ATC: L01XA02 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE CONC |
Presenza Lattosio:
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CARBOPLATINO AUROBINDO è indicato per il trattamento di 1. carcinoma epiteliale dell’ovaio in fase avanzata in: (a) terapia di prima linea (b) terapia di seconda linea, dopo il fallimento di altri trattamenti 2. carcinoma polmonare a piccole cellule
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Il ricorso ad un trattamento anticoagulante è frequente nel trattamento di malattie tumorali per l’aumento del rischio trombotico. Se si è deciso di trattare il paziente con un anticoagulante orale si richiede di aumentare la frequenza del controllo del monitoraggio INR a causa dell’alta variabilità della coagulazione, tra individui, durante la chemioterapia anticancro. Uso concomitante controindicato – Vaccino per la febbre gialla: rischio di malattia vaccinale mortale generalizzata (vedere paragrafo 4.3.) Uso concomitante non raccomandato – vaccini attenuati vivi (tranne per la febbre gialla): rischio di malattia sistemica a volte anche fatale. Tale rischio è aumentato nei soggetti già immunosoppressi per le malattie sotto riportate. Uso di un vaccino inattivato se questo esiste (poliomelite). – Fenitoina, fosfenitoina per il rischio di esacerbazioni delle convulsioni provocate da una diminuzione dell’assorbimento gastrico di fenitoina a causa del farmaco citotossico o a causa del rischio di un potenziamento della tossicità o di una perdita di efficacia del farmaco citotossico provocati dall’ aumento del metabolismo epatico causato dalla fenitoina. Uso concomitante da prendere in considerazione – Ciclosporina (e per estrapolazione tacrolimus e sirolimus): eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione. – Aminoglicosidici: l’uso concomitante di carboplatino con antibiotici aminoglicosidici deve essere presa in considerazione a causa della nefrotossicità cumulativa e della ototossicità in particolare in pazienti con insufficienza renale. – Diuretici dell’ansa: l’uso concomitante di carboplatino con un diuretico dell’ansa dovrebbe essere valutato a causa della nefrotossicità cumulativa e della ototossicità. – Agenti chelanti: l’uso concomintante di carboplatino e agenti chelanti deve essere evitata in quanto può teoricamente causare una diminuzione dell’effetto antineoplastico del carboplatino.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
1 ml di soluzione contiene 10 mg di carboplatino. 1 flaconcino da 5 ml contiene 50 mg di carboplatino 1 flaconcino da 15 ml contiene 150 mg di carboplatino 1 flaconcino da 45 ml contiene 450 mg di carboplatino 1 flaconcino da 60 ml contiene 600 mg di carboplatino Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Carboplatino Aurobindo è controindicato in pazienti con: – Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 – Pazienti con grave mielodepressione – Pazienti con tumori che sanguinano – Pazienti con preesistente disfunzione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) a meno che a giudizio del medico e del paziente, i possibili benefici del trattamento superino i rischi. – Uso concomitante di vaccino per la febbre gialla (vedere paragrafo 4.5.)
Posologia
Posologia: Il dosaggio raccomandato di CARBOPLATINO AUROBINDO nei pazienti adulti non trattati in precedenza e con funzionalità renale normale, ovvero clearance della creatinina > 60 ml/min, è 400 mg/m² in singola dose EV a breve termine, somministrata in un’infusione di 15–60 minuti. In alternativa, si può utilizzare la formula Calvert mostrata di seguito per determinare il dosaggio: Dose (mg) = AUC desiderata (mg/ml x min) x [VFG ml/min + 25]
AUC desiderata | Chemioterapia pianificata | Stato di trattamento del paziente |
5 – 7 mg/ml x min | Carboplatino in monoterapia | Non trattato in precedenza |
4 – 6 mg/ml x min | Carboplatino in monoterapia | Trattato in precedenza |
4 – 6 mg/ml x min | Carboplatino più ciclofosfamide | Non trattato in precedenza |
Avvertenze e precauzioni
Il carboplatino per iniezione deve essere usato solo da medici qualificati con esperienza in farmaci chemioterapici. Analisi per la conta delle cellule del sangue così come test per la funzionalità renale ed epatica devono essere condotti ad intervalli regolari ed il farmaco deve essere sospeso se si osserva una depressione anomala del midollo spinale o anomalie nelle funzioni renali ed epatiche. Tossicità ematologica La leucopenia, la neutropia e la trombocitopenia sono dose– dipendenti e limitanti. La conta delle cellule del sangue periferico deve essere monitorato frequentemente durante il trattamento con carboplatino per iniezione e in caso di tossicità, fino a che non sia abbia avuto un recupero. In media il nadir viene raggiunto al giorno 21 nei pazienti che ricevono un’ iniezione singola di carboplatino ed il giorno 15 nei pazienti che ricevono iniezione di carboplatino in associazione con altri agenti chemioterapici. In generale, singoli cicli intermittenti di iniezioni di carboplatino devono essere ripetute fino a che le conte di leucociti, neutrofili e piastrine siano tornati a valori entro la norma. La terapia non deve essere ripetuta per 4 settimane dopo il ciclo di iniezione di carboplatino precedente e/o fino a che la conta dei neutrofili sia almeno di 2.000 cell/mm³ e quella piastrinica almeno a 100.000 cell/mm³. In pazienti trattati con carboplatino è stata segnalata anemia emolitica, con presenza di anticorpi sierologici indotti dal farmaco. Questo evento può essere fatale. Sindrome emolitico–uremica (SEU) La sindrome emolitico–uremica (SEU) è un effetto indesiderato pericoloso per la vita. Il carboplatino deve essere interrotto ai primi segnali di qualche evidenza di anemia emolitica microangiopatica, come un rapido abbassamento dell’emoglobina con conseguente trombocitopenia, aumento della bilirubina sierica, creatinina sierica, azoto ureico nel sangue, o LDH. L’insufficienza renale potrebbe non essere reversibile con l’interruzione della terapia e potrebbe essere richiesta la dialisi. L’anemia è frequente e cumulativa e richiede molto raramente una trasfusione. La gravità della mielosoppressione è aumentata nei pazienti che hanno ricevuto dei trattamenti precedenti (in particolare con cisplatino) e/o con danno della funzionalità renale. Dosaggi iniziali di carboplatino per iniezione, in questi gruppi di pazienti devono essere adeguatamente ridotti (vedere paragrafo 4.2) e gli effetti attentamente monitorati mediante frequenti esami tra i trattamenti. Al fine di ridurre al minimo gli effetti aggiuntivi, iniezioni di carboplatino in associazione con altre forme di trattamento con mielosoppressivi deve essere pianificata molto attentamente per quanto riguarda i dosaggi e i tempi di somministrazione. Per i pazienti che soffrono di grave mielosoppressione potrebbe essere necessaria una terapia trasfusionale di supporto. Gli effetti mielosoppressivi possono essere addizionali a quelli della terapia chemioterapica. I pazienti con mielosopressione grave e persistente sono ad alto rischio di complicazioni di infezioni incluse quelle con esiti fatali (vedere paragrafo 4.8.). Se si manifesta qualcuno di questi eventi, il dosaggio di carboplatino deve essere interrotto e si deve prendere in considerazione la modifica del dosaggio o la sospensione del trattamento. La leucemia promielocitica acuta (LPA) e la sindrome mielodisplastica (SMD)/leucemia mieloide acuta (LMA) sono state segnalate anni dopo la terapia con carboplatino e altri trattamenti antineoplastici. Sindrome da Leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS) Sono stati segnalati casi di sindrome da Leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS) nei pazienti che ricevono carboplatino in associazione alla chemioterapia. RPLS è una condizione neurologica rara, a rapida evoluzione e reversibile dopo interruzione del trattamento, che può includere convulsioni, ipertensione, mal di testa, confusione cecità ed altri disturbi della vista e neurologici (vedere paragrafo 4.8). La diagnosi dell’ RPLS si basa sulla conferma di tecniche di imaging del cervello, preferibilmente MRI (Imaging a risonanza magnetica) Reazioni allergiche: Come con altri farmaci a base di platino, possono manifestarsi reazioni allergiche che appaiono molto spesso durante la perfusione e richiedono l’interruzione della perfusione ed un trattamento sintomatico appropriato. Sono state segnalate in maniera non frequente reazioni allergiche al carboplatino come eruzioni eritematose, febbre senza causa apparente o prurito. Raramente si sono manifestate anafilassi, angio–edema e reazioni anafilattoidi come broncospasmo, orticaria ed edema facciale. Queste reazioni sono simili a quelle osservate dopo somministrazione di altri composti contenenti platino e possono manifestarsi entro alcuni minuti. L’incidenza delle reazioni allergiche può aumentare con terapie precedenti con esposizione al platino; comunque le reazioni allergiche sono state osservate dopo l’esposizione iniziale al Carboplatino. I pazienti devono essere tenuti sotto attenta osservazione per possibili reazioni allergiche e trattati con una terapia a supporto appropriata, incluso antistaminici, adrenalina e/o glucocorticoidi. Sono state segnalate reazioni crociate, talvolta fatali, con tutti i composti a base di platino (vedere paragrafo 4.8). Tossicità a carico della funzione renale ed epatica Il carboplatino può determinare compromissione della funzionalità renale ed epatica. Dosi molto elevate di carboplatino (≥ 5 volte superiori alla dose raccomandata in monoterapia) hanno causato gravi alterazioni della funzionalità epatica e/o renale. Non è chiaro se un programma appropriato di idratazione possa contrastare gli effetti sulla funzionalità renale. In presenza di anomalia da moderata a grave negli esami di funzionalità renale o epatica, è necessario ridurre la dose o interrompere la terapia (vedere paragrafo 4.8). L’incidenza e la gravità della nefrotossicità possono aumentare nei pazienti che presentano già compromissione della funzionalità renale prima del trattamento con carboplatino. La compromissione della funzionalità renale è inoltre più probabile nei pazienti che hanno già manifestato nefrotossicità a seguito di terapia con cisplatino. In questa categoria a rischio, la terapia con Carboplatino Aurobindo deve necessariamente essere condotta con particolare cautela (vedere paragrafo 4.2). Sebbene non sia stata sufficientemente documentata l’evidenza clinica di nefrotossicità in associazione, si raccomanda di non associare il carboplatino con aminoglicosidi o altri composti nefrotossici (vedere paragrafo 4.5). Malattia veno–occlusiva epatica Sono stati segnalati casi di malattia veno–occlusiva epatica (sindrome da ostruzione sinusoidale), alcuni dei quali sono stati fatali. I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di anomalie della funzionalità epatica o ipertensione portale non chiaramente dovuti alle metastasi epatiche. Tossicità neurologica Sebbene la tossicità neurologica periferica è generalmente comune e lieve, limitata a parestesie e diminuzione dei riflessi osteotendinei, la sua frequenza è aumentata nei pazienti di età superiore a 65 anni e / o in pazienti precedentemente trattati con cisplatino. Un monitoraggio ed esami neurologici devono essere eseguite ad intervalli regolari. Sono stati segnalati disturbi visivi, compresa la perdita della vista, dopo l’uso di iniezioni di carboplatino in dosi maggiori di quelle raccomandate nei pazienti con danno renale. La vista sembra essere recuperata totalmente o in modo significativo nell’arco di settimane dall’interruzione delle alte dosi. Sindrome da lisi tumorale (SLT) Successivamente alla sua immissione sul mercato, in pazienti ai quali viene somministrato carboplatino, da solo o in combinazione con altri agenti chemioterapici, è stata segnalata la sindrome da lisi tumorale (SLT). I pazienti ad alto rischio di SLT, quali quelli con alto tasso proliferativo, carico tumorale elevato e alta sensibilità agli agenti citotossici, devono essere attentamente monitorati e devono essere adottate le precauzioni appropriate. Uso in geriatria: In studi sulla terapia d’associazione con carboplatino e ciclofosfamide, i pazienti anziani trattati con carboplatino hanno sviluppato grave trombocitopenia più frequentemente rispetto ai pazienti giovani. Poichè spesso la funzione renale negli anziani è ridotta, la stessa deve essere tenuta in considerazione nella determinazione della dose (vedere paragrafo 4.2). Ototossicità Sono stati segnalati difetti uditivi durante la terapia con carboplatino. Ototossicità nei bambini L’ototossicità può essere più pronunciata nei bambini. Nei pazienti pediatrici sono stati segnalati casi di perdita dell’udito con comparsa ritardata. In questa popolazione è raccomandato un controllo uditivo a lungo termine. Vaccinazioni La somministrazione di vaccini vivi o attenuati in pazienti immunocompromessi da terapie con agenti chemioterapici incluso il carboplatino, può indurre infezioni gravi o fatali. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata in pazienti in terapia con carboplatino. I vaccini uccisi o inattivati possono essere somministrati, tuttavia la risposta al vaccino potrebbe essere minore. Altri Il potenziale cancerogeno del carboplatino non è stato studiato, tuttavia composti con meccanismi di azione e mutagenicità simili hanno dimostrato di essere cancerogeni (Vedere paragrafo 5.3). Non sono state accertate la sicurezza d’impiego e l’efficacia della somministrazione di carboplatino nei bambini. Il carboplatino può causare nausea e vomito. È stata segnalata l’utilità della premedicazione con antiemetici per ridurre l’incidenza e l’intensità di questi effetti. Durante la preparazione e la somministrazione del carboplatino non devono essere utilizzati strumenti contenenti alluminio (Vedere paragrafo 6.2).
Interazioni
Il ricorso ad un trattamento anticoagulante è frequente nel trattamento di malattie tumorali per l’aumento del rischio trombotico. Se si è deciso di trattare il paziente con un anticoagulante orale si richiede di aumentare la frequenza del controllo del monitoraggio INR a causa dell’alta variabilità della coagulazione, tra individui, durante la chemioterapia anticancro. Uso concomitante controindicato – Vaccino per la febbre gialla: rischio di malattia vaccinale mortale generalizzata (vedere paragrafo 4.3.) Uso concomitante non raccomandato – vaccini attenuati vivi (tranne per la febbre gialla): rischio di malattia sistemica a volte anche fatale. Tale rischio è aumentato nei soggetti già immunosoppressi per le malattie sotto riportate. Uso di un vaccino inattivato se questo esiste (poliomelite). – Fenitoina, fosfenitoina per il rischio di esacerbazioni delle convulsioni provocate da una diminuzione dell’assorbimento gastrico di fenitoina a causa del farmaco citotossico o a causa del rischio di un potenziamento della tossicità o di una perdita di efficacia del farmaco citotossico provocati dall’ aumento del metabolismo epatico causato dalla fenitoina. Uso concomitante da prendere in considerazione – Ciclosporina (e per estrapolazione tacrolimus e sirolimus): eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione. – Aminoglicosidici: l’uso concomitante di carboplatino con antibiotici aminoglicosidici deve essere presa in considerazione a causa della nefrotossicità cumulativa e della ototossicità in particolare in pazienti con insufficienza renale. – Diuretici dell’ansa: l’uso concomitante di carboplatino con un diuretico dell’ansa dovrebbe essere valutato a causa della nefrotossicità cumulativa e della ototossicità. – Agenti chelanti: l’uso concomintante di carboplatino e agenti chelanti deve essere evitata in quanto può teoricamente causare una diminuzione dell’effetto antineoplastico del carboplatino.
Effetti indesiderati
La frequenza degli eventi avversi riportati sono basati su dati cumulativi da una banca dati di 1.893 pazienti che ricevevano l’iniezione di carboplatino come unico agente e dall’esperienza post–marketing. La classificazione è effettuata per sistemi ed organi secondo MedDRA e la frequenza è effettuata utilizzando le seguenti categorie di frequenza: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, a <1/10); Non comune (≥1/1.000, a <1/100); Raro (≥1/10.000, a <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi ed organi | Frequenza | Termine MedDRA |
Infezioni e infestazioni | Comune | Infezioni* |
Non comune | Polmonite | |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Non comune | Neoplasia secondaria connessa al trattamento |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Trombocitopenia, neutropenia, leucopenia, anemia |
Comune | Emorragia* | |
Raro | Neutropenia febbrile, | |
Non nota | Sindrome emolitico–uremica, insufficienza midollare, leucemia promielocitica | |
Disturbi del Sistema immunitario | Comune | Ipersensibilità, reazione di tipo anafilattoide |
Raro | Anafilassi, shock anafilattico, angio–edema | |
Disturbi del metabolismo della nutrizione | Molto comune | Iperuricemia |
Raro | Iponatriemia, anoressia | |
Non nota | Disidratazione, Sindrome da lisi tumorale | |
Patologie del Sistema nervoso | Commune | Neuropatia periferica, parestesia, diminuzione dei riflessi osteotendinei, disturbi del sistema sensoriale, disgeusia |
Molto raro | Accidente cerebrovascolare * | |
Non nota | Sindrome da Leucoencefalopatia posteriore reversibile (RPLS) | |
Patologie dell’occhio | Comune | Disturbi della vista Rari casi di perdita della vista |
Raro | Neurite ottica | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Molto comune | Diminuzione subclinica della percezione acustica, che consiste nella Perdita della percezione della alte frequenze (4000–8000 Hz) |
Comune | Tinnito, ototossicità | |
Patologie cardiache | Comune | Dsturbi cardiovascolari* |
Molto raro | Insufficienza cardiaca* | |
Patologie vascolari | Molto raro | Embolia*, ipertensione, ipotensione |
Patologie respiratorie toraciche e mediastiniche | Comune | Disturbi respiratori, Patologia interstiziale polmonare, broncospasmo |
Patologie Gastrointestinali | Molto comune | Vomito, nausea, dolore addominale |
Comune | Diarrea, stipsi, disturbi delle membrane mucose | |
Non nota | Stomatite, pancreatite | |
Disturbi epatici | Raro | Disfunzione epatica grave |
Patologie della cute e del tessuto sottocutanei | Comune | Alopecia, patologie della cute, orticaria, eruzione cutanea eritematosa, prurito |
Patologie del Sistema muscoloscheletrico, e del tessuto connettivo | Comune | Patologie del Sistema scheletrico |
Patologie renali ed urinarie | Comune | Patologie urogenitali |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Astenia |
Comune | Sindrome simil–influenzale | |
Non comune | Febbre e brividi senza evidenza di infezione, necrosi del sito di iniezione, reazione del sito di iniezione, stravaso nel sito di iniezione, eritema al sito di iniezione, malessere | |
Esami diagnostici | Molto comune | Diminuzione della clearance della creatinine renale, aumento dell’urea nel sangue, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento dell’aspartato aminotransferasi, test della funzione epatica anormale, diminuzione del sodio, del potassio, del calcio e del magnesio nel sangue |
Comune | Aumento della bilirubina nel sangue, aumento della creatinine nel sangue ed aumento dell’acido urico nel sangue |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Il carboplatino in iniezione può causare un danno al feto quando somministrato in donne in gravidanza. Il carboplatino in iniezione è risultato essere embriotossico e teratogeno nei ratti trattati con il farmaco durante l’organogenesi. Non è stato condotto nessuno studio controllato in donne in gravidanza. Se questo farmaco viene usato durante la gravidanza o se la paziente riamane incinta mentre prende questo farmaco, deve essere informata del rischio potenziale per il feto. Le donne in età fertile devono essere avvisate di evitare di iniziare una gravidanza. Allattamento Non è noto se il carboplatino sia escreto nel latte materno. Se il trattamento diventa necessario durante il periodo di allattamento, questo deve essere interrotto. Fertilità L’inibizione delle gonadi con conseguente amenorrea o azospermia può verificarsi nei pazienti che ricevono terapia antineoplastica. Questi effetti sembrano essere correlati alla dose ed alla durata della terapia e possono essere irreversibili. Valutare gli effetti dei singoli agenti sul grado della funzione testicolare o della compromissione della funzionalità ovarica è complicato a causa dell’uso comune di combinazioni di diversi farmaci antineoplastici. Gli uomini sessualmente maturi trattati con il carboplatino devono essere avvisati di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo la terapia e deve essere loro consigliato di chiedere informazioni sulla conservazione dello sperma prima dell’inizio della terapia a causa della possibilità di infertilità, anche irreversibile, dovuta al trattamento con carboplatino.
Conservazione
Flaconcino ancora sigillato: non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare i contenitori nell’astuccio esterno per proteggerli dalla luce. Dopo la diluizione: Non conservare a temperatura superiore a 25° C (vedere paragrafo 6.3).