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Mangiatori compulsivi: come liberarsi dalla dipendenza da cibo

Un’associazione aiuta i mangiatori compulsivi a liberarsi dalla dipendenza da cibo. E noi di Starbene siamo stati a una loro riunione

iStock



di Tatiana Berlaffa


«Ciao, mi chiamo Mario e sono un mangiatore compulsivo». «Ciao Mario», rispondono i presenti in coro. Sembra il set di un film. Invece, è una delle riunioni settimanali di Overeaters Anonymous, l’associazione che promuove gruppi di mutuo aiuto per chi ha problemi con il cibo.

Fabio, il presidente del gruppo, presenta l’argomento della serata. Questa volta si parla di uno dei 12 Passi (i principi-guida cui devono attenersi i membri). Altre volte si legge un racconto autobiografico o si commentano le 12 Tradizioni dell’associazione. A turno poi, ognuno racconta come sta vivendo il rapporto con il cibo in quel periodo e come procede il recupero.

Nelle assemblee, tutti hanno un compito e si mettono al servizio dei presenti. Giulia tiene il timer, Stefano redige il verbale e Maria serve le bevande: acqua o tisane senza zucchero. E dopo aver discusso insieme e commentato, arriva un cesto passato di mano in mano in cui raccogliere i contributi volontari per l’associazione. Li ritira Carla, il tesoriere.

La riunione è conclusa, c’è giusto il tempo per salutarsi con un sorriso e magari abbracciarsi. Tanto, ci si vede la prossima settimana, stesso posto, stessa ora, per parlare di questo problema e sentirsi meno soli.


L’identikit dei partecipanti

Come dichiarato nello statuto dell’associazione, chiunque abbia voglia di smettere di mangiare in modo compulsivo, è il benvenuto.

«Cosa significa compulsione? È la sensazione di essere spinti verso il cibo da forze irresistibili che ci costringono a mangiare in modo del tutto irrazionale», dice Giovanna, presidente di Overeaters Anonymous Italia. «Alcuni lo fanno in segreto, mentre altri sbandierano pubblicamente il loro eccesso alimentare».


Il programma

Il programma dell’associazione segue il modello di Alcolisti Anonimi e si fonda sul concetto di astinenza dai cibi che portano il mangiatore compulsivo a esagerare. Ognuno ha i suoi e, uno dei primi compiti quando si entra in un gruppo, è di esaminare il proprio comportamento alimentare e scoprirli.

L’associazione incentiva i membri a cercare un tutor (e a diventarlo essi stessi dopo un tempo prestabilito e a disturbo risolto) cui rivolgersi in caso di difficoltà. «La nostra esperienza ci ha dimostrato che il programma funziona per tutti quelli che desiderano sinceramente smettere di mangiare in modo compulsivo; raramente funziona per chi non è assolutamente certo di voler smettere», continua Giovanna.


La testimonianza

Le riunioni degli Overeaters Anonimous non sono guidate da medici o psicologici. A condurle è uno dei membri dell’associazione.

«I gruppi di autoaiuto sono stati fondamentali per me. Mi hanno salvato la vita», dice Giorgio Serafini Prosperi, ex mangiatore compulsivo, autore del libro Ho mangiato abbastanza (Sonzogno), ora Mindfulness counselor al servizio di chi sta vivendo la sua stessa esperienza. «Secondo me, però, i gruppi da soli non bastano. Bisogna affiancare il sostegno specifico di figure professionali e serve molto, molto lavoro su se stessi a livello spirituale (non religioso!) e psicologico», conclude.


Dove trovare un gruppo Overeaters Anonymous

Overeaters Anonymous nasce nel nel 1960 in New Mexico, Stati Uniti. Negli anni, ha raggiunto più di 60.000 membri in 75 nazioni, e, nel 1988 è arrivata in Italia. Proprio nel nostro Paese si è da poco conclusa la Conferenza nazionale a Rimini. Gruppi sono presenti in quasi tutte le Regioni italiane, si riuniscono una volta alla settimana (talvolta attraverso videochiamate).

Per conoscere luoghi e orari degli incontri è possibile consultare il sito overeatersanonymous.it e cliccare su “Trova una riunione”.


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Articolo pubblicato sul n. 21 di Starbene in edicola dal 08/05/2018

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