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Foto ricordo? Sì, purché istantanea

È esplosa la passione per le fotocamere che stampano in pochi click. Un ritorno al passato che manifesta anche il desiderio di una vita più vera

credits: istock




di Aurora Boccuni

In piena rivoluzione digitale, ecco l’inatteso ritorno della fotografia analogica istantanea, che ha regnato suprema negli anni Settanta. Un nome su tutte: Polaroid. Oggi, la fotocamera un po’ vintage con pellicola autosviluppante rivive gli antichi splendori.

Anzi, di più. I numeri sono impressionanti: solo Fujifilm nel 2016 ha venduto oltre 5 milioni di Instax Mini 8. Ancora più sorprendente è scoprire che a decretare questo successo planetario sono i Millennials e non la generazione dei nostalgici cinquantenni.

I motivi? Prima di tutto, il piacere di raccontare storie per immagini con un risultato immediato da toccare con mano. «A differenza delle migliaia di foto che finiscono nella memoria del telefonino, la carta fotografica, con il suo profumo di passato, ma anche di nuovo per le generazioni che passano molto tempo su Instagram e Facebook, è subito un’emozione», dice Maurizio Galimberti, fotografo noto per i suoi ritratti che sono mosaici di Polaroid. A suo parere questa tendenza rappresenta anche la necessità di tornare a una vita più vera, meno virtuale.


Ci costringono a scegliere 

Con la fotografia stampata non siamo più nel mondo degli scatti potenzialmente senza fine: dobbiamo imparare a scegliere, selezionare, rinunciare al superfluo. «Oggi i giovani crescono in una cultura che promuove le infinite potenzialità, almeno a livello ideale, anche se nella realtà è tutto il contrario », spiega Alessandra Marcazzan, psicologa e psicoterapeuta dell’età evolutiva presso il Minotauro di Milano.

«Dal punto di vista psicologico, la concretezza di un materiale è un antidoto alla dispersione del virtuale. Invece di frammentare la propria identità in mille canali, l’istantanea su carta, con i suoi aspetti sensoriali (si può toccare e odorare), dà l’opportunità di scegliere un’immagine convincente di se stessi, quella a cui ci si affezionerà e con cui si creerà un legame concreto».

«E poi, unica e irripetibile, l’istantanea ha la forza dell’evocazione», continua Galimberti. «Per questo alle feste i giovani amano farsi ritratti da stampare al momento: probabilmente finiranno in qualche scatola o cassetto dei ricordi, ma hanno il pregio di risaltare fuori, magari dopo vent’anni, rievocando il tempo passato». 


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Articolo pubblicato sul n. 26 di Starbene in edicola dal 13/06/2017



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