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Sesso e fake news: 12 miti e leggende da sfatare

Le fake news in materia di sesso si sprecano. Sfatiamo 12 miti che circolano anche online con due esperti

credits: iStock



Le fake news? Quelle in tema di sesso battono persino le bufale sul Covid! Perché se c’è un campo nel quale noi italiani bariamo è proprio quello dell’intimità. O siamo i più pudichi oppure esageriamo. E, soprattutto, quando ci sottopongono dei test sul tema, mentiamo spudoratamente o tiriamo fuori la hit parade dei “sentito dire” anche più antichi e, evidentemente, più duri a morire. Ecco allora una nostra guida fra vero e falso per sfatare alcuni mitiredatta con Emmanuele A. Jannini, ordinario di endocrinologia, andrologia e sessuologia medica al Dipartimento di Medicina dei Sistemi dell’Università Tor Vergata di Roma e Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa presso l’Istituto di sessuologia clinica di Roma.

 

1. La pandemia ha messo ko il desiderio

Vero. «Il lockdown ha ridotto in maniera drammatica l’attività sessuale in generale», spiega Emmanuele Jannini. «Come gruppo di studio abbiamo pubblicato i dati della nostra ricerca sul Journal of sexual medicine. Ansia e depressione l’hanno fatta da padroni nella prima fase del Covid, e noi ne abbiamo misurato i livelli dal punto di vista scientifico, constatando che le più colpite sono state le donne. Quindi vero.

Vero e falso invece se guardiamo alle coppie e al loro stato di salute pre-pandemia: quelle felici e omologate hanno fatto più sesso (e meglio), quelle in crisi hanno ridotto l’attività sessuale a zero. Il lockdown è stato la loro cartina di tornasole». «Le coppie più giovani e conviventi hanno ritrovato e rinnovato la loro intimità», aggiunge Roberta Rossi. Ma si è tradito anche di meno, per motivi logistici: il 70% delle scappatelle avviene sul luogo di lavoro.


2. La sessualità non va mai in pensione

Vero. «La sessualità non è appannaggio delle coppie più giovani, e non esiste una fine biologica del desiderio e dell’attività sessuale: lo provano le tante coppie che hanno rapporti regolari dopo i 70 anni», spiega la sessuologa Roberta Rossi. La rivista scientifica New England Journal of Medicine dice che fra i 75 e gli 85 anni il 38,5% degli uomini e il 16,7% delle donne ha rapporti regolari. «Non solo. Anche chi non fa sesso per anni può riscoprire la sua sessualità e addirittura rilanciarla come qualità e quantità».

 

3. Le donne hanno meno voglia degli uomini

Falso. «Anche se il desiderio femminile ha una spinta prima di tutto unitiva e sentimentale, mentre quello maschile è più sessuale, biologicamente i due generi rimangono sovrapponibili. Pure le donne desiderano il sesso in quanto tale, così come gli uomini danno spazio ai sentimenti e cercano di fare coppia», spiega Jannini. «Il falso mito secondo cui l’uomo sarebbe sempre pronto e lo farebbe il più spesso possibile, mentre la donna no, si basa sulla diversa produzione di testosterone che nel maschio avviene quotidianamente, mentre nel sesso femminile è più fluttuante, ma è un concetto errato e, anche dal punto di vista fisico, più complesso», aggiunge Rossi.

 

4. L'amore dei primi mesi è il più bello

Falso. L’idea parte dal fatto che la novità vincerebbe su tutto. Un corpo nuovo da esplorare, l'adrenalina a mille, il mistero... «Tutto sembra contribuire al massimo del piacere ma, in realtà, sappiamo oggi che una coppia ci mette circa un anno per limare la sessualità a due e mettere a punto la sua personale playlist delle cose che piacciono», commenta Roberta Rossi. «E poi “novità” non fa sempre rima con confidenza e scioltezza a letto. L’ansia da prestazione non vale solo per i più giovani».


5. Lei odia le “pillole blu”

Vero. «Anzi verissimo. La maggioranza delle donne è ancora contraria all'uso di farmaci per la disfunzione erettile», spiega Jannini. «La pillola blu è considerata come un "tradimento" e una prova di scarso sex appeal (non ti piaccio abbastanza) tant'è che si è arrivati al camuffamento, a parità di efficacia e sicurezza: le nuove versioni, da sciogliere sotto la lingua, hanno l’aspetto di un francobollo». «Certe donne la vivono come l'uomo vive i sex-toys per lei: dei competitor con i quali misurarsi», commenta Rossi. «Però ci sono anche le donne che, di fronte a reali disfunzioni, dicono “meglio la pillola che niente”».

 

6. La fedeltà è innaturale

Vero e falso. In natura quasi tutti gli animali non sono fedeli: istinto e conservazione della specie spingono ad avere più partner. È questo il manifesto di chi spiega l’infedeltà come la tendenza naturale a cambiare partner. Al tema Jannini, nel suo libro Uomini che piacciono alle donne, dedica un capitolo: «Noi siamo l’unica specie monogama infedele, cioè le nostre pulsioni genetiche-ormonali, e quindi biologiche, sono uguali e contrarie allo stesso tempo, ma si bilanciano. Siamo l’unico animale libero di scegliere una direzione o l’altra. Gli altri sono dominati dalla natura, noi possiamo scegliere». «In effetti in natura non solo c’è grande ricambio di partner, ma anche bisessualità diffusa in alcune specie», dice Rossi. «Domina l’istinto e la semplicità, mentre le relazioni umane sono mondi complessi».

 

7. Le donne non amano la pornografia

Falso. «Non solo la pornografia è ormai sdoganata, ma esistono addirittura dei video e delle categorie che i siti porno dedicano al sesso femminile», spiega Rossi. «Le donne la guardano in coppia ma anche per eccitarsi da sole e prediligono video un po’ raccontati, con una storia, o amatoriali, cioè “veri" e girati da non attori, rispetto ai maschi che vogliono andare subito al sodo anche visivamente. Questo successo del porno online sta portando a ulteriori sviluppi tecnologici, il porno in 3D. In un esperimento negli Usa, si è vista che la possibilità di interagire con i protagonisti di un video e non solo limitarsi a guardare ha innalzato maggiormente i livelli di ossitocina rispetto alla pornografia in 2D».


8. I preliminari sono tornati di moda

Vero e falso. «Andare diretti alla penetrazione non è solo “la” scelta maschile per antonomasia: anche le donne, nella prima fase di una storia, sull’onda della passione, preferiscono più spesso il tutto e subito», spiega Rossi. «Ma questo cambia quando la coppia si consolida, perché sono proprio i preliminari ad accendere tutte le varietà sensoriali della libido e a ricercare nel tempo il partner». «In chi ha problemi sessuali il preliminare può essere vissuto come un rischio, soprattutto se non si ricorre ai farmaci», continua l’andrologo. «Molti pensano che un’erezione vada sfruttata subito, per evitare brutte figure. In realtà i farmaci danno tutto il tempo per dedicarsi ai preliminari, sempre molto apprezzati dalle donne», aggiunge Jannini.

 

9. Il sesso online piace molto

Vero. La pandemia ha suggellato il successo del sesso a distanza (più 40% in Usa) e la sua "efficacia”. «Oggi si fa tantissimo sexting, termine che definisce lo scambio di messaggi e immagini erotiche via telefono o web», racconta Roberta Rossi. «Questo decreta la caduta del mito che la sessualità, per essere soddisfacente, richieda sempre il contatto fisico. Certo, con il Covid si è fatta di necessità virtù, ma abbiamo visto che la distanza può non raffreddare l’intimità proprio grazie alle tecnologie, anzi».

 

10. Il tradimento in chat non è tradimento

Falso. Molti uomini lo pensano e continuano a flirtare via messaggi con vecchie e nuove conoscenze, “tanto non vale”. Vale eccome per gli avvocati divorzisti che, forti di una sentenza della Corte di Cassazione che parifica il tradimento online a quello reale, fanno domanda di separazione giudiziale con addebito. «Anche dal punto di vista del rapporto l’infedeltà non ha bisogno di essere fisica per mettere in crisi relazionale la coppia», commenta la sessuologa. Insomma, non basterà il pensiero, ma la chat sì.

 

11. Il bacio è tutto

Vero. Il tradizionalissimo bacio non tramonta mai e resiste al primo posto nella sessualità (e del coinvolgimento) di coppia nonostante il dilagare del virtuale e di altre pratiche a distanza. «È il primo test che una donna fa a un uomo: da come mi bacia decido se andare avanti o no in che modo», spiega Roberta Rossi. «Non solo. È e rimane, nel corso di una storia, uno dei coibenti più forti ed è un termometro dell’andamento stesso della coppia. Quelle in crisi si baciano poco e superficialmente, come se fosse parte della routine, come dire all’altro “amore” per abitudine al posto del ciao. Le nuove coppie si baciano tanto, e quelle che reggono alla monotonia e al tempo magari lo fanno meno, ma quando lo fanno è un bacio passionale». Insomma, l’intramontabile bacio fa la differenza. Non a caso Pretty Woman non bacia... finché non si innamora.

 

12. Il bondage va bene se soft

Vero. Da quando le 50 sfumature di grigio hanno sdoganato il soft-sadomaso la moda di certe pratiche non si è arrestata, anzi. «Però è rimasta rigorosamentesoft», osserva Rossi. «Si usano le manettine ma rivestite di piuma, e poi le bende per acuire il senso del tatto stile 9 settimane e mezzo, film ormai storico in questo senso. Le pratiche che producono dolore, poi, come il frustino, sono spesso mininvasive, rigorosamente decise e graduate da chi apparentemente le subisce, non da chi le pratica. Una regola fissa della sperimentazione nelle coppie Bdsm».


13. No ormoni, no party

Vero e falso. Gli ormoni governano la sessualità, ma non del tutto. «Testosterone e dopamina spingono verso la passione e la ricerca della varietà, ossitocina e vasopressina premono dall’altra parte, verso la stabilità della coppia, fondamentale per il concepimento. Ma poi c'è la testa», spiega Jannini. «La sessualità ha molte componenti», precisa Roberta Rossi. «È vero che uno dei primi valori che si vanno a misurare nell'uomo con problemi è il testosterone, ma a volte questo valore è nella norma e la libido non c'è. Così come l’ovulazione non governa sempre il desiderio femminile: ce lo ha dimostrato l’uso della pillola anticoncezionale. E la menopausa non interrompe anche il sesso».

 


Il ritorno delle malattie a trasmissione sessuale

Fra gli effetti collaterali positivi e imprevisti della pandemia c'è stata la flessione delle malattie a trasmissione sessuale. «Abbiamo assistito a un caloimportante di tutte le infezioni dall’inizio del Covid», dice Jannini. «Con il diminuire del distanziamento ci aspettiamo una crescita di queste malattie, ma se mi libero della mascherina non devo farlo del profilattico». Fra le più diffuse le epatiti B e C, trasmissibili attraverso il sangue e i liquidi organici. E poi la sifilide, l’herpes genitale, la gonorrea e l’Hiv. «Quest’ultimo rimane una minaccia», continua l’andrologo. «Anche se non uccide quasi più grazie alle terapie antivirali, che però hanno importanti effetti collaterali».



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Articolo pubblicato sul numero n° 8 di Starbene in edicola dal 13 luglio 2021



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