hero image

Diabete gestazionale: cause, diagnosi e dieta

Quali sono i valori della glicemia che rivelano la presenza di diabete gestazionale? E quale il trattamento da seguire?

Shutterstock



di Margherita Monfroni


Durante la gravidanza, le donne che hanno familiarità per diabete e/o che presentano fattori di rischio quali sovrappeso e obesità possono sviluppare il diabete gestazionale, una condizione che provoca un innalzamento dei livelli di zuccheri nel sangue e che può avere ripercussioni sulla gestazione.

Un stile di vita equilibrato, basato sull’adozione di una dieta sana, la pratica di un’attività fisica e l’eventuale assunzione di una terapia insulinica, costituisce uno strumento efficace per il controllo del diabete gestazionale.


Sintomi e valori

Nella maggior parte delle donne, il diabete gestazionale non provoca alcun sintomo o segnale evidente. Tra i fattori a cui prestare attenzione, però, rientrano sicuramente un aumento della sete, disturbi della vista e infezioni urinarie e/o vaginali frequenti.

Ad ogni modo, tra i primissimi esami a cui viene sottoposta la futura mamma, rientra anche la valutazione di due aspetti che comprendono:

- la ricerca di un eventuale diabete manifesto, ovvero preesistente alla gravidanza, che viene diagnosticato se la glicemia a digiuno risulta ≥126 mg/dl, la glicemia a random (ovvero controllata in qualsiasi momento della giornata) è ≥200 mg/dl, e l’emoglobina glicata (HbA1c), un parametro che consente di conoscere i valori della glicemia dei 2-3 mesi precedenti, corrisponde a ≥48 mmol/mol (≥6,5%).

- lo screening per il diabete gestazionale, eseguito in presenza di almeno un fattore di rischio; in questo caso, alla 24-28ma settimana di gestazione, la donna deve eseguire il test OGTT (Oral Glucose Tolerance Test, ovvero il test orale di tolleranza al glucosio) con 75 g di glucosio, un esame che consente di valutare come cambia la concentrazione di glucosio nel sangue dopo l’assunzione di una dose predefinita. Per alcune categorie a elevato rischio (obesità, pregresso diabete gestazionale e glicemia a digiuno 100-125 mg/dl, all’inizio o prima della gravidanza) viene offerto uno screening precoce, con OGTT con 75 g alla 16-18ma settimana, da ripetere poi, se negativo, alla 24-28ma settimana.


Fattori di rischio

Tra i fattori di rischio per il diabete gestazionale (con conseguente richiesta di test OGTT alla 24-28ma settimana) rientrano:

- familiarità positiva per diabete in familiari di primo grado;

- pregresso diabete gestazionale;

- macrosomia fetale in gravidanze precedenti, ovvero un feto alla nascita di peso pari o superiore a 4kg;

- sovrappeso o obesità (BMI ≥25 kg/m2);

- età ≥35 anni;

- appartenenza a etnie a elevato rischio (Asia meridionale, Medio Oriente, Caraibi).

La richiesta di eseguire il test OGTT 75 g a 16-18 settimane, può avvenire in presenza di obesità con BMI ≥30 kg/m2, pregresso diabete gestazionale o glicemia a digiuno 100-125 mg/dl, all’inizio della gravidanza o in passato.


Trattamento e dieta

L’adozione di una dieta equilibrata e di uno stile di vita attivo costituiscono le strategie terapeutiche basilari per il trattamento del diabete gestazionale. Se la correzione dello stile di vita non dovesse risultare sufficiente per riportare i valori della glicemia a livelli soddisfacenti, sarà necessario ricorrere ad una terapia farmacologica a base di insulina.

Per quanto riguarda la dieta, è importante apporre delle modifiche realistiche e realizzabili, motivo per cui, più che uno stravolgimento delle abitudini, potrebbe risultare più efficace una correzione delle scelte alimentari, che devono diventare accorte e consapevoli.

Considerando che i carboidrati hanno un impatto significativo sui livelli di glucosio nel sangue, è consigliabile monitorarne le quantità assunte e scegliere cibi che oltre a contenere carboidrati siano anche nutrienti. Tra questi rientrano gli alimenti amidacei, i legumi, frutta e verdura, nonché alcuni derivati del latte.

Per elaborare un piano alimentare costruito sulle esigenze personali, però, è bene rivolgersi ad uno specialista.


Cause

Se le cause d’insorgenza non sono sempre chiare, d’altro canto, per capire come si sviluppa il diabete gestazionale, può essere utile comprendere in che modo la gravidanza influenzi il controllo del glucosio all’interno del corpo.

Solitamente, dopo mangiato, l’organismo scompone gli alimenti ingeriti per ricavarne lo zucchero (glucosio), che viene immesso nel flusso sanguigno. In risposta all’innalzamento dei livelli di zucchero nel sangue, il pancreas (una voluminosa ghiandola situata dietro lo stomaco) produce insulina, un ormone che aiuta il glucosio a passare dal flusso sanguigno alle cellule, dove viene utilizzato come fonte di energia.

Durante la gravidanza, però, la placenta, ovvero l’organo presente nell’utero materno che collega il bambino al flusso sanguigno della mamma, produce livelli elevati di diversi tipi ormoni, che inibiscono l'azione dell'insulina, provocando un aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Per questo motivo, durante la gravidanza, è normale che dopo i pasti si verifichi un modesto innalzamento del glucosio nel sangue.

Ma quando gli ormoni placentari provocano un eccessivo aumento dei livelli di zucchero nel sangue, tanto da causare dei rischi per la crescita ed il benessere del bambino, allora si parla di diabete gestazionale.


Leggi anche

Diabete gestazionale: chi sono le donne più a rischio

La dieta salva glicemia

I cibi giusti in gravidanza