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Tumore al seno e prevenzione: come fare l’autopalpazione

Proteggere il seno e prevenire il tumore usando occhio e tatto. Come fare l’autopalpazione? Lo spiega un chirurgo di grande esperienza, il professor Alberto Luini

(credits: iStock)




Umile e umano quanto bravo e preparato, non è facile trovare un medico empatico e accogliente come Alberto Luini: annoverato fra i primi chirurghi senologici d’Italia, è stato uno dei più stretti collaboratori di Umberto Veronesi. Non solo: ha diretto la Divisione di Senologia dell’IEO, è l’ideatore di diverse metodiche chirurgiche e diagnostiche come la Roll, che consente di identificare lesioni mammarie non palpabili ed è autore del libro Conosci il tuo Seno (Mondadori, 17 euro).   «Ho incontrato una paziente che non vedevo da 10 anni, ormai guarita. Mi ha detto: professore, la ricordo sempre, e ricordo che quando mi sono svegliata, dopo l’operazione, mi teneva la mano». Questo è il dottor Luini, che di “freddo” e fermo ha solo le mani, anche a settant’anni. Nell'intervista ci spiega come fare prevenzione: All fine dell'articolo trovi le indicazioni per fare correttamente l'autolpapazione del seno.


"Conosci il tuo seno" è il titolo del suo nuovo libro: possibile che nel 2021 ci siano ancora cose da scoprire?

253290Potrei rispondere che non si finisce mai di imparare, visto che anch’io sto tuttora studiando e imparando cose nuove. Di fatto non sono poche le donne che non si guardano allo specchio, si toccano raramente e in modo superficiale il seno, spesso per una sorta di pudore.

Eppure questi semplici gesti, osservare e toccare il seno, sono la pietra miliare della prevenzione. La conoscenza del proprio corpo fa porre i giusti interrogativi quando percepiamo dei cambiamenti, dai nodulini alle alterazioni dei capezzoli. È così che spesso si arriva dallo specialista, è così che si previene, si guarisce e ci si salva la vita. La donna è il primo “medico” di se stessa.


Quindi l’autopalpazione del seno è cruciale?

È un punto di partenza-conoscenza importante, ma non può sostituire i due esami cardine della lotta ai tumori mammari: l’ecografia e la mammografia, oggetto dei preziosi screening assicurati dal nostro SSN.

Peccato che la pandemia Covid abbia ritardato i tempi di convocazione per tutte le donne sopra i 50 anni, semplici “lettere” ma dall’impatto importante sulla prevenzione. Persone che non si sono fatte mai vedere da un senologo o non lo fanno da anni sono invitate a farlo gratuitamente e vicino a casa. Possiamo capire perché, nonostante che quello al seno sia il tumore femminile più diffuso, si guarisca sempre di più.

Speriamo che il Covid allenti la presa, anche grazie ai vaccini, e si riprendano i ritmi di controllo dell'era pre-pandemia. Non a caso oggi scopro tumori in fase più avanzata, che prima dell'arrivo del virus non ero più abituato a vedere. Colpa anche della paura di frequentare le strutture sanitarie.


Quante donne guariscono oggi dal tuomore al seno?

Tantissime. Nei tumori diagnosticati precocemente superiamo l’80% dei casi. E la mortalità si è ridotta del 20%. Oggi, infatti, con gli esami, si intercettano molte forme precancerose.


E quanto tempo deve passare per essere al riparo da eventuali recidive?

Il follow up dura almeno 10 anni, con controlli sempre meno ravvicinati a mano a mano che passa il tempo dall’intervento e dalla terapia. Si va dai controlli a 6 mesi a quelli annuali, poi biennali, infine concordati con lo specialista.


Le pazienti vogliono responsi certi: le tecnologie a disposizione, oggi, sono all'altezza?

Lo standard nazionale è di ottimo livello. Oggi, poi, i Centri di senologia certificati, dove è anche possibile trovare, nello stesso ospedale, tutti gli specialisti necessari (compresi i riabilitatori, gli psicoterapeuti e i chirurghi plastici) sono più di 140, ben distribuiti in tutto il Paese.

Per essere accreditati come Centro di senologia sono richieste tutta una serie di garanzie, comprese quelle di essere al passo anche con i macchinari diagnostici.


Ci sono stati progressi importanti nella chirurgia del seno?

Sì. Ormai la chirurgia conservativa viene applicata sempre di più, dove è possibile. Oggi abbiamo la sicurezza di asportare il necessario e nulla di più, con ottime probabilità di evitare recidive, soprattutto in certi tipi di tumori. Ma anche quando dobbiamo essere più invasivi il chirurgo plastico rimodella, ricostruisce, ripara.


L'estetica, dopo un’operazione, è quindi sempre recuperabile?

Quasi sempre. Anzi, ci sono non pochi casi in cui migliora: pensate che non di rado si decide di intervenire su tutti e due seni, compreso quello non coinvolto dall'intervento, per dare omogeneità al corpo, e questa è una scelta molto apprezzata dalle pazienti.

L'idea di non perderci in femminilità è di grande sollievo, anche psicologico per la donna. Che deve presto risentirsi in forma (anche estetica) e così ricominciare ad avere una piena sessualità.


Qual è il timore più diffuso fra le donne in tema di salute del seno?

Della malattia, certo. Non hanno tanto paura dell'eventuale operazione ma della chemioterapia. La prima domanda che mi fanno, al risveglio dall'anestesia, nel 99% dei casi non è “come è andata" ma “dovrò fare la chemio?


La tanto temuta chemioterapia... lei cosa risponde, professore?

La buona notizia è che oggi posso evitare di dire "non lo so, dobbiamo aspettare almeno 2-3 settimane per l'esito dell'istologico". Oggi infatti, grazie all’agobiopsia, siamo in grado di rispondere in anticipo alla domanda, specificando non solo di quale tipo di tumore si tratta ma anche quale cura andrà fatta, ormonale o no, grazie alle caratteristiche del tumore stesso rivelate dal prelievo.


L'impatto psicologico, nel bene e nel male, è enorme: per questo la sfera “mente" ha tanto spazio nel suo libro?

Esattamente. Umberto Veronesi diceva che è più facile togliere un tumore dal corpo di una donna che dalla sua mente. Per questo nel mio libro parlo anche di meditazione, perché tutte le pratiche che migliorano la nostra percezione della malattia e della cura aiutano a guarire. L'amore e la conoscenza del proprio seno sono le principali vie della guarigione.



Come eseguire l'autopalpazione perfetta

Mettetevi davanti allo specchio e guardate il seno, prima con le braccia abbassate, poi alzando le braccia orizzontali in fuori, poi sopra la testa. Controllate se i due seni si muovono nello stesso modo e se la pelle resta uguale. Dovete notare eventuali retrazioni, screpolature, foruncoli o “palline”. Iniziate a palpare: per il seno sinistro alzate il braccio sinistro sopra la testa, e viceversa. Iniziate leggere con le dita, poi andate un po’ più a fondo, senza provocare fastidio. Ripetete l’operazione mettendovi sdraiate.


Il seno è un organo in evoluzione

Per conoscere bene il seno bisogna prepararsi a vivere i suoi cambiamenti, età per età. Che sono spesso epocali, anche se attraversano fasi di “stabiltà”. «La prima metamorfosi dopo l'adolescenza è la fase dell’allattamento», spiega il dottor Alberto Luini. «La gravidanza può dare anche 2 taglie in più al seno, ma è un processo naturale, visto che questo è l'organo destinato ad alimentare il neonato». Eccoli, nel dettaglio.

  • Fino a 10 anni

    Prima del periodo della pubertà le mammelle sono abbastanza simili nel maschio e nella femmina. Poi, intorno agli 11 anni, inizia il grande cambiamento.

  • 11-20 anni

    Nelle adolescenti il seno si sviluppa e assume dimensioni e forme molto variabili. Si prepara alla sua funzione primaria: produrre il nutrimento per i futuri figli. 

  • 20-50 anni

    Il seno raggiunge una sua stabilità, ma può avere dei cambiamenti importanti se arriva una gravidanza. Dura fino alla menopausa.

  • Oltre i 50 anni 

    Il seno cambia come il ciclo mestruale. Diventa più grasso, mentre diminuisce la quantità di ghiandola mammaria, non più necessaria.


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Articolo pubblicato sul n° 3 di Starbene in edicola dal 16 febbraio 2021








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