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Acqua frizzante: cosa succede se la beviamo ogni giorno

Un uso regolare di acqua gassata può acuire alcune problematiche a carico dell’apparato gastrointestinale. Ma una “bolla” non vale l’altra: meglio l’effervescente naturale



Liscia o gassata? Scegliere l’acqua con o senza bolle non è solamente una questione di gusto personale. «Se bevuta ogni giorno, l’acqua frizzante può peggiorare la sintomatologia di gastrite, ernia iatale o malattia da reflusso gastroesofageo, perché dilata le pareti dello stomaco e, di conseguenza, promuove la secrezione di succhi gastrici», descrive la dottoressa Federica Pusole, biologa nutrizionista.

«L’uso abituale di acqua gassata non è indicato neppure per chi soffre di disfagia, un disturbo della deglutizione che può essere causato da diverse patologie mediche o pratiche chirurgiche: in questo caso, ingerire acqua frizzante rischia di creare singhiozzi e tosse stizzosa, determinando una fastidiosa sensazione di qualcosa che resta “intrappolato” a metà, fra la bocca e lo stomaco».

No all'acqua frizzante in caso di diverticolite

Meglio evitare un uso regolare di acqua frizzante anche in presenza di infiammazione dei diverticoli, le estroflessioni della parete intestinale all’altezza del colon. «Siccome il gas contenuto nell’acqua può determinare meteorismo, i sintomi della diverticolite possono acuirsi», spiega la dottoressa Pusole. «Ecco perché, fra le indicazioni di trattamento, si trova spesso il consiglio di consumare solamente acqua naturale, evitando qualunque bevanda gassata e non solo quelle zuccherate».

E da bambini? In età pediatrica, meglio evitare del tutto le bolle. «In questo caso, non si tratta di un motivo legato alla salute, ma educazionale: il consumo di acqua gassata, infatti, potrebbe invogliare i più piccoli a consumare le bevande dolci, che richiamano la sensazione frizzante al palato», avverte l’esperta.

Quando l'acqua frizzante può essere utile

In condizioni di buona salute generale, e dunque in assenza di problematiche gastrointestinali, l’acqua gassata può essere utile durante i pasti principali. «In questo caso, va scelta l’effervescente naturale, che solitamente è molto ricca di sali minerali», evidenzia la dottoressa Pusole.

«Proprio come il vino, l’acqua è strettamente legata al territorio di origine e durante il percorso sotterraneo, compiuto a diretto contatto con le rocce, talvolta per decenni, acquista quelle peculiarità chimiche e fisiche che le conferiscono un maggiore o minore contenuto di sostanze essenziali per lo svolgimento di numerosi processi metabolici». Su queste basi, quindi, possiamo scegliere acque bicarbonate (bicarbonato oltre 600 mg/l), solfate (solfato oltre 200 mg/l), calciche (calcio oltre 150 mg/l), magnesiache (magnesio oltre 50 mg/l), sodiche (sodio oltre 200 mg/l), clorurate (cloruro oltre 200 mg/l), fluorate (fluoro oltre 1 mg/l) o ferruginose (ferro oltre 1 mg/l).

«Optare per quella giusta può aiutare a soddisfare il fabbisogno giornaliero dei principali micronutrienti: per esempio, le acque calciche sono particolarmente adatte durante la crescita, la gravidanza, la menopausa e per le persone anziane, perché contribuiscono a prevenire l’osteoporosi», suggerisce l’esperta.

(Forse) l'acqua frizzante aiuta a digerire

Piuttosto dibattuta è la capacità dell’acqua frizzante di favorire la digestione. «L’anidride carbonica, a contatto con l’acqua, genera acido carbonico che, in quanto acido, potrebbe favorire i processi digestivi. È anche vero, però, che i meccanismi di funzionamento del nostro organismo sono molto complessi, per cui un singolo alimento non è in grado di alterarli in maniera significativa», tiene a precisare la dottoressa Pusole.

In particolare, il gas favorisce l’espulsione di aria e questo potrebbe dare l’impressione di digerire meglio, quando in realtà si tratta di una percezione che non si riflette in un’effettiva azione digestiva più efficiente.

L'acqua frizzante non aiuta a dimagrire

C’è chi pensa che l’acqua frizzante aiuti a dimagrire, perché “riempie” lo stomaco e induce a mangiare meno. «Se è vero che dilata le pareti dello stomaco e crea subito un senso di sazietà, utile in generale nelle diete ipocaloriche, non possiamo usare l’acqua gassata pensando di dimagrire più facilmente», avverte la dottoressa Pusole.

«Una reale sensazione di pienezza si può ottenere mangiando una porzione di verdura cruda a inizio pasto, seguita da un bicchiere di acqua naturale: in questo modo, la fibra si “gonfierà” e aiuterà a sentirsi sazi prima, abbassando anche il carico glicemico dei piatti che seguiranno».

L'acqua frizzante non disseta di più

In apparenza, l’acqua frizzante è più dissetante e appagante, ma si tratta di una falsa percezione: le bollicine stimolano e anestetizzano i recettori del gusto, donando una temporanea sensazione di freschezza al palato, che però svanisce in fretta. In conclusione, anche nei soggetti sani, è consigliato un uso moderato di acqua gassata, che comunque andrebbe sempre bevuta a pasto e non a stomaco vuoto.

«Attenzione, infine, all’abitudine di bere acqua frizzante molto fredda, che alla lunga può creare reflusso anche in chi normalmente non ne soffre», conclude l’esperta.


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