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Oppioidi ed effetti collaterali: che cosa fare

In Italia si ricorre poco a questi principi attivi. Ma quando il dolore è intenso (e non intendiamo solo quello dei malati oncologici) sono farmaci utili. Ecco che cosa fare per sopportare meglio eventuali disturbi




di Cinzia Testa


Dipendenza e intontimento sono i timori più diffusi quando si parla di oppiacei, farmaci prescritti per sedare dolori molto forti, non solo oncologici. Se infatti queste sostanze vengono assunte rispettando le prescrizioni mediche alla lettera, non c’è motivo di preoccuparsi.

Proprio per questo dal 23 gennaio è disponibile in tutte le farmacie italiane la “Guida informativa sull’uso degli oppiacei”, a cura di EuroPain Laboratory e resa possibile grazie alla collaborazione della Regione Piemonte.

«Quando il dolore è di una certa intensità, gli oppioidi sono necessari», dice Rossella Marzi, specialista in terapia del dolore e coordinatrice di EuroPain Laboratory. «Sono tra i principi attivi più indicati, quando la diagnosi è di dolore cronico severo, cioè presente da almeno tre mesi oppure se persiste oltre i normali tempi di guarigione della malattia. Questo perché agiscono alla fonte, cioè sulle strutture nervose che trasmettono gli impulsi dolorosi. Ma in Italia si ricorre a questi principi attivii: il nostro Paese è tra gli ultimi nella classifica europea per quanto riguarda il loro uso. Vengono rifiutati per paura di dipendenza e di effetti collaterali. In realtà, quando non è più necessario assumerli, le manifestazioni che li hanno accompagnati svaniscono», dice l'esperta.

Certo, come tutti i farmaci, anche gli oppioidi possono avere effetti collaterali. Ecco che cosa fare per renderli più sopportabili.


CONTRO NAUSEA E VERTIGINI

Di solito, nausea e vertigini si risolvono dopo le prime somministrazioni. Ma se continuai a soffrirne, chiedi al medico se è possibile prendere la dose del farmaco la sera prima di coricarti. In questo modo, si risolve anche il problema della sonnolenza, disturbo tipico degli oppioidi. Se stai prendendo sonniferi o sedativi, però, parlane con il medico, perché può essere necessario ridurre la dose oppure sospenderli temporaneamente.

Se la nausea non passa, prova a grattugiare lo zenzero nelle pietanze: questa radice ha un effetto dimostrato e non ha disturbi collaterali, tanto che viene utilizzata persino dalle donne in gravidanza.


CONTRO LA STITICHEZZA

I farmaci oppioidi possono rallentare il ritmo dell’intestino e ridurre l’idratazione delle feci. Ma si può tornare alla normalità con l’acqua minerale, com’è stato sottoscritto dagli esperti nel documento internazionale “Water’s consensus”. Comincia quindi la giornata con due bicchieri da bere in un paio di minuti: la rapidità di assunzione rende l’acqua più lassativa.

Sì anche all’olio di oliva da aggiungere a crudo sui piatti. E incrementa la quantità di alimenti ricchi di fibra nella tua dieta quotidiana, come i cereali integrali e la verdura.

Se nonostante tutto la situazione non migliora, rivolgiti al medico. Che ti potrà prescrivere un lassativo ad hoc adatto al tuo caso. Oppure una delle formulazioni di oppioidi studiate proprio per chi come te ha problemi di stipsi.


23 gennaio 2017

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