Agopuntura

Branca della medicina cinese tradizionale che prevede l’introduzione di aghi in particolari punti della cute del paziente a fini terapeutici per molte malattie e per ottenere un effetto analgesico. Cenni storici I cinesi svilupparono l’agopuntura tra il 4000 e il 3000 a.C., forse in seguito all’osservazione di guarigioni inspiegabili in soggetti feriti da frecce o […]



Branca della medicina cinese tradizionale che prevede l’introduzione di aghi in particolari punti della cute del paziente a fini terapeutici per molte malattie e per ottenere un effetto analgesico.


Cenni storici

I cinesi svilupparono l’agopuntura tra il 4000 e il 3000 a.C., forse in seguito all’osservazione di guarigioni inspiegabili in soggetti feriti da frecce o sottoposti a supplizi con strumenti acuminati.


Indicazioni

L’agopuntura ha le stesse indicazioni della medicina generale: reumatologia, pneumologia, ginecologia (vomito gravidico, dismenorrea), gastroenterologia, otorinolaringoiatria (sinusiti, rinolaringiti, tracheiti croniche) o disturbi del comportamento (nevrosi, ansia, angoscia, enuresi, affezioni causate da stress).

Questa disciplina è particolarmente indicata in caso di infiammazioni, spasmi e dolori (nevralgie, emicrania, dolori da arto fantasma in seguito ad amputazioni, mialgie, contratture), ma non per lesioni organiche gravi.

Anche manifestazioni allergiche (asma e raffreddore da fieno), distorsioni e stiramenti possono essere trattati con l’agopuntura. Largamente praticata in Cina, l’analgesia agopunturale, erroneamente chiamata anestesia con agopuntura, è utilizzata in Occidente soltanto in stomatologia e ostetricia, per alleviare i dolori del parto. I tentativi di sostituire l’anestesia con l’agopuntura durante gli interventi chirurgici non hanno infatti dato risultati apprezzabili secondo i criteri occidentali.


Principio

È dimostrato che l’agopuntura libera endorfine (ormoni con effetto analgesico) nel sistema nervoso centrale. Stimolando i nervi periferici, l’introduzione degli aghi distrae inoltre l’attenzione dal dolore originale. Secondo la medicina cinese tradizionale, il qi (influsso vitale) circola nel corpo lungo 24 meridiani connessi tra loro.

Su ciascun meridiano si trovano i punti chiave, suddivisi in cinque categorie:

  • punti di tonificazione, che stimolano una funzione organica insufficiente;
  • punti di dispersione, che calmano una funzione organica malata per eccesso (iperfunzionalità, ipersecrezione e così via);
  • punti sorgente, che regolano la funzionalità;
  • punti di allarme, che sono spontaneamente dolorosi se il meridiano sul quale si trovano è disturbato;
  • punti di passaggio, attraverso i quali scorre l’energia vitale in eccesso in un organo.

Il trattamento consiste nell’inserimento degli aghi esattamente in questi punti (sono 787 in totale). A seconda della malattia, l’agopuntore determina la temperatura dell’ago, l’angolo e il movimento di introduzione (che può essere ondulatorio o vibratorio), la rapidità con cui viene inserito e rimosso e la durata della posa.

Alcuni agopuntori applicano una lieve corrente elettrica per stimolare lo sblocco del meridiano.


Tecniche

Indipendentemente dall’affezione che deve essere trattata, si possono impiegare due diverse procedure, dette agopuntura repertoriale e agopuntura energetica. Nell’agopuntura repertoriale, per ciascuna affezione è definito un determinato numero di punti da stimolare o alleviare.

L’agopuntura energetica si basa sullo studio del polso. A ogni polso corrispondono sei polsi radiali, ciascuno dei quali fornisce informazioni sullo stato di una determinata zona del corpo, consentendo di individuare i punti da tonificare o alleviare.

Ponendo al paziente una serie di domande volte a indagare le circostanze in cui si verifica il disturbo, l’eventuale influenza di cicli orari o stagionali e le condizioni specifiche di ciascun caso è possibile valutare il numero e la disposizione degli aghi da inserire.

Il paziente deve sdraiarsi sul dorso o sul ventre.

La penetrazione degli aghi non è dolorosa, ma risulta più fastidiosa alle estremità. Nel corso di ogni seduta vengono generalmente introdotti non più di 15 o 20 aghi a una profondità di 3 o 4 mm.

Le sedute durano da 15 a 30 minuti e sono generalmente prescritte in serie di 5-10, una al giorno o al massimo ogni due giorni.

Gli aghi sono in tungsteno o in acciaio inossidabile; quando non sono monouso vengono sterilizzati. Gli aghi d’oro (stimolanti) e argento (dispersivi), utilizzati in passato, sono oggi caduti in disuso. È ancora talvolta praticata la tecnica detta moxibustione, in cui vengono impiegati sigari di artemisia riscaldati all’estremità sino a divenire incandescenti.


Effetti indesiderati

Il rischio più grave è la trasmissione di infezioni, in particolare AIDS ed epatite virale, qualora gli strumenti non siano sterilizzati secondo norme rigorose o non vengano utilizzati aghi usa e getta.

Per evitare di ferire il paziente, in alcuni Paesi l’agopuntura può essere praticata soltanto da personale iscritto all’Ordine dei medici. La pratica approssimativa di questa disciplina potrebbe inoltre privare il paziente dei benefici di un trattamento moderno più efficace.