Depurarsi con la zeolite: cos’è, a cosa serve e come si assume

Sentiamo spesso parlare di zeolite, minerale che promette di depurare l’organismo. Sarà vero? Abbiamo chiesto lumi a un’esperta



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Immaginiamo una spugna intelligente, capace di sottrarre all’organismo metalli pesanti e sostanze tossiche che circolano al suo interno. Detto, fatto. La spugna intelligente esiste e si chiama zeolite, un minerale di origine vulcanica che nasce dall’incontro fra la lava incandescente e l’acqua salata del mare. «In natura ne esistono diverse tipologie, ma tutte condividono le stesse funzioni», spiega Anna Franchini, naturopata a Milano e Novara.


Che cos’è la zeolite

La zeolite viene utilizzata anche in agricoltura – sia convenzionale che biologica – per difendere le piante da insetti e malattie fungine, migliorando le condizioni chimiche e fisiche del terreno. A differenza di altri prodotti specifici per il settore agricolo, questo minerale può essere assunto anche dall’uomo, perché non ha nulla a che fare con fitofarmaci, antiparassitari o biocidi usati per debellare organismi nocivi e portatori di malattie. Si tratta semplicemente di una sostanza naturale e assolutamente sicura che aiuta a eliminare le sostanze tossiche, nel terreno come nel nostro corpo.


A che cosa serve la zeolite

La principale funzione della zeolite è depurare l’organismo da inquinanti (come i metalli pesanti), tossine e radicali liberi. «Questo minerale ha una carica negativa naturale che opera come una calamita, ma possiede anche una struttura porosa simile a una spugna. Questa doppia caratteristica gli consente prima di attrarre e legare a sé le sostanze nocive che circolano nell’organismo, essendo perlopiù caricate positivamente, e poi di assorbirle», racconta Franchini.

«Tutto questo avviene nei villi intestinali, per cui gli “ostaggi” vengono eliminati con le feci». Ma trattandosi di una pietra di origine vulcanica, non c’è il pericolo che si accumuli in qualche zona dell’organismo formando calcoli, intasando la vescica o creando problemi gastrointestinali? «La zeolite non viene assorbita e metabolizzata dal corpo, ma si limita a percorrerlo: entra, assorbe e fuoriesce. Questo scongiura ogni rischio e, tra l’altro, la distingue dagli altri rimedi naturali. Pensiamo ai fitoterapici, per esempio. Se attuiamo una depurazione con qualche pianta drenante, il nostro organismo ne assorbe i principi attivi, che vanno a stimolare gli organi emuntori, come fegato, reni o intestino. Con la zeolite, invece, questo stimolo non avviene».


Può aiutare a perdere peso

Altra buona notizia: la zeolite può aiutarci a perdere peso. «Quando siamo intossicati, è più facile mettere su qualche chilo o sviluppare gonfiore addominale, perché le tossine determinano uno stato di infiammazione generale che richiama molecole di acqua. A quel punto, i liquidi si accumulano negli interstizi cellulari, cioè negli spazi tra una cellula e l’altra, determinando un edema che interessa le aree del corpo più predisposte anche alla deposizione di tessuto adiposo, come l’addome e gli arti inferiori, in particolare a livello di cosce, glutei e caviglie». Viene da sé che, eliminando le tossine, contrastiamo tutto questo processo di ritenzione idrica e, di conseguenza, “sgonfiamo”. «Dunque, il legame fra zeolite e dimagrimento è indiretto. Assumendola la sera non aspettiamoci di essere più magri al mattino, ma comunque aiutiamo l’organismo a funzionare meglio con tutte le conseguenze positive che ne derivano», tiene a precisare l’esperta.


Quando assumere la zeolite e a chi può essere utile

Anche se in qualunque momento della vita può essere utile attuare una depurazione interna, questa diventa ancora più preziosa in alcune situazioni: durante i cambi di stagione, quando ci sentiamo stanchi e abbiamo bisogno di ritrovare nuova vitalità, dopo un ciclo di farmaci, dopo un periodo di stravizi alimentari e quando si smette di fumare per eliminare tutte le tossine e i metalli pesanti introdotti nell’organismo con le sigarette. «Ma la zeolite può essere utile anche a chi soffre di dolori muscolari o articolari oppure di gastrite, fastidi gastrointestinali o cistite, che spesso sono tutte conseguenze di uno stato infiammatorio generale», suggerisce Franchini.


Come si prende la zeolite

Un buon protocollo depurativo deve durare almeno due mesi, scegliendo tra una formulazione di zeolite in polvere (da sciogliere in acqua) oppure sotto forma di capsule o compresse. «A seconda del prodotto che scegliamo, è importante leggere attentamente la posologia indicata sulla confezione, che può variare». Una regola universale, invece, è assumere la zeolite a distanza di almeno due ore sia dai pasti sia da eventuali farmaci: «Trattandosi di una sostanza “sequestrante”, non possiamo escludere che possa catturare anche parte delle sostanze nutritive utili oppure dei principi attivi farmacologici».


Quali sono gli effetti collaterali

Non ci sono invece controindicazioni particolari, anche se è sempre sconsigliata in gravidanza e allattamento. Ovviamente, chi presenta patologie importanti o magari è ipersensibile a farmaci e integratori deve assumerla sempre sotto consiglio medico. «L’unico effetto collaterale noto è un po’ di stipsi, perché la zeolite assorbe anche molta acqua. Ecco perché, durante il periodo di assunzione, è importante bere molto: tra l’altro, un’idratazione abbondante accelera la fuoriuscita delle tossine», ricorda Franchini. Per il resto, la zeolite può comportare – solo per i primi giorni – i disturbi tipici di qualunque depurazione: smuovere le tossine può dare mal di testa, nausea, alito cattivo, insonnia. «Maggiore è il livello di intossicazione generale, maggiore può essere questo senso di malessere, che comunque è passeggero e segnala proprio che la zeolite sta lavorando correttamente».


Le altre alternative naturali

La zeolite ha la peculiarità di riuscire a catturare i metalli pesanti, al di là delle tossine, per cui ha una marcia in più rispetto ad altre sostanze, comunque valide per una depurazione periodica dell’organismo. «Pensiamo al tarassaco, ad esempio, oppure all’aloe, a patto di scegliere succhi privi di aloina, una sostanza irritante per l’intestino», conclude Anna Franchini.

«Anche la riflessologia plantare può essere utile. In questo caso è un trattamento, non qualcosa da assumere, ma è comunque in grado di operare una “doccia interna” che ripulisce da tutto ciò che non serve».

Curiosità: l’impiego della zeolite si sta diffondendo anche in ambito cosmetico e dermatologico, perché molte creme, pomate, maschere, scrub e lozioni per uso topico la stanno includendo nella loro formulazione proprio per l’effetto depurativo e disinfiammante che si estende alla pelle.


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