Tumore maligno che si sviluppa ai danni dei tessuti epiteliali. I carcinomi, o epiteliomi, rappresentano circa il 30% dei casi di cancro. Possono svilupparsi sulla pelle, nelle mucose digestive, respiratorie, genitali e urinarie, su tutte le ghiandole annesse a questi tessuti (seno, fegato, pancreas, reni, prostata) e sulle ghiandole endocrine (tiroide, surrene). La loro gravità dipende dalla sede (il carcinoma cutaneo ha in genere evoluzione favorevole) e dall’aspetto microscopico (cioè dalla loro capacità di riprodurre più o meno fedelmente il tessuto nel quale si sviluppano). Se ne distinguono tre tipi:
- il carcinoma epidermoide, le cui cellule formano una struttura simile a quella dell’epidermide, è caratteristico dei tumori della pelle, del cavo orale, della laringe, dell’esofago, e di varie neoplasie dei bronchi, dei polmoni, dell’ano, della vagina e del collo uterino;
- il carcinoma ghiandolare, o adenocarcinoma, ha cellule organizzate intorno alle cavità a formare tubuli ghiandolari o secernere muco, e colpisce stomaco, colon e retto; è inoltre responsabile di un quarto dei tumori broncopolmonari e della quasi totalità delle neoplasie del seno, della prostata, dei reni, dell’utero e della tiroide;
- il carcinoma indifferenziato non riproduce strutture tissutali riconoscibili (per esempio carcinoma a piccole cellule dei bronchi) e costituisce, in genere, la tipologia più grave.