ATC: L01XC24 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE CONC |
Presenza Lattosio:
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DARZALEX è indicato: • in associazione con bortezomib, melfalan e prednisone per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi non eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali. • in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, le cui terapie precedenti abbiano incluso un inibitore del proteasoma e un immunomodulatore, e che abbiano mostrato progressione della malattia durante l’ultima terapia. • in associazione con lenalidomide e desametasone, o bortezomib e desametasone, per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo che abbiano ricevuto almeno una precedente terapia.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati effettuati studi d’interazione. Essendo un anticorpo monoclonale IgG1κ, è improbabile che l’escrezione renale e il metabolismo enzimatico epatico di daratumumab intatto rappresentino le vie di eliminazione principali. Di conseguenza non ci si aspetta che le variazioni degli enzimi deputati al metabolismo dei farmaci influenzino l’eliminazione di daratumumab. A causa dell’alta affinità a un unico epitopo su CD38, è prevedibile che daratumumab non alteri tali enzimi. Le valutazioni clinico-farmacocinetiche di pomalidomide, talidomide e bortezomib non hanno indicato interazione farmacologica clinicamente rilevante tra DARZALEX e queste terapie di associazione. Interferenza con Test dell’Antiglobulina Indiretto (Test indiretto di Coombs) Daratumumab si lega all’antigene CD38 sui globuli rossi e interferisce con i test di compatibilità, inclusi lo screening e il cross matching anticorpale (vedere paragrafo 4.4). I metodi per attenuare l’interferenza di daratumumab comprendono il trattamento dei globuli rossi reagenti con ditiotreitolo (DTT) per rompere il legame di daratumumab o altri metodi validati localmente. Poiché anche il sistema Kell dei gruppi sanguigni è sensibile al trattamento con DTT, devono essere fornite unità Kellnegative dopo esclusione o identificazione di alloanticorpi qualora si impieghino globuli rossi trattati con DTT. In alternativa, possono essere prese in considerazione anche la fenotipizzazione o la genotipizzazione (vedere paragrafo 4.4). Interferenza con i test di elettroforesi delle proteine sieriche e di immunofissazione Daratumumab può essere rilevato dai test usati per il monitoraggio delle immunoglobuline monoclonali della malattia (proteina M) ovvero l’elettroforesi delle proteine sieriche (SPE) e l’immunofissazione (IFE). Questo può portare ad avere dei falsi positivi nei risultati dei saggi SPE e IFE per i pazienti con mieloma caratterizzato da proteine IgG kappa influenzando la valutazione iniziale di risposta completa secondo i criteri dell’International Myeloma Working Group (IMWG). Nei pazienti che mostrino una risposta parziale molto buona persistente, in cui si sospetti l’interferenza di daratumumab, considerare l’uso di un test IFE convalidato, specifico per daratumumab per distinguere daratumumab da qualsiasi proteina M endogena residua nel siero del paziente, al fine di facilitare la determinazione di una risposta completa.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni flaconcino da 5 mL contiene 100 mg di daratumumab (20 mg di daratumumab per mL). Ogni flaconcino da 20 mL contiene 400 mg di daratumumab (20 mg di daratumumab per mL). Daratumumab è un anticorpo monoclonale IgG1κ umano anti-CD 38, prodotto in una linea cellulare di mammifero (Chinese Hamster Ovary [CHO]) mediante tecnologia del DNA ricombinante.Eccipiente con effetti noti Ogni flaconcino da 5 mL e 20 mL di DARZALEX contiene 0,4 mmol e 1,6 mmol (9,3 mg e 37,3 mg) di sodio, rispettivamente. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
DARZALEX deve essere somministrato da personale sanitario professionale, in un contesto in cui sono disponibili servizi di rianimazione. Prima e dopo l’infusione devono essere somministrati medicinali per ridurre il rischio di reazioni correlate all’infusione (IRRs) con daratumumab. Vedere più sotto “Terapie concomitanti raccomandate”, “Gestione delle reazioni correlate all’infusione” e paragrafo 4.4. Posologia Mieloma multiplo di nuova diagnosi Schema posologico in associazione con bortezomib, melfalan e prednisone (regimi basati su un ciclo di 6 settimane) per pazienti non idonei al trapianto autologo di cellule staminali: La dose raccomandata di DARZALEX è di 16 mg/kg di peso corporeo somministrata come infusione endovenosa secondo lo schema posologico riportato in Tabella 1. Tabella 1: Schema posologico di DARZALEX in associazione con bortezomib, melfalan e prednisone ([VMP]; regime basato su un ciclo di 6 settimane)
Settimane | Schema |
Settimane dalla 1 alla 6 | settimanale (totale di 6 dosi) |
Settimane dalla 7 alla 54a | ogni tre settimane (totale di 16 dosi) |
Dalla settimana 55 in poi fino a progressione della malattiab | ogni quattro settimane |
Settimane | Schema |
Settimane dalla 1 alla 8 | settimanale (totale di 8 dosi) |
Settimane dalla 9 alla 24a | ogni due settimane (totale di 8 dosi) |
Dalla Settimana 25 in poi fino a progressione della malattiab | ogni quattro settimane |
Settimane | Schema |
Settimane dalla 1 alla 9 | settimanale (totale di 9 dosi) |
Settimane dalla 10 alla 24a | ogni tre settimane (totale di 5 dosi) |
Dalla Settimana 25 in poi fino a progressione della malattiab | ogni quattro settimane |
Volume di diluizione | Velocità iniziale(prima ora) | Incrementi di velocitàa | Velocità massima | |
Infusione Settimana 1 | ||||
Opzione 1 (infusione in dose singola) | ||||
Settimana 1 Giorno 1 (16 mg/kg) | 1.000 mL | 50 mL/ora | 50 mL/ora ogni ora successiva | 200 mL/ora |
Opzione 2 (infusione in dose frazionata) | ||||
Settimana 1 Giorno 1 (8 mg/kg) | 500 mL | 50 mL/ora | 50 mL/ora ogni ora successiva | 200 mL/ora |
Settimana 1 Giorno 2 (8 mg/kg) | 500 mL | 50 mL/ora | 50 mL/ora ogni ora successiva | 200 mL/ora |
Infusione Settimana 2 (16 mg/kg)b | 500 mL | 50 mL/ora | 50 mL/ora ogni ora successiva | 200 mL/ora |
Infusioni successive (dallaSettimana 3 in poi, 16 mg/kg)c | 500 mL | 100 mL/ora | 50 mL/ora ogni ora successiva | 200 mL/ora |
Avvertenze e precauzioni
Reazioni correlate all’infusione DARZALEX può provocare gravi reazioni correlate all’infusione (infusion related reaction, IRRs), comprese reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.8). Tutti i pazienti devono essere monitorati per tutta la durata dell’infusione per lo sviluppo di IRRs. Nei pazienti che sviluppano IRRs di qualsiasi grado, continuare il monitoraggio dopo l’infusione fino alla risoluzione dei sintomi. Nelle sperimentazioni cliniche sono state riportate IRRs in circa la metà di tutti i pazienti trattati con DARZALEX. La maggioranza delle IRRs si è verificata alla prima infusione ed era di grado 1-2 (vedere paragrafo 4.8). Il 4% di tutti i pazienti ha mostrato una IRR a più di una infusione. Si sono verificate reazioni severe come broncospasmo, ipossia, dispnea, ipertensione, edema laringeo ed edema polmonare. I sintomi includevano prevalentemente congestione nasale, tosse, gola irritata, brividi, vomito e nausea. I sintomi meno comuni erano respiro sibilante, rinite allergica, piressia, dolore toracico, prurito e ipotensione (vedere paragrafo 4.8). Per ridurre il rischio di IRRs i pazienti devono essere trattati con antistaminici, antipiretici e corticosteroidi prima del trattamento con DARZALEX. L’infusione di DARZALEX deve essere interrotta per IRRs di qualsiasi severità e se necessario deve essere istituito un trattamento medico e di supporto per le IRRs. Nei pazienti che sviluppano IRRs di grado 1, 2 o 3 la velocità d’infusione deve essere ridotta alla ripresa dell’infusione (vedere paragrafo 4.2). Se si verifica una reazione anafilattica o una reazione correlata all’infusione, pericolosa per la vita (grado 4), deve essere avviata immediatamente un’appropriata procedura di rianimazione di emergenza. La terapia con DARZALEX deve essere interrotta immediatamente e definitivamente (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). Per ridurre il rischio di IRRs ritardate a tutti i pazienti devono essere somministrati corticosteroidi orali dopo le infusioni di DARZALEX. Inoltre, per i pazienti con una storia di malattia polmonare ostruttiva cronica devono essere utilizzati medicinali post-infusione (ad esempio corticosteroidi inalatori, broncodilatatori a breve e lunga durata d’azione) per gestire eventuali complicazioni respiratorie (vedere paragrafo 4.2). Neutropenia/Trombocitopenia DARZALEX può aumentare la neutropenia e la trombocitopenia indotta dalla terapia di base (vedere paragrafo 4.8). Durante il trattamento monitorare periodicamente la conta completa delle cellule ematiche in base alle informazioni di prescrizione del produttore per le terapie di base. Monitorare i pazienti con neutropenia per rispetto a segni di infezione. Il ritardo nella somministrazione di DARZALEX può essere necessario per permettere il recupero della conta delle cellule ematiche. Non si raccomanda la riduzione della dose di DARZALEX. Prendere in considerazione una terapia di supporto con trasfusioni o fattori di crescita. Interferenza con Test dell’Antiglobulina Indiretto (Test indiretto di Coombs) Daratumumab si lega all’antigene CD38 che si trova in piccole quantità sui globuli rossi e può causare positività al test di Coombs indiretto. La positività mediata da daratumumab può persistere fino a 6 mesi dopo l’ultima infusione di daratumumab. Deve essere riconosciuto che daratumumab legato ai globuli rossi può mascherare la rilevazione di anticorpi verso antigeni minori nel siero del paziente. La determinazione del gruppo sanguigno col sistema AB0 e del fattore Rh di un paziente non viene tuttavia influenzata. I pazienti devono essere tipizzati e sottoposti a screening adeguato prima di iniziare il trattamento con daratumumab. Prima di iniziare il trattamento con daratumumab dovrebbe essere considerato il fenotipo, come definito dalla pratica locale. La genotipizzazione dei globuli rossi non è influenzata da daratumumab e può essere effettuata in qualsiasi momento. In caso di trasfusione pianificata è necessario rendere nota ai centri trasfusionali questa interferenza con il test dell’antiglobulina indiretto (vedere paragrafo 4.5). Se è necessaria una trasfusione di emergenza, possono essere somministrati globuli rossi AB0/RhD-compatibili non-cross-matched secondo la prassi della banca del sangue locale. Interferenza con la determinazione della Risposta Completa Daratumumab è un anticorpo monoclonale IgG kappa umano che può essere rilevato sia attraverso l’analisi elettroforetica delle proteine sieriche (SPE) che dall’immunofissazione (IFE) usate per il monitoraggio clinico delle proteine M endogene (vedere paragrafo 4.5). Questa interferenza può impattare sulla determinazione della risposta completa e sulla progressione della malattia in alcuni pazienti con mieloma caratterizzato da proteine IgG kappa. Riattivazione del virus dell'epatite B (HBV) La riattivazione del virus dell'epatite B, in alcuni casi fatale, è stata riportata in pazienti trattati con DARZALEX. Lo screening HBV deve essere eseguito in tutti i pazienti prima di iniziare il trattamento con DARZALEX. Per i pazienti con evidenza di positività sierologica per HBV, monitorare i segni clinici e di laboratorio della riattivazione dell'HBV durante il trattamento con DARZALEX e per almeno sei mesi dopo la fine del trattamento con DARZALEX. I pazienti devono essere gestiti secondo le attuali linee guida cliniche. È necessario considerare di consultare un esperto di malattie epatiche se indicato dalle condizioni cliniche dei pazienti. Nei pazienti che sviluppano una riattivazione dell'HBV durante il trattamento con DARZALEX, sospendere il trattamento con DARZALEX e stabilire un trattamento appropriato. La ripresa del trattamento con DARZALEX in pazienti la cui riattivazione dell'HBV è adeguatamente controllata deve essere discussa con medici esperti nella gestione dell'HBV. Eccipienti Ogni flaconcino da 5 mL e 20 mL di DARZALEX contiene, rispettivamente, 0,4 mmol e 1,6 mmol (9,3 mg e 37,3 mg) di sodio, che corrispondono rispettivamente allo 0,46% e allo 1,86% del consumo giornaliero massimo raccomandato dall’OMS per un adulto, pari a 2 g di sodio. Tracciabilità Allo scopo di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome commerciale e il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere registrati in modo chiaro.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi d’interazione. Essendo un anticorpo monoclonale IgG1κ, è improbabile che l’escrezione renale e il metabolismo enzimatico epatico di daratumumab intatto rappresentino le vie di eliminazione principali. Di conseguenza non ci si aspetta che le variazioni degli enzimi deputati al metabolismo dei farmaci influenzino l’eliminazione di daratumumab. A causa dell’alta affinità a un unico epitopo su CD38, è prevedibile che daratumumab non alteri tali enzimi. Le valutazioni clinico-farmacocinetiche di pomalidomide, talidomide e bortezomib non hanno indicato interazione farmacologica clinicamente rilevante tra DARZALEX e queste terapie di associazione. Interferenza con Test dell’Antiglobulina Indiretto (Test indiretto di Coombs) Daratumumab si lega all’antigene CD38 sui globuli rossi e interferisce con i test di compatibilità, inclusi lo screening e il cross matching anticorpale (vedere paragrafo 4.4). I metodi per attenuare l’interferenza di daratumumab comprendono il trattamento dei globuli rossi reagenti con ditiotreitolo (DTT) per rompere il legame di daratumumab o altri metodi validati localmente. Poiché anche il sistema Kell dei gruppi sanguigni è sensibile al trattamento con DTT, devono essere fornite unità Kellnegative dopo esclusione o identificazione di alloanticorpi qualora si impieghino globuli rossi trattati con DTT. In alternativa, possono essere prese in considerazione anche la fenotipizzazione o la genotipizzazione (vedere paragrafo 4.4). Interferenza con i test di elettroforesi delle proteine sieriche e di immunofissazione Daratumumab può essere rilevato dai test usati per il monitoraggio delle immunoglobuline monoclonali della malattia (proteina M) ovvero l’elettroforesi delle proteine sieriche (SPE) e l’immunofissazione (IFE). Questo può portare ad avere dei falsi positivi nei risultati dei saggi SPE e IFE per i pazienti con mieloma caratterizzato da proteine IgG kappa influenzando la valutazione iniziale di risposta completa secondo i criteri dell’International Myeloma Working Group (IMWG). Nei pazienti che mostrino una risposta parziale molto buona persistente, in cui si sospetti l’interferenza di daratumumab, considerare l’uso di un test IFE convalidato, specifico per daratumumab per distinguere daratumumab da qualsiasi proteina M endogena residua nel siero del paziente, al fine di facilitare la determinazione di una risposta completa.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse più frequenti (≥20%) sono state reazioni in sede di infusione, stanchezza, nausea, diarrea, spasmi muscolari, piressia, tosse, neutropenia, trombocitopenia, anemia, neuropatia sensitiva periferica e infezione delle vie respiratorie superiori. Reazioni avverse gravi sono state polmonite, infezione delle vie respiratorie superiori, edema polmonare, influenza, piressia, diarrea e fibrillazione atriale. Tabella delle reazioni avverse La Tabella 5 riassume le reazioni avverse al farmaco comparse in pazienti che hanno ricevuto DARZALEX. I dati riflettono l’esposizione a DARZALEX (16 mg/kg) in 1.166 pazienti con mieloma multiplo tra cui 872 pazienti provenienti da tre sperimentazioni di Fase III con controllo attivo che hanno ricevuto DARZALEX in associazione con lenalidomide e desametasone (DRd; n=283; studio MMY3003), bortezomib e desametasone (DVd; n=243; studio MMY3004) o bortezomib, melfalan e prednisone (D-VMP, n=346: studio MMY3007) e cinque sperimentazioni cliniche in aperto in cui i pazienti hanno ricevuto DARZALEX in associazione con pomalidomide e desametasone (DPd; n=103), in associazione con lenalidomide e desametasone (n=35) o in monoterapia (n=156). Sono incluse anche le reazioni avverse osservate dopo l’immissione in commercio. La frequenza è classificata come molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1000) e molto raro (< 1/10.000). All’interno dei gruppi di frequenze, dove rilevante, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità. Tabella 5: Reazioni avverse in pazienti con mieloma multiplo trattati con DARZALEX 16 mg/kg
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza | Incidenza (%) | |
Tutti i gradi | Grado 3-4 | |||
Infezioni ed infestazioni | Polmonitea | Molto comune | 16 | 11 |
Infezione delle vie respiratorie superioria | 50 | 5 | ||
Influenza | Comune | 4 | 1* | |
Riattivazione del Virus dell’Epatite B | Non comune | - | - | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropeniaa | Molto comune | 46 | 38 |
Trombocitopeniaa | 40 | 27 | ||
Anemiaa | 30 | 16 | ||
Linfopeniaa | 10 | 8 | ||
Disturbi del sistema immunitario | Reazione anafilatticab | Rara | - | - |
Patologie del sistema nervoso | Neuropatia sensitiva periferica | Molto comune | 22 | 2 |
Mal di testa | Molto comune | 11 | < 1* | |
Patologie cardiache | Fibrillazione atriale | Comune | 4 | 1 |
Patologie vascolari | Ipertensionea | Molto comune | 10 | 5 |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tossea | Molto comune | 27 | < 1* |
Dispneaa | 19 | 3 | ||
Edema polmonarea | Comune | 1 | 1 | |
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Molto comune | 31 | 3 |
Nausea | 22 | 1* | ||
Vomito | 15 | 1* | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari | Molto comune | 13 | < 1* |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Stanchezza | Molto comune | 28 | 5 |
Piressia | 21 | 1* | ||
Edema perifericoa | 19 | 1 | ||
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Reazione correlata a infusionec | Molto comune | 42 | 5 |
Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/Contraccezione Le donne in età fertile devono utilizzare misure contraccettive efficaci durante la somministrazione e nei 3 mesi successivi al trattamento con daratumumab. Gravidanza Non ci sono dati, nell’uomo o negli animali, per valutare il rischio dell’utilizzo di daratumumab durante la gravidanza. È noto che gli anticorpi monoclonali IgG1 attraversino la placenta dopo il primo trimestre di gravidanza. Pertanto daratumumab non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che il beneficio del trattamento per la donna sia considerato superiore ai potenziali rischi per il feto. Se la paziente inizia una gravidanza durante la terapia, deve essere informata del potenziale rischio per il feto. Allattamento Non è noto se daratumumab sia escreto nel latte materno, umano o animale. Le IgG materne sono escrete nel latte umano, ma non entrano nella circolazione sanguigna del neonato e del lattante in quantità sostanziale poiché vengono degradate nel tratto gastrointestinale e non sono assorbite. Non è noto l’effetto di daratumumab sui neonati/lattanti. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento con latte materno o la terapia con DARZALEX, tenendo conto del beneficio dell’allattamento per il bambino e del beneficio della terapia per la donna. Fertilità Non ci sono dati disponibili per determinare i potenziali effetti di daratumumab sulla fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 °C-8 °C). Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.