ATC: R05DB27 | Descrizione tipo ricetta: RR - RIPETIBILE 10V IN 6MESI |
Presenza Glutine:
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Classe 1: A | Forma farmaceutica: GOCCE ORALI SOLUZIONE |
Presenza Lattosio:
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Terapia sintomatica della tosse.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Gli studi di farmacologia animale hanno dimostrato che levodropropizina non potenzia l’effetto farmacologico di sostanze attive sul sistema nervoso centrale (es. benzodiazepine, alcool, fenitoina, imipramina). Nell’animale la levodropropizina non modifica l’attività di anticoagulanti orali, quali la warfarina e neppure interferisce sull’azione ipoglicemizzante dell’insulina. Negli studi di farmacologia umana l’associazione con benzodiazepine non modifica il quadro EEG. È necessario tuttavia usare cautela in caso di contemporanea assunzione di farmaci sedativi in individui particolarmente sensibili (vedere 4.4). Dagli studi clinici non risulta alcuna interazione con farmaci usati nel trattamento di patologie broncopolmonari quali β2 agonisti, metilxantine e derivati, corticosteroidi, antibiotici, mucoregolatori e antistaminici.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
100 ml di soluzione contengono: Principio attivo: levodropropizina 6 g. Eccipienti con effetti noti: metile paraidrossibenzoato. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
– Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. – Pazienti con ipersecrezione bronchiale e con ridotta funzione mucociliare (sindrome di Kartagener, discinesia ciliare). – Gravidanza e allattamento (vedere 4.6). – Bambini di età inferiore a 2 anni.
Posologia
Posologia : Popolazione pediatrica Non somministrare a bambini di età inferiore a 2 anni (vedere paragrafo 4.3). Bambini : fino a 3 somministrazioni giornaliere distanziate di almeno 6 ore, come da schema seguente:
kg | numero gocce per somministrazione | kg | numero gocce per somministrazione |
7–10 | 3 | 29–31 | 10 |
11–13 | 4 | 32–34 | 11 |
14–16 | 5 | 35–37 | 12 |
17–19 | 6 | 38–40 | 13 |
20–22 | 7 | 41–43 | 14 |
23–25 | 8 | 44–46 | 15 |
26–28 | 9 | superiore a 46 | 20 |
Avvertenze e precauzioni
L’osservazione che i profili farmacocinetici della levodropropizina non sono marcatamente alterati nell’anziano suggerisce che correzioni di dose o modifiche degli intervalli tra le somministrazioni possono non essere richiesti nella terza età. In ogni caso, alla luce dell’evidenza che negli anziani la sensibilità a vari farmaci è alterata, speciale cautela deve essere usata quando la levodropropizina è somministrata a pazienti anziani. Si consiglia di usare cautela nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina sotto 35 ml/min). Si consiglia di usare cautela anche in caso di contemporanea assunzione di farmaci sedativi in individui particolarmente sensibili (vedere 4.5). I farmaci antitosse sono sintomatici e devono essere usati solo in attesa della diagnosi della causa scatenante e/o dell’effetto della terapia della patologia sottostante. Danka Tosse non influisce su diete ipocaloriche o controllate e può essere somministrato anche a pazienti diabetici. Danka Tosse contiene metile paraidrossibenzoato che può causare reazioni allergiche (anche ritardate).
Interazioni
Gli studi di farmacologia animale hanno dimostrato che levodropropizina non potenzia l’effetto farmacologico di sostanze attive sul sistema nervoso centrale (es. benzodiazepine, alcool, fenitoina, imipramina). Nell’animale la levodropropizina non modifica l’attività di anticoagulanti orali, quali la warfarina e neppure interferisce sull’azione ipoglicemizzante dell’insulina. Negli studi di farmacologia umana l’associazione con benzodiazepine non modifica il quadro EEG. È necessario tuttavia usare cautela in caso di contemporanea assunzione di farmaci sedativi in individui particolarmente sensibili (vedere 4.4). Dagli studi clinici non risulta alcuna interazione con farmaci usati nel trattamento di patologie broncopolmonari quali β2 agonisti, metilxantine e derivati, corticosteroidi, antibiotici, mucoregolatori e antistaminici.
Effetti indesiderati
L’esperienza derivata dalla commercializzazione di prodotti contenenti levodropropizina in più di 30 paesi nel mondo evidenzia che la comparsa di effetti indesiderati è un evento molto raro. Basandosi sulla stima di pazienti esposti a levodropropizina, derivata dal numero di confezioni vendute, e considerando il numero di segnalazioni spontanee, meno di un paziente ogni 500.000 ha manifestato reazioni avverse. La maggior parte di queste reazioni non è grave e i sintomi si sono risolti con la sospensione della terapia e, in alcuni casi, con trattamento farmacologico specifico. La tabella sottostante riporta le reazioni avverse, per classificazione sistemica organica
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | REAZIONI AVVERSE DI FREQUENZA Molto rara (<1/10.000) |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Reazioni cutanee che includono orticaria, eritema, esantema, prurito, angioedema, epidermolisi |
Patologie gastrointestinali | Dolore gastrico, dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, glossite, stomatite aftosa |
Patologie epatobiliari | Epatite colestatica |
Patologie del sistema nervoso | Capogiro, tremori, parestesia, sincope, convulsione tonico–clonica, convulsione da piccolo male, coma ipoglicemico |
Disturbi del sistema immunitario | Reazione allergica, reazione anafilattoide |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Malessere generale, edema generalizzato, astenia |
Patologie cardiache | Palpitazioni, tachicardia, aritmia cardiaca |
Patologie vascolari | Ipotensione |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini |
Patologie dell’occhio | Edema palpebrale, midriasi, acuità visiva ridotta transitoriamente |
Disturbi psichiatrici | Nervosismo, sonnolenza, disturbo della personalità |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, tosse, edema del tratto respiratorio |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Debolezza degli arti inferiori |
Gravidanza e allattamento
Fertilità Gli studi di teratogenesi, riproduzione e fertilità, così come quelli peri e post natali non hanno rilevato effetti tossici specifici. Gravidanza Poiché negli studi tossicologici nell’animale alla dose di 24 mg/kg si è osservato un lieve ritardo nell’aumento di peso corporeo e nella crescita e poiché levodropropizina è in grado di superare la barriera placentare nel ratto, l’uso del farmaco è controindicato nelle donne che intendono diventare o sono già gravide poiché la sua sicurezza d’impiego in tali casi non è documentata (vedere 4.3). Allattamento Gli studi nel ratto indicano che il farmaco si ritrova nel latte materno fino ad 8 ore dalla somministrazione. Perciò l’uso del farmaco durante l’allattamento è controindicato.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.