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Come superare insicurezza e bassa autostima in 8 mosse

Un percorso in tappe realizzato insieme al coach per imparare ad amarsi di più. Pronta a prendere carta e penna?

Foto: iStock



di Alessandra Montelli


La vera autostima è flessibile, e si basa sulla conoscenza di se stessi. Che si raggiunge tramite un vero ascolto. Tutto parte dalla cura di sé che ci porta a riconoscere le nostre risorse reali.

«Per superare l'insicurezza, per prima cosa è bene non obbligare se stessi a fare cose che non riguardano la propria autorealizzazione, ma che sono dettati da altri, compresi i dogmi sociali» dice il Paolo Iudicone, life coach specializzato nell'autorealizzazione personale. 

L'amore per se stessi nasce dalla profonda convinzione di essere degni dell'amore di qualcuno e di meritare una vita soddisfacente, a prescindere dai risultati che otteniamo. È la base fondamentale per lavorare sugli aspetti pratici dell'insicurezza: questi aspetti, pur essendo importantissimi per raggiungere l'auto-realizzazione, non possono e non devono inficiare l'amor proprio». 

Per superare la bassa autostima, inoltre, è molto importante valutare se gli obiettivi che ci siamo dati sono allineati con i nostri valori reali: in caso contrario non li stiamo raggiungendo, perché in realtà sono molto lontani dal nostro modo di essere.

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Ma come si supera l'insicurezza? «Si può iniziare con degli esercizi che, se ripetuti con costanza, possono smuovere una fiducia vacillante nelle proprie capacità» risponde l'esperto. Certo, se la scarsa sicurezza in se stessi è molto radicati, non ci si può aspettare miracoli in breve tempo, ma intanto porsi delle domande e impegnarsi a trovare delle risposte. 

Un percorso per raggiungere l'autostima

«Ecco alcuni facili esercizi di self-coaching da compiere ogni giorno» suggeriti dal life coach Paolo Iudicone.


1. Desiderare un cambiamento

Per cominciare il percorso benessere, ti suggeriamo di immaginare come vorresti essere tra qualche anno. L'esercizio è più efficace se prendi carta e penna per scrivere alcuni aspetti che ti riguardano: come ti vedi, ti senti e ti descrivi tu; in più come gli altri parlano, si relazionano, ti vedono tra qualche anno.

Cerca di abbracciare tutti questi aspetti: ambiente, relazioni amorose, famiglia e amicizie, lavoro, soldi, divertimento e tempo libero, salute, crescita personale e spiritualità. 


2. Imparare ad amarsi così come si è

"Mi amo e mi accetto cosí come sono, ora, incondizionatamente". Suonerà perentoria, ma è una frase da scrivere su un post-it, appiccicare allo specchio della toelette e ripetersi ogni mattina. Quasi la si volessi imprimere nella mente attraverso gli occhi.


3. Impegnarsi per il futuro

Per migliorare la propria progettualità, l'invito è quello di pensare concretamente al futuro. Come? Ricorrendo sempre alla parola scritta. Prendi un foglio bianco e in tre colonne, scrivi:

a) i cinque obiettivi (concreti) più importanti che vuoi raggiungere entro l'anno;

b) le ragioni che fino ad oggi ti hanno impedito di raggiungere quegli obiettivi;

c) elenca tutte le azioni che puoi fare nel futuro a partire dal giorno stesso in cui ti metti all'opera. E aggiungi la ragione per cui vorresti impegnarti. Ad esempio: "Da oggi, mi impegno a mangiare più sano, perché intendo prendermi cura della mia salute".


4. Focalizzarsi sul presente

Se ci pensi, il presente è il luogo dove non esistono né risentimenti (verso il passato), né ansie di realizzare un progetto (nel futuro). Eppure, spesso ci si dimentica di vivere nel presente. La parola chiave per "sostare" nel proprio presente è la gratitudine verso ciò che hai, anche se inizialmente può suonarti retorico.
Come allenare la gratitudone? Esercitati ogni sera scrivendo su almeno 3 motivi per i quali sei grato (3 accadimenti, eventi, qualsiasi cosa ti venga in mente, non deve essere per forza collegato alla giornata che si è appena conclusa). E poi cerca di "spiegare", sempre con carta e penna, perché sei grato. Ad esempio "sono di grato di avere un amico perché mi sa ascoltare quando mi sento solo".


5. Domandarsi se i propri obiettivi sono davvero "propri"


Quando sembra che non riesci a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato, ti invitiamo a verificare che ti interessano realamente. Come? Trova uno spazio e un momento tranquilli per guardare dentro di te, magari ricordando momenti del passato in cui hai provato entusiasmo per quello che facevi. Rapportalo con ciò che stai facendo adesso e chiediti: ti fa stare davvero bene? O alla fine quello che conta è raggiungere una posizione, ricoprire un ruolo, essere accettato? Se la risposta riguarda più queste ultimi motivazioni, è difficile che l'obiettivo per cui ti stai consumando le tue energie ti renda davvero felice. 

6. Cambiare il modo in cui si guarda ai propri doveri

Un altro fattore che ti invitiamo a verificare con te è se senti che il cambiamento è imprescindibile: in altri termini, è davvero importante essere diverso e presumibilmente migliore di come sei ora?

Spesso ci si ripete di continuo frasi come "Dovrei essere una buona madre", "dovrei essere un buon venditore" ecc. In realtà, si tratta di affermazioni generiche che non generano motivazione. Anzi, inficiano l'autostima, procurando insicurezza.
Quello che dovresti comprendere è che banalmente vai bene come sei hic et nunc.

Ma se vuoi legittimamamente migliorare alcuni tuoi comportamenti, ti proponiamo di cambiare il verbo dovere in volere. L'esercizio pratico è il seguente: sulla parte destra di un foglio, scrivi tutti i tuoi "dovrei essere", e sulla sinistra trasformali in "voglio fare", individuando comportamenti concreti in cui ti impegni. 
Alcuni esempi: "Dovrei essere una madre migliore diventa Voglio essere più presente con mio figlio, almeno nei momenti davvero importanti per lui. Pertanto mi impegno ad uscire prima dal lavoro e a essere con lui nei giorni in cui va in piscina e a fare in modo di essere presente a tutte le gare".

7. Distaccarsi dai propri obblighi

Adesso prova a immaginarti nelle situazioni più sfidanti (un rimprovero del capo, l'arrivo di una suocera pedante, la consegna di un progetto con scadenze stringenti), cercando di non dover essere tu a compiere quell'azione. Ma al tuo posto c'è un'altra persona che ai tuoi occhi ha davvero autostima. Per semplificare lo chiamiamo "Altro Te".
Cosa farebbe l'Altro Te nella stessa situazione? Chiudi gli occhi, respira e poi immaginati di osservare la scena da una certa distanza. Riscrivi il copione nella tua mente, e se vuoi anche su carta: come si svolgerebbe quella scena? 

Bene. L'Altro Te è una tua risorsa interna (e di fatto non è da nessun'altra parte: l'hai inventata tu!). Una tua risorsa a cui puoi sempre ricorrere. Magari scoprirai di avere nuove potenzialità per ogni situazione sfidante che ti si presenterà.


8. Concentrarsi sui propri reali obiettivi

Infine, trascrivi i tuoi obiettivi, e verifica quali risorse hai e quali ti mancano. Completa l'esercizio, aggiungendo cosa puoi fare e a chi puoi rivolgerti per ottenerle. 

In questo processo, è essenziale che ti mantenga "presente a te stesso", cioè che non scelga per te obiettivi che in realtà sono imposti dalla società (come a esempio l'avere un figlio anche se in realtà non lo desideri davvero, ma solo per "accontentare" un tessuto sociale in cui sei invischiata). Gli obiettivi non sono statici, ma mutano nel tempo al variare della nostra crescita personale. 

Si ringrazia la gentile disponibilità del life coach Paolo Iudicone per gli esercizi suggeriti per raggiungere la propria autostima.


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