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DACARBAZINA LIPOMED10FL 200MG

LIPOMED GmbH

Principio attivo: DACARBAZINA CITRATO

€286,00
prezzo indicativo
ATC: L01AX04 Descrizione tipo ricetta:
OSP - USO OSPEDALIERO
Presenza Glutine:
Classe 1: C Forma farmaceutica:
SOLUZIONE PER INFUSIONE POLV
Presenza Lattosio:

Dacarbazina Lipomed è indicato per il trattamento dei pazienti con melanoma maligno metastatico. Ulteriori indicazioni per l’uso della dacarbazina come componente di una polichemioterapia sono: • linfoma di Hodgkin in stadio avanzato • sarcomi dei tessuti molli in stadio avanzato negli adulti (ad eccezione del mesotelioma e del sarcoma di Kaposi).

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

L’uso concomitante del vaccino contro la febbre gialla è controindicato a causa del rischio di una patologia sistemica fatale (vedere paragrafo 4.3). Poiché il rischio trombotico è aumentato in presenza di tumori, il trattamento anticoagulante è frequente. L’alta variabilità intra–individuale della coagulabilità durante la malattia e le possibili interazioni tra anticoagulanti orali e chemioterapia antineoplastica rendono necessari monitoraggi più frequenti dell’INR se il paziente deve essere trattato con anticoagulanti orali. L’uso concomitante della fenitoina deve essere evitato perché esiste il rischio di esacerbazione delle convulsioni, dovuto al ridotto assorbimento della fenitoina nell’apparato digerente (vedere paragrafo 4.4). L’uso concomitante di vaccini vivi attenuati deve essere evitato, perché esiste il rischio di una patologia sistemica, eventualmente fatale. Questo rischio è aumentato nei soggetti già immunodepressi a causa della suddetta patologia. Si raccomanda di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile (poliomielite) (vedere anche paragrafo 4.4). L’uso concomitante di ciclosporina (e, per estrapolazione, di tacrolimus) deve essere valutato con attenzione, perché l’uso di questi agenti induce un’immunosoppressione eccessiva, con rischio di linfoproliferativa. L’uso concomitante di fotemustina può essere causa di tossicità polmonare acuta (sindrome da distress respiratorio dell’adulto). Fotemustina e dacarbazina non devono essere usate contemporaneamente. La dacarbazina deve essere somministrata oltre una settimana dopo la somministrazione della fotemustina. In caso di trattamento pregresso o concomitante con effetti avversi sul midollo osseo (in particolare agenti citostatici, irradiazione), sono possibili interazioni mielotossiche. Non sono stati effettuati studi per valutare un possibile metabolismo fenotipico. È stata identificata l’idrossilazione del composto originario a metaboliti dotati di attività antitumorale. La dacarbazina viene metabolizzata dal citocromo P450 (CYP1A1, CYP1A2 e CYP2E1). Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione in caso di somministrazione congiunta della dacarbazina con altri medicinali metabolizzati dagli stessi enzimi epatici. La dacarbazina può potenziare gli effetti del metossipsoralene a causa della fotosensibilizzazione.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Ogni flaconcino contiene 200 mg di dacarbazina (come dacarbazina citrato, formazione in situ). Dopo ricostituzione, Dacarbazina Lipomed 200 mg contiene 10 mg/ml di dacarbazina (vedere paragrafo 6.6). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Dacarbazina Lipomed è controindicato nei casi seguenti: • ipersensibilità alla dacarbazina o ad uno qualsiasi degli eccipienti, • gravidanza o allattamento, • leucopenia e/o trombocitopenia, • grave patologia epatica o renale, • in associazione al vaccino contro la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5).

Posologia

La terapia con Dacarbazina Lipomed deve essere effettuata da medici specializzati in oncologia o ematologia, rispettivamente. La dacarbazina è sensibile all’esposizione alla luce. Tutte le soluzioni ricostituite devono essere adeguatamente protette dalla luce anche durante la somministrazione (set per infusione che non lascino passare la luce). Durante la somministrazione della soluzione iniettabile occorre usare cautela per evitare uno stravaso nei tessuti, che causa dolore locale e danno tessutale. In caso di stravaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente e la dose eventualmente rimanente deve essere somministrata in un’altra vena. Per ridurre l’intensità della nausea e del vomito, il paziente deve evitare di assumere cibi prima della somministrazione della dacarbazina. Le escrezioni e il vomito devono essere maneggiati con cautela. Possono essere applicati i regimi terapeutici descritti di seguito. Per ulteriori dettagli si rimanda alla letteratura scientifica attuale. Melanoma maligno La dacarbazina può essere utilizzata come agente singolo a dosi comprese tra 200 e 250 mg/m² di area di superficie corporea/die come iniezione e.v. effettuata per 5 giorni ogni 3 settimane. In alternativa all’iniezione endovenosa in bolo, la dacarbazina può essere somministrata come infusione breve (in 15–30 minuti). Possono anche essere somministrati 850 mg/m² di area di superficie corporea il giorno 1 e, successivamente, una volta ogni 3 settimane, come infusione endovenosa. Linfoma di Hodgkin La dacarbazina viene somministrata per via e.v. in una dose giornaliera di 375 mg/m² di area di superficie corporea ogni 15 giorni in combinazione con doxorubicina, bleomicina e vinblastina (regime ABVD). Sarcoma dei tessuti molli Nei sarcomi dei tessuti molli negli adulti, la dacarbazina viene somministrata per via e.v. in dosi giornaliere di 250 mg/m² di area di superficie corporea (giorni 1–5) in associazione con doxorubicina ogni 3 settimane (regime ADIC). Durante il trattamento con dacarbazina devono essere effettuati controlli frequenti dell’emocromo e controlli della funzione epatica e renale. Poiché le reazioni gastrointestinali gravisi verificano frequentemente, è opportuno adottare misure antiemetiche e di supporto. Poiché possono verificarsi gravi disturbi gastrointestinali ed ematologici, prima di ogni trattamento con Dacarbazina Lipomed deve essere effettuata una valutazione molto accurata del rapporto rischio–beneficio. Durata della terapia Il medico curante deve stabilire individualmente la durata della terapia, tenendo in considerazione il tipo e lo stadio della patologia, la terapia di combinazione effettuata, la risposta alla dacarbazina e i gli effetti avversi ad essa legati. Nel linfoma di Hodgkin in stadio avanzato, una raccomandazione abituale prevede la somministrazione di 6 cicli di terapia di combinazione ABVD. Nel melanoma maligno metastatico e nel sarcoma dei tessuti molli in stadio avanzato la durata del trattamento dipende dall’efficacia e dalla tollerabilità del singolo paziente. Velocità di somministrazione dell’iniezione/infusione Le dosi fino a 200 mg/m² possono essere somministrate come iniezione endovenosa lenta in circa 1 minuto. Dosi maggiori (comprese tra 200 e 850 mg/m²) devono essere somministrate come infusione endovenosa in 15–30 minuti. Si raccomanda di verificare innanzitutto la pervietà della vena iniettando 5–10 ml di soluzione per infusione isotonica di sodio cloruro o glucosio 5%. Le stesse soluzioni devono essere utilizzate dopo l’infusione per eliminare gli eventuali residui del medicinale dalla linea di infusione. Dopo ricostituzione con acqua per preparazioni iniettabili e senza ulteriore diluizione con soluzione isotonica di sodio cloruro o glucosio 5%, le preparazioni di Dacarbazina Lipomed 200 sono ipo–osmolari (circa 100 mOsmol/kg) e devono quindi essere somministrate come iniezione endovenosa lenta, ad es. in 1 minuto, e non come iniezione e.v. in bolo in pochi secondi. Popolazioni speciali Pazienti con insufficienza renale/epatica: In presenza di sola insufficienza renale o epatica da lieve a moderata, generalmente non è necessario ridurre la dose. Nei pazienti con compromissione combinata renale ed epatica, l’eliminazione della dacarbazina è prolungata. Ciò nonostante, attualmente non possono essere formulate raccomandazioni validate di riduzione della dose. Pazienti anziani Poiché l’esperienza nei pazienti anziani è limitata, non possono essere formulate istruzioni specifiche negli anziani per l’uso della dacarbazina. Bambini Non possono essere formulate raccomandazioni specifiche per l’uso della dacarbazina nella popolazione pediatrica fino a che non siano disponibili ulteriori dati. Per le istruzioni relative alla preparazione e alla ricostituzione, vedere paragrafo 6.6.

Avvertenze e precauzioni

Si raccomanda di somministrare la dacarbazina unicamente sotto la supervisione di un medico specializzato in oncologia, che abbia a disposizione le attrezzature necessarie per il monitoraggio regolare degli effetti clinici, biochimici ed ematologici durante e dopo la terapia. In presenza di sintomi di disfunzione epatica o renale o di una reazione di ipersensibilità, la terapia deve essere interrotta immediatamente. In caso di malattia veno–occlusiva del fegato, la prosecuzione della terapia con dacarbazina è controindicata. Nota: Durante la terapia, il medico responsabile deve essere consapevole della possibilità che si verifichi la rara e grave complicanza di necrosi epatica in seguito all’occlusione delle vene intraepatiche. Il monitoraggio regolare del volume, della funzione del fegato e dell’emocromo (in particolare degli eosinofili) è di particolare importanza. In singoli casi sospetti di malattia veno–occlusiva è stato efficace il trattamento precoce con alte dosi di corticosteroidi (ad esempio idrocortisone 300 mg/die), con o senza fibrinolitiche come l’eparina o l’attivatore tessutale del plasminogeno (vedere anche paragrafo 4.8). La terapia a lungo termine può essere causa di tossicità cumulativa a carico del midollo osseo. La possibile soppressione del midollo osseo richiede un attento monitoraggio degli eritrociti, dei leucociti e delle piastrine. La tossicità emopoietica può giustificare l’interruzione temporanea o definitiva della terapia. Uno stravaso può causare danni tessutali e dolore intenso. L’uso concomitante della fenitoina deve essere evitato perché esiste il rischio di esacerbazione delle convulsioni, dovuto al ridotto assorbimento della fenitoina nell’apparato digerente (vedere paragrafo 4.5). Effetti immunosoppressivi/aumentata suscettibilità alle infezioni La dacarbazina è un moderato agente immunosoppressivo. La somministrazione di vaccini vivi (vivi attenuati) a pazienti immunocompromessi a causa di un trattamento con agenti chemioterapici, comprendenti la dacarbazina, può causare infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti trattati con dacarbazina. I vaccini inattivati possono essere utilizzati, se disponibili. I medicinali epatotossici e l’alcool sono controindicati durante la chemioterapia. Misure anticoncezionali Gli uomini devono essere informati circa l’adozione di misure anticoncezionali durante la terapia e nei 6 mesi successivi al termine della terapia. Somministrazione della dacarbazina ai bambini Non possono essere formulate raccomandazioni specifiche per l’uso della dacarbazina nella popolazione pediatrica fino a che non siano disponibili ulteriori dati. Manipolazione della dacarbazina La dacarbazina deve essere manipolata in conformità alle procedure standard per i citostatici dotati di effetti mutageni, cancerogeni e teratogeni.

Interazioni

L’uso concomitante del vaccino contro la febbre gialla è controindicato a causa del rischio di una patologia sistemica fatale (vedere paragrafo 4.3). Poiché il rischio trombotico è aumentato in presenza di tumori, il trattamento anticoagulante è frequente. L’alta variabilità intra–individuale della coagulabilità durante la malattia e le possibili interazioni tra anticoagulanti orali e chemioterapia antineoplastica rendono necessari monitoraggi più frequenti dell’INR se il paziente deve essere trattato con anticoagulanti orali. L’uso concomitante della fenitoina deve essere evitato perché esiste il rischio di esacerbazione delle convulsioni, dovuto al ridotto assorbimento della fenitoina nell’apparato digerente (vedere paragrafo 4.4). L’uso concomitante di vaccini vivi attenuati deve essere evitato, perché esiste il rischio di una patologia sistemica, eventualmente fatale. Questo rischio è aumentato nei soggetti già immunodepressi a causa della suddetta patologia. Si raccomanda di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile (poliomielite) (vedere anche paragrafo 4.4). L’uso concomitante di ciclosporina (e, per estrapolazione, di tacrolimus) deve essere valutato con attenzione, perché l’uso di questi agenti induce un’immunosoppressione eccessiva, con rischio di linfoproliferativa. L’uso concomitante di fotemustina può essere causa di tossicità polmonare acuta (sindrome da distress respiratorio dell’adulto). Fotemustina e dacarbazina non devono essere usate contemporaneamente. La dacarbazina deve essere somministrata oltre una settimana dopo la somministrazione della fotemustina. In caso di trattamento pregresso o concomitante con effetti avversi sul midollo osseo (in particolare agenti citostatici, irradiazione), sono possibili interazioni mielotossiche. Non sono stati effettuati studi per valutare un possibile metabolismo fenotipico. È stata identificata l’idrossilazione del composto originario a metaboliti dotati di attività antitumorale. La dacarbazina viene metabolizzata dal citocromo P450 (CYP1A1, CYP1A2 e CYP2E1). Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione in caso di somministrazione congiunta della dacarbazina con altri medicinali metabolizzati dagli stessi enzimi epatici. La dacarbazina può potenziare gli effetti del metossipsoralene a causa della fotosensibilizzazione.

Effetti indesiderati

Frequenze: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico Comune Anemia, leucopenia, trombocitopenia, soppressione midollare
Raro Pancitopenia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitario Raro Anafilassi, reazioni di ipersensibilità
Disturbi psichiatrici Non comune Confusione
Patologie del sistema nervoso Raro Cefalea, letargia, convulsioni, parestesia facciale
Patologie dell’occhio Non comune Offuscamento della vista
Raro Disturbi della vista
Patologie vascolari Non comune Vampate a carico del viso
Patologie gastrointestinali Comune Anoressia, nausea, vomito
Raro Diarrea
Patologie epatobiliari Non comune Aumento delle transaminasi (AST, ALT), aumento della fosfatasi alcalina, aumento della lattato deidrogenasi (LDH).Tossicità epatica, trombosi delle vene epatiche, necrosi epatica, sindrome di Budd–Chiari ad esito potenzialmente fatale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune Alopecia, iperpigmentazione, fotosensibilità, eruzione cutanea transitoria
Raro Eritema, esantema maculo–papulare, orticaria
Patologie renali e urinarie Non comune Disfunzione renale con aumento della creatinina nel sangue e aumento dell’urea nel sangue
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Non comune Sintomi simil–influenzali, malessere
Raro Irritazione in corrispondenza della sede di iniezione
I disturbi dell’apparato digerente come anoressia, nausea e vomito sono comuni e gravi. In casi rari è stata osservata diarrea. Le alterazioni a carico dell’emocromo spesso osservate (anemia, leucopenia, trombocitopenia) sono dose–dipendenti e ritardate, i nadir spesso si manifestano solo dopo 3–4 settimane. In casi rari sono state descritte pancitopenia e agranulocitosi. Occasionalmente si osservano sintomi simil–influenzali con spossatezza, brividi, febbre e dolore muscolare durante o, frequentemente, pochi giorni dopo la somministrazione della dacarbazina. Questi disturbi possono ripresentarsi in occasione dell’infusione successiva. Non comunemente è stato osservato un aumento degli enzimi epatici (ad es. transaminasi (AST, ALT), fosfatasi alcalina, lattato deidrogenasi (LDH)). Non comunemente è stata osservata necrosi epatica dovuta all’occlusione delle vene intraepatiche (malattia veno–occlusiva) dopo somministrazione della dacarbazina in monoterapia o polichemioterapia. Normalmente la sindrome si è verificata durante il secondo ciclo di terapia. I sintomi hanno compreso febbre, eosinofilia, dolore addominale, epatomegalia, ittero e shock, con rapido peggioramento in poche ore o giorni. Poiché sono stati descritti esiti letali, il monitoraggio frequente del volume e della funzione del fegato e dell’emocromo (in particolare degli eosinofili) è di particolare importanza durante il trattamento. In singoli casi sospetti di malattia veno–occlusiva è stato efficace il trattamento precoce con alte dosi di corticosteroidi (ad esempio idrocortisone 300 mg/die), con o senza fibrinolitici come l’eparina o l’attivatore tessutale del plasminogeno (vedere anche paragrafi 4.2 e 4.4). I disturbi locali in corrispondenza della sede di somministrazione, come l’irritazione venosa, e alcune delle reazioni avverse sistemiche sono considerate dovute alla formazione di prodotti della fotodegradazione. In seguito a stravaso accidentale ci si attendono dolore locale e necrosi. La compromissione della funzione renale, con aumento dei livelli ematici di sostanze che devono essere escrete nelle urine, è non comune. Raramente possono verificarsi disturbi a carico del sistema nervoso centrale come cefalea, disturbi della vista, confusione, letargia e convulsioni. Poco dopo l’iniezione possono verificarsi parestesia facciale e vampate a carico del viso. Raramente si osservano reazioni allergiche cutanee in forma di eritema, esantema maculo–papulare o orticaria. Non comunemente possono verificarsi alopecia, iperpigmentazione e fotosensibilità della cute. In casi rari sono state descritte reazioni anafilattiche. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione: Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili

Gravidanza e allattamento

La dacarbazina possiede effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni negli animali. Si deve quindi presumere un rischio aumentato di effetti teratogeni nell’uomo. Pertanto, la dacarbazina non deve essere usata durante la gravidanza e l’allattamento (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.4). Non è noto se la dacarbazina attraversi la placenta o passi nel latte materno. Donne in età fertile Le donne in età fertile devono usare metodi contraccettivi efficaci. Uomini trattati con dacarbazina Gli uomini devono essere informati circa l’adozione di misure anticoncezionali durante la terapia e nei 6 mesi successivi al termine della terapia.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e diluito, vedere paragrafo 6.3.

Farmaci

LIPOMED GmbH

DACARBAZINA LIPOMED1FL 1000MG

PRINCIPIO ATTIVO: DACARBAZINA CITRATO

PREZZO INDICATIVO:152,00 €

LIPOMED GmbH

DACARBAZINA LIPOMED1FL 500MG

PRINCIPIO ATTIVO: DACARBAZINA CITRATO

PREZZO INDICATIVO:79,50 €

MEDAC PHARMA Srl

DACARBAZINA MEDAC10FL 100MG

PRINCIPIO ATTIVO: DACARBAZINA CITRATO

PREZZO INDICATIVO:239,98 €