Zolfo

Elemento numero 16, avente peso atomico 32,06. 4 isotopi stabili si trovano in natura e se ne conoscono 6 radioattivi, la cui emivita va da 0,19 secondi a 88 giorni. Nelle condizioni normali lo zolfo è giallo, inodore, metallo friabile con la forma di cristallo a rombo e che fonde a 112,8 °C. Esiste anche […]



Elemento numero 16, avente peso atomico 32,06. 4 isotopi stabili si trovano in natura e se ne conoscono 6 radioattivi, la cui emivita va da 0,19 secondi a 88 giorni. Nelle condizioni normali lo zolfo è giallo, inodore, metallo friabile con la forma di cristallo a rombo e che fonde a 112,8 °C. Esiste anche in molte diverse forme allotropiche con configurazione molecolare inusuale. Nasce in vicinanza di sorgenti bollenti e vulcani, ma è chimicamente attivo ed entra prontamente in numerosi componenti; le valenze sono 2, 4 e 6. Lo zolfo è usato in una moltitudine di processi industriali e prodotti. Gli ossidi di zolfo, prodotti dalla combustione dell’elemento, sono polveri aerogene pericolose. Lo zolfo è un costituente essenziale dell’organismo, perché entra nella composizione delle proteine e di molti altri componenti biologici. Il suo simbolo è S.

Zolfo lavato Zolfo ottenuto, in ordine, prima dalla sublimazione e poi dalla lavatura con acqua per aumentarne la purezza.

Zolfo precipitato Elemento solforoso in forma di un microcristallo puro, giallo pallido o polvere amorfa contenente almeno il 99,5% di zolfo. Viene usato topicamente per trattare la scabbia e nei medicamenti dermatologici per trattare le infezioni, parassitiche e fungine.

Zolfo radioattivo Radiozolfo.

Zolfo solubile Composto di zolfo preparato con calcio polisolforoso; contiene un colloide protettivo come la caseina ed è sospeso molto facilmente nell’acqua.

Zolfo sublimato Polvere gialla contenente il 99,5% di zolfo o la completa purezza; è ottenuta dalla sublimazione dell’elemento solforoso e dalla condensazione dei vapori. Può essere somministrato topicamente per curare la scabbia o come insetticida.