Tosse d’estate, perché si manifesta e cosa fare

D’estate la tosse ci coglie impreparati. Secca o grassa, può essere il segno di un’infezione, del reflusso gastrico o di un’allergia. Ecco le soluzioni



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Ebbene sì, la tosse arriva anche in estate. Stizzosi colpetti a ripetizione, uniti a un senso di costrizione al petto, alla gola che pizzica, alla congestione nasale e, a volte, al catarro. Che fare? Innanzitutto escludere che si tratti di Covid: fai subito un test in farmacia, visto che la variante Omicron 5 sta dilagando. Se risulta negativo, puoi indagare sul fronte delle altre cause, tenendo presente che la tosse è un meccanismo riflesso per liberare le vie respiratorie da muco, germi e sostanze irritanti.

Ecco come affrontarla “di petto”, fermo restando che se nel giro di qualche giorno non passa, occorre consultare il medico.


Quando la tosse segnala un’infezione

Colpa dell’aria condizionata selvaggia se ci ritroviamo con la tosse, la gola infiammata (e magari la voce in cantina) e raffiche di starnuti? Sì. Passare dal caldo afoso al “gelo” di un condizionatore è uno stress per le nostre vie aeree.

«Il freddo artificiale paralizza o rallenta il movimento delle ciglia vibratili, le cellulespazzine che tappezzano le mucose delle vie aeree e che tengono pulito tutto l’albero respiratorio, rimuovendo muco e germi», spiega il dottor Carlo Gargiulo, medico di famiglia a Roma, opinionista scientifico di “Buongiorno Benessere” in onda su Rai 1. «Se queste ciglia diventano meno efficienti, virus e batteri penetrano e vanno a infettare il rinofaringe o le basse vie respiratorie, composte da bronchi e polmoni. Se la tosse è soltanto “di gola”, non c’è febbre ma solo uno stimolo irritativo continuo, si usano gli spray antinfiammatori da nebulizzare in bocca (come quelli a base di flurbiprofene), che svolgono una rapida azione lenitiva e decongestionante. Se l’infezione è di tipo virale, si ha una tosse secca, mentre se è batterica ecco il catarro screziato di giallo. Quando è persistente e magari associata a febbre, il medico in genere prescrive una terapia antibiotica, anche se sospetta un’origine virale, onde evitare o contenere eventuali sovrainfezioni batteriche».

Utile è associare agli antibiotici uno sciroppo fluidificante delle secrezioni catarrali, a base di carbocisteina o acetilcisteina.


Se la colpa della tosse è del reflusso

Mannaggia al vizio delle spaghettate e pizzate di mezzanotte! Rallegrano le nostre serate estive ma possono esarcebare un disturbo latente: il reflusso gastroesofageo. Ovvero la risalita dei succhi gastrici dallo stomaco verso l’esofago, per via di un’incontinenza del cardias, l’anello fibroso che mette in comunicazione i due organi dell’apparato digestivo. Se questa valvola non chiude bene, il contenuto acido e biliare dello stomaco risale verso l’alto appena ci si sdraia, irritando le pareti dell’esofago e spesso anche la trachea. Da qui una tosse secca e stizzosa, fatta di tanti colpetti isolati.

«Il reflusso è frequente in estate perché molte persone hanno l’abitudine di mangiare gelati, pizze, cocktail e piadine dopo cena. Poi vanno a dormire, quando la digestione si è appena avviata, senza sapere che è proprio la posizione supina a facilitare il reflusso di sostanze irritanti», avverte il dottor Carlo Gargiulo. «Per evitare ciò, bisognerebbe non consumare nemmeno insalate e verdure crude, birre, alcolici, fritti e cibi speziati prima di coricarsi e, se proprio non si sa resistere a un pasto conviviale sotto un cielo stellato, aspettare almeno un’ora prima andare a letto. Se la tosse guasta ugualmente il sonno, occorre dormire in posizione semisupina, con un paio di cuscini sotto la schiena».

Morale? Niente pasti pesanti che impegnano lo stomaco se si soffre di reflusso, e niente ore piccole masticando e bevendo. Al bisogno, per calmare la tosse “acida”, si possono utilizzare (su prescrizione medica) degli inibitori di pompa protonica (sucralfato, pantoprazolo, lansoprazolo e omeprazolo) che, bloccando l’acidità gastrica, inibiscono il reflusso. «Preziosi contro l’esofagite da reflusso sono anche dei farmaci da banco: schiume gelatinose che neutralizzano il pH acido dello stomaco», prosegue il dottor Gargiulo. «Mi riferisco alle bustine di sodio alginato e sodio bicarbonato, oltre alle compressine masticabili di magaldrato anidro. Infine, nei casi di tosse molto fastidiosa si può puntare su delle compresse che uniscono due principi attivi: un procinetico, cioè una sostanza che accelera la digestione, e un antiacido».


Starnuti acquosi, occhi gonfi e tosse? Allergie in vista

Le allergie non vanno in vacanza. E sono pronte a seguirti ovunque. «In questo caso la tosse non si presenta mai isolata, ma è accompagnata dai sintomi caratteristici delle reazioni allergiche: la rinocongiutivite innanzitutto (occhi gonfi e arrossati che prudono, starnuti acquosi a ripetizione), ma anche la dispnea, cioè una difficoltà respiratoria che può sfociare in una crisi asmatica », avverte il dottor Carlo Gargiulo.

«Gli allergeni estivi più frequenti sono le muffe (pensiamo a una casa fronte mare che è stata chiusa tutto l’anno, accumulando umidità su umidità), gli acari della polvere e della farina (mai usare alimenti lasciati aperti dai precedenti inquilini) e quelle ai pollini: ambrosia, artemisia, assenzio e parietaria scelgono proprio la stagione estiva per diffondersi nell’aria. Senza dimenticare l’allergia al pelo del gatto, che in realtà è una reazione alle proteine della saliva che l’animale lascia sul pelo mentre si lecca: può colpire chi non è abituato ad avere un micio in casa e si ritrova a prendere una casa in affitto o un hotel dove è appena stata una famiglia con il suo pet».

Le reazioni allergiche vanno affrontate con tempestività per dare sollievo alle mucose delle prime vie aeree, la cui infiammazione genera colpi di tosse ravvicinati. Spetta al medico valutare se prescrivere solo un antistaminico, per bocca e magari anche come collirio, oppure uno spray per uso orale che associ antistaminico e cortisone. Questo può essere assunto da solo o insieme a un broncodilatatore qualora il dottore, durante l’auscultazione, ravvisi i sibili tipici del broncospasmo», spiega l’esperto.


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