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Denti e gravidanza, ecco perché l’igiene orale migliora la fertilità

Curare gengiviti e parodontiti è fondamentale perché possono ostacolare il concepimento o creare problemi in gravidanza. Ce ne parla un grande studioso

Foto: iStock



L’idea di diventare mamma ti mette di buonumore? E allora prenditi cura di quel sorriso, perché diversi studi scientifici hanno dimostrato che la salute del cavo orale può condizionare la pianificazione e gli esiti di una gravidanza. A supporto di queste recenti scoperte, l’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X, nel cuore di Milano, e quella di Parodontologia di Humanitas Medical Care hanno avviato un nuovo servizio dedicato alle donne in attesa o che stanno programmando una maternità.

Ne abbiamo parlato con il professor Roberto Weinstein, direttore scientifico del centro odontoiatrico Humanitas Medical Care. Già vice Commissario straordinario dell’Istituto dei Tumori di Milano, è stato fondatore e presidente di molte società scientifiche.


Perché le donne con problemi gengivali possono avere più difficoltà nel concepimento?

Quando un tessuto è infiammato, l’organismo produce delle sostanze chimiche di natura proteica – i mediatori dell’infiammazione – che entrano nel flusso ematico e possono provocare problemi anche a distanza, per esempio aggregandosi nei vasi sanguigni e favorendo la formazione di placche aterosclerotiche, oppure alterando la vascolarizzazione di altri tessuti e organi, come l’utero, dove l’impianto dell’uovo fecondato diventa più difficoltoso.


Quindi la classica gengivite può essere un problema...

Sì. Tra l’altro, la gengivite può evolvere in parodontite, nel senso che l’infiammazione si sposta dai tessuti gengivali più superficiali e arriva a coinvolgere le strutture profonde che fissano il dente nella sua sede. Questo avviene in circa il 30% dei casi per una serie di cause o fattori di rischio: predisposizione genetica, mancato trattamento del disturbo, fumo di sigaretta, diabete e presenza di alcuni batteri particolarmente aggressivi all’interno della placca. Viene da sé che, aumentando il grado di infiammazione, la parodontite può interferire in maniera ancora più forte con il concepimento.


Vale solamente per le gravidanze spontanee o anche per le donne che stanno affrontando un percorso di procreazione medicalmente assistita?

Anche per le seconde, perché la stimolazione ovarica ha un grande nemico, che è proprio l’infiammazione.


L’infiammazione gengivale può condizionare in negativo anche il decorso della gravidanza?

Si può attivare una cascata di processi infiammatori a livello della placenta che possono sfociare in parto pre-termine oppure un basso peso alla nascita del bambino, a causa di un ritardo di crescita intrauterino.


È meglio intervenire prima del concepimento?

Ovviamente, l’ideale sarebbe agire prima. In quella fase, con una visita odontoiatrica approfondita, si verifica la presenza di gengivite e si corre ai ripari con una cura idonea. Siccome la causa scatenante è l’accumulo di placca e tartaro, si procede con una seduta di igiene orale, ma è possibile ricorrere anche a trattamenti più invasivi e chirurgici qualora si sia già instaurata una parodontite.


Durante la gravidanza, invece, è possibile sottoporsi a un trattamento parodontale?

Nessun problema per la detartrasi, perché gli apparecchi sonici e ultrasonici che vengono utilizzati per rimuovere placca e tartaro non costituiscono alcun pericolo per mamma e bambino, mentre vengono rimandati gli interventi più invasivi.


E le carie?

Possono diventare un problema se sfociano in una sintomatologia dolorosa che costringe la futura mamma ad assumere spesso antidolorifici, antinfiammatori e altri farmaci, non sempre indicati in gravidanza. Dopo la nascita del bambino, invece, l’eventuale presenza di batteri cariogeni può trasmettersi dalla madre al figlio, contaminando precocemente la bocca del piccolo. Questo avviene quando la mamma lo bacia, assaggia le pappe, prende in bocca la tettarella del biberon oppure del ciuccio. Ecco perché è sempre fondamentale curare l’igiene orale.


Un tempo circolava il detto: “Ogni figlio un dente in meno”. È vero che la gravidanza rende il sorriso più fragile?

Si tratta di un retaggio del passato, quando le future mamme non si rivolgevano al dentista durante la gravidanza e, di conseguenza, accumulavano problemi che alla fine non era più possibile risolvere, se non con l’estrazione dei denti malati. Oggi, invece, la cultura in materia è cambiata.


Molte donne, però, sono ancora restie a sottoporsi alle cure odontoiatriche in gravidanza. C’è un trimestre più indicato?

Il secondo, quando il feto è già sviluppato e l’ingombro non è ancora tale da rendere faticoso il mantenimento della posizione supina. Detto ciò, anche durante il resto della gravidanza è bene rivolgersi allo specialista in caso di fastidio.


Viceversa, la gravidanza può compromettere la salute orale?

Nel 75% delle donne, l’aumentata concentrazione ormonale – che innalza l’apporto di sangue a livello gengivale – può provocare gonfiore e una maggiore sensibilità delle gengive. Quando poi ci sono episodi ripetuti di vomito si può avere una demineralizzazione dei denti, con erosione dello smalto e un aumento del rischio di carie. Per ridurre questa possibilità sono utili i dentifrici rimineralizzanti, che contengono sostanze ripara-smalto.


La salute orale è importante anche per i futuri papà?

Sì, perché gengivite e parodontite possono influenzare la funzione erettile, sempre per quei meccanismi infiammatori di cui parlavamo all’inizio e che interferiscono con la normale attività vascolare. E poi non dimentichiamo che i batteri patogeni vengono scambiati fra i partner stabili, quindi è importante che gli uomini curino la loro igiene orale anche per evitare di “contaminare” la compagna. Insomma, una gravidanza serena comporta un lavoro di squadra, a partire dal sorriso.



Il parere del ginecologo

Un basso peso alla nascita, che può derivare dai problemi gengivali della mamma durante la gravidanza, comporta una serie di complicazioni non solo nell’immediato, ma anche in fase di crescita e sviluppo. «Per fortuna, la maggior parte dei bambini migliora i propri parametri di accrescimento fin dai primi giorni di vita, ma in alcuni casi possono perdurare problemi staturali o presentarsi alterazioni endocrino-metaboliche, immunologiche, cardiovascolari e neuropsichiche», spiega il dottor Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia presso Humanitas San Pio X. «Ecco perché è fondamentale contrastare tutte quelle condizioni che espongono al rischio di malfunzionamento della placenta, soprattutto nel terzo trimestre di gravidanza».

Da queste considerazioni è nato il programma perinatale di Humanitas San Pio X che propone un approccio condiviso parodontale e ginecologico. «È fondamentale che dentista e ginecologo collaborino in sinergia per un check-up completo della donna, in modo da individuare soluzioni ed eventuali terapie compatibili con la gravidanza», raccomanda l’esperto.


 

Le regole per tenere alla larga i disturbi dentali:

  • Spazzola i denti due volte al giorno e utilizza il filo interdentale.
  • Limita ai soli pasti principali l’assunzione di cibi contenenti zuccheri.
  • Evita le bevande gassate e zuccherate, privilegiando l’acqua.
  • Preferisci la frutta fresca ai succhi di frutta.
  • Comunica sempre lo stato di gravidanza allo specialista affinché possa scegliere trattamenti, farmaci o altri presidi idonei alla tua condizione.
  • Fissa regolari visite di controllo dal dentista.




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Articolo pubblicato sul numero n° 8 di Starbene in edicola dal 13 luglio 2021

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