Coronavirus: la strategia e le misure del Governo

Le misure per contenere il virus diventano ancora più stringenti per tutta l’Italia. All’interno del territorio nazionale si chiude ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria



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I NUMERI VERDI DELLE REGIONI ITALIANE PER CHIEDERE INFORMAZIONI


Superati i 300 mila casi di Coronavirus nel mondo, quasi 13 mila morti. In Italia 53.578 positivi e 4.825 morti. Un numero detinato a salire ancora. «La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. I morti che piangiamo in questi giorni non sono semplici numeri, sono persone, storie di famiglie che perdono gli affetti più cari», ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell'annunciare al Paese alle 23.25 del 21 marzo che all'interno del territorio nazionale verrà chiusa ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria.

«Non abbiamo alternative e dobbiamo resistere» ha proseguito il Premier. «Il nostro sacrificio di rimanere a casa è minimo se paragonato ad altri sacrifici di altri cittadini, nei luoghi cruciali c'è chi rischia molto di più. Rallentiamo il motore produttivo, ma non lo fermiamo. Si rende necessario oggi in particolare per poter contenere l'epidemia», ha annunciato il Premier.


Gli spostamenti delle persone sono vietati in tutta Italia, se non per comprovata necessità (motivi gravi, per esempio un parente che sta male o da assistere, lavorativi, di salute). Posti di blocco con le forze dell'ordine sono presenti sul territorio nazionale, chi ha necessità di spostarsi dovrà esibire un'autocertificazione messa a disposizione del Viminale (clicca qui per scaricare il modulo).

Asiliscuole, università resteranno chiuse in tutta Italia. Fermi gli eventi sportivi. Fermi cantieri, studi professionali, uffici privati e la maggior parte degli uffici pubblici che non svolgono servizi essenziali. Resteranno aperte solo le aziende le cui attività saranno ritenute essenziali. 

Negozi Continua la chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio. Non serve fare la corsa per accaparrarsi il cibo, i negozi di alimentari e di generi di prima necessità resteranno aperti (si potrà accedere a distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone). Nessuna restrizione sui giorni di apertura di supermercati. Farmacie e parafarmacie edicole, distributori di benzina resteranno aperti.

Servizi Mantenuti i trasporti, i servizi bancari, postali e assicurativi, finanziari e le attività connesse accessorie funzionali a quelle essenziali.

Settore agricolo e rifornimenti Tutta l'attività agricola e di trasformazione agroalimentare, filiere comprese, restano operative. Supermercati e piccoli negozi di alimentari non avranno problemi nei rifornimenti. Chiusi, invece, i mercati, sia su strada sia al coperto.

Smart working Per le attività non essenziali, l'unica modalità ammessa è quella dello smart working.

Uscite ammesse È possibile uscire per fare la spesa o per necessità comprovate. Nella Regione Lombardia vietati gli assembramenti di più di due persone nei luoghi pubblici (mantenere sempre le distanze di sicurezza di almeno un metro). Chi contravviene rischia la sanzione amministrativa di 5.000 euro. Anziani, persone immunodepresse con patologie devono assolutamente stare in casa.

Ci si può muovere per motivi di salute Naturalmente sempre. Ma chi teme di aver contratto il virus e ha la febbre sopra i 37,5 deve stare a casa, non andare al Pronto Soccorso e contattare il medico di base, la guardia medica i numeri regionali per le emergenze (vedi sopra, all'inizio di quest'articolo). Si può accompagnare qualcuno che sta male al Pronto Soccorso, ma sarà il personale ospedaliero a decidere se si può sostare insieme a lui in sala d'attesa.

Chi non rispetta le disposizioni del decreto è punito ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale, come previsto dal decreto legge del 23 febbraio scorso, ossia con l'arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda. La Regione Lombardia 

aggiornato il 21 marzo 2020


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