ATC: L01XC19 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
|
Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUS POLV CONC |
Presenza Lattosio:
|
BLINCYTO è indicato in monoterapia per il trattamento di adulti con leucemia linfoblastica acuta (LLA) da precursori delle cellule B, recidivante o refrattaria, positiva per CD19, negativa per il cromosoma Philadelphia. BLINCYTO è indicato in monoterapia per il trattamento di adulti con LLA da precursori delle cellule B negativa per il cromosoma Philadelphia, positiva per il CD19, in prima o seconda remissione completa con malattia minima residua (MRD), superiore o uguale allo 0,1%. BLINCYTO è indicato in monoterapia per il trattamento di pazienti pediatrici di età pari o superiore a 1 anno con LLA da precursori delle cellule B, recidivante o refrattaria, positiva per CD19, negativa per il cromosoma Philadelphia, in recidiva dopo aver ricevuto almeno due precedenti terapie o in recidiva dopo allotrapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Non sono stati effettuati studi formali di interazione. I risultati ottenuti da esami in vitro su epatociti umani suggeriscono che blinatumomab non influisce sulle attività degli enzimi CYP450. L’inizio della terapia con BLINCYTO induce un rilascio transitorio di citochine durante i primi giorni di trattamento che può esercitare un effetto soppressivo sugli enzimi CYP450. I pazienti in trattamento con medicinali che sono substrati di CYP450 e substrati di trasportatori con un basso indice terapeutico devono essere monitorati per la comparsa di effetti avversi (ad es., warfarin) o per le concentrazioni di farmaco (ad es., ciclosporina) in tale periodo. La dose del medicinale concomitante deve essere modificata secondo necessità.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Un flaconcino di polvere contiene 38,5 microgrammi di blinatumomab. Dopo ricostituzione con acqua per preparazioni iniettabili si ottiene una concentrazione finale di blinatumomab di 12,5 microgrammi/mL. Blinatumomab è prodotto utilizzando cellule ovariche di criceto cinese mediante la tecnologia del DNA ricombinante. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6).
Posologia
Il trattamento deve essere iniziato sotto la direzione e la supervisione di medici esperti nel trattamento delle malattie ematologiche maligne. Per il trattamento della LLA da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria negativa per il cromosoma Philadelphia si raccomanda il ricovero in fase di inizio, almeno per i primi 9 giorni del primo ciclo e per i primi 2 giorni del secondo ciclo. Per il trattamento della LLA da precursori delle cellule B con MRD positiva e negativa per il cromosoma Philadelphia si raccomanda il ricovero almeno per i primi 3 giorni del primo ciclo e per i primi 2 giorni dei cicli successivi. In pazienti con storia o presenza di patologie del sistema nervoso centrale (SNC) clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 4.4) si raccomanda il ricovero per almeno i primi 14 giorni del primo ciclo. Nel secondo ciclo, si raccomanda il ricovero per un minimo di 2 giorni e la valutazione clinica deve essere basata sulla tollerabilità a BLINCYTO nel primo ciclo. Si deve prestare cautela in quanto sono stati osservati casi di manifestazione tardiva dei primi eventi neurologici. Per l’inizio e la ripresa di tutti i cicli successivi (ad es., se il trattamento viene interrotto per 4 o più ore) si raccomanda la supervisione di un operatore sanitario o il ricovero. Le sacche per infusione di BLINCYTO devono essere preparate per infusioni di 24 ore, 48 ore, 72 ore o 96 ore. Vedere il modo di somministrazione. Posologia LLA da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria negativa per il cromosoma Philadelphia I pazienti possono ricevere 2 cicli di trattamento. Ciascun ciclo di trattamento consiste in 28 giorni (4 settimane) di infusione continua. Ogni ciclo di trattamento è separato dal successivo da un intervallo di 14 giorni (2 settimane) senza trattamento. I pazienti che ottengono una remissione completa (CR/CRh*) dopo 2 cicli di trattamento possono essere sottoposti fino a 3 cicli aggiuntivi di terapia di consolidamento con BLINCYTO, sulla base di una valutazione del rapporto beneficio/rischio individuale. La dose giornaliera raccomandata dipende dal peso del paziente. I pazienti con peso pari o superiore a 45 kg ricevono una dose fissa, mentre per i pazienti con peso inferiore a 45 kg la dose è calcolata utilizzando la superficie corporea (Body Surface Area, BSA).
Peso paziente | Ciclo 1 | Cicli successivi | |||
Giorni 1-7 | Giorni 8-28 | Giorni 29-42 | Giorni 1-28 | Giorni 29-42 | |
Pari o superiore a 45 kg (dose fissa) | 9 mcg/die mediante infusione continua | 28 mcg/die mediante infusione continua | Intervallo di 14 giorni libero da trattamento | 28 mcg/die mediante infusione continua | Intervallo di 14 giorni libero da trattamento |
Inferiore a 45 kg (dose basata sulla BSA) | 5 mcg/m²/die mediante infusione continua (non superare 9 mcg/die) | 15 mcg/m²/die mediante infusione continua (non superare 28 mcg/die) | 15 mcg/m²/die mediante infusione continua (non superare 28 mcg/die) |
Ciclo(i) di trattamento | |
1 ciclo di induzione | |
Giorni 1-28 | Giorni 29-42 |
28 mcg/die | Intervallo di 14 giorni libero da trattamento |
2-4 ciclo di consolidamento | |
Giorni 1-28 | Giorni 29-42 |
28 mcg/die | Intervallo di 14 giorni libero da trattamento |
Tossicità | Grado* | Azione per pazienti di peso pari o superiore a 45 kg | Azione per pazienti di peso inferiore a 45 kg |
Sindrome da rilascio di citochine, sindrome da lisi tumorale | Grado 3 | Interrompere BLINCYTO fino alla risoluzione, poi riprendere BLINCYTO a 9 mcg/die. Aumentare la dose fino a 28 mcg/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. | Interrompere BLINCYTO fino alla risoluzione, poi riprendere BLINCYTO a 5 mcg/m²/die. Aumentare la dose fino a 15 mcg/m²/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. |
Grado 4 | Interrompere definitivamente BLINCYTO. | Interrompere definitivamente BLINCYTO. | |
Tossicità neurologica | Convulsione | Interrompere definitivamente BLINCYTO se si verifica più di una convulsione. | Interrompere definitivamente BLINCYTO se si verifica più di una convulsione. |
Grado 3 | Interrompere BLINCYTO fino a che la tossicità non sia di grado ≤ 1 (lieve) e per almeno 3 giorni, quindi riprendere BLINCYTO a 9 mcg/die. Aumentare la dose a 28 mcg/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. Per reiniziare, premedicare con desametasone 24 mg. Quindi, ridurre gradualmente il desametasone in 4 giorni. Se la tossicità si è manifestata a 9 mcg/die o impiega più di 7 giorni per risolversi, interrompere definitivamente BLINCYTO. | Interrompere BLINCYTO fino a che la tossicità non sia di grado ≤ 1 (lieve) e per almeno 3 giorni, quindi riprendere BLINCYTO a 5 mcg/m²/die. Aumentare la dose fino a 15 mcg/m²/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. Se la tossicità si è manifestata a 5 mcg/m²/die o impiega più di 7 giorni per risolversi, interrompere definitivamente BLINCYTO. | |
Grado 4 | Interrompere definitivamente BLINCYTO. | Interrompere definitivamente BLINCYTO. | |
Enzimi epatici elevati | Grado 3 | Se clinicamente rilevante, interrompere BLINCYTO fino a che la tossicità non sia di grado ≤ 1 (lieve), quindi riprendere BLINCYTO a 9 mcg/die. Aumentare la dose fino a 28 mcg/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. | Se clinicamente rilevante, interrompere BLINCYTO fino a che la tossicità non sia di grado ≤ 1 (lieve), quindi riprendere BLINCYTO a 5 mcg/m²/die. Aumentare la dose fino a 15 mcg/m²/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. |
Grado 4 | Valutare la definitiva interruzione di BLINCYTO. | Valutare la definitiva interruzione di BLINCYTO. | |
Altre reazioni avverse clinicamente rilevanti (a giudizio del medico) | Grado 3 | Interrompere BLINCYTO fino a che la tossicità non sia di grado ≤ 1 (lieve), quindi riprendere BLINCYTO con 9 mcg/die. Aumentare la dose fino a 28 mcg/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. | Interrompere BLINCYTO fino a che la tossicità non sia di grado ≤ 1 (lieve), quindi riprendere BLINCYTO a 5 mcg/m²/die. Aumentare la dose fino a 15 mcg/m²/die dopo 7 giorni, se la tossicità non si ripresenta. |
Grado 4 | Valutare la definitiva interruzione di BLINCYTO. | Valutare la definitiva interruzione di BLINCYTO. |
Avvertenze e precauzioni
Eventi neurologici Sono stati osservati eventi neurologici, alcuni dei quali con esito fatale. Gli eventi neurologici di grado 3 (CTCAE versione 4.0) o superiore (severi o pericolosi per la vita) che si sono manifestati in seguito all’inizio della somministrazione di blinatumomab includevano encefalopatia, crisi convulsive, disturbi del linguaggio, disturbi della coscienza, confusione e disorientamento, e disturbi della coordinazione e dell’equilibrio. Tra i pazienti che hanno sperimentato un evento neurologico, il tempo mediano al primo evento è stato entro le prime due settimane di trattamento e la maggior parte degli eventi si è risolta dopo l’interruzione del trattamento ed ha portato raramente all’interruzione del trattamento con BLINCYTO. I pazienti anziani possono essere più suscettibili agli eventi neurologici gravi come disturbo cognitivo, encefalopatia e confusione. I pazienti con una storia medica di segni e sintomi neurologici (come capogiro, ipoestesia, iporeflessia, tremore, disestesia, parestesia, compromissione della memoria) hanno evidenziato un’incidenza più elevata di eventi neurologici (come tremore, capogiro, stato confusionale, encefalopatia ed atassia). Tra questi pazienti, il tempo mediano al primo evento neurologico è stato entro il primo ciclo di trattamento. L’esperienza in pazienti con anamnesi di pregressa o attuale patologia del sistema nervoso centrale (SNC) clinicamente rilevante (ad es., epilessia, crisi convulsive, paresi, afasia, ictus, severi danni cerebrali, demenza, malattia di Parkinson, malattia cerebellare, sindrome organica cerebrale, psicosi) è limitata a causa dell’esclusione di tali soggetti dagli studi clinici. Esiste la possibilità di un rischio di eventi neurologici più elevato in questa popolazione. I benefici potenziali del trattamento devono essere accuratamente valutati rispetto al rischio di eventi neurologici e particolare cautela deve essere adottata quando BLINCYTO viene somministrato a questi pazienti. L’esperienza con blinatumomab in pazienti con documentata LLA attiva del SNC o del liquido cerebrospinale (LCS) è limitata. Si ha tuttavia esperienza di pazienti trattati con blinatumomab nel contesto degli studi clinici dopo l’eliminazione dei blasti a livello di LCS mediante terapia mirata del SNC (ad es., chemioterapia intratecale). Una volta eliminati i blasti dal LCS, pertanto, è possibile iniziare il trattamento con BLINCYTO. Si raccomanda di eseguire nei pazienti un esame neurologico prima dell’inizio della terapia con BLINCYTO e di monitorare clinicamente i pazienti per la presenza di segni e sintomi di eventi neurologici (ad es., test di scrittura). La gestione finalizzata alla risoluzione di tali segni e sintomi può richiedere la sospensione temporanea o l’interruzione definitiva di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.2). In caso di crisi convulsiva, si raccomanda la profilassi secondaria con anticonvulsivanti adeguati (ad es., levetiracetam). Infezioni Nei pazienti trattati con blinatumomab sono state osservate infezioni gravi, incluse sepsi, polmonite, batteriemia, infezioni opportunistiche e infezioni nella sede del catetere vascolare, in taluni casi pericolosi per la vita o fatali. I pazienti adulti con un performance status ECOG (Eastern Cooperative Oncology Group) pari a 2 al basale hanno sperimentato un’incidenza più alta di infezioni gravi rispetto ai pazienti con un performance status ECOG < 2. L’esperienza con BLINCYTO in pazienti con infezione non controllata attiva è limitata. I pazienti trattati con BLINCYTO devono essere sottoposti a monitoraggio clinico per la comparsa di segni e sintomi di infezione e trattati come opportuno. La gestione delle infezioni può implicare l’interruzione momentanea o la sospensione di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.2). Sindrome da rilascio di citochine e reazioni all’infusione In pazienti trattati con BLINCYTO è stata riportata sindrome da rilascio di citochine (CRS), evento che può essere pericoloso per la vita o fatale (grado ≥ 4) (vedere paragrafo 4.8). Gli eventi avversi gravi che possono essere segni e sintomi di sindrome da rilascio di citochine (CRS) includono piressia, astenia, cefalea, ipotensione, aumento della bilirubina totale e nausea; con frequenza non comune, tali eventi hanno portato alla interruzione di BLINCYTO. Il tempo mediano all’insorgenza di una sindrome da rilascio di citochine (CRS) è stato di 2 giorni. I pazienti devono essere attentamente monitorati per la comparsa di segni o sintomi riconducibili a tali eventi. La coagulazione intravascolare disseminata (CID) e la sindrome da perdita capillare (CLS, ad es., ipotensione, ipoalbuminemia, edema ed emoconcentrazione) sono state comunemente associate alla sindrome da rilascio di citochine (CRS) (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti con sindrome da perdita capillare si deve intervenire con tempestività. Nel contesto della sindrome da rilascio di citochine sono stati riportati con frequenza non comune episodi di istiocitosi emofagocitica/sindrome da attivazione macrofagica (MAS). Le reazioni all’infusione possono essere clinicamente indistinguibili dalle manifestazioni di una sindrome da rilascio di citochine (CRS) (vedere paragrafo 4.8). Le reazioni all’infusione sono state generalmente rapide, con insorgenza nelle 48 ore successive all’inizio dell’infusione. In alcuni pazienti, tuttavia, sono state riportate reazioni all’infusione con esordio tardivo o nei cicli successivi. I pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per la comparsa di reazioni da infusione, in particolare contestualmente all’inizio del primo e del secondo ciclo di trattamento, e devono essere opportunamente trattati. L’uso di antipiretici (ad es., paracetamolo) è raccomandato per aiutare a ridurre la piressia durante le prime 48 ore di ciascun ciclo. Per ridurre il rischio di CRS, è importante iniziare il trattamento con BLINCYTO (ciclo 1, giorni 1-7) alla dose iniziale raccomandata nel paragrafo 4.2. La gestione di tali eventi può richiedere l’interruzione momentanea o la sospensione di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.2). Sindrome da lisi tumorale In pazienti trattati con BLINCYTO è stata osservata sindrome da lisi tumorale (TLS), evento che può essere pericoloso per la vita o fatale (grado ≥ 4). Durante il trattamento con BLINCYTO devono essere adottate misure profilattiche adeguate, tra cui l’idratazione massiva e la terapia anti-iperuricemica (ad es., con allopurinolo o rasburicase), per la prevenzione e il trattamento della sindrome da lisi tumorale (TLS), in particolare nei pazienti con leucocitosi più elevata o un elevato carico tumorale. I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni o sintomi da sindrome da lisi tumorale (TLS), prestando attenzione anche alla funzionalità renale e al bilancio dei fluidi nelle 48 ore immediatamente successive alla prima infusione. Negli studi clinici, i pazienti con danno renale moderato hanno evidenziato un’incidenza aumentata di sindrome da lisi tumorale (TLS), rispetto ai pazienti con danno renale lieve o funzionalità renale nella norma. La gestione di tali eventi può implicare la momentanea interruzione o la sospensione di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.2). Neutropenia e neutropenia febbrile Eventi di neutropenia e neutropenia febbrile, in taluni casi potenzialmente fatali, sono stati osservati in pazienti trattati con BLINCYTO. I parametri di laboratorio (inclusi conta leucocitaria e conta assoluta dei neutrofili, ma non limitatamente a questi) devono essere monitorati di routine durante l’infusione di BLINCYTO, in particolare durante i primi 9 giorni del primo ciclo e trattati come opportuno. Enzimi epatici elevati Il trattamento con BLINCYTO è stato associato ad aumenti transitori degli enzimi epatici. La maggior parte degli eventi è stata osservata durante la prima settimana dopo l’inizio del trattamento e non ha richiesto l’interruzione o la sospensione di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda il monitoraggio dei valori di alanina aminotransferasi (ALT), aspartato aminotransferasi (AST), gamma-glutamil transferasi (GGT) e bilirubinemia totale prima dell’inizio e nel corso del trattamento con BLINCYTO, in particolare nelle prime 48 ore dei primi 2 cicli. La gestione di tali eventi può implicare la momentanea interruzione o la sospensione di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.2). Pancreatite In pazienti trattati con BLINCYTO negli studi clinici e nel contesto successivo alla commercializzazione sono stati riportati eventi di pancreatite, pericolosa per la vita o fatale. Una terapia steroidea ad alto dosaggio può aver contribuito, in alcuni casi, alla pancreatite. I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di pancreatite. La valutazione del paziente può includere esame fisico, esami di laboratorio per la valutazione dell’amilasi sierica e della lipasi sierica ed esami strumentali dell’addome, quali ecografia e ulteriori appropriate misure diagnostiche. La gestione della pancreatite può richiedere l’interruzione momentanea o la sospensione di BLINCYTO (vedere paragrafo 4.2). Leucoencefalopatia, inclusa leucoencefalopatia multifocale progressiva In pazienti trattati con BLINCYTO, studi di risonanza magnetica (RM) dell’encefalo hanno evidenziato modificazioni indicative di leucoencefalopatia, in particolare nei pazienti precedentemente sottoposti a radioterapia encefalica e chemioterapia anti-leucemica (incluso metotrexato sistemico ad alte dosi o citarabina intratecale). La rilevanza clinica di tali modificazioni dei reperti di imaging non è nota. A causa del rischio potenziale di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi. In caso di eventi sospetti, valutare l’opportunità di una consulenza neurologica, di una valutazione RM cerebrale e di un esame del liquido cerebrospinale (CSF), vedere paragrafo 4.8. Immunizzazioni La sicurezza dell’immunizzazione con vaccini virali vivi durante o dopo la terapia con BLINCYTO non è stata studiata. La vaccinazione con vaccini virali vivi non è raccomandata per almeno 2 settimane prima dell’inizio della terapia con BLINCYTO, durante il trattamento e fino al ritorno dei valori dei linfociti B nei range di normalità dopo l’ultimo ciclo di trattamento. A causa della potenziale deplezione dei linfociti B nei neonati a seguito dell’esposizione a blinatumomab durante la gravidanza, i neonati devono essere monitorati per la deplezione dei linfociti B e l’immunizzazione con vaccini virali vivi deve essere rimandata fino a quando la conta dei linfociti B nei neonati è ripristinata (vedere paragrafo 4.6). Contraccezione Le donne in età fertile devono usare una contraccezione efficace durante e per almeno le 48 ore successive alla fine del trattamento con BLINCYTO (vedere paragrafo 4.6). Errori terapeutici Sono stati osservati errori terapeutici contestualmente al trattamento con BLINCYTO. È molto importante seguire scrupolosamente le istruzioni relative alla preparazione (comprese ricostituzione e diluizione) e alla somministrazione per ridurre al minimo gli errori terapeutici (incluso sottodosaggio e sovradosaggio) (vedere paragrafo 4.2). Eccipienti con effetti noti Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio in un’infusione di 24 ore, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Interazioni
Non sono stati effettuati studi formali di interazione. I risultati ottenuti da esami in vitro su epatociti umani suggeriscono che blinatumomab non influisce sulle attività degli enzimi CYP450. L’inizio della terapia con BLINCYTO induce un rilascio transitorio di citochine durante i primi giorni di trattamento che può esercitare un effetto soppressivo sugli enzimi CYP450. I pazienti in trattamento con medicinali che sono substrati di CYP450 e substrati di trasportatori con un basso indice terapeutico devono essere monitorati per la comparsa di effetti avversi (ad es., warfarin) o per le concentrazioni di farmaco (ad es., ciclosporina) in tale periodo. La dose del medicinale concomitante deve essere modificata secondo necessità.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse descritte in questo paragrafo sono state identificate in studi clinici su pazienti con LLA da precursori delle cellule B (N = 843). Le reazioni avverse più gravi che possono verificarsi durante il trattamento con blinatumomab includono: infezioni (24,8%), eventi neurologici (13,8%), neutropenia/neutropenia febbrile (10,1%), sindrome da rilascio di citochine (3,3%) e sindrome da lisi tumorale (0,7%). Le reazioni avverse più comuni sono state: piressia (69,2%), reazioni correlate all’infusione (43,4%), infezioni - patogene non specificate (42,1%), cefalea (32,9%), anemia (22,8%), trombocitopenia (20,9%), neutropenia febbrile (20,2%), edema (20,0%), neutropenia (19,7%), eruzione cutanea (16,7%), enzimi epatici aumentati (16,1%), patologie infettive batteriche (15,4%), tremore (15,2%), tosse (15,1%), leucopenia (13,4%), dolore dorsale (13,3%), brividi (13,0%), ipotensione (12,8%), patologie infettive virali (12,7%), immunoglobuline ridotte (12,5%), sindrome da rilascio di citochine (11,6%), tachicardia (11,3%), insonnia (10,7%), patologie infettive da funghi (10,6%) e dolore alle estremità (10,2%). Tabella delle reazioni avverse Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito per classificazione per sistemi e organi e per gruppi di frequenza. Le categorie di frequenza sono state determinate sulla base del tasso grezzo di incidenza riportato per ciascuna reazione avversa in studi clinici su pazienti con LLA da precursori delle cellule B (N = 843). All’interno di ciascuna classe, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravità.
Classificazione per sistemi e organisecondo MedDRA | Molto comune(≥ 1/10) | Comune(≥ 1/100, < 1/10) | Non comune(≥ 1/1.000, < 1/100) |
Infezioni ed infestazioni | Infezioni batterichea, b, Infezioni fungine a, b, Infezioni viralia, b, Infezioni - patogene non specificatea, b | Sepsi, Polmonite | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Neutropenia febbrile, Anemia¹, Neutropenia², Trombocitopenia³, Leucopenia4 | Leucocitosi5, Linfocitopenia6 | Linfoadenopatia, Istiocitosi emofagocitica |
Disturbi del sistema immunitario | Sindrome da rilascio di citochinea | Ipersensibilità | Tempesta citochinica |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Sindrome da lisi tumorale | ||
Disturbi psichiatricia | Insonnia | Stato confusionalea, Disorientamento | |
Patologie del sistema nervosoa | Cefalea, Tremore | Encefalopatia, Afasia, Parestesia, Crisi convulsiva, Disturbo cognitivo, Compromissione della Memoria, Capogiro, Sonnolenza, Ipoestesia, Patologia di nervo cranicob, Atassia | Disturbo della parola |
Patologie cardiache | Tachicardia7 | ||
Patologie vascolari | Ipotensione8 | Ipertensione9, Rossore | Sindrome da perdita capillare |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse | Dispnea, Tosse produttiva, Insufficienza respiratoria, Sibilo | Dispnea da sforzo, Insufficienza respiratoria acuta |
Patologie gastrointestinali | Nausea, Diarrea, Vomito, Stipsi, Dolore addominale | Pancreatitea | |
Patologie epatobiliari | Iperbilirubinemiaa,10 | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea11 | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore dorsale, Dolore agli arti | Dolore osseo | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia12, Brividi, Edema13 | Dolore toracico14, Dolore | |
Esami diagnostici | Enzima epatico aumentatoa, 15, Immunoglobuline ridotte16 | Peso aumentato, Fosfatasi alcalina ematica aumentata | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Reazioni correlate all’infusione17 |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non sono stati condotti studi di tossicità riproduttiva con blinatumomab. Da uno studio di tossicità sullo sviluppo embrio-fetale condotto sul topo, la molecola surrogata murina ha attraversato la placenta e non ha indotto embriotossicità o teratogenicità (vedere paragrafo 5.3). Nel topo in gravidanza è stata osservata l’attesa deplezione dei linfociti B e T, ma gli effetti ematologici non sono stati valutati nel feto. I dati relativi all’uso di blinatumomab in donne in gravidanza non esistono. Blinatumomab non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il beneficio potenziale giustifichi il rischio potenziale per il feto. Le donne in età fertile devono usare un metodo di contraccezione efficace durante il trattamento con blinatumomab ed almeno nelle 48 ore successive alla fine di tale trattamento (vedere paragrafo 4.4). In caso di esposizione al medicinale durante la gravidanza, nei neonati è possibile la deplezione dei linfociti B a causa delle proprietà farmacologiche del prodotto. Di conseguenza, nei neonati i linfociti B devono essere monitorati e l’immunizzazione con vaccini virali vivi deve essere rimandata fino a quando la conta dei linfociti B è ripristinata (vedere paragrafo 4.4). Allattamento Non è noto se blinatumomab o i metaboliti siano escreti nel latte materno. In base alle sue proprietà farmacologiche non è possibile escludere un rischio per i lattanti. Di conseguenza, come misura precauzionale, l’allattamento con latte materno è controindicato durante e per almeno le 48 ore successive alla fine del trattamento con blinatumomab. Fertilità Non sono stati condotti studi per valutare gli effetti di blinatumomab sulla fertilità. Studi di tossicità a 13 settimane con la molecola surrogata murina non hanno evidenziato effetti avversi sugli organi riproduttivi maschili o femminili del topo (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare e trasportare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare. Conservare i flaconcini nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione vedere paragrafo 6.3.