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Soffrire di pressione bassa comporta dei rischi?

L’ipotensione comporta meno rischi dell’ipertensione, ovvero di valori pressori elevati. Però le conseguenze della pressione bassa sullo stato di benessere possono essere importanti

Foto: iStock



di Serena Allevi

Quando si parla di pressione bassa o ipotensione, spesso, si fanno generalizzazioni e si pensa che sia collegata a fattori esterni specifici come il caldo eccessivo oppure lo sport praticato in modo incessante.

Certamente questi sono fattori predisponenti, ma non cause immediate di valori pressori considerati bassi.


Minima e massima

La "pressione" non è un'entità generica misurabile in un solo valore. Infatti, quando si effettua la misurazione pressoria, si ottengono valori "di minima" e valori "di massima". Vediamo insieme di cosa si tratta.

Innanzitutto, cos'è la pressione arteriosa? La pressione arteriosa è proprio la forza che il sangue pompato dal cuore esercita sulle pareti delle arterie.

La pressione massima è la pressione sistolica, ovvero il valore misurato in corrispondenza della "fonte", del battito del cuore che pompa il sangue.

La pressione minima, o pressione diastolica, è invece il valore rilevato tra un battito e l'altro. Proprio mentre il cuore si dilata prima di pompare di nuovo sangue.


Quando la pressione si definisce bassa?

La differenza tra valori minimi e massimi è fondamentale per definire se la pressione arteriosa si trovi in un range di normalità o se si possa, invece, definire bassa oppure alta (ipertensione).

La pressione arteriosa "normale" ha valori inferiori a 120/80 mmHg. Al di sopra di questo limite, la pressione diventa alta e si parla di ipertensione.

L'ipotensione, o pressione bassa, invece presenta valori inferiori a 90/60 mmHg ed è considerata seria o grave ipotensione quando i valori scendono al di sotto di 60/40 mmHg.


Sintomi della pressione bassa

L'ipotensione si presenta con una sintomatologia facilmente riconoscibile. Questo insieme di sintomi, però, può ricondursi ovviamente anche ad altri tipi di patologie o disturbi.

Dunque, la diagnosi di ipotensione va poi "confermata" con la misurazione della pressione arteriosa. Questa misurazione si può effettuare sia dal medico curante sia in farmacia. In quest'ultimo caso, i valori ottenuti andranno sottoposti sempre al medico curante per impostare un'eventuale terapia.

I sintomi più comuni legati alla pressione bassa, sono: sensazione di gambe molli e che cedono, ronzio nelle orecchie, vertigini o capogiri, sensazione di svenimento imminente, sudori freddi, mani e piedi freddi, pallore, irritabilità, calo della lucidità mentale e della capacità di concentrarsi e cefalea.

L'ipotensione saltuaria può essere di tipo anche ortostatico. L'ipotensione ortostatica si verifica quando ci si alza dopo essere stati seduti o sdraiati. E si manifesta principalmente con vertigini, capogiri e anche svenimenti. In questi casi, si consiglia di procedere con molta lentezza nel movimento mentre si cambia posizione.


Categorie a rischio

L'ipotensione è in generale meno pericolosa della pressione alta, o ipertensione. Anzi, spesso, è considerata un elemento positivo nella valutazione delle condizioni di salute. Il motivo principale di questa considerazione positiva è che valori pressori bassi riducono il rischio cardiovascolare. Quest'ultimo, invece, aumenta nettamente in caso di ipertensione.

In alcuni individui, la condizione di ipotensione è una condizione diciamo cronica e, quindi, presentano costantemente valori pressori qualificabili come bassi. In questi casi, non si presentano sintomi improvvisi o rischiosi. Diverso è, invece, il caso in cui la pressione si abbassa improvvisamente.

Potremmo definire alcune categorie di persone a rischio, in tal senso: sportivi, donne in gravidanza (l'ipotensione è comunque più frequente tra le giovani donne) e anziani. E, allo stesso modo, esistono condizioni di salute che più facilmente si legano al rischio di un'ipotensione improvvisa.

Per esempio: allergie, malattie cardiovascolari, malattie del sistema nervoso centrale, anemia, squilibri della tiroide, infezioni di diversa natura, terapie con alcuni tipi di farmaci (per il diabete, beta-bloccanti o antidepressivi).


Quando diventa pericolosa?

La pressione bassa, dunque, diventa rischiosa se si associa a una sintomatologia improvvisa: vertigini, svenimento, sincope con sofferenza cerebrale e shock. Quando l'ipotensione è grave, può verificarsi un calo dell'ossigeno a livello di cuore e cervello con conseguenze serie.

Inoltre, i crolli improvvisi della pressione possono causare pericolosi incidenti (in auto, sul lavoro, per strada) o cadute e incidenti domestici anche molto gravi per esempio nel caso di anziani.

Quando si avvertono sintomi riferibili a un calo pressorio, quindi, è importante tenere monitorati i valori costantemente e contattare il medico curante. Ma non solo, è bene evitare anche ogni tipologia di situazione a rischio. Per esempio, in caso di capogiri è importante non mettersi alla guida.


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