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Un filo di speranza, sempre più forte



C'è un linguaggio che va oltre le parole, e permette di entrare in contatto con chi non può vedere, sentire, parlare, e vive in una situazione di isolamento che appare impenetrabile. La Lega del Filo d'Oro lo ha imparato e continua a sperimentarlo giorno dopo giorno al fianco delle persone sordocieche, che presentano cioè gravi minorazioni della vista e dell'udito, a cui spesso si associano altre problematiche come disabilità intellettiva, deficit motori, problemi comportamentali.


L'assistenza delle persone che presentano questi tipi di disabilità, la loro educazione e riabilitazione e il reinserimento in famiglia e nella società costituiscono la mission dell'Associazione, che affronta questi impegni con la consapevolezza che non esiste un approccio standard, ma che il percorso va costruito confrontandosi con ogni ospite, con continua ricerca e grande professionalità e sensibilità.


In oltre cinquant'anni di impegno, la Lega del Filo d'Oro è divenuta un punto di riferimento in Italia e ha esteso i propri servizi su tutto il territorio nazionale. Oggi si trova ad affrontare nuove sfide, sempre più impegnative: da un lato, infatti, i casi che presentano minorazioni sensoriali sono sempre più gravi, dall'altro, le persone con queste problematiche hanno un'aspettativa di vita maggiore. In questa situazione, pur se l’impegno dell’Associazione diventa sempre più grande, complesso e oneroso per seguire ogni anno più persone, crescono comunque le liste di attesa e i tempi che le famiglie devono aspettare per ricevere assistenza.


Queste sono le ragioni che hanno portato la Lega del Filo d'Oro a confrontarsi con una sfida ambiziosa: la realizzazione di un nuovo Centro Nazionale, un polo di alta specializzazione per la riabilitazione delle persone sordocieche. “Il nostro obiettivo è di sviluppare sempre più l’attività per dare risposte adeguate anche a quanti non abbiamo ancora potuto raggiungere”, spiega Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo d'Oro. “Il nuovo Centro Nazionale è un progetto grande, il più importante nella storia della nostra organizzazione, innovativo sotto il profilo tecnico e che richiederà un forte impegno nei prossimi anni.  Spero di vederlo ultimato al più presto, così da poter dare un sostegno e un sollievo concreto a tante famiglie che aspettano il nostro aiuto”.


Le parole di Anna Maria, mamma di Francesco, sintetizzano al meglio la motivazione che ha spinto la Lega del Filo d’Oro a raddoppiare l’impegno: “Quando eravamo soli, era molto complicato mettere insieme insegnanti, terapisti, psicologi, perché non c’era interazione tra loro e tutto l’impegno si disperdeva. Investivo fondi, ma non vedevo i risultati. Poi, sette anni fa abbiamo conosciuto la Lega del Filo d’Oro e siamo usciti da un periodo proprio buio. Il centro di Osimo ci ha accolto entrambi e ci ha restituito una vita vera. So di essere fortunata ad aver portato mio figlio qui in cura, ma ci sono tante persone che non vi hanno ancora accesso, per via della carenza di posti. Ecco, io vorrei che tutti coloro che hanno bisogno di aiuto potessero averlo come è capitato a noi, e la costruzione del nuovo Centro Nazionale risponde esattamente al mio desiderio.”


La Lega del Filo d’Oro non lascia, raddoppia! Anche tu non lasciare… per realizzare il Nuovo Centro Nazionale abbiamo bisogno dell’aiuto di tanti, anche del tuo!
È il momento di raddoppiare!