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Dolori e formicolii: e se fosse colpa della postura?

Chi resta immobile, in piedi o seduto, troppo a lungo rischia molti disturbi. Qui trovi i principali, insieme alle migliori strategie per evitarli

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Un italiano su quattro paga le conseguenze di una postura scorretta. Vuol dire che mantenendo a lungo una posizione sbagliata quando si è in piedi o seduti alla scrivania, quando si cammina o anche quando si è alla guida, si mina la salute dell’organismo.

E non è soltanto una questione di mal schiena: «Anche se è la tipica conseguenza a cui si pensa in questi casi, quando c’è un disallineamento tra il tronco e gli arti è probabile che i danni non si limitino a una lombalgia, ma coinvolgano altre zone del corpo», osserva il dottor Filippo Camerota, fisiatra e dirigente medico del Policlinico universitario Umberto I di Roma.

I disturbi dovuti a errori posturali sono tanti, ma non sempre facilmente ricollegabili alla loro causa. Con l’aiuto del nostro esperto ne abbiamo individuati alcuni tra i più frequenti.


Cervicale, attenzione a tablet e smartphone

Una tensione muscolare all’altezza delle vertebre cervicali. Non un intorpidimento vero e proprio, ma un fastidio persistente nella parte posteriore del collo. Se da qualche tempo avverti questo disturbo, la colpa potrebbe essere del modo in cui usi il tablet o lo smartphone.

Il fisioterapista neozelandese Steve August, studioso dei problemi della postura, l’ha ribattezzata iHunch (più o meno “iGobba”). Ma i medici di tutto il mondo la chiamano anche iPosture o Text Neck Syndrome (cioè la sindrome del collo di chi manda tanti messaggi).

È la tipica posizione ricurva che il nostro corpo finisce per assumere stabilmente, in piedi o da seduti, a forza di guardare troppo lo schermo dei device elettronici: «La testa di una persona adulta pesa circa 5 kg. Se la flettiamo in avanti di più di 45°, come accade quando guardiamo lo schermo, il collo si ritrova a sopportare un peso di circa 27 kg per diversi minuti. A lungo andare, è inevitabile che si presentino tensioni muscolari al tratto cervicale», conferma il fisiatra. «Se si interviene subito, la tensione si risolve in pochi giorni, altrimenti persistendo nella posizione il disturbo potrebbe cronicizzarsi».

Come fare allora per evitarlo? «Meglio non piegare la testa in avanti di oltre 20 gradi, così si risparmia al collo gran parte della fatica. E in ogni caso, limitare questa posizione a pochi minuti: qualunque postura, anche la più corretta, se adottata per 20-30 minuti consecutivi diventa dannosa», fa notare l’esperto.

Se si deve usare a lungo il tablet è bene farlo alla scrivania con una sedia ergonomica e l’apposito leggio.


Dita addormentate? Occhio al telefono

I medici le chiamano parestesie, ma non sono altro che intorpidimenti degli arti, causa di formicolii fastidiosi più o meno passeggeri: «Quando compaiono al quarto e quinto dito della mano, potrebbe dipendere dalla posizione sbagliata che assumiamo restando a lungo (in piedi o seduti) con il telefono vicino all’orecchio», spiega il dottor Filippo Camerota. «Il gomito, infatti, si flette in modo innaturale ed eccessivo. A risentirne è il nervo ulnare, quello che molti di noi conoscono perché dà una sorta di “scossa” quando inavvertitamente viene pizzicato urtando uno spigolo. Restare per diversi minuti con il gomito troppo flesso comprime questo nervo e può causare una parestesia alle ultime due dita della mano corrispondente».

La soluzione è tanto efficace quanto semplice: «Usare l’auricolare, in modo da lasciare le braccia libere. In alternativa, basta ricordarsi di passare il telefono da una mano all’altra ogni 2-3 minuti», suggerisce l’esperto.


Piede intorpidito: non accavallare le gambe

Avvertire da qualche tempo e senza una ragione precisa un formicolio alle dita dei piedi, potrebbe essere collegato a un’abitudine apparentemente innocua: accavallare le gambe.

«In effetti è un gesto a cui non facciamo mai troppo caso, che però può causare parestesie. Mantenendo a lungo la posizione, infatti, la parte superiore del ginocchio mette pressione su quella inferiore e si rischia di comprimere il nervo sciatico popliteo esterno, che arriva fino al piede. Accade più facilmente se la persona è di costituzione particolarmente magra», osserva il nostro esperto.

A poco serve cambiare spesso la gamba da accavallare: «È una posizione che causa stress al bacino e costringe le caviglie ad angolazioni poco naturali. La soluzione migliore è ricorrere il meno possibile a questo gesto, preferendo una posizione con le gambe distese in cui si incrociano solo le caviglie», avverte il dottor Camerota.

Quando si è alla scrivania occorre controllare che la seduta permetta di appoggiare bene a terra i piedi: se la posizione è confortevole si sarà meno tentati di accavallare le gambe.


Cefalea: può dipendere dalla tv

Il classico “cerchio alla testa”, un dolore persistente che parte dalla zona occipitale, all’altezza della nuca. Sono i sintomi della cefalea tensiva, tra le cui possibili cause c’è anche una contrattura muscolare: «Può succedere a chi ha l’abitudine di mettere troppi cuscini sotto la testa per guardare la tv mentre si è sdraiati sul divano. Così facendo, si crea una tensione prolungata a carico dei muscoli suboccipitali (quelli del collo). Per evitarlo, il consiglio è di non forzare il capo troppo verso il basso o verso l’alto. Meglio guardare la tv restando seduti».


Lombalgia? Occhio a come guidi

I muscoli lombari che dolgono, una sensazione di fastidio o anche dolore localizzato nella parte bassa della schiena sono sintomi che possono essere ricollegati al modo in cui si guida: «Chi è costretto a fare lunghi tratti in auto è più esposto a problemi di questo tipo, se non rispetta la giusta postura. Per questo, bisogna cambiare spesso posizione con il bacino. Inoltre è fondamentale non guidare troppo sdraiati e usare un cuscino lombare per non affaticare i dischi intervertebrali. Meglio sistemare il sedile in modo da non dover staccare le spalle dallo schienale durante le manovre. Gli uomini dovrebbero sempre togliere il portafoglio dalla tasca posteriore dei pantaloni, perché costringe a una postura asimmetrica, con il bacino inclinato, e comprime il nervo sciatico. In caso di tragitti molto lunghi, è bene prevedere di fermarsi ogni 45 minuti per scendere dall’auto e sgranchirsi un po’», dice il dottor Camerota.

I dolori lombari sono frequenti anche tra chi è costretto a restare fermo in piedi per molte ore consecutive. Per prevenirli occorre appoggiare un piede su un rialzo (un gradino, una pedana) di tanto in tanto in modo da “scaricare” la schiena.


Vertigini: un disturbo da scrivania

Un irrigidimento dei muscoli occipitali può provocare anche una sensazione di vertigini e di difficoltà a mantenere l’equilibrio: «Una contrattura in quella zona deriva molto spesso dalla posizione sbagliata che si assume quando si è seduti alla scrivania. Ad esempio, basta tenere piegata o ruotata la testa per creare una tensione muscolare».

I rimedi? Non restare immobili a lungo, controllare la postura da seduti e fare esercizi di stretching per allentare la tensione.


Gli esercizi di stretching

Chi fa lavori sedentari o resta in piedi per molte ore al giorno, è più esposto a problemi di postura.

Sfoglia la gallery per scoprire gli esercizi consigliati dal dottor Salvatore Marinelli, fisioterapista, che aiutano a proteggere le parti del corpo più a rischio: schiena, spalle e braccia.


Allunga la colonna

Carponi, indietreggia gradualmente con il bacino finché i glutei non toccano i talloni; le braccia scivolano in avanti e la testa rimane in linea con la colonna, lo sguardo è rivolto verso il basso. Arrivata alla massima estensione, conta fino a 5, poi rilascia ogni tensione e torna alla posizione iniziale facendo i movimenti a ritroso. Ripeti 2-3 volte.

A cosa serve: è uno stretching della colonna e dei muscoli di braccia e gambe.

Sciogli la schiena

In piedi, con le mani sui lombi. Esercitando una leggera pressione sulla parte bassa della schiena, inarca lentamente la colonna per piegarti gradualmente all’indietro: come conseguenza i fianchi e il bacino si muoveranno in avanti, la testa invece verso l’alto. Poi torna alla posizione di partenza e ripeti il movimento 6 volte.

A cosa serve: ad allentare il peso e le tensioni accumulate dalla colonna vertebrale.

Inclina la testa

Seduta su un piano rigido, busto eretto, passa il braccio destro sopra la testa in modo da appoggiare la mano sulla tempia sinistra. Premi leggermente, per favorire la flessione laterale del capo. Allo stesso tempo, spingi verso il basso il braccio sinistro mantenendo la mano aperta e il polso piegato a 9°. Resta così per 20-30”, poi ripeti dall’altro lato.

A cosa serve: allunga i muscoli di collo, spalle e avambracci.

Allunga i flessori

In piedi, busto eretto e testa in linea con la colonna. Distendi il braccio destro davanti a te con il palmo aperto, come se stessi segnalando a qualcuno di fermarsi. Ora afferra le dita con l’altra mano e comincia a tirarle progressivamente verso di te. Una volta raggiunto il punto di massima tensione, resta così per 3”, poi allenta la presa. Ripeti 3 volte per braccio.

A cosa serve: distende i flessori dell’avambraccio, sollecitati dall’uso del mouse.


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Articolo pubblicato sul n. 44 di Starbene in edicola dal 16/10/2018

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