Rinite allergica: cosa fare?

La rinite allergica è un disturbo che colpisce milioni di pazienti nel mondo: 6 su dieci 10 si curano da soli, rischiando di peggiorare la patologia



La rinite allergica è una condizione piuttosto diffusa: nei soggetti allergici l’esposizione a particolari allergeni determina una risposta abnorme del sistema immunitario che si concretizza in prurito e gocciolamento nasale, naso chiuso e starnuti.

A seconda dell’allergene che scatena il disturbo, la rinite può presentarsi solo in alcuni periodi dell’anno, solo in concomitanza di condizioni metereologiche e climatiche ben precise o durante tutto l’anno.


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Secondo i dati disponibili, il 60% dei soggetti che soffrono di rinite allergica tentano di risolvere il disturbo con il fai-da-te e ricorrono ad uno specialista solo quando la sintomatologia diventa insopportabile: non stupisce, quindi, che solo il 40% dei pazienti affetti dal disturbo si ritengano soddisfatti del trattamento ricevuto, soprattutto considerando che la rinite allergica richiede spesso un trattamento su misura per ogni paziente.

La rinite allergica può essere scatenata da molti allergeni diversi fra loro e negli ultimi anni sono sempre più diffuse forme in cui difficilmente si riesce a individuare la componente allergica poiché non vi è positività per i test allergometrici cutanei o delle IgE specifiche nel sangue, anche se nella pratica clinica si tratta di riniti esattamente identiche a quelle allergiche classiche.

«Queste manifestazioni sono estremamente fastidiose per il paziente, si ha il naso chiuso, non si percepiscono bene gli odori, si hanno dolori facciali» afferma Massimo Triggiani, Professore Associato Dipartimento di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Salerno. 

«Ci sono molti meccanismi dell’immunità innata che partecipano allo sviluppo di queste forme di rinite – prosegue l’esperto – delle cellule molto importanti che si sviluppano nel naso sono le cellule linfoidi innate, ovvero dei linfociti che non riconoscono in senso classico l’antigene, ma sono attivate da prodotti batterici o virali, per poi sviluppare la classica risposta attivando altre cellule nel naso come per esempio gli eosinofili, i mastociti, che poi portano alla produzione di mediatori che danno i sintomi della rinite».

Chi soffre di rinite allergica manifesta spesso altre patologie come i disturbi del sonno e tende a classificare la rinite come un disturbo secondario, da risolvere con qualche rimedio locale.

Non di rado la paura di assumere un antistaminico per bocca spinge i pazienti a ricorrere alla medicina alternativa, ricercando rimedi e informazioni su canali non sempre affidabili. Ecco perché quasi il 55% dei pazienti con rinite prima di consultarsi con uno specialista ha già assunto diversi farmaci per la sua patologia senza trovare una soluzione soddisfacente al problema.

Bisogna infine ricordare che in commercio esistono molto antistaminici e che quelli di ultima generazione danno pochissima sonnolenza: la bilastina per esempio è una molecola che non provoca sonnolenza e non ha effetti cardiotossici, temuti da molti pazienti affetti da altre patologie.

Questo antistaminico poi non ha bisogno di nessun adeguamento nel dosaggio e nella posologia, neanche per i pazienti che lamentano disturbi renali o epatici.

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