ATC: N01BB01 | Descrizione tipo ricetta: RNR - NON RIPETIBILE (EX S/F) |
Presenza Glutine:
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Classe 1: C | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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Bupivacaina Aurobindo viene utilizzata per la produzione di anestesia locale prolungata in caso di infiltrazione percutanea, blocco nervoso periferico e blocco neurale centrale (caudale o epidurale). Bupivacaina Aurobindo è inoltre indicata per il sollievo dal dolore del travaglio. Bupivacaina Aurobindo è indicata per: • Anestesia chirurgica in adulti e bambini di età superiore ai 12 anni; • Gestione del dolore acuto in adulti, infanti e bambini di età superiore a 1 anno.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Bupivacaina deve essere usato con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, ad esempio certi antiaritmici come lidocaina e mexiletina in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. Non sono stati eseguiti studi specifici di interazione con bupivacaina e antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) tuttavia si consiglia cautela (vedere paragrafo 4.4).
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni ml di soluzione contiene 2,5 mg di bupivacaina cloridrato. Ogni fiala da 10 ml di soluzione contiene 25 mg di bupivacaina cloridrato. Eccipiente con effetti noti: Ogni ml di 2,5 mg/ml di soluzione iniettabile contiene circa 3,38 mg (0,15 mmol) di sodio. Ogni ml di soluzione contiene 5 mg di bupivacaina cloridrato. Ogni fiala da 10 ml di soluzione contiene 50 mg di bupivacaina cloridrato. Eccipiente con effetti noti: Ogni ml di 5,0 mg/ml di soluzione iniettabile contiene circa 3,19 mg (0,14 mmol) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o a medicinali anestetici locali di tipo amminico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - Anestesia intravenosa regionale (blocco di Bier); - Anestesia paracervicale in ostetricia; - L’iniezione di adrenalina contenente bupivacaina nelle aree delle arterie terminali (ad es. blocco nervoso del pene, blocco nervoso delle dita) può causare necrosi ischemica del tessuto. L’anestesia epidurale include le seguenti contro-indicazioni, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato: - malattie attive del sistema nervoso centrale, come meningite, poliomielite ed emorragie intracraniche, degenerazione combinata subacuta del midollo spinale dovuta ad anemia perniciosa e tumore cerebrale e del midollo spinale; - tubercolosi spinale; - infezione piogena della pelle nel sito di iniezione o nella zona circostante la puntura lombare; - shock cardiogeno o ipovolemico; - disordini della coagulazione o trattamenti anticoagulanti in corso.
Posologia
Posologia Adulti e bambini di età superiore ai 12 anni La tabella seguente è una guida al dosaggio per le tecniche più comunemente usate nell’adulto medio. Le cifre riflettono l’intervallo di dose medio necessario previsto. Testi di riferimento devono essere consultati sia riguardo i fattori che influiscono sulle tecniche specifiche di blocco, sia riguardo le esigenze individuali del paziente. N.B. Quando si effettuano blocchi prolungati per somministrazione in boli continui o ripetuti, deve essere considerato il rischio di raggiungere concentrazioni plasmatiche tossiche o di indurre danno neuronale a livello locale. Per calcolare la dose necessaria sono importanti l’esperienza del medico e la conoscenza dello stato clinico del paziente. Si deve usare la dose più bassa necessaria ad ottenere un’adeguata anestesia. Possono manifestarsi variazioni individuali relativamente ai tempi di inizio attività e durata. Raccomandazioni di dosaggio per gli adulti
Conc (mg/ml) | Volume /Percentuale (ml) | Dose (mg) | Inizio attività (min) | Durata (ore)7) | |
ANESTESIA CHIRURGICA | |||||
Somministrazione epidurale lombare1) | |||||
Chirurgia | 5,0 | 15-30 | 75-150 | 15-30 | 2-3 |
Taglio cesareo | 5,0 | 15-30 | 75-150 | 15-30 | 2-3 |
Somministrazione epidurale toracica 1) | |||||
Chirurgia | 2,5 | 5-15 | 12,5-37,5 | 10-15 | 1,5-2 |
5,0 | 5-10 | 25-50 | 10-15 | 2-3 | |
Blocco epidurale caudale 1) | |||||
2,5 | 20-30 | 50-75 | 20-30 | 1-2 | |
5,0 | 20-30 | 100-150 | 15-30 | 2-3 | |
Blocco nervoso maggiore 2) (ad es. plesso brachiale, femorale, sciatico) | 5,0 | 10-35 | 50-175 | 15-30 | 4-8 |
Blocco di campo (ad es. blocchi nervosi minori e infiltrazione) | 2,5 | <60 | <150 | 1-3 | 3-4 |
5,0 | ≤30 | ≤150 | 1-10 | 3-8 | |
Gestione del dolore acuto | |||||
Somministrazione epidurale lombare | |||||
Iniezioni intermittenti 3) (ad es. sollievo dal dolore post-operatorio) | 2,5 | 6-15; intervallo minimo 30 minuti | 15-37,5; intervallo minimo 30 minuti | 2-5 | 1-2 |
Infusione continua 4) | 1,25 | 10-15/h | 12,5-18,8/h | ||
Infusione continua, sollievo dal dolore del travaglio 4) | 2,5 | 5-7.5/h | 12,5-18,8/h | - | - |
Somministrazione epidurale toracica | |||||
Infusione continua | 2,5 | 4-7.5/h | 10-18,8/h | - | - |
1,25 | 5-10/h | 6,3-12,5/h | - | - | |
Blocco intra-articolare 6) (ad es. in seguito ad artroscopia del ginocchio) | 2,5 | ≤40 | ≤1005 | 5-10 | 2-4 h dopo un periodo di sospensione |
Blocco di campo (ad es. blocchi nervosi minori ed infiltrazione) | 2,5 | ≤60 | ≤150 | 1-3 | 3-4 |
Conc. mg/ml | Volume ml/kg | Dose mg/kg | Inizio attività min | Durata Ore | |
Gestione del dolore acuto (pre- e post-operatorio) | |||||
Somministrazione epidurale caudale | 2,5 | 0.6-0.8 | 1,5-2 | 20-30 | 2-6 |
Somministrazione epidurale lombare | 2,5 | 0.6-0.8 | 1,5-2 | 20-30 | 2-6 |
Somministrazione epidurale toracica | 2,5 | 0.6-0.8 | 1,5-2 | 20-30 | 2-6 |
Blocco di campo (ad es. blocchi nervosi minori e infiltrazione) | 2,5 | 0,5-2,0 | |||
5,0 | 0,5-2,0 | ||||
Blocchi nervosi periferici (ad es. ileo-inguinale - ileo-ipogastrico) | 2,5 | 0.5-2,0 | a) | ||
5,0 | 0,5-2,0 | a) |
Avvertenze e precauzioni
Sono stati riportati casi di arresto cardiaco a seguito dell’uso di bupivacaina per anestesia epidurale o blocco dei nervi periferici in cui la rianimazione è risultata difficile, ed è stato necessario prolungarla prima di ottenere la risposta del paziente. Tuttavia, in alcuni casi la rianimazione è risultata impossibile nonostante la preparazione e la condotta del personale risultassero apparentemente adeguate. Come tutti gli anestetici locali, la bupivacaina può causare effetti di tossicità acuta sul sistema nervoso centrale e sul sistema cardiovascolare se utilizzata per procedure anestetiche locali che danno luogo a concentrazione ematiche elevate del farmaco. Ciò si verifica soprattutto dopo somministrazione intravascolare accidentale. Sono stati segnalati aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, collasso cardiovascolare improvviso e morte in relazione a concentrazioni sistemiche elevate di bupivacaina. Quando si somministra anestesia locale o generale è necessario avere la disponibilità di adeguato equipaggiamento per la rianimazione. Il medico responsabile deve prendere le precauzioni necessarie per evitare l’iniezione intravascolare (vedere paragrafo 4.2). Prima di qualsiasi blocco nervoso, deve essere inserito, un catetere endovenoso per la rianimazione. Il medico deve avere effettuato un addestramento completo e adeguato sulla procedura da utilizzare e deve essere esperto nella diagnosi e trattamento di effetti indesiderati, tossicità sistemica o altre complicanze (vedere paragrafi 4.8 e 4.9). Il blocco dei nervi maggiori periferici può comportare la somministrazione di un elevato volume di anestetico locale in zone molto vascolarizzate, spesso vicino a grossi vasi dove esiste un aumentato rischio di iniezione intravascolare e/o di rapido assorbimento sistemico, che può portare a concentrazioni plasmatiche elevate. Il sovradosaggio o l’iniezione endovenosa accidentale possono dar luogo a reazioni tossiche. L’iniezione di dosi ripetute di bupivacaina cloridrato può causare aumenti significativi dei livelli ematici ad ogni dose ripetuta a causa del lento accumulo del farmaco. La tolleranza varia con le condizioni del paziente. Sebbene l’anestesia regionale rappresenti frequentemente la tecnica anestetica di elezione, alcuni pazienti richiedono una speciale attenzione per ridurre il rischio di pericolosi effetti collaterali: • pazienti anziani o in cattive condizioni generali devono ricevere dosi ridotte adeguate alla loro condizione fisica • pazienti con blocco cardiaco parziale o completo - in quanto gli anestetici locali possono deprimere la conduzione cardiaca; • pazienti con patologie epatiche in stadio avanzato o grave disfunzione renale; • pazienti in avanzato stato di gravidanza; • i pazienti in trattamento con farmaci antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) devono essere sottoposti a stretta sorveglianza e monitoraggio ECG in quanto gli effetti a livello cardiaco possono essere additivi. I pazienti allergici ai medicinali anestetici locali di tipo estere (procaina, tetracaina, benzocaina) non hanno mostrato sensibilità crociata ad agenti di tipo amminico come bupivacaina. Alcune tecniche di anestesia locale possono essere associate a reazioni avverse gravi, indipendentemente dall’anestetico locale utilizzato: • Gli anestetici locali devono essere utilizzati con cautela per l’anestesia epidurale in pazienti con ridotta funzionalità cardiovascolare poiché possono essere meno capaci di compensare le modifiche funzionali associate al prolungamento della conduzione atrio-ventricolare prodotta da questi medicinali. • Gli effetti fisiologici generati da un blocco neurale centrale sono più pronunciati in presenza di ipotensione. I pazienti con ipovolemia per qualsiasi causa possono sviluppare ipotensione grave e improvvisa durante l’anestesia epidurale. Questa deve esser dunque evitata o usata con cautela in pazienti con ipovolemia non trattata o con ritorno venoso significativamente compromesso. • Iniezioni retrobulbari possono, in casi molto rari, raggiungere lo spazio subaracnoideo cerebrale provocando cecità temporanea, collasso cardiovascolare, apnea, convulsioni. • Iniezioni retro e peribulbari di anestetici locali comportano un basso rischio di disfunzione muscolare persistente a livello oculare. Cause primarie includono traumi e/o effetti tossici locali a carico di muscoli e/o nervi. La gravità di tali reazioni a carico dei tessuti è correlata all’entità del trauma, alla concentrazione di anestetico locale e alla durata di esposizione tissutale all’anestetico locale. Come per tutti gli anestetici locali, è quindi necessario usare le dosi e le concentrazioni più basse efficaci. • I vasocostrittori possono aggravare reazioni a carico dei tessuti e devono essere utilizzati solamente se indicati. • Iniezioni endo-arteriose accidentali nella regione cranica e cervicale di piccole dosi di anestetici locali, inclusi blocchi retrobulbare, dentale o del ganglio stellato, possono produrre tossicità sistemica. Nell’esperienza post-marketing sono stati segnalati casi di condrolisi in pazienti in trattamento con infusione continua intra-articolare post-operatoria di anestetici locali. La maggior parte dei casi segnalati di condrolisi ha riguardato l’articolazione della spalla. A causa del contributo di molteplici fattori e della mancanza di coerenza nella letteratura scientifica relativa al meccanismo d’azione, non è stato stabilito un nesso di causalità. L’infusione continua intra-articolare non è un’indicazione approvata per bupivacaina soluzione iniettabile. Quando bupivacaina viene somministrata per via intra-articolare, si raccomanda cautela nel caso si sospetti un recente trauma intra-articolare maggiore o quando l’intervento chirurgico abbia prodotto una ampia esposizione dell’articolazione in quanto ciò può accelerare l’assorbimento e determinare concentrazioni plasmatiche più elevate. L’anestesia epidurale con qualsiasi anestetico locale può provocare ipotensione e bradicardia. Questa eventualità deve essere prevista e devono essere prese adeguate precauzioni che includono il pre-riempimento del circolo con soluzioni di cristalloidi o di colloidi. L’ipotensione deve essere trattata con un vasosoppressore, ad es. efedrina 10-15 mg per endovena. L’ipotensione grave può essere causata da ipovolemia a causa di emorragia o disidratazione, o da occlusione aortica o della cavità cardiaca in pazienti con ascite massiva, grandi tumori addominali o gravidanza in stato avanzato. In pazienti con scompenso cardiaco si deve evitare l’ipotensione marcata. I pazienti con ipovolemia dovuta a qualsiasi causa possono sviluppare ipotensione grave e improvvisa durante l’anestesia epidurale. L’anestesia epidurale può causare paralisi intercostale e i pazienti con versamento pleurico possono soffrire di problemi respiratori. La setticemia può aumentare il rischio di formazione di ascesso intraspinale nel periodo post-operatorio. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di bupivacaina cloridrato nei bambini di età < 1 anno non sono state stabilite. Sono disponibili solo dati limitati. L’uso di bupivacaina per il blocco intra-ventricolare nei bambini da 1 a 12 anni di età non è stato documentato. L’uso di bupivacaina per il blocco nervoso maggiore nei bambini da 1 a 12 anni di età non è stato documentato. Per l’anestesia epidurale, i bambini devono ricevere dosi crescenti adeguate all’età e al peso poiché soprattutto l’anestesia epidurale a livello toracico può dar luogo a ipotensione grave e a compromissione respiratoria. Ogni ml di Bupivacaina Aurobindo 2,5 mg/ml soluzione iniettabile contiene circa 0,15 mmol (3,38 mg di sodio). Ogni ml di Bupivacaina Aurobindo 5,0 mg/ml soluzione iniettabile contiene circa 0,14 mmol (3,19 mg di sodio). Da tenere in considerazione in persone che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.
Interazioni
Bupivacaina deve essere usato con cautela nei pazienti in trattamento con altri anestetici locali o sostanze strutturalmente correlate agli anestetici locali di tipo amidico, ad esempio certi antiaritmici come lidocaina e mexiletina in quanto gli effetti tossici sistemici sono additivi. Non sono stati eseguiti studi specifici di interazione con bupivacaina e antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone) tuttavia si consiglia cautela (vedere paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati
L’iniezione sub-aracnoide di Bupivacaina Aurobindo può portare ad anestesia spinale molto elevata possibilmente con apnea e grave ipotensione. Il profilo delle reazioni avverse di Bupivacaina Aurobindo è sovrapponibile a quello degli altri anestetici locali a lunga durata d’azione. Le reazioni avverse da farmaco sono difficilmente distinguibili dagli effetti fisiologici conseguenti al blocco di conduzione nervosa (quali diminuzione della pressione arteriosa, bradicardia) e da eventi provocati direttamente dalla iniezione (ad es. trauma della fibra nervosa) o indirettamente (ad es. ascesso epidurale). L’insorgenza di danni neurologici è una conseguenza rara ma ben nota dell’anestesia regionale e in particolare, dell’anestesia epidurale e spinale. Può esser dovuta a numerose cause, ad es. lesione diretta al midollo spinale o ai nervi spinali, sindrome dell’arteria spinale anteriore, iniezione di una sostanza irritante, o iniezione di una soluzione non sterile. Questi possono dar luogo ad aree localizzate di parestesia o anestesia, debolezza motoria, perdita di controllo dello sfintere e paraplegia, occasionalmente permanenti. Elenco tabulare delle reazioni avverse Le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento con Bupivacaina Aurobindo provenienti dagli studi clinici e dall’esperienza post-marketing sono elencate sotto per classe di sistema e organo e per frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: Molto comune (≥1/10) Comune (≥1/100, <1/10) Non comune (≥1/1.000, <1/100) Raro (≥1/10.000, <1/1.000) Molto raro (<1/10.000) Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Tabella delle reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi | Classificazione della frequenza | Reazione avversa al farmaco |
Disturbi del sistema immunitario | Raro | reazioni allergiche, reazioni/shock anafilattico. (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema nervoso | Comune | Parestesia, capogiri |
Non comune | Segni e sintomi di tossicità SNC (convulsioni, parestesia periorale, insensibilità della lingua, sensitività acustica aumentata, disturbi visivi, perdita di coscienza, tremore, confusione della mente, tinnito, disartria, spasmi muscolari) | |
Raro | Neuropatia, traumatismo nervo periferico, aracnoidite, paresi e paraplegia. | |
Patologie dell’occhio | Raro | Diplopia |
Patologie cardiache | Comune | Bradicardia (vedere paragrafo 4.4) |
Raro | Arresto cardiaco (vedere paragrafo 4.4), aritmie cardiache | |
Patologie vascolari | Molto comune | Ipotensione (vedere paragrafo 4.4) |
Comune | Ipertensione (vedere paragrafo 4.5) | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Raro | Depressione respiratoria |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Nausea |
Comune | Vomito | |
Patologie renali e urinarie | Comune | Ritenzione di urina |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Vi sono dati limitati sull’uso di bupivacaina in gravidanza. Studi animali hanno mostrato una riduzione della sopravvivenza dei piccoli ed effetti embriotassici (vedere paragrafo 5.3). Pertanto bupivacaina non deve essere inietatta in gravidanza a meno che non si ritenga che i benefici superano i rischi. L’uso di soluzione di bupivacaina è controindicato nel blocco paracervicale in ostetricia, poiché può verificarsi bradicardia fetale in seguito a blocco paracervicale (vedere paragrafo 4.3). Allattamento La bupivacaina passa nel latte materno, ma in piccole quantità tali che non vi è rischio di effetti sul bambini a livelli di dose terapeautica.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione