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Ecografia ostetrica

Esame che permette di visualizzare il feto grazie alla tecnica degli ultrasuoni.

Indicazioni

Nel primo trimestre di gravidanza, l’ecografia ostetrica consente di diagnosticare la vitalità dell’embrione, determinare il periodo gestazionale e individuare gravidanze multiple o extrauterine. Nel secondo trimestre (intorno alla ventiduesima settimana di amenorrea), serve a controllare le dimensioni del feto, i suoi movimenti e i battiti cardiaci; permette inoltre di effettuare determinate misurazioni (diametro biparietale, diametro addominale trasverso, lunghezza del femore) per controllare che la crescita prosegua normalmente, e di verificare che la quantità di liquido amniotico sia sufficiente; infine, mette in luce le principali malformazioni o anomalie morfologiche che possono orientare verso la diagnosi di un’anomalia cromosomica (per esempio la trisomia 21). Nel terzo trimestre (intorno alla trentaduesima settimana di amenorrea), un’ecografia ostetrica consente di verificare la morfologia del feto, individuare eventuali malformazioni tardive, valutare la quantità di liquido amniotico e la posizione della placenta. Grazie all’ecografia è possibile inoltre conoscere il sesso del nascituro, anche se si tratta di gemelli, con un margine di errore molto piccolo, a meno che la posizione del feto non impedisca di vederne gli organi genitali.

Quando è necessario effettuare analisi, l’ecografia ostetrica funge da guida al prelievo del liquido amniotico, del sangue fetale o dei villi coriali (tessuto placentare). In alcuni casi, infine, questo esame consente di realizzare in utero piccoli interventi riguardanti anomalie di cui ci si occuperà non appena sarà possibile far nascere il bambino, in base alla maturità raggiunta dai suoi polmoni.


Tecnica

Una sonda viene appoggiata a contatto con la pelle della paziente, in corrispondenza della regione da esplorare. Lo strumento è dotato di un emettitore di ultrasuoni, i quali attraversano gli organi ma vengono in parte riflessi in base alle variazioni di densità dei tessuti che incontrano.


Svolgimento

Prima del quarto mese di gravidanza, l’ecografia ostetrica richiede l’ingestione di una quantità di acqua sufficiente a riempire la vescica, in modo che questo organo non sia visibile. L’esame è indolore e dura da 10 a 20 minuti. La paziente, in posizione supina, ha il ventre scoperto. L’addome viene preventivamente cosparso di gel per favorire la trasmissione degli ultrasuoni; in seguito il medico applica la sonda e la sposta via via che osserva il feto sullo schermo di controllo. Può così fornire immediatamente indicazioni sul risultato dell’esame.

L’ecografia non comporta i rischi connessi invece all’impiego dei raggi X e non ha effetti secondari noti.

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avatar Medicina Generale
Dott. Maurizio Hanke

E' probabile che la attività fisica che descrive possa essere all'origine del dolore, che va via via scemando. Comunque l'ecografia deve essere eseguita.

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