Pletismografia

Esame che consente di registrare, in condizioni normali e in presenza di patologie, le variazioni di pressione che interessano un organo o un segmento di arto e le variazioni di volume dell’organo esaminato.

Indicazioni

Patologie vascolari La pletismografia è utile per studiare le variazioni della vasomotilità, consentendo in particolare di orientare la diagnosi di una tromboflebite degli arti (infiammazione di una vena associata alla formazione di un trombo). Oggi questa tecnica è sempre più spesso sostituita dall’eco-Doppler vascolare.

Pneumologia Valutando le variazioni di pressione o di volume del torace, la pletismografia consente di misurare la capacità polmonare e la resistenza delle vie aeree. È spesso realizzata in pazienti affetti da enfisema.

Urologia La pletismografia è impiegata per registrare la comparsa di erezioni durante il sonno in pazienti che lamentano impotenza; la loro presenza dimostra l’origine psichica dell’impotenza.

Tecniche

A seconda delle indicazioni, il segmento dell’arto da osservare (patologia vascolare) o l’intero organismo del paziente (pneumologia) vengono chiusi in uno strumento a tenuta d’aria.

Patologie vascolari Attorno all’arto o alla parte di arto da indagare vengono posti anelli sensori, collegati a un apparecchio di registrazione; l’esame ha una durata compresa tra i 10 e i 40 minuti e non richiede il ricovero del paziente.

Pneumologia Il paziente deve respirare con la bocca in un tubo collegato a un apparecchio di registrazione; l’esame, praticato in una camera a tenuta stagna, dura 15-30 minuti e non richiede il ricovero ospedaliero.

Urologia Il paziente deve essere ricoverato per una notte. Un apparecchio munito di sensori viene posto attorno al pene per registrare le variazioni di pressione e di forma. La complessità e il costo della pletismografia hanno portato a sostituire sempre più spesso tale esame con altri più semplici (eco-Doppler eventualmente associato a un’iniezione intracavernosa di un prodotto che consenta di avere un’erezione).