Prick test

Test cutaneo utile per individuare l’ipersensibilità nei confronti di allergeni inalanti (graminacee, parietaria, artemisia, olivo, alternaria, forfora di gatto e di cane, acaro della polvere ecc.), alimentari, farmaci e veleno di insetti. Consiste nella somministrazione, per via intradermica, di una serie di estratti allergenici noti diluiti, utilizzando il diluente come controllo negativo (non deve mai […]



Test cutaneo utile per individuare l’ipersensibilità nei confronti di allergeni inalanti (graminacee, parietaria, artemisia, olivo, alternaria, forfora di gatto e di cane, acaro della polvere ecc.), alimentari, farmaci e veleno di insetti. Consiste nella somministrazione, per via intradermica, di una serie di estratti allergenici noti diluiti, utilizzando il diluente come controllo negativo (non deve mai dare reazione) e l’istamina come controllo positivo (deve sempre dare una reazione), e nell’osservare l’eventuale reazione cutanea (cutipositività).

Un test è considerato positivo se entro 15 minuti si forma un pomfo di tipo istaminico di diametro superiore ai 3 mm (prick test) o ai 10 mm (test intradermico). Sono stati riscontrati falsi positivi (iperreattività cutanea, presenza di sostanze irritanti o inquinanti negli estratti, eccessiva concentrazione degli estratti stessi e così via) e falsi negativi (estratti inattivi, iporeattività cutanea, utilizzo di antistaminici oppure cortisonici).

I test alimentari sono scarsamente attendibili e in questi casi occorre dosare le IgE specifiche o effettuare test di provocazione.