giorno, tranne che in pazienti con alterazioni della funzionalità epatica e grave alterazione della funzionalità renale (GFR < 30 ml/min) per i quali la dose raccomandata è di 2 mg una volta al giorno (Vedi paragrafo 4.4 e 5.2). In caso di effetti indesiderati fastidiosi la dose può essere ridotta da 4 mg a 2 mg una volta al giorno. Le capsule rigide a rilascio prolungato possono essere assunte con o senza cibo e devono essere inghiottite intere. L’effetto del trattamento deve essere rivalutato dopo 2–3 mesi (Vedi paragrafo 5.1). Pazienti pediatrici : Non è stata dimostrata l’efficacia di Detrusitol Retard nei bambini (Vedi paragrafo 5.1). Pertanto Detrusitol Retard non è raccomandato nei bambini.
Avvertenze e precauzioni
Tolterodina deve essere usata con cautela in pazienti con: – Significativa ostruzione del collo vescicale con rischio di ritenzione urinaria – Disturbi gastrointestinali ostruttivi, es. stenosi pilorica – Insufficienza renale (Vedi paragrafo 4.2 e 5.2) – Malattia epatica (Vedi paragrafo 4.2 e 5.2) – Neuropatia a carico del sistema nervoso autonomo – Ernia iatale. – Rischio di diminuita motilità gastrointestinale. È stato osservato che la somministrazione di dosi giornaliere multiple da 4 mg (terapeutiche) e 8 mg (sovraterapeutiche) di tolterodina a rilascio immediato determina un prolungamento dell’intervallo QTc (vedere paragrafo 5.1). La rilevanza clinica di questi dati non è chiara e dipende dai fattori di rischio e dalle sensibilità del singolo paziente. La tolterodina deve essere usata con cautela nei pazienti con fattori di rischio per un prolungamento del QT compreso: – Prolungamento del QT congenito o acquisito e documentato– Disturbi elettrolitici quali ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia – Bradicardia – Malattie coronariche importanti pre–esistenti (cardiomiopatia, ischemia miocardica, aritmia, scompenso cardiaco) – Somministrazione concomitante di farmaci che prolungano l’intervallo QT inclusi farmaci di Classe 1A (p.es. chinidina, procainamide) e di Classe III (p.es. amiodarone, sotalolo), antiaritmici. Ciò si applica particolarmente in caso di assunzione di un potente inibitore del CYP3A4 (Vedi paragrafo 5.1). Il trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 deve essere evitato (Vedi paragrafo 4.5 Interazioni). Come per tutti gli altri trattamenti per sintomi di urgenza urinaria o incontinenza da urgenza, prima del trattamento, devono essere considerate possibili cause organiche per l’urgenza e la frequenza. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, malassorbimento di glucosio – galattosio o insufficienza di saccarasi – isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
Interazioni
Nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione del CYP2D6, il trattamento sistemico concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli antibiotici macrolidi (eritromicina e claritromicina), agenti antimicotici (chetoconazolo e itraconazolo) e inibitori delle proteasi non è raccomandato a causa di aumenti delle concentrazioni sieriche della tolterodina, con (conseguente) rischio di sovradosaggio (Vedi paragrafo 4.4). Il trattamento concomitante con altri farmaci che posseggono proprietà antimuscariniche, può determinare effetto terapeutico e reazioni avverse più pronunciati. Al contrario, l’effetto terapeutico della tolterodina può essere ridotto a seguito del trattamento concomitante con agonisti del recettore muscarinico colinergico. L’effetto di farmaci procinetici come metoclopramide e cisapride può essere diminuito dalla tolterodina. Il trattamento concomitante con fluoxetina (un potente inibitore del CYP2D6), non determina un’interazione clinicamente significativa poiché la tolterodina e il suo metabolita CYP2D6–dipendente, 5–idrossimetil tolterodina, sono equivalenti. Studi di interazione del farmaco non hanno evidenziato interazioni con warfarina o contraccettivi orali in associazione (etinilestradiolo/levonorgestrel). Uno studio clinico ha indicato che la tolterodina non è un inibitore metabolico di CYP2D6, 2C19, 2C9, 3A4 o 1A2. Pertanto non è prevedibile un aumento dei livelli plasmatici dei farmaci metabolizzati attraverso questi isoenzimi quando somministrati in combinazione con la tolterodina.
Effetti indesiderati
In considerazione del su effetto farmacologico, la tolterodina può causare effetti antimuscarinici da lievi a moderati, come secchezza delle fauci, dispepsia e occhi asciutti. La tabella che segue riporta i dati ottenuti con DETRUSITOL Retard negli studi clinici e quelli provenienti dall’esperienza post–marketing. La reazione avversa riportata più comunemente è stata la secchezza delle fauci, che si è verificata nel 23,4% dei pazienti trattati con DETRUSITOL Retard e nel 7,7% dei pazienti trattati con placebo.
Molto comune (≥1/10) | Comune (≥1/100 e ≤1/10) | Non comune (≥1/1000 e ≤1/100) | Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) | |
Infezioni ed infestazioni | Sinusite | |||
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità non altrimenti specificata | Reazioni anafilattoidi | ||
Disturbi psichiatrici | Nervosismo | Confusione, allucinazioni, disorientamento | ||
Patologie del sistema nervoso | Capogiri, sonnolenza, cefalea | Parestesia, compromissione della memoria | ||
Patologie dell’occhio | Occhi asciutti, visione anormale (inclusa accomodazione anormale) | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | |||
Patologie cardiache | Palpitazioni, insufficienza cardiaca, aritmia | Tachicardia | ||
Patologie vascolari | Arrossamento della cute | |||
Patologie gastrointestinali | Secchezza delle fauci | Dispepsia, stitichezza, dolore addominale, flatulenza, diarrea | Riflusso gastroesofageo, vomito | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema, cute secca | |||
Patologie renali e urinarie | Disuria | Ritenzione urinaria | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, edema periferico | Dolore toracico |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non esistono dati adeguati sull’uso di tolterodina in donne in stato di gravidanza. Studi condotti nell’animale hanno dimostrato effetti di tossicità sulla riproduzione (Vedi paragrafo 5.3). Il potenziale rischio nell’uomo non è noto. Pertanto DETRUSITOL Retard non è raccomandato durante la gravidanza. Allattamento Non sono disponibili dati relativi all’escrezione della tolterodina nel latte materno. L’uso di tolterodina deve essere evitato durante l’allattamento.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30° C. Flaconi: conservare nel contenitore originale. Blister: conservare il blister nella confezione originale.