I tre disturbi più diffusi che riguardano le mani

Possono manifestare problemi legati a traumi, alla progressiva degenerazione legata all’utilizzo, ma anche a disturbi da sovraccarico. Qui parliamo dei tre disturbi più diffusi delle mani: sindrome del tunnel carpale, artrosi trapezio metacarpica e dito a scatto



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“Con le mani, con le mani, con le mani, ciao ciao”: recita così uno dei tormentoni più suonati alla radio. Sì, con le mani possiamo salutare, ma anche afferrare, stringere, accarezzare, dipingere, scrivere, creare, lavorare, cucinare. Capaci praticamente di tutto, le grandi protagoniste di azioni e gesti quotidiani vengono spesso date per scontate e, di conseguenza, curate poco. Questo può aprire la strada a patologie più o meno importanti, che possono peggiorare la qualità di vita: «A minare il benessere delle mani possono essere sia eventi traumatici sia una progressiva degenerazione legata al normale utilizzo», spiega il professor Giorgio Pajardi, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia della mano del Gruppo MultiMedica e professore all’Università degli Studi di Milano. «Tra l’altro, oltre a riportare danni diretti, le mani possono essere coinvolte nei traumi che interessano il resto dell’organismo, perché ci viene spontaneo “metterle avanti” per proteggerci dalle cadute, attutire un colpo o scansare incidenti di vario genere».


Quando sospettare un problema alle mani

Traumi a parte, le mani sono gli organi più complessi e sofisticati di cui disponiamo: composte da ossa, articolazioni, legamenti, muscoli e tendini che convivono in uno spazio ridotto, sono capaci di super-prestazioni, e per questo sono anche esposte a maggiori pericoli rispetto a chi non rischia nulla. «Non è un caso se tutto ciò che accade al resto dell’apparato muscolo-scheletrico viene trattato dall’ortopedia, mentre le mani si sono guadagnate una branca medico-chirurgica specifica», commenta il professor Pajardi.

Ma quando dobbiamo sospettare un problema? In linea generale quando avvertiamo un dolore o un disagio (formicolio, perdita di sensibilità, sensazione di intorpidimento) persistenti, non legati alla singola giornata oppure a un movimento specifico: «Le tre patologie più diffuse tra la popolazione sono la sindrome del tunnel carpale, l’artrosi trapezio metacarpica e il dito a scatto. La prima è dovuta alla compressione di un nervo, quello mediano, e comporta formicolio notturno, un’alterata sensibilità dei polpastrelli e fitte dolorose. Oggi è possibile risolvere il problema intervenendo per via endoscopica, con una piccola incisione sul polso di 5 millimetri e un rapido recupero post-operatorio. Ovvio, intervenire tempestivamente è fondamentale per ottenere risultati migliori». Ma vediamo le altre due.


Serve una diagnosi tempestiva

Arrivare a una diagnosi precoce è fondamentale anche nell’artrosi trapezio metacarpica: si manifesta con un dolore spiccato alla base del pollice che rende difficoltose azioni banali come svitare un barattolo, girare le chiavi nella serratura o aprire la portiera della macchina. «Ma una presa alterata è anche la caratteristica del dito a scatto e della sindrome di De Quervain, due patologie infiammatorie che coinvolgono i tendini presenti lungo il dorso della mano, limitando le pressoché infinite possibilità di movimento delle dita».

Spesso, questi problemi insorgono quando si cambia la propria gestualità: basti pensare alle neo mamme, alle prese con bambini da sollevare, allattare, cambiare, vestire. Più spesso di quanto si creda, questa nuova gestualità porta con sé disturbi da sovraccarico, che vanno prevenuti o risolti con adeguati accorgimenti posturali. Ma a rischio sono anche i lavoratori manuali, i musicisti o gli sportivi che effettuano movimenti ripetitivi della mano, così come chi opera seduto per molte ore alla scrivania, davanti al pc, perché l’utilizzo prolungato del mouse modifica la postura degli arti e della schiena. «È fondamentale rivolgersi a fisioterapisti e terapisti occupazionali che si occupano specificamente di riabilitazione della mano sia per svolgere una particolare “ginnastica” sia per ottenere un tutore personalizzato sull’anatomia del singolo paziente, che mette a riposo il nervo e lo aiuta a disinfiammarsi», raccomanda Pajardi. Ed è altrettanto importante ricevere una diagnosi tempestiva per evitare un danno invalidante o lesioni nervose permanenti. «Tra l’altro, su Internet, è possibile consultare i siti web delle strutture ospedaliere più vicine al proprio domicilio per trovare il reparto specializzato che fa al caso proprio», suggerisce l’esperto.


Una giornata nazionale

Per sensibilizzare la popolazione sul tema, sabato 21 maggio 2022 si celebra l’ottava edizione della Giornata nazionale per la salute della mano, organizzata dalla Società italiana di chirurgia della mano. Tante le iniziative organizzate in tutta Italia per promuovere la prevenzione, la diagnosi e la cura delle mani per favorire una vita migliore, consentendo di essere autonomi nella gestione della propria persona, nel lavoro e negli hobby. Fra i tanti protagonisti della giornata c’è il Gruppo MultiMedica, polo d’eccellenza per la chirurgia della mano con oltre 8 mila interventi all’anno – i cui medici saranno a disposizione dei cittadini per screening gratuiti sulle principali patologie dell’arto superiore. E le visite non avverranno in ambulatorio, ma in una location d’eccezione come l’Accademia di Brera.

«In quell’occasione accoglieremo anche chi è alle prese con i primi disturbi, come la percezione di qualcosa che si discosta dalla norma o la sensazione di avere meno destrezza, meno forza nella presa fine. Non bisogna rassegnarsi al luogo comune che artrosi o altri disturbi della mano siano inevitabili con il progredire dell’età o per altre condizioni come la menopausa, la gravidanza o il fatto di svolgere un determinato lavoro», considera Pajardi.


Meglio prevenire

Ma ovviamente molto spetta anche a noi, in termini di prevenzione: «Sui luoghi di lavoro cerchiamo di adottare posture il più possibile ergonomiche, mantenendo i polsi alla stessa altezza degli avambracci e concedendoci delle pause, mentre nel tempo libero evitiamo di sovraccaricare ulteriormente nervi e tendini, per esempio con un uso eccessivo dello smartphone». E se il danno ormai è fatto, esiste un consiglio di emergenza per placare fastidio e dolore? «Stendiamo un velo di pomata all’arnica oppure il balsamo di Tigre: sono rimedi antichi che funzionano e regalano un immediato sollievo», conclude l’esperto.


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