Tumore cerebrale: i sintomi, la diagnosi, il trattamento

Ecco un estratto dell’intervista di Radio RTL 102.5 al professor Massimiliano Visocchi del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma. Scorri fino in fondo, troverai il link per ascoltare la versione integrale



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I tumori cerebrali possono essere di vari tipi. Per sapere come riconoscerli e come trattarli, ecco un estratto dell'intervista di Radio RTL 102.5 al professor Massimiliano Visocchi, neurochirurgo del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma.


Quanti tipi di tumori cerebrali esistono?

La parola tumore deriva dal latino “tumor”, tumefazione. Il tumore comprime la sostanza cerebrale e midollare, il sistema nervoso centrale. I tumori possono essere primitivi o secondari, secondari sono i metastatici, il 60% dell’intero ammontare dei tumori del sistema nervoso (i tumori renale, polmonare, retto sono tutti metastatici). Il 40% sono tumori primitivi, ovvero che nascono dalla sostanza che costituisce il cervello. La glia è il tessuto connettivo cerebrale, i gliomi sono i tumori di questo tipo di tessuti. Questi possono essere benigni a differenza delle metastasi che sono sempre maligne. Primo e secondo grado sono benigni, terzo e quarto maligni. Gli anni scorsi si pensava che avere un tumore endocranico fosse incurabile, ma oggi attraverso la chirurgia e la chemio e radioterapia si può avere una sopravvivenza probabile.


Quanta forza ha una metastasi?

La metastasi ha dimostrato di distaccarsi dalla sua sorgente primaria, entrando nel circolo sistemico (venosa o arteriosa) e raggiunge per via ematogena il cervello, dove si stabilizza creando una massa. Il trasferimento da una sorgente al punto di approdo.

Come si arriva a una diagnosi?

Il sintomo dell’ipertensione cranica è un contenitore in espandibile, una pentola a pressione dove sono in equilibrio tre sistemi, cervello, acqua e sangue. Fino a un certo punto di espansione il tumore trova spazio per espandersi, grazie ai liquidi in particolare. Dopodiché, la pressione aumenta a ogni aumento del tumore. Il cuore pompa contro quella pressione, quindi ogni volta entra meno sangue al cervello causando mal di testa, rigonfiamento e vomito.

Altri sintomi sono localizzatori. Il tumore nasce in una sede cerebrale che ha una funzione, quindi il funzionamento della stessa funzione viene ridotto. Ciò può comportare diversi rallentamenti nelle funzioni dell’organismo, a partire dalle convulsioni per finire con una diminuzione della sensibilità.

Come trattare i tumore cerebrali?

A noi piace avere un’idea sulla diagnosi prima del trattamento. Nel caso in cui le aree siano troppo delicate, abbiamo bisogno di una biopsia. Questa viene eseguita con un sistema ad aghi molto complesso, anche se oggi si usa la biopsia navigata. Viene eseguita una risonanza che permette di avere una cartina, mentre il satellite viene dato da una particolare attrezzatura che ci permette di sapere in quale punto si trovi di preciso il navigatore. La biopsia è indicata quando il tumore è avanzato o dove non può essere asportato. Nel caso in cui il tumore è totalmente asportabile, in particolare quelli benigni, viene ridotto attraverso la radioterapia e poi asportato. La radioterapia può essere convenzionale, con una certa quantità di dosi per un certo numero di incontri. Oppure la radiochirurgia, che somministra elevate dosi di radiazioni in un tempo concentrato (una giornata).

Il tumore cerebrale si può prevenire?

Il concetto è che la prevenzione è legata a un’igiene di vita. Negli ultimi anni è esordito un nuovo concetto: c’è una predisposizione genetica per cui lo stesso agente agisce più o meno in un soggetto, quindi possiamo sapere se siamo predisposti ad averlo.


Puoi ascoltare l’intervista completa al professorMassimiliano Visocchi del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma su RTL 102.5 Play News "Lifestyle" con Ludovica Marafini e Ilaria Arpino: Tumori cerebrali.


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