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Sesso dopo gli anta: Sex and the city è di moda più che mai

L’autrice del romanzo che ha ispirato la serie tv cult torna con uno spaccato dell’amore e del sesso dopo la boa degli anta. Tra libertà, consapevolezza e voglia di sperimentare

credits: iStock



Carrie e le altre son tornate: le protagoniste del telefilm cult fanno capolino in libreria con il nuovo libro di Candace Bushnell Sex in the city... e adesso? (Mondadori). I nomi sono diversi, hanno rughe in più, ma anche questa volta troviamo un gruppo di amiche newyorchesi che parlano di amore, sesso, fallimenti sentimentali e lavorativi.

«Le mie donne hanno le ossa rotte dopo un divorzio, ma credono ancora nelle relazioni di cuore. Così cercano nuovi partner su Tinder, combattono rotolini e depressione e non si negano mai una risata con le amiche», ha raccontato Bushnell. Insomma, c’è di che identificarsi.

Come nel libro, tante 50enni di casa nostra hanno archiviato un matrimonio visto che i divorzi “grigi” sono quadruplicati dal 2005, come insegna l’Istat. «Non si sta più con il marito per forza, dovere o abitudine», nota Amalia Prunotto, psicoterapeuta. «La fine del rapporto porta dolore, ma viene vissuta anche come una liberazione. Le donne sanno di meritarsi la felicità e fanno di tutto per conquistarsela».


È il momento dell’immaginazione... 

Vale anche a letto. Già, nel libro della Bushnell il sesso occupa un posto di rilievo: c’è un corpo che è cambiato, in cui non ci si riconosce e un passato di sicurezze e routine difficili da accantonare. «Ma ad aiutare le 50enni arriva la consapevolezza», prosegue l’esperta.

«Si presta meno attenzione al piacere genitale in sé e per sé, e si concede spazio all’attesa, agli odori, alle parole e al contesto. Si crea un immaginario sessuale potente, che dà carica, gratifica e diverte». È una questione di mentalità, che diventa più ricettiva e aperta.

E se lui usa il Viagra, lei scopre sex toys, prodotti lubrificanti e guarda incuriosita agli aiuti estetici come il filler alla vagina, di cui parla una delle protagoniste del romanzo. «L’Italia si posiziona al quarto posto nella top ten mondiale dei Paesi che lo richiedono», commenta Prunotto. «In fondo, se ci si sente giovani come testa, grinta e voglia di sperimentare, perché non portare freschezza anche nell’intimità? Questo coraggio va di pari passo al modo in cui si affronta il tempo che passa: non dominano più rassegnazione e fatalismo, ma c’è l’esigenza di dimostrare che questa è solo una fase della vita, né migliore o peggiore delle altre, e si può goderne al meglio. Basta informarsi, prendersi cura di sé e la soddisfazione ritorna. Anzi, a una certa età c’è meno da perdere e cadono barriere e pregiudizi».


... e della determinazione

La prova? Nel 2018 oltre un milione e mezzo di signore ha usato siti e app per incontri, come Singles50, appena sbarcata in Italia. «La metà dei contatti si trasforma in un’uscita e, in un caso su 7, in una relazione», spiegano i responsabili.

«Donne che hanno acquisito confidenza con le tecnologie digitali. E sono più libere nel sesso. Sanno ciò che vogliono e, soprattutto, ciò che non vogliono. Come perdere troppo tempo». Consapevoli, decise fra le lenzuola e desiderose di stare bene. Così, appaiono le “ragazze” nate negli anni Sessanta. Eppure non mancano le ombre. «Per certi aspetti, la quotidianità delle nostre mamme era più lineare e rassicurante: vedevano i figli crescere e si preparavano alla vecchiaia. Ora ci rimettiamo in discussione, ci sono più possibilità, abbiamo alternative. E dobbiamo provarle tutte. Senza rimpianti».


Altro che mezza età!

Le over 50 trionfano. In America lo chiamano grey pride, ovvero il movimento delle donne di una certa età che rivendicano diritti, passioni e libertà. Il giornale Vogue ha dedicato loro una copertina, omaggiando Cate Blanchett, mentre in Italia furoreggiano sui red carpet Monica Bellucci e Valeria Golino. Le nuove cinquantenni sanno quello che vogliono e provano sempre a ottenerlo. Ma a volte peccano di leggerezza. Infatti, come ha rivelato una ricerca condotta dagli inventori della app per incontri Lumen, il 56% degli intervistati ha ammesso di non usare protezioni e l’80% non ha mai fatto un test per le infezioni sessualmente trasmissibili.


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Articolo pubblicato sul n. 46 di Starbene in edicola dal 30 ottobre 2019

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