Wolfspitz, il cane dall’ottimo carattere (che ama anche i gatti)

Arriva dall’Europa Centrale e si distingue per la capacità di interagire con tutti. Gatti compresi. È un cane adatto a tutti, bambini e anziani compresi



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Il Wolfspitz, o Keeshond, è un cane ancora poco conosciuto in Italia. «Chi lo incontra per la prima volta resta conquistato dagli occhi vispi e dal pelo lungo, una nuvola che fa venir voglia di tuffarci dentro la mano», assicurano le allevatrici Lucia Meniconi e Caterina Falcinelli (@laginevrinakennel in facebook). «Quando si sceglie un compagno per la vita, però, carattere e intelligenza sono più importanti della bellezza e in questo il nostro amico è un vero campione».


Ha bisogno di “stare in branco”

«Quella del Wolfspitz è una razza antica», spiega Lucia Meniconi. «I suoi progenitori vivevano in villaggi di palafitte nell’Europa Centrale. Per fortuna la selezione genetica non ha stravolto le caratteristiche di questo cane, che ha ancora molti tratti in comune coi lupi, come la grande capacità di comunicare con i suoi simili, necessaria per la vita in branco. Dall’altra parte, però, i secoli passati lavorando a fianco dell’uomo gli hanno tolto ogni asprezza e lo hanno trasformato in un pet allegro, che adora stare col proprietario e che ha bisogno di interagire. Quindi non scegliere questo cane se hai poco tempo per giocare e coinvolgerlo nelle tue attività quotidiane: lo condanneresti alla tristezza».


Per sportivi e non

«Affettuoso, intelligente, adattabile, di taglia medio-piccola: è un cane adatto a tutti, anche a bimbi e anziani. Robusto e vivace, potrà accompagnare una famiglia sportiva nelle sue escursioni, ma starà bene anche con persone attempate o sedentarie, che gli offriranno solo la passeggiatina quotidiana», prosegue l’allevatrice. «Puoi adottare un Wolfspitz anche se hai gatti o altri pet: non è difficile educarlo a rispettarli, visto che l’istinto del cacciatore non è molto sviluppato. Puoi invece contare su di lui come affidabile guardiano: non ha né la stazza né l’aggressività per fermare eventuali malintenzionati, ma sicuramente ti avvertirà della loro presenza».


Basta una spazzolata

Il mantello del Wolfspitz ti ha sedotto, ma temi che sarà un incubo tenerlo in ordine? «Niente affatto», rassicura l’allevatrice Caterina Falcinelli. «Una spazzolata di una ventina di minuti una volta la settimana è sufficiente per evitare nodi e feltri. Inoltre, il suo pelo quasi idrorepellente non assorbe lo sporco: anche se dovesse infangarsi, quando sarà asciutto basterà spazzolarlo e tornerà pulito».



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