Mani e piedi freddi: le cause e cosa fare

Avere mani e piedi freddi è un fenomeno molto comune, soprattutto d’inverno. Ma talvolta può nascondere una vera e propria patologia. Scopriamo quando è necessario indagare e come trovare sollievo immediato



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Essere accusati di avere due ghiaccioli al posto di mani e piedi è una delle “prese in giro” più frequenti tra fidanzati e coniugi. Ma al di là della sensazione glaciale che possiamo trasmettere agli altri, avere costantemente mani e piedi freddi può indicare un problema di salute.

Avere mani e piedi freddi è piuttosto normale, quando ciò si manifesta unicamente d’inverno. «Se le temperature esterne sono molto basse, i vasi sanguigni si rimpiccioliscono per effetto della cosiddetta vasocostrizione e questo impedisce la libera circolazione del sangue, determinando un minore apporto di ossigeno e calore ai vari tessuti», spiega il dottor Alessandro Piperno, specialista in chirurgia della mano e microchirurgia.

«A rimetterci di più sono proprio le estremità del corpo, perché i vasi sanguigni presentano un calibro inferiore man mano che dal centro si spostano verso la periferia, dove basta quindi un minimo restringimento per determinarne la chiusura. A quel punto, ecco sopraggiungere la sensazione di freddo a mani e piedi, ma anche pallore della pelle, formicolio, rigidità e ridotta sensibilità».


Il calore viene privilegiato nelle zone vitali

A dire il vero, chiudere i “rubinetti” in periferia è utile all’organismo per limitare la dispersione di calore, in modo da poterlo conservare nei distretti corporei dove è più importante mantenerlo, cioè negli organi interni. Come recita il detto “mani fredde, cuore caldo”, il calore viene privilegiato nelle zone vitali e questo avviene sacrificando le estremità del corpo. «Il meccanismo è ancora più evidente quando siamo impegnati in un’attività sportiva all’aperto: durante i mesi invernali, la sensazione di freddo a mani e piedi può diventare particolarmente intensa, perché il sangue viene spostato dalla periferia alle masse muscolari impegnate nello sforzo fisico», avverte Piperno.

«Per questo motivo, è importante usare guanti e calzamaglia durante l’esercizio: questo accorgimento non limita solamente la fastidiosa sensazione di freddo, ma protegge anche da infortuni e contratture perché i muscoli irrigiditi sono meno elastici e si lesionano più facilmente».

Attenzione soprattutto nelle donne, dove si aggiunge un fattore ormonale: la più elevata presenza di estrogeni, ormoni deputati alla regolazione dei vasi sanguigni periferici, rende il genere femminile più sensibile alle variazioni climatiche, soprattutto durante le fasi dell’ovulazione e del ciclo mestruale.


Quando c’entra la circolazione

In altri casi, mani e piedi freddi possono indicare un deficit del sistema vascolare, che attiva una vasocostrizione anche in assenza di temperature rigide oppure al semplice contatto con una superficie fredda, come un vetro. Talvolta questo deficit è talmente acuto da sfociare in una vera e propria patologia, la sindrome di Raynaud, una condizione clinica dove le estremità dell’organismo (più comunemente mani e piedi, ma occasionalmente anche naso e orecchie) diventano fredde, insensibili e cambiano colore dopo l’esposizione al freddo oppure in seguito a uno stress emotivo.

«Altre volte, invece, mani e piedi possono essere percepiti come freddi anche se in realtà non lo sono e questo può essere la spia di un malfunzionamento del sistema nervoso periferico. È come se il nervo interessato da una compressione “mimasse” una sensazione di freddo o al contrario di caldo in assenza di qualunque stimolo esterno che la giustifichi». Lo stretto legame con il sistema nervoso è evidente anche in caso di stress, perché chi ha una forte emotività può reagire a una situazione spossante con l’iperidrosi (cioè una sudorazione eccessiva e patologica delle mani) oppure con un’esagerata vasocostrizione che determina appunto il freddo.


Mani e piedi freddi possono essere spia di altre patologie

Talvolta, poi, avere mani e piedi freddi può rappresentare il sintomo di ridotto funzionamento della tiroide che, quando lavora poco, altera la termoregolazione, cioè quei meccanismi che servono a mantenere stabile la nostra temperatura corporea. A quel punto, gli sbalzi termici vengono percepiti di più e la maggiore “freddolosità” si accompagna a sintomi come stanchezza e sonno eccessivi, costipazione, secchezza e pallore della pelle, voce rauca, debolezza e crampi muscolari, capelli assottigliati e fragili, problemi di memoria o rallentamento della frequenza cardiaca. «C’è anche la possibilità che si tratti di diabete, perché l’eccessiva quantità di zuccheri nel sangue provoca una serie di danni ai piccoli vasi sanguigni, che perdono la loro elasticità, tendono a collassare e impediscono un’adeguata irrorazione sanguigna nelle estremità del corpo, dove spesso viene persa addirittura la sensibilità», dice l’esperto.


Può essere colpa dei farmaci

La sensazione di freddo è piuttosto comune anche tra i pazienti in terapia con farmaci beta-bloccanti, usati principalmente per trattare ipertensione arteriosa, angina pectoris e aritmie. Queste molecole infatti possono ridurre i piccoli vasi sanguigni e, di conseguenza, la quantità di sangue che viene distribuito alle periferie. Qualcosa di simile accade nell’arteriopatia periferica, dove però i restringimenti (stenosi) di varia natura diminuiscono la cavità delle arterie degli arti superiori e inferiori, dove inizia a circolare meno sangue.

Se il freddo riguarda solamente i piedi potrebbe trattarsi dell’arteriopatia obliterante periferica, una aterosclerosi localizzata alle arterie delle gambe, che viene comunemente chiamata anche “malattia delle vetrine” perché chi ne soffre tende a fermarsi spesso mentre cammina con la scusa di guardare i negozi, ma in realtà vuole alleviare i forti dolori che avverte agli arti inferiori e che scompaiono soltanto fermandosi.

«Per fortuna, nella maggior parte dei casi, mani e piedi freddi non nascondono problemi così importanti. Detto ciò, è sempre bene rivolgersi al medico di base quando il fastidio si manifesta frequentemente e senza uno stimolo logico, come ad esempio l’esposizione a temperature particolarmente rigide, ma anche se alla sensazione di freddo si associa un’importante alterazione della sensibilità. In questi casi, meglio indagare».


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