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Disfunzione erettile: oggi i farmaci sono più pratici

Niente pensieri sotto le lenzuola grazie ai farmaci orali che trattano la disfunzione erettile. E con le nuove versioni si può ottenere la massima personalizzazione delle terapie

credits: iStock



Il 52% degli uomini tra i 40 e i 70 anni soffre di disfunzione erettile, secondo quanto affermano le linee guida 2020 sulla salute sessuale e riproduttiva dell’Associazione Europea di Urologia. E lo stress da pandemia ha peggiorato le cose: come dimostra un recente studio statunitense, pubblicato sul Journal of Sexual Medicine, la mancanza di riposo (uno degli effetti dell’ansia) riduce il testosterone, compromettendo l’attività sessuale.

Tuttavia, stando al rapporto AIFA sull’uso dei farmaci durante il lockdown, i farmaci per la disfunzione erettile hanno visto crollare le vendite del 37%. Ciò significa che gli italiani hanno rinunciato all’amore? «In realtà il calo dei consumi si inserisce in quello generale che ha riguardato tutti i farmaci, addirittura quelli oncologici. Inoltre il confinamento a casa ha inevitabilmente generato minori possibilità di incontro», commenta il professor Luca Carmignani, responsabile dell’Unità di Urologia dell’IRCCS Policlinico San Donato di Milano e professore di Urologia all’Università Statale di Milano.


Soluzioni per ogni esigenza

Resta il fatto che gli inibitori selettivi della fosfodiesterasi di tipo 5 (Pde5) si confermano i farmaci di elezione nel campo della disfunzione erettile. Parliamo di sildenafil, vardenafil, taladafil e avanafil, i quattro principi attivi approvati finora. «Non si intravedono nuove opzioni terapeutiche, visto che quelle attuali sono molto efficaci», osserva l’esperto. «Piuttosto la vera novità del settore sta nella maggiore personalizzazione della cura.

Per esempio, chi ha rapporti sessuali frequenti oppure non sopporta l’idea di doverli programmare assumendo un farmaco al bisogno, può utilizzare il tadalafil in modo continuativo. Agisce per più di 24 ore e può essere assunto quotidianamente come terapia cronica, a un dosaggio inferiore rispetto a quello previsto per l’uso “on demand”. Così si consente una sessualità più libera e naturale». L’uso giornaliero realizza una “ginnastica” per i corpi cavernosi del pene, che si dilatano e ricevono maggiore ossigeno. Non a caso, questa terapia viene sfruttata come riabilitazione andrologica dopo la prostatectomia radicale, nei pazienti diabetici che hanno i tessuti sono meno elastici o in caso di induratio penis plastica, una fibrosi del tessuto connettivo del pene.


Per chi vuole velocità d’azione

Chi invece non vanta una vita sessuale molto attiva può ricorrere a sildenafil, vardenafil e avanafil all’occorrenza: ciascuno offre una differente velocità d’azione che va da 15 minuti a un’ora. «Da qualche tempo, il sildenafil è disponibile anche in versione orosolubile, sotto forma di un rettangolino di pellicola, imbevuto del principio attivo. È grande come un francobollo e si scioglie in bocca», spiega il professor Carmignani.

«Tra i vantaggi di questa formulazione c’è la comodità d’uso, perché discreta e utilizzabile senz’acqua (si può assumere come una caramellina, senza che "lei” se ne accorga). Inoltre, non richiedendo il passaggio nello stomaco, il sildenafil entra direttamente in circolo ed esplica la sua azione già dopo 15-20 minuti, senza interferire con cibi o bibite assunti. Un limite della versione in compresse, infatti, è quello di dover essere assunta a digiuno. Fatto che potrebbe compromettere le cene o gli aperitivi che spesso e volentieri precedono gli incontri amorosi». Il secondo vantaggio della formula orosolubile è la possibilità di scegliere fra diversi dosaggi (25, 50, 75 e 100 mg), in modo da poter rispondere meglio alle esigenze personali, intese anche come performance desiderate. Nella formulazione in compresse, invece, manca la dose da 75 mg.


I vantaggi non sono solo sessuali

Ma c’è di più. Poiché la Pde5 è un enzima presente in molti tessuti del corpo, si stanno aprendo nuovi campi di applicazione per questi farmaci, che potrebbero funzionare anche per altre patologie. «Al momento, la scienza ha dimostrato la loro valenza nel trattamento dell’ipertensione polmonare e nei pazienti trapiantati di polmone, perché aumentano l’apporto di ossigeno. Migliorano persino la performance aerobica negli sport di lunga durata, specie in alta quota», afferma il professor Carmignani.

«Studi condotti sui topi hanno inoltre dimostrato la capacità di queste molecole di potenziare le funzioni cognitive, come la memoria e le abilità di problem-solving, ma occorrono nuove evidenze scientifiche. Così come va ancora approfondito il loro ruolo nel mantenere in salute l’endotelio (cioè il rivestimento interno) delle arterie e dei vasi sanguigni. Ci sono infine studi preclinici mirati a un loro utilizzo in ambito oncologico: dalla leucemia linfatica cronica al tumore della prostata o del colon-retto, in associazione con i farmaci chemioterapici o immunoterapici tradizionali».


NON SOLO PILLOLE: LE ONDE D’URTO SOFT

Anche se le “pillole dell’amore” restano la terapia di elezione, si sta facendo strada una nuova opzione di trattamento per i pazienti con disfunzione erettile di grado lieve e moderato. Sono le onde d’urto a bassa intensità, già utilizzate in ortopedia.

Rapide, indolori, prive di effetti collaterali e non invasive, stimolano nel tessuto trattato la formazione di nuove reti di vasi sanguigni, ristabilendo il meccanismo dell’erezione e consentendo il ritorno a una sessualità naturale, senza necessità di programmare i rapporti con l’assunzione di farmaci. Si tratta però di una tecnica ancora in “fase di collaudo”: occorre ancora approfondire gli effetti nel lungo periodo.


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Articolo pubblicato sul n. 1 di Starbene in edicola e in digitale a dicembre 2020



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