ATC: L01XX32 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
|
Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE POLV |
Presenza Lattosio:
|
BORTEZOMIB EG in monoterapia o in associazione con doxorubicina liposomiale pegilata o desametasone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo in progressione che abbiano già ricevuto almeno una precedente linea di trattamento e che siano già stati sottoposti o non siano candidabili a trapianto di cellule staminali ematopoietiche. BORTEZOMIB EG in associazione con melfalan e prednisone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con mieloma multiplo precedentemente non trattati non eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche.BORTEZOMIB EG in associazione con desametasone o con desametasone e talidomide è indicato per il trattamento di induzione di pazienti adulti con mieloma multiplo precedentemente non trattati eleggibili a chemioterapia ad alte dosi con trapianto di cellule staminali ematopoietiche. BORTEZOMIB EG in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone è indicato per il trattamento di pazienti adulti con linfoma a cellule mantellari precedentemente non trattati non candidabili a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Studi in vitro indicano che bortezomib è un debole inibitore degli isoenzimi (CYP) 1A2, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A4 del citocromo P450.Dato il limitato contributo (7%) dell’isoenzima CYP2D6 al metabolismo di bortezomib, si ritiene che tale fenotipo a bassa attività metabolizzante non incida sulla disponibilità complessiva di bortezomib. Uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 12 pazienti, per verificare l’effetto del ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) ha mostrato un aumento medio dell’AUC di bortezomib del 35% (IC 90% [1,0321,772)]. Pertanto, i pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, ritonavir) devono essere attentamente monitorati. In uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 17 pazienti, per verificare l’effetto dell’omeprazolo, un potente inibitore del CYP2C19, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib. Uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 6 pazienti, per verificare l’effetto della rifampicina, un potente induttore di CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) ha mostrato una riduzione media dell’AUC di bortezomib del 45%. Pertanto, non è raccomandato l’uso concomitante di bortezomib con potenti induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed erba di san Giovanni), perché l’efficacia può essere ridotta. Nello stesso studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, sui dati provenienti da 7 pazienti, per verificare l’effetto del desametasone, un debole induttore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib. Uno studio d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 21 pazienti, per valutare l’effetto di melfalan-prednisone sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), ha mostrato un incremento medio dell’AUC di bortezomib del 17%. Questo non è stato considerato clinicamente rilevante. Nel corso degli studi clinici, è stata segnalata non comunemente ipoglicemia e comunemente iperglicemia nei pazienti diabetici in terapia con farmaci ipoglicemizzanti orali. I pazienti in terapia con antidiabetici orali in trattamento con bortezomib, possono richiedere un attento monitoraggio della glicemia e un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Ogni flaconcino contiene 1,4 ml di soluzione iniettabile contenente 3,5 mg di bortezomib (come estere boronico del mannitolo). La soluzione iniettabile per uso sottocutaneo non deve essere diluita. 1 ml di soluzione per uso sottocutaneo contiene 2,5 mg di bortezomib. La soluzione iniettabile per uso endovenoso deve essere diluita. Dopo la diluizione 1 ml di soluzione per uso endovenoso contiene 1 mg di bortezomib. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, al boro o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pneumopatia infiltrativa diffusa acuta e pericardiopatia. Quando bortezomib viene somministrato in associazione ad altri medicinali, fare riferimento ai relativi Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto per ulteriori controindicazioni.
Posologia
Il trattamento con BORTEZOMIB EG deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dei pazienti con tumore, tuttavia BORTEZOMIB EG può essere somministrato da un operatore sanitario esperto nell’uso di agenti chemioterapici. BORTEZOMIB EG deve essere ricostituito da un operatore sanitario (vedere paragrafo 6.6). Posologia per il trattamento del mieloma multiplo in progressione (pazienti che hanno ricevuto almeno una precedente linea di trattamento) Monoterapia BORTEZOMIB EG 2,5 mg/ml soluzione iniettabile è somministrato per via sottocutanea e, in seguito a diluizione, per via endovenosa alla dose raccomandata di 1,3 mg/m² dell’area della superficie corporea due volte la settimana per due settimane nei giorni 1, 4, 8 e 11 in un ciclo di trattamento di 21 giorni. Questo periodo di 3 settimane viene considerato un ciclo di trattamento. Si raccomanda che i pazienti ricevano la somministrazione di 2 cicli di bortezomib dopo la conferma dell’ottenimento di una risposta completa. Ai pazienti che rispondono al trattamento ma che non raggiungono una remissione completa, si raccomanda la somministrazione di un totale di 8 cicli di bortezomib. Fra la somministrazione di due dosi consecutive di bortezomib devono trascorrere almeno 72 ore. Aggiustamenti della dose durante il trattamento e la sua ripresa in monoterapia La terapia con bortezomib deve essere sospesa all’insorgenza di qualsiasi effetto tossico non ematologico di Grado 3 o di qualsiasi effetto tossico ematologico di Grado 4, esclusa la neuropatia, come di seguito indicato (vedere anche paragrafo 4.4). Una volta risolti i sintomi della tossicità, il trattamento con bortezomib può essere ripreso a un dosaggio inferiore del 25% (1,3 mg/m² ridotti a 1,0 mg/m²; 1,0 mg/m² ridotti a 0,7 mg/m²). Nel caso in cui i sintomi della tossicità non si siano risolti, o nell’eventualità in cui si ripresentino a dosaggio ridotto, si deve prendere in considerazione l’interruzione del trattamento con bortezomib, a meno che i benefici della terapia non siano chiaramente superiori ai rischi. Dolore neuropatico e/o neuropatia periferica I pazienti che manifestino dolore neuropatico e/o neuropatia periferica correlati alla somministrazione di bortezomib, devono essere gestiti in base a quanto riportato nella Tabella 1 (vedere paragrafo 4.4). I pazienti con neuropatia grave preesistente possono essere trattati con bortezomib solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Tabella 1: Modifiche della posologia raccomandata* in caso di neuropatia correlata alla somministrazione di bortezomib
Gravità della neuropatia | Aggiustamento della posologia |
Grado 1 (asintomatica; perdita dei riflessi tendinei profondi o parestesia) senza dolore o perdita di funzionalità. | Nessuno |
Grado 1 con dolore o Grado 2 (sintomi moderati; limitazione delle attività strumentali della vita quotidiana (ADL)**) | Ridurre bortezomib a 1,0 mg/m² o Modificare lo schema posologico di bortezomib a 1,3 mg/m² una volta alla settimana. |
Grado 2 con dolore o Grado 3 (gravi sintomi; limitazione dell’autonomia individuale per ADL***). | Sospendere il trattamento con bortezomib fino alla risoluzione della sintomatologia. Una volta risolti i sintomi della tossicità, riprendere la somministrazione di bortezomib riducendo la dose a 0,7 mg/m² in monosomministrazione settimanale. |
Grado 4 (conseguenze pericolose per la vita; è indicato un intervento urgente) e/o grave neuropatia autonomica. | Interrompere il trattamento con bortezomib. |
Settimana | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | ||||||
Bo (1,3 mg/m²) | Giorno 1 | - | - | Giorno 4 | Giorno 8 | Giorno 11 | Periodo di riposo | Giorno 22 | Giorno 25 | Giorno 29 | Giorno 32 | Periodo di riposo |
M (9 mg/m²) P (60 mg/m²) | Giorno 1 | Giorno 2 | Giorno 3 | Giorno 4 | - | - | Periodo di riposo | - | - | - | - | Periodo di riposo |
Settimana | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | |||
Bo (1,3 mg/m²) | Giorno 1 | - | - | - | Giorno 8 | Periodo di riposo | Giorno 22 | Giorno 29 | Periodo di riposo |
M (9 mg/m²) P (60 mg/m²) | Giorno 1 | Giorno 2 | Giorno 3 | Giorno 4 | - | Periodo di riposo | - | - | Periodo di riposo |
Tossicità | Aggiustamento o posticipo della posologia |
Tossicità ematologica durante un ciclo • In caso di prolungata neutropenia o trombocitopenia di Grado 4 o di trombocitopenia con sanguinamento osservata nel ciclo precedente | Valutare la riduzione del 25% della dose di melfalan al ciclo successivo |
• In caso di conta piastrinica ≤ 30 x 109/l o di ANC ≤ 0,75 x 109/l nel giorno di somministrazione di bortezomib (diverso dal giorno 1) | La terapia con bortezomib deve essere sospesa. |
• Nel caso in cui siano state saltate diverse dosi di bortezomib in un ciclo (≥ 3 dosi durante il trattamento bisettimanale o ≥ 2 dosi durante il trattamento monosettimanale) | Ridurre di un livello la dose di bortezomib (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m², o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²) |
Tossicità non ematologiche di Grado ≥ 3 | La terapia con bortezomib deve essere sospesa fino a quando i sintomi della tossicità non si siano risolti al Grado 1 o al basale. Quindi è possibile riprendere il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m², o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²). In caso di dolore neuropatico e/o neuropatia periferica correlati a bortezomib, mantenere e/o modificare la dose di bortezomib come indicato nella Tabella 1. |
Bo + Dx | Cicli da 1 a 4 | ||||||
Settimana | 1 | 2 | 3 | ||||
Bo (1.3 mg/m²) | Giorno 1, 4 | Giorno 8, 11 | Periodo di riposo | ||||
Dx 40 mg | Giorno 1, 2, 3, 4 | Giorno 8, 9, 10, 11 | - | ||||
Bo + Dx + T | Ciclo 1 | ||||||
Settimana | 1 | 2 | 3 | 4 | |||
Bo (1.3 mg/m²) | Giorno 1, 4 | Giorno 8, 11 | Periodo di riposo | Periodo di riposo | |||
T 50 mg | Giornaliero | Giornaliero | - | - | |||
T 100 mg a | - | - | Giornaliero | Giornaliero | |||
Dx 40 mg | Giorno 1, 2, 3, 4 | Giorno 8, 9, 10, 11 | - | - | |||
Cicli da 2 a 4 b | |||||||
Bo (1.3 mg/m²) | Giorno 1, 4 | Giorno 8, 11 | Periodo di riposo | Periodo di riposo | |||
T 200 mg a | Giornaliero | Giornaliero | Giornaliero | Giornaliero | |||
Dx 40 mg | Giorno 1, 2, 3, 4 | Giorno 8, 9, 10, 11 | - | - |
Tossicità | Aggiustamento o posticipo della posologia |
Tossicità ematologica | |
Neutropenia di Grado ≥ 3 con febbre, neutropenia di Grado 4 di durata superiore ai 7 giorni, una conta piastrinica < 10.000 cell/mcl | La terapia con bortezomib deve essere sospesa per un massimo di 2 settimane fino a quando il paziente abbia una ANC ≥ 750 cell/mcl e una conta piastrinica ≥ 25.000 cell/mcl. • Se dopo la sospensione di bortezomib la tossicità non si è risolta, come definito sopra, il trattamento con bortezomib deve essere interrotto. • Se la tossicità si risolve e ad es. il paziente ha una ANC ≥ 750 cell/mcl e una conta piastrinica ≥ 25.000 cell/mcl, bortezomib può essere ripreso alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m² o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²). |
• In caso di conta piastrinica < 25.000 cell/mcl o ANC < 750 cell/mcl nel giorno di somministrazione di bortezomib (diverso dal giorno 1 di ogni ciclo) | Sospendere la somministrazione di bortezomib |
Tossicità non ematologiche di Grado ≥ 3 considerate correlate a bortezomib | Sospendere la somministrazione di bortezomib fino alla riduzione dei sintomi di tossicità al Grado 2 o inferiore. Quindi è possibile riprendere il trattamento con bortezomib alla dose ridotta di un livello (da 1,3 mg/m² a 1 mg/m², o da 1 mg/m² a 0,7 mg/m²). Per il dolore neuropatico correlato a bortezomib e/o la neuropatia periferica, mantenere e/o modificare bortezomib come indicato nella Tabella 1. |
Gravità della compromissione epatica | Livelli di bilirubina | Livelli di SGOT (AST) | Aggiustamento della posologia iniziale |
Lieve | ≤ 1.0 x LSN | > LSN | Nessuno |
> 1.0 x - 1.5 x LSN | Qualsiasi | Nessuno | |
Moderata | > 1.5 x - 3 x LSN | Qualsiasi | Ridurre bortezomib a 0,7 mg/m² nel primo ciclo di trattamento. Nei cicli successivi considerare un incremento della dose a 1,0 mg/m² o una ulteriore riduzione della dose a 0,5 mg/m² sulla base della tolleranza del paziente. |
Grave | > 3 x LSN | Qualsiasi |
Avvertenze e precauzioni
Quando bortezomib viene somministrato in associazione ad altri medicinali, deve essere consultato il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di questi altri medicinali, prima dell’inizio del trattamento con bortezomib. Quando viene somministrata talidomide è necessario prestare particolare attenzione al test di gravidanza e ai requisiti di prevenzione (vedere paragrafo 4.6). Somministrazione intratecale Si sono verificati casi di decesso in seguito alla somministrazione intratecale involontaria di bortezomib. BORTEZOMIB EG 2,5 mg soluzione iniettabile è destinato per l’uso endovenoso o sottocutaneo. Bortezomib non deve essere somministrato per via intratecale. Tossicità gastrointestinale Gli effetti tossici gastrointestinali, compresa nausea, diarrea, vomito e stitichezza, sono molto comuni durante il trattamento con bortezomib. Occasionalmente sono stati segnalati casi di ileo (vedere paragrafo 4.8). Pertanto i pazienti che manifestino costipazione devono essere monitorati attentamente. Tossicità ematologica Il trattamento con bortezomib è molto spesso associato a effetti tossici ematologici (trombocitopenia, neutropenia e anemia). Negli studi condotti in pazienti con mieloma multiplo recidivato trattati con bortezomib e nei pazienti con MCL precedentemente non trattato, trattati con bortezomib in associazione con rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina e prednisone (BoR-CAP), una delle tossicità ematologiche più comuni è stata trombocitopenia transitoria. Le piastrine sono risultate al livello più basso al Giorno 11 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib e si sono ristabilite ai livelli del basale solitamente al ciclo successivo. Non vi è stata evidenza di trombocitopenia cumulativa. Il nadir del valore medio delle piastrine è stato pari a circa il 40% del valore basale negli studi sul mieloma multiplo con bortezomib impiegato come monoterapia e del 50% nello studio sul MCL. In pazienti con mieloma avanzato la gravità della trombocitopenia era correlata ai valori piastrinici precedenti al trattamento: per valori piastrinici al basale < 75.000/mcl, il 90% dei 21 pazienti ha raggiunto una conta piastrinica ≤ 25.000/mcl durante lo studio, incluso un 14% di pazienti che ha raggiunto valori < 10.000/mcl; al contrario, per valori piastrinici al basale > 75.000/mcl, solo il 14% dei 309 pazienti ha mostrato una conta piastrinica ≤ 25.000/mcl durante lo studio. Nei pazienti con MCL (studio LYM-3002), si è avuta una più alta incidenza (56,7% versus 5,8%) di trombocitopenia di Grado ≥ 3 nel gruppo di trattamento con bortezomib (BoR-CAP) rispetto al gruppo non trattato con bortezomib (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone [R-CHOP]). I due gruppi di trattamento sono risultati simili sia per quanto riguarda l’incidenza complessiva di eventi di sanguinamento di tutti i gradi (6,3% nel gruppo Bor-CAP e 5,0% nel gruppo R-CHOP) sia per gli eventi di sanguinamento di Grado 3 e maggiore (BoR-CAP: 4 pazienti [1,7%]; R-CHOP: 3 pazienti [1,2%]). Nel gruppo BoR-CAP, il 22,5% dei pazienti ha ricevuto una trasfusione di piastrine rispetto al 2,9% dei pazienti nel gruppo R-CHOP. In associazione al trattamento con bortezomib sono stati riportati emorragia gastrointestinale e intracerebrale. Pertanto, i livelli piastrinici devono essere monitorati prima della somministrazione di ogni dose di bortezomib. La terapia con bortezomib deve essere sospesa quando la conta piastrinica raggiunge valori < 25.000/mcl o, in caso di associazione con melfalan e prednisone, quando la conta piastrinica raggiunga valori ≤ 30.000/mcl (vedere paragrafo 4.2). Il beneficio potenziale del trattamento deve essere accuratamente valutato rispetto ai rischi, particolarmente in caso di trombocitopenia da moderata a grave e in presenza di fattori di rischio emorragico. L’emocromo completo, con i conteggi differenziali e con inclusa la conta piastrinica, deve essere frequentemente monitorato nel corso del trattamento con bortezomib. Quando clinicamente appropriato, deve essere presa in considerazione la trasfusione di piastrine (vedere paragrafo 4.2). Nei pazienti con MCL senza evidenza di neutropenia cumulativa, è stata osservata neutropenia transitoria reversibile tra i cicli di trattamento. I neutrofili sono risultati al livello più basso al Giorno 11 di ogni ciclo di trattamento con bortezomib e solitamente sono ritornati ai valori basali nel ciclo successivo. Nello studio LYM-3002, il supporto con fattori di crescita è stato impiegato nel 78% dei pazienti nel braccio BoR-CAP e nel 61% dei pazienti nel braccio R-CHOP. Poiché i pazienti con neutropenia sono esposti ad un maggior rischio di infezioni, questi devono essere monitorati per segni e sintomi di infezione e trattati tempestivamente. In caso di tossicità ematologica possono essere somministrati fattori di crescita granulocitari in accordo alla pratica standard locale. In caso di ripetuti ritardi nella somministrazione dei cicli di terapia deve essere preso in considerazione l’uso preventivo dei fattori di crescita granulocitari (vedere paragrafo 4.2). Riattivazione del virus Herpes zoster Nei pazienti in trattamento con bortezomib è raccomandata la somministrazione della profilassi antivirale. Nello studio di Fase III condotto in pazienti affetti da mieloma multiplo precedentemente non trattato, l’incidenza complessiva della riattivazione dell’herpes zoster è risultata più comune nei pazienti trattati con Bortezomib+Melfalan+Prednisone rispetto ai pazienti trattati con Melfalan+Prednisone (rispettivamente 14% contro 4%). Nei pazienti con MCL (studio LYM-3002), l’incidenza dell’infezione da herpes zoster è stata del 6,7% nel braccio BoR-CAP e del 1,2% nel braccio R-CHOP (vedere paragrafo 4.8). Riattivazione e infezione da virus dell’epatite B (HBV) Quando rituximab è usato in associazione con bortezomib, nei pazienti a rischio di infezione da HBV deve essere sempre eseguito uno screening per l’HBV prima dell’inizio del trattamento. I portatori di epatite B e i pazienti con una storia di epatite B devono essere monitorati attentamente per segni clinici e di laboratorio di infezione attiva da HBV durante e dopo il trattamento di rituximab in associazione con bortezomib. Deve essere considerata una profilassi antivirale. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di rituximab. Leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML) Nei pazienti trattati con bortezomib sono stati riportati casi molto rari, con causalità non nota, di infezione da virus di John Cunningham (JC) risultanti in PML e morte. I pazienti con diagnosi di PML avevano assunto terapia immunosoppressiva in precedenza o la stavano assumendo in concomitanza. La maggior parte dei casi di PML sono stati diagnosticati entro 12 mesi dalla assunzione della prima dose di bortezomib. I pazienti devono essere monitorati a intervalli regolari per rilevare ogni sintomo o segno neurologico nuovo o in peggioramento che possa indicare PML tra le diagnosi differenziali dei problemi del sistema nervoso centrale. Qualora si sospetti diagnosi di PML, i pazienti devono essere indirizzati a un medico specializzato nella gestione della PML e devono essere attuate misure diagnostiche appropriate per la PML. In caso di diagnosi confermata di PML il trattamento con bortezomib deve essere interrotto. Neuropatia periferica Il trattamento con bortezomib è molto spesso associato a neuropatia periferica, principalmente sensoriale. Tuttavia, sono stati riportati casi di grave neuropatia motoria con o senza neuropatia sensoriale periferica. L’incidenza di neuropatia periferica aumenta nella fase iniziale del trattamento e raggiunge il picco al ciclo 5. Si consiglia di monitorare attentamente i pazienti per individuare i sintomi della neuropatia quali sensazione di bruciore, iperestesia, ipoestesia, parestesia, malessere, dolore neuropatico o debolezza. Nello studio clinico di Fase III di confronto di bortezomib somministrato per via endovenosa verso la via sottocutanea, l’incidenza di eventi di neuropatia periferica di Grado ≥ 2 era del 24% nel gruppo della somministrazione sottocutanea e 41% nel gruppo della iniezione endovenosa (p = 0,0124). Si è verificata neuropatia periferica di Grado ≥ 3 nel 6% dei pazienti del gruppo di trattamento per via sottocutanea rispetto al 16% del gruppo in trattamento per via endovenosa (p = 0,0264). L’incidenza di tutti i gradi di neuropatia periferica con bortezomib somministrato per via endovenosa è stata più bassa nei precedenti studi in cui bortezomib veniva somministrato per via endovenosa rispetto allo studio MMY-3021. I pazienti che presentano insorgenza o peggioramento della neuropatia periferica devono essere sottoposti a valutazione neurologica e può essere richiesta una modifica della dose o dello schema terapeutico o della via di somministrazione sottocutanea (vedere paragrafo 4.2). La neuropatia è stata gestita con terapie di supporto o di altra natura. Deve essere preso in considerazione un monitoraggio precoce e regolare per i sintomi della neuropatia correlata al trattamento con una valutazione neurologica nei pazienti che ricevono bortezomib in associazione a medicinali che notoriamente sono associati a neuropatia (es. talidomide) e deve essere presa in considerazione una appropriata riduzione della dose o l’interruzione del trattamento. Oltre alla neuropatia periferica, è possibile che la neuropatia del sistema autonomo contribuisca all’insorgenza di alcune reazioni avverse, quali ipotensione posturale e grave stitichezza da ileo. Sono ancora limitate le informazioni disponibili sulla neuropatia autonomica e sul suo contributo a tali effetti indesiderati. Crisi convulsive Non comunemente crisi convulsive sono stati riportati in pazienti senza precedenti di convulsioni o epilessia. È richiesta particolare cura in caso di trattamento di pazienti a rischio di convulsioni. Ipotensione Il trattamento con bortezomib è comunemente associato a ipotensione ortostatica/posturale. La maggior parte delle reazioni avverse sono di grado da lieve a moderato e sono state osservate durante il trattamento. I pazienti che hanno sperimentato ipotensione ortostatica con bortezomib (iniettato per via endovenosa), non avevano riferito precedenti episodi di ipotensione ortostatica prima del trattamento. Nella maggior parte dei pazienti è stato necessario somministrare una terapia per il trattamento dell’ipotensione ortostatica. Una minoranza di pazienti con ipotensione ortostatica ha manifestato episodi di sincope. L’ipotensione ortostatica/posturale non è stata correlata in acuto all’infusione in bolo di bortezomib. Il meccanismo di questo evento è sconosciuto, benché una componente possa essere determinata dalla neuropatia del sistema autonomo. La neuropatia del sistema autonomo può essere correlata a bortezomib oppure è possibile che il farmaco possa aggravare una condizione preesistente, come la neuropatia diabetica o amiloidotica. Deve essere utilizzata la massima cautela nel trattamento di pazienti con anamnesi positiva per sincope in terapia con farmaci noti per la loro correlazione con l’ipotensione, o di pazienti che evidenziano una disidratazione generata da diarrea o vomito ricorrenti. L’ipotensione ortostatica/posturale può essere trattata con l’aggiustamento del dosaggio dei farmaci antipertensivi, la reidratazione o la somministrazione di mineralcorticosteroidi e/o farmaci simpaticomimetici. Ai pazienti deve essere suggerito di consultare il medico nel caso in cui si manifestino capogiri, sensazione di testa leggera o brevi episodi di svenimento. Sindrome di encefalopatia posteriore reversibile (PRES) Sono stati riportati casi di PRES in pazienti in trattamento con bortezomib. La PRES è una rara forma neurologica caratterizzata da evoluzione rapida, spesso reversibile che può manifestarsi con convulsioni, ipertensione, mal di testa, letargia, confusione mentale, cecità e altre alterazioni visive e neurologiche. La diagnosi è confermata da immagini radiologiche delle strutture cerebrali, preferibilmente ottenute con Risonanza Magnetica Nucleare (RMN). In pazienti che sviluppano PRES la terapia con bortezomib deve essere interrotta. Insufficienza cardiaca L’insorgenza acuta o l’aggravamento dell’insufficienza cardiaca congestizia, e/o lo sviluppo di riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra sono stati osservati durante il trattamento con bortezomib. La ritenzione idrica potrebbe essere un fattore predisponente per segni e sintomi di insufficienza cardiaca. I pazienti con insufficienza cardiaca o con fattori di rischio per la stessa, devono essere attentamente controllati. Indagini elettrocardiografiche Negli studi clinici sono stati osservati casi isolati di prolungamento dell’intervallo QT, la cui causalità non è stata stabilita. Disturbi polmonari Sono stati riportati rari casi di pneumopatia infiltrativa diffusa acuta a eziologia sconosciuta, quali polmoniti, polmoniti interstiziali, infiltrazione polmonare e sindrome acuta da distress respiratorio (ARDS), nei pazienti in trattamento con bortezomib (vedere paragrafo 4.8). Alcuni di questi episodi sono stati fatali. Si raccomanda l’esecuzione di una radiografia toracica prima del trattamento come riferimento basale per potenziali alterazioni polmonari successive al trattamento. In caso di insorgenza o peggioramento di sintomi polmonari (es. tosse, dispnea), si deve procedere ad una tempestiva valutazione diagnostica del paziente e conseguente appropriato trattamento. Il rapporto rischio/beneficio deve essere considerato prima di continuare la terapia con bortezomib. Durante uno studio clinico, due pazienti su due in trattamento con citarabina ad alte dosi (2 g/m² al giorno) in infusione continua di 24 ore in associazione con daunorubicina e bortezomib per il trattamento della leucemia mieloide acuta recidivata sono deceduti a causa di ARDS nella fase iniziale della terapia e lo studio è stato interrotto. Questo specifico regime terapeutico di associazione con citarabina ad alte dosi (2 g/m² al giorno) in infusione continua di 24 ore non è quindi raccomandato. Compromissione renale Le complicanze a livello renale sono frequenti nei pazienti affetti da mieloma multiplo. I pazienti con insufficienza renale devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).Compromissione epatica Bortezomib viene metabolizzato dagli enzimi epatici. Nei pazienti affetti da insufficienza epatica di grado moderato o grave l’esposizione a bortezomib aumenta; tali pazienti devono essere trattati con un dosaggio ridotto di bortezomib e devono venire attentamente monitorati per osservare l’eventuale insorgenza di fenomeni di tossicità (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Reazioni epatiche Rari casi di insufficienza epatica sono stati riportati in pazienti in trattamento con bortezomib, concomitanti terapie farmacologiche e con gravi malattie pre-esistenti. Sono state riportate altre reazioni epatiche quali incremento degli enzimi epatici, iperbilirubinemia ed epatite. Tali alterazioni possono essere reversibili dopo interruzione del trattamento con bortezomib (vedere paragrafo 4.8). Sindrome da lisi tumorale Poiché bortezomib è una sostanza citotossica ed è quindi in grado di distruggere rapidamente le plasmacellule maligne e le cellule del MCL, è possibile osservare complicanze da sindrome da lisi tumorale. I pazienti a rischio di sviluppo della sindrome da lisi tumorale, sono quelli che hanno evidenziato una elevata massa tumorale prima dell’inizio del trattamento. È necessario monitorare attentamente questi pazienti e prendere le dovute precauzioni. Somministrazione concomitante di altri farmaci I pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 devono essere attentamente monitorati. Deve essere prestata particolare attenzione in caso di co-somministrazione di bortezomib e substrati del CYP3A4 o del CYP2C19 (vedere paragrafo 4.5). In pazienti in trattamento con ipoglicemizzanti orali deve essere confermata la normale funzionalità epatica e devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 4.5). Reazioni potenzialmente immuno-complesso mediate Potenziali reazioni correlate agli immunocomplessi, come la malattia da siero, poliartrite con rash e glomerulonefrite proliferativa, sono state riportate occasionalmente. È necessario interrompere la somministrazione di bortezomib in caso di eventi gravi. BORTEZOMIB EG contiene sodio Questo farmaco contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, è quindi essenzialmente “privo di sodio”.
Interazioni
Studi in vitro indicano che bortezomib è un debole inibitore degli isoenzimi (CYP) 1A2, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A4 del citocromo P450.Dato il limitato contributo (7%) dell’isoenzima CYP2D6 al metabolismo di bortezomib, si ritiene che tale fenotipo a bassa attività metabolizzante non incida sulla disponibilità complessiva di bortezomib. Uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 12 pazienti, per verificare l’effetto del ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) ha mostrato un aumento medio dell’AUC di bortezomib del 35% (IC 90% [1,0321,772)]. Pertanto, i pazienti in trattamento concomitante con bortezomib e potenti inibitori del CYP3A4 (ad esempio ketoconazolo, ritonavir) devono essere attentamente monitorati. In uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 17 pazienti, per verificare l’effetto dell’omeprazolo, un potente inibitore del CYP2C19, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib. Uno studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 6 pazienti, per verificare l’effetto della rifampicina, un potente induttore di CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) ha mostrato una riduzione media dell’AUC di bortezomib del 45%. Pertanto, non è raccomandato l’uso concomitante di bortezomib con potenti induttori del CYP3A4 (ad esempio rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed erba di san Giovanni), perché l’efficacia può essere ridotta. Nello stesso studio clinico d’interazione farmaco-farmaco, sui dati provenienti da 7 pazienti, per verificare l’effetto del desametasone, un debole induttore del CYP3A4, sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa) non si è evidenziato un effetto significativo sulla farmacocinetica di bortezomib. Uno studio d’interazione farmaco-farmaco, basato sui dati provenienti da 21 pazienti, per valutare l’effetto di melfalan-prednisone sulla farmacocinetica di bortezomib (iniettato per via endovenosa), ha mostrato un incremento medio dell’AUC di bortezomib del 17%. Questo non è stato considerato clinicamente rilevante. Nel corso degli studi clinici, è stata segnalata non comunemente ipoglicemia e comunemente iperglicemia nei pazienti diabetici in terapia con farmaci ipoglicemizzanti orali. I pazienti in terapia con antidiabetici orali in trattamento con bortezomib, possono richiedere un attento monitoraggio della glicemia e un aggiustamento del dosaggio dei farmaci antidiabetici.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse gravi non comunemente riportate durante il trattamento con bortezomib includono insufficienza cardiaca, sindrome da lisi tumorale, ipertensione polmonare, sindrome di encefalopatia posteriore reversibile, pneumopatia infiltrativa diffusa acuta e raramente neuropatia autonomica. Le reazioni avverse più comunemente riportate durante il trattamento con bortezomib sono nausea, diarrea, costipazione, vomito, affaticamento, piressia, trombocitopenia, anemia, neutropenia, neuropatia periferica (inclusa quella sensoriale), mal di testa, parestesia, riduzione dell’appetito, dispnea, rash, herpes zoster e mialgia. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse Mieloma multiplo Gli effetti indesiderati riportati in Tabella 7 sono quelli considerati dagli sperimentatori con una possibile o probabile relazione causale con bortezomib. Queste reazioni avverse sono basate su un insieme di dati integrati di 5.476 pazienti di cui 3.996 trattati con 1,3 mg/m² di bortezomib e inclusi nella Tabella 7. Bortezomib è stato somministrato complessivamente in 3.974 pazienti per il trattamento del mieloma multiplo. Le reazioni avverse sono elencate qui di seguito per classificazione per sistemi e organi e per gruppi di frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥ 1/10); comune (da ≥ 1/100 a < 1/10); non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100); raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili). Entro ciascun gruppo di frequenze, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità. La Tabella 7 è stata generata usando la versione 14.1 di MedDRA. Sono state anche riportate le reazioni avverse derivanti da segnalazioni post-marketing non osservate durante gli studi clinici. Tabella 7: Reazioni avverse in pazienti con mieloma multiplo trattati con bortezomib in monoterapia o in associazione
Classificazione sistemico organica | Incidenza | Reazione avversa |
Infezioni ed infestazioni | Comune | Herpes zoster (include disseminato e oftalmico), Polmonite *, Herpes simplex *, Infezione micotica *, |
Non comune | Infezione*, Infezione batterica ^, Infezione virale *, Sepsi (incluso shock settico) *, Broncopolmonite, Infezione da herpes virus *, Meningoencefalite erpetica #, Batteriemia (inclusa stafilococcica), Orzaiolo, Influenza, Cellulite, Infezioni associate al catetere, Infezione cutanea *, Infezione all’orecchio *, Infezione da Stafilococco, Infezione ai denti * | |
Raro | Meningite (inclusa meningite batterica), Infezione da virus di Epstein-Barr, Herpes genitale, Tonsillite, Mastoidite, Sindrome da affaticamento post-virale | |
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Raro | Tumori maligni, Leucemia plasmocitaria, Carcinoma cellulare renale, Massa, Micosi fungoide, Tumori benigni * |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Trombocitopenia *, Neutropenia *, Anemia * |
Comune | Leucopenia*, Linfopenia * | |
Non comune | Pancitopenia *, Neutropenia febbrile, Coagulopatia *, Leucocitosi *, Linfoadenopatia, Anemia emolitica * | |
Raro | Coagulazione intravascolare disseminata, Trombocitosi *, Sindrome da iperviscosità, Patologia delle piastrine NOS, Porpora trombocitopenica, Patologia del sangue NOS, Diatesi emorragica, Infiltrazione linfocitica | |
Disturbi del sistema immunitario | Non comune | Angioedema *, Ipersensibilità * |
Raro | Shock anafilattico, Amiloidosi, Reazione immuno-complesso mediata di tipo III | |
Patologie endocrine | Non comune | Sindrome di Cushing *, Ipertiroidismo *, Sindrome da secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico (SIADH) |
Raro | Ipotiroidismo | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Diminuzione dell’appetito |
Comune | Disidratazione, Ipokaliemia *, Iponatremia *, Alterazione dei livelli di glucosio nel sangue *, Ipocalcemia *, Alterazione enzimatica * | |
Non comune | Sindrome da lisi tumorale, Mancato accrescimento *, Ipomagnesiemia *, Ipofosfatemia *, Iperkaliemia *, Ipercalcemia *, Ipernatremia *, Livelli anormali di acido urico *, Diabete mellito *, Ritenzione idrica | |
Raro | Ipermagnesiemia *, Acidosi, Squilibrio elettrolitico *, Sovraccarico di fluidi, Ipocloremia *, Ipovolemia, Ipercloremia *, Iperfosfatemia *, Disturbi metabolici, Carenza del complesso di vitamina B, Carenza di vitamina B12, Gotta, Aumento dell’appetito, Intolleranza all’alcol | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Disordini e disturbi dell’umore *, Ansia *, Disordini e disturbi del sonno * |
Non comune | Disturbi mentali *, Allucinazioni *, Disturbo psicotico *, Stato confusionale *, Irrequietezza | |
Raro | Ideazione suicidaria *, Disturbo dell’adattamento, Delirio, Riduzione della libido | |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Neuropatie *, Neuropatia sensoriale periferica, Disestesia *, Neuralgia * |
Comune | Neuropatia motoria *, Perdita di coscienza (incluso sincope), Capogiri *, Disgeusia *, Letargia, Mal di testa * | |
Non comune | Tremore, Neuropatia periferica sensomotoria, Discinesia *, Disturbi della coordinazione cerebellare e dell’equilibrio*, Perdita di memoria (esclusa demenza) *, Encefalopatia *, Sindrome di encefalopatia posteriore reversibile #, Neurotossicità, Disturbi convulsivi *, Neuralgia post erpetica, Disturbi della parola *, Sindrome delle gambe senza riposo, Emicrania, Sciatalgia, Disturbo dell’attenzione, Riflessi alterati *, Parosmia | |
Raro | Emorragia cerebrale *, Emorragia intracranica (inclusa emorragia subaracnoidea) *, Edema cerebrale, Attacco ischemico transitorio, Coma, Squilibrio del sistema nervoso autonomo, Neuropatia autonomica, Paralisi dei nervi cranici *, Paralisi *, Paresi *, Presincope, Sindrome del tronco cerebrale, Disturbi cerebrovascolari, Lesione della radice nervosa, Iperattività psicomotoria, Compressione del midollo spinale, Disturbo cognitivo NOS, Disfunzione motoria, Disturbi del sistema nervoso NOS, Radicoliti, Perdita di saliva, Ipotonia | |
Patologie dell’occhio | Comune | Gonfiore oculare *, Visione alterata *, Congiuntivite * |
Non comune | Emorragia oculare *, Infezione delle palpebre *, Infiammazione dell’occhio *, Diplopia, Secchezza oculare *, Irritazione oculare *, Dolore oculare, Aumento della lacrimazione, Secrezioni oculari | |
Raro | Lesione della cornea *, Esoftalmo, Retinite, Scotoma, Disturbi dell’occhio (incluse le palpebre), NOS, Dacrioadenite acquisita, Fotofobia, Fotopsia, Neuropatia ottica #, Diversi gradi di disabilità visiva (fino alla cecità) * | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Comune | Vertigini * |
Non comune | Disacusia (incluso tinnito) *, Compromissione dell’udito (fino ed inclusa sordità), Fastidio all’orecchio * | |
Raro | Emorragia all’orecchio, Neuronite vestibolare, Disturbi dell’orecchio NOS | |
Patologie cardiache | Non comune | Tamponamento cardiaco *, Arresto cardio-polmonare *, Fibrillazione cardiaca (inclusa fibrillazione atriale), Insufficienza cardiaca (inclusa insufficienza ventricolare destra e sinistra) ^, Aritmia *, Tachicardia *, Palpitazioni, Angina pectoris, Pericardite (incluso versamento pericardico) *, Cardiomiopatia *, Disfunzione ventricolare *, Bradicardia |
Raro | Flutter atriale, Infarto del miocardio *, Blocco atrioventricolare *, Disturbi cardiovascolari (incluso shock cardiogeno), Torsione di punta, Angina instabile, Disturbi alle valvole cardiache *, Insufficienza coronarica arteriosa, Arresto sinusale | |
Patologie vascolari | Comune | Ipotensione *, Ipotensione ortostatica, Ipertensione * |
Non comune | Accidente cerebrovascolare *, Trombosi venosa profonda *, Emorragia *, Tromboflebite (inclusa tromboflebite superficiale), Collasso circolatorio (incluso shock ipovolemico), Flebite, Vampate *, Ematoma (incluso ematoma perirenale) *, Scarsa circolazione periferica *, Vasculite, Iperemia (inclusa iperemia oculare) * | |
Raro | Embolia periferica, Linfoedema, Pallore, Eritromelalgia, Vasodilatazione, Alterazione del colore delle vene, Insufficienza venosa | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Dispnea *, Epistassi, Infezioni delle vie respiratorie superiori/inferiori *, Tosse * |
Non comune | Embolia polmonare, Versamento pleurico, Edema polmonare (incluso edema acuto), Emorragia alveolare polmonare *, Broncospasmo, Malattia polmonare cronica ostruttiva *, Ipossiemia *, Congestione del tratto respiratorio *, Ipossia, Pleurite *, Singhiozzo, Rinorrea, Disfonia, Dispnea sibilante | |
Raro | Insufficienza respiratoria, Sindrome da distress respiratorio acuto, Apnea, Pneumotorace, Atelettasia, Ipertensione polmonare, Emottisi, Iperventilazione, Ortopnea, Polmonite, Alcalosi respiratoria, Tachipnea, Fibrosi polmonare, Disturbi bronchiali *, Ipocapnia *, Malattia interstiziale polmonare, Infiltrazione polmonare, Tensione della gola, Gola secca, Aumento delle secrezioni delle vie aeree superiori, Irritazione della gola, Sindrome della tosse delle vie respiratorie superiori | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Sintomi di nausea e vomito *, Diarrea *, Stitichezza |
Comune | Emorragia gastrointestinale (incluso mucosale) *, Dispepsia, Stomatite *, Distensione addominale, Dolore orofaringeo *, Dolore addominale (incluso dolore gastrointestinale e splenico), Disturbi del cavo orale *, Flatulenza | |
Non comune | Pancreatite (inclusa pancreatite cronica) *, Ematemesi, Tumefazione delle labbra *, Ostruzione gastrointestinale (incluso ostruzione dell’intestino tenue, ileo) *, Disagio addominale, Ulcera al cavo orale *, Enterite *, Gastrite *, Sanguinamento gengivale, Malattia da reflusso gastroesofageo *, Colite (incluso colite da clostridium difficile) *, Colite ischemica #, Infiammazione gastrointestinale *, Disfagia, Sindrome del colon irritabile, Disturbi gastrointestinali NOS, Lingua biancastra, Disturbi della motilità gastrointestinale *, Disturbi delle ghiandole salivari * | |
Raro | Pancreatite acuta, Peritonite *, Edema della lingua *, Ascite, Esofagite, Cheilite, Incontinenza fecale, Atonia dello sfintere anale, Fecaloma *, Ulcerazione o perforazione gastrointestinale *, Ipertrofia gengivale, Megacolon, Perdite rettali, Vesciche orofaringee *, Dolore alle labbra, Periodontite, Ragade anale, Modifica delle abitudini intestinali, Proctalgia, Modificazione delle feci | |
Patologie epatobiliari | Comune | Alterazione dei livelli enzimatici epatici * |
Non comune | Epatotossicità (incluso disturbo epatico), Epatite *, Colestasi | |
Raro | Insufficienza epatica, Epatomegalia, Sindrome di Budd-Chiari, Epatite da citomegalovirus, Emorragia epatica, Colelitiasi | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comune | Eruzione cutanea *, Prurito *, Eritema, Cute secca |
Non comune | Eritema multiforme, Orticaria, Dermatosi febbrile neutrofilica acuta, Eruzione cutanea tossica, Necrolisi epidermale tossica *, Sindrome di Stevens-Johnson *, Dermatite *, Alterazione dei capelli *, Petecchie, Ecchimosi, Lesione cutanea, Porpora, Massa cutanea *, Psoriasi, Iperidrosi, Sudorazione notturna, Ulcera da decubito #, Acne *, Vesciche *, Alterazione della pigmentazione * | |
Raro | Reazione cutanea, Infiltrazione linfocitica di Jessner, Sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare, Emorragia sottocutanea, Livedo reticularis, Ispessimento della cute, Papule, Reazioni di fotosensibilità, Seborrea, Sudori freddi, Disturbi della pelle NOS, Eritrosi, Ulcera della pelle, Alterazione delle unghie | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Molto comune | Dolore muscoloscheletrico * |
Comune | Spasmi muscolari *, Dolore agli arti, Debolezza muscolare | |
Non comune | Contrazioni muscolari, Gonfiore alle articolazioni, Artrite *, Rigidità articolare, Miopatie *, Sensazione di pesantezza | |
Raro | Rabdomiolisi, Sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare, Fistola, Versamento articolare, Dolore alla mascella, Patologia ossea, Infezioni e infiammazione del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo *, Ciste sinoviale | |
Patologie renali e urinarie | Comune | Compromissione renale * |
Non comune | Insufficienza renale acuta, Insufficienza renale cronica *, Infezioni delle vie urinarie *, Segni e sintomi alle vie urinarie *, Ematuria *, Ritenzione urinaria, Disturbi della minzione *, Proteinuria, Azotemia, Oliguria *, Pollachiuria | |
Raro | Irritazione della vescica | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Non comune | Emorragia vaginale, Dolore genitale *, Disfunzione erettile |
Raro | Disturbi ai testicoli *, Prostatite, Patologia della mammella nella donna, Dolore all’epididimo, Epididimite, Dolore pelvico, Ulcera vulvare | |
Patologie congenite, familiari e genetiche | Raro | Aplasia, Malformazione gastrointestinale, Ittiosi |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Piressia *, Affaticamento, Astenia |
Comune | Edema (incluso edema periferico), Brividi, Dolore *, Malessere * | |
Non comune | Peggioramento generale della salute fisica*, Edema al viso *, Reazioni al sito di iniezione *, Patologie della mucosa *, Dolore al torace, Disturbi dell’andatura, Sensazione di freddo, Stravaso *, Complicanze correlate al catetere *, Cambiamento della sensazione di sete *, Fastidio al torace, Sensazione di cambiamento della temperatura corporea *, Dolore al sito di iniezione * | |
Raro | Morte (inclusa morte improvvisa), Insufficienza multiorgano, Emorragia al sito di iniezione *, Ernia (incluso iato) *, Compromissione del processo di cicatrizzazione *, Infiammazione, Flebite al sito di iniezione *, Dolorabilità, Ulcera, Irritabilità, Dolore toracico non cardiaco, Dolore nel sito del catetere, Sensazione di corpo estraneo | |
Esami diagnostici | Comune | Riduzione ponderale |
Non comune | Iperbilirubinemia *, Alterazione delle analisi delle proteine *, Aumento ponderale, Alterazione degli esami del sangue *, Aumento della proteina C-reattiva | |
Raro | Livelli di gas nel sangue anormali *, Alterazione dell’elettrocardiogramma (incluso prolungamento dell’intervallo QT) *, Alterazione dell’INR (indice internazionale normalizzato) *, Diminuzione del pH gastrico, Aumento dell’aggregazione piastrinica, Aumento della troponina I, Identificazione del virus e sierologia *, Alterazione delle analisi delle urine * | |
Traumatismo, avvelenamento e complicanze da procedura | Non comune | Caduta, Contusione |
Raro | Reazione trasfusionale, Fratture *, Rigidità *, Lesioni facciali, Lesioni articolari *, Ustioni, Lacerazione, Dolore procedurale, Lesioni da radiazione * | |
Procedure mediche e chirurgiche | Raro | Attivazione macrofagica |
Classificazione per sistemi e organi | Incidenza | Reazione avversa |
Infezioni ed infestazioni | Molto comune | Polmonite * |
Comune | Sepsi (incluso shock settico) *, Herpes zoster (include disseminato e oftalmico), Infezione da herpes virus *, Infezione batterica, Infezioni delle vie respiratorie superiori/inferiori *, Infezione micotica *, Herpes simplex * | |
Non comune | Epatite B, Infezione *, Broncopolmonite | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Molto comune | Trombocitopenia *, Neutropenia febbrile, Neutropenia *, Leucopenia *, Anemia *, Linfopenia * |
Non comune | Pancitopenia * | |
Disturbi del sistema immunitario | Comune | Ipersensibilità * |
Non comune | Reazione anafilattica | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Molto comune | Diminuzione dell’appetito |
Comune | Ipopotassiemia *, Alterazione dei livelli di glucosio nel sangue *, Iposodiemia *, Diabete mellito *, Ritenzione idrica | |
Non comune | Sindrome da lisi tumorale | |
Disturbi psichiatrici | Comune | Disordini e disturbi del sonno * |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Neuropatia sensoriale periferica, Disestesia *, Neuralgia * |
Comune | Neuropatie *, Neuropatia motoria *, Perdita di coscienza (incluso sincope), Encefalopatia *, Neuropatia periferica sensomotoria, Capogiri *, Disgeusia *, Neuropatia autonomica | |
Non comune | Squilibrio del sistema nervoso autonomo | |
Patologie dell’occhio | Comune | Visione alterata * |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Comune | Disacusia (incluso tinnito) * |
Non comune | Vertigini *, Compromissione dell’udito (fino ed inclusa sordità) | |
Patologie cardiache | Comune | Fibrillazione cardiaca (inclusa fibrillazione atriale), Aritmia *, Insufficienza cardiaca (inclusa insufficienza ventricolare destra e sinistra) *, Ischemia miocardica, Disfunzione ventricolare * |
Non comune | Disturbi cardiovascolari (incluso shock cardiogeno) | |
Patologie vascolari | Comune | Ipertensione*, Ipotensione *, Ipotensione ortostatica |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Comune | Dispnea *, Tosse *, Singhiozzo |
Non comune | Sindrome acuta da distress respiratorio, Embolia polmonare, Polmonite, Ipertensione polmonare, Edema polmonare (incluso edema acuto) | |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Sintomi di nausea e vomito *, Diarrea *, Stomatite *, Stitichezza |
Comune | Emorragia gastrointestinale (incluso mucosale) *, Distensione addominale, Dispepsia, Dolore orofaringeo *, Gastrite *, Ulcera al cavo orale *, Disagio addominale, Disfagia, Infiammazione gastrointestinale *, Dolore addominale (incluso dolore gastrointestinale e splenico) *, Disturbi del cavo orale * | |
Non comune | Colite (incluso colite da clostridium difficile) * | |
Patologie epatobiliari | Comune | Epatotossicità (incluso disturbo epatico) |
Non comune | Insufficienza epatica | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Molto comune | Alterazione dei capelli * |
Comune | Prurito *, Dermatite *, Eruzione cutanea * | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Comune | Spasmi muscolari *, Dolore muscoloscheletrico *, Dolore agli arti |
Patologie renali e urinarie | Comune | Infezioni delle vie urinarie * |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Piressia *, Affaticamento, Astenia |
Comune | Edema (incluso edema periferico), Brividi, Reazioni al sito di iniezione *, Malessere * | |
Esami diagnostici | Comune | Iperbilirubinemia *, Alterazione delle analisi delle proteine *, Riduzione ponderale, Aumento ponderale |
IFM-2005-01 | MMY-3010 | |||
VDDx (n=239) | BoDx (n=239) | TDx (N=126) | BoTDx (N=130) | |
Incidenza di NP (%) | ||||
NP di tutti i gradi | 3 | 15 | 12 | 45 |
NP ≥ Grado 2 | 1 | 10 | 2 | 31 |
NP ≥ Grado 3 | < 1 | 5 | 0 | 5 |
Interruzione a causa di NP (%) | < 1 | 2 | 1 | 5 |
BoR- CAP (N=240) | R-CHOP (N=242) | |
Incidenza di NP (%) | ||
NP di tutti i gradi | 30 | 29 |
NP ≥ Grado 2 | 18 | 9 |
NP ≥ Grado 3 | 8 | 4 |
Interruzione a causa di NP (%) | 2 | < 1 |
Gravidanza e allattamento
Misure contraccettive negli uomini e nelle donne Uomini e donne in età fertile devono utilizzare adeguate misure contraccettive durante la somministrazione e nei 3 mesi successivi al trattamento. Gravidanza Non sono disponibili dati clinici relativi all’esposizione a bortezomib durante la gravidanza. Il potenziale teratogeno di bortezomib non è stato completamente studiato. Negli studi preclinici, la somministrazione di bortezomib alle massime dosi tollerate dalla madre, non ha mostrato alcun effetto sullo sviluppo embriofetale nei ratti e nei conigli. Non sono stati condotti studi sugli animali per determinare gli eventuali effetti sul parto e sullo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Bortezomib non deve essere usato durante la gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della paziente ne richiedano l’utilizzo. Si deve informare la paziente dei rischi potenziali a carico del feto in caso di somministrazione di bortezomib in gravidanza, o se la paziente entrasse in stato di gravidanza durante il trattamento. Talidomide è un noto agente teratogeno nell’uomo che induce gravi malformazioni congenite, pericolose per la vita. Talidomide è controindicato durante la gravidanza e nelle donne potenzialmente fertili, a meno che non siano soddisfatte tutte le condizioni del programma di prevenzione della gravidanza di talidomide. I pazienti che ricevono bortezomib in associazione a talidomide devono aderire al Programma di Prevenzione della Gravidanza di talidomide. Fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di talidomide per informazioni aggiuntive. Allattamento Non è noto se bortezomib venga escreto nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi di bortezomib sui neonati allattati al seno, l’allattamento al seno deve essere interrotto durante la terapia con bortezomib. Fertilità Non sono stati condotti studi sulla fertilità con bortezomib (vedere paragrafo 5.3).
Conservazione
Conservare in frigorifero ad una temperatura compresa tra 2°C e 8°C. Conservare il flaconcino nel contenitore esterno per proteggerlo dalla luce. Per quanto riguarda le condizioni di conservazione dopo la diluizione del medicinale, fare riferimento al paragrafo 6.3.