ATC: L01BB07 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE |
Presenza Lattosio:
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La nelarabina è indicata per il trattamento di pazienti affetti da leucemia linfoblastica acuta a cellule T (T–ALL) e da linfoma linfoblastico a cellule T (T–LBL) che non hanno risposto o hanno avuto recidive dopo trattamento con almeno due regimi di chemioterapia. Poichè le popolazioni dei pazienti che si trovano in queste condizioni patologiche sono poco numerose, le informazioni a supporto di tali indicazioni sono basate su dati limitati.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Nelarabina e ara–G in vitro non inibiscono in modo significativo le attività dei maggiori isoenzimi (CYP) del citocromo epatico P450, CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A4. Non è raccomandata la somministrazione concomitante di nelarabina in associazione con inibitori della adenosina deaminasi quale la pentostatina. La somministrazione concomitante può ridurre l’efficacia della nelarabina e/o modificare il profilo degli eventi avversi di entrambi i principi attivi.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni ml di soluzione contiene 5 mg di nelarabina. Ogni flaconcino contiene 250 mg di nelarabina. Eccipiente con effetti noti Ogni ml di soluzione contiene 1,725 mg (75 micromoli) di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia
La nelarabina deve essere somministrata solo sotto il controllo di un medico esperto nell’uso di agenti citotossici. Posologia Deve essere controllata regolarmente la conta ematica completa comprensiva delle piastrine (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Adulti e adolescenti (di età pari o superiore ai 16 anni) La dose raccomandata di nelarabina negli adulti e negli adolescenti di età pari o superiore ai 16 anni è di 1.500 mg/m² somministrati per via endovenosa, per la durata di due ore, nei giorni 1, 3 e 5 e ripetuta ogni 21 giorni. Bambini e adolescenti (di età pari o inferiore ai 21 anni) La dose raccomandata di nelarabina nei bambini e negli adolescenti (di età pari o inferiore ai 21 anni) è di 650 mg/m² somministrati per via endovenosa, per la durata di un’ora, giornalmente per 5 giorni consecutivi, ripetuta ogni 21 giorni. Negli studi clinici sono state utilizzate, in pazienti di età compresa tra 16 e 21 anni, sia dosi da 650 mg/m² che da 1.500 mg/m². L’efficacia e la sicurezza sono state simili per entrambi i regimi. Il medico prescrittore deve considerare quale regime sia appropriato quando tratta pazienti di questo range di età. Sono disponibili limitati dati di farmacologia clinica nei pazienti al di sotto dei 4 anni di età (vedere paragrafo 5.2).Modifica della dose La nelarabina deve essere sospesa al primo segno di eventi neurologici di grado 2 o superiore, in base ai National Cancer Institute Common Terminology Criteria Adverse Event (NCI CTCAE). Nel caso di tossicità di altro tipo, compresa la tossicità ematologica, ritardare la dose successiva può rappresentare un’opzione. Popolazioni speciali Anziani E’ stato trattato con nelarabina un numero di pazienti di età pari o superiore ai 65 anni non sufficiente per stabilire se essi rispondano in modo diverso rispetto ai pazienti più giovani (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Compromissione renale La nelarabina non è stata studiata in soggetti con compromissione renale. Nelarabina e 9–β–D–arabinofuranosilguanina (ara–G) sono escrete parzialmente per via renale (vedere paragrafo 5.2). Non vi sono dati sufficienti per raccomandare una modifica della dose nei pazienti con una clearance renale della creatinina Clcr inferiore a 50 ml/min. I pazienti con compromissione renale che vengono trattati con nelarabina devono essere attentamente monitorati per la comparsa di tossicità. Compromissione epatica La nelarabina non è stata studiata in pazienti con compromissione epatica. Questi pazienti devono essere trattati con cautela. Modo di somministrazione La nelarabina è solo per uso endovenoso e non deve essere diluita prima della somministrazione. La dose appropriata di nelarabina deve essere trasferita in sacche infusionali in polivinilcloruro (PVC) o etilvinilacetato (EVA) o in contenitori di vetro e somministrata per via endovenosa nei pazienti adulti con una infusione della durata di due ore e nei pazienti pediatrici con una infusione della durata di un’ora.
Avvertenze e precauzioni
REAZIONI AVVERSE NEUROLOGICHE Con l’utilizzo di nelarabina sono stati riportati reazioni neurologiche gravi. Tali reazioni hanno compreso stati di alterazione mentale, inclusa sonnolenza grave, confusione e coma, effetti sul sistema nervoso centrale, incluse convulsioni, atassia e stato epilettico e neuropatie periferiche inclusa ipoestesia che potevano variare da intorpidimento e parestesie a debolezza motoria e paralisi. Sono state anche segnalate reazioni associate a demielinizzazione e neuropatie periferiche ascendenti simili alla sindrome di Guillain–Barré (vedere paragrafo 4.8). La tossicità dose–limitante della nelarabina è la neurotossicità. Non sempre con la sospensione di nelarabina si è ottenuta la guarigione completa da queste reazioni. Pertanto, è fortemente raccomandato un attento monitoraggio di una eventuale comparsa di reazioni neurologiche e la nelarabina deve essere sospesa al primo segno di reazioni neurologiche di Grado 2 o superiore in base ai National Cancer Institute Common Terminology Criteria Adverse Event (NCI CTCAE). |
Interazioni
Nelarabina e ara–G in vitro non inibiscono in modo significativo le attività dei maggiori isoenzimi (CYP) del citocromo epatico P450, CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 o CYP3A4. Non è raccomandata la somministrazione concomitante di nelarabina in associazione con inibitori della adenosina deaminasi quale la pentostatina. La somministrazione concomitante può ridurre l’efficacia della nelarabina e/o modificare il profilo degli eventi avversi di entrambi i principi attivi.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Il profilo di sicurezza ricavabile dagli studi clinici principali condotti con le dosi raccomandate di nelarabina in adulti (1.500 mg/m²) e bambini (650 mg/m²) si basa su dati relativi a 103 adulti e 84 pazienti pediatrici, rispettivamente. Gli eventi avversi più frequenti sono stati stanchezza, disturbi gastrointestinali, disturbi ematologici, disturbi respiratori, disturbi del sistema nervoso (sonnolenza, disturbi del sistema nervoso periferico [sensoriali e motori], vertigini, ipoestesia, parestesia, cefalea) e piressia. La neurotossicità è risultata la tossicità dose–limitante associata alla terapia con nelarabina (vedere paragrafo 4.4). Tabella con l’elenco degli eventi avversi La convenzione seguente è stata utilizzata per la classificazione della frequenza: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1.000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Reazioni avverse | Adulti (1.500 mg/m²) N=103 (%) | Bambini (650 mg/m²) N=84 (%) |
Infezioni ed infestazioni | ||
Infezioni (comprese ma non limitate a: sepsi, batteriemia, polmonite, infezioni fungine) | Molto comune: 40 (39%) | Molto comune: 13 (15%) |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | ||
Sindrome da lisi tumorale (vedere anche dati dal programma di uso compassionevole e da studi non principali) | Comune: 1 (1%) | Non pertinente |
Patologie del sistema emolinfopoietico | ||
Neutropenia febbrile | Molto comune: 12 (12%) | Comune: 1 (1%) |
Neutropenia | Molto comune: 83 (81%) | Molto comune: 79 (94%) |
Leucopenia | Comune: 3 (3%) | Molto comune: 32 (38%) |
Trombocitopenia | Molto comune: 89 (86%) | Molto comune: 74 (88%) |
Anemia | Molto comune: 102 (99%) | Molto comune: 80 (95%) |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | ||
Ipoglicemia | Non pertinente | Comune: 5 (6%) |
Ipocalcemia | Comune: 3 (3%) | Comune: 7 (8%) |
Ipomagnesemia | Comune: 4 (4%) | Comune: 5 (6%) |
Ipopotassiemia | Comune: 4 (4%) | Molto comune: 9 (11%) |
Anoressia | Comune: 9 (9%) | Non pertinente |
Disturbi psichiatrici | ||
Stato confusionale | Comune: 8 (8%) | Comune: 2 (2%) |
Patologie del sistema nervoso | ||
Crisi epilettiche (compresi convulsioni, convulsioni da grande male, stato di male epilettico) | Comune: 1 (1%) | Comune: 5 (6%) |
Amnesia | Comune: 3 (3%) | Non pertinente |
Sonnolenza | Molto comune: 24 (23%) | Comune: 6 (7%) |
Patologie del sistema nervoso periferico (sensitivo e motorio) | Molto comune: 22 (21%) | Molto comune: 10 (12%) |
Ipoestesia | Molto comune: 18 (17%) | Comune: 5 (6%) |
Parestesia | Molto comune: 15 (15%) | Comune: 3 (4%) |
Atassia | Comune: 9 (9%) | Comune: 2 (2%) |
Disturbi dell’equilibrio | Comune: 2 (2%) | Non pertinente |
Tremori | Comune: 5 (5%) | Comune: 3 (4%) |
Capogiri | Molto comune: 22 (21%) | Non pertinente |
Cefalea | Molto comune: 15 (15%) | Molto comune: 14 (17%) |
Disgeusia | Comune: 3 (3%) | Non pertinente |
Patologie dell’occhio | ||
Visione confusa | Comune: 4 (4%) | Non pertinente |
Patologie vascolari | ||
Ipotensione | Comune: 8 (8%) | Non pertinente |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | ||
Versamento pleurico | Comune: 10 (10%) | Non pertinente |
Sibili respiratori | Comune: 5 (5%) | Non pertinente |
Dispnea | Molto comune: 21 (20%) | Non pertinente |
Tosse | Molto comune: 26 (25%) | Non pertinente |
Patologie gastrointestinali | ||
Diarrea | Molto comune: 23 (22%) | Comune: 2 (2%) |
Stomatite | Comune: 8 (8%) | Comune: 1 (1%) |
Vomito | Molto comune: 23 (22%) | Comune: 8 (10%) |
Dolore addominale | Comune: 9 (9%) | Non pertinente |
Stipsi | Molto comune: 22 (21%) | Comune: 1 (1%) |
Nausea | Molto comune: 42 (41%) | Comune: 2 (2) |
Patologie epatobiliari | ||
Iperbilirubinemia | Comune: 3 (3%) | Comune: 8 (10%) |
Aumento delle transaminasi | Non pertinente | Molto comune: 10 (12%) |
Aumento della aspartato aminotransferasi | Comune: 6 (6%) | Non pertinente |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | ||
Debolezza muscolare | Comune: 8 (8%) | Non pertinente |
Mialgia | Molto comune: 13 (13%) | Non pertinente |
Artralgia | Comune: 9 (9%) | Comune: 1 (1%) |
Lombalgia | Comune: 8 (8%) | Non pertinente |
Dolore alle estremità | Comune: 7 (7%) | Comune: 2 (2%) |
Rabdomiolisi, aumento della creatinfosfochinasi ematica (vedere "Dati post–marketing") | Raro: Non pertinente | Raro: Non pertinente |
Patologie renali e urinarie | ||
Aumento della creatinina ematica | Comune: 2 (2%) | Comune: 5 (6%) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | ||
Edema | Molto comune: 11 (11%) | Non pertinente |
Anomalie dell’andatura | Comune: 6 (6%) | Non pertinente |
Edema periferico | Molto comune: 15 (15%) | Non pertinente |
Piressia | Molto comune: 24 (23%) | Comune: 2 (2%) |
Dolore | Molto comune: 11 (11%) | Non pertinente |
Stanchezza | Molto comune: 51 (50%) | Comune: 1 (1%) |
Astenia | Molto comune: 18 (17%) | Comune: 5 (6%) |
Gravidanza e allattamento
Contraccezione negli uomini e nelle donne Uomini e donne sessualmente attivi devono usare metodi contraccettivi efficaci, durante il trattamento con nelarabina e per almeno tre mesi dopo la cessazione del trattamento. Gravidanza Non vi sono dati adeguati o sono in numero limitato sull’uso di nelarabina in donne in gravidanza. Studi nell’animale hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’uomo non è noto, tuttavia l’esposizione durante la gravidanza probabilmente comporterà anomalie e malformazioni del feto. La nelarabina non deve essere utilizzata durante la gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Se le pazienti iniziano una gravidanza durante il trattamento con nelarabina, devono essere informate riguardo il possibile rischio per il feto. Allattamento Non è noto se nelarabina o i suoi metaboliti siano escreti nel latte umano. Un rischio per il neonato/bambino non può essere escluso. L’allattamento con latte materno deve essere interrotto durante il trattamento con Atriance. Fertilità Non è noto l’effetto di nelarabina sulla fertilità nell’uomo. Sono possibili, in base all’azione farmacologica del prodotto, effetti indesiderati relativi alla fertilità. La pianificazione delle nascite deve essere adeguatamente discussa con i pazienti.
Conservazione
Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura, vedere paragrafo 6.3.