Curarsi con le terme: guida ai centri migliori per ogni malattia

Con acque e fanghi ti prendi cura dolcemente della tua salute. Per liberarti di una ostinata rinite o migliorare i dolori articolari. Contro bronchiti croniche e otiti, psoriasi e dermatite atopica



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Raffreddori continui, dolori reumatici, eczemi. Se l’inverno ti ha lasciato a terra è tempo di rimetterti in forma. E quale posto è migliore delle terme? Una medicina naturale, quella termale, che fa affidamento su tanti tipi di acque con un cocktail di minerali sempre diverso e unico, temperature differenti e un’infinita varietà di applicazioni, dai bagni ai fanghi fino alle irrigazioni intime, anche in cicli convenzionati con il Sistema sanitario nazionale.

Che funzioni non lo dice solo la tradizione popolare, ma lo stanno dimostrando nuove ricerche effettuate in collaborazione con università ed enti di ricerca. «Per esempio, si stanno scoprendo nuove proprietà delle acque sulfuree: stimolerebbero l’attività ricostruttiva delle cellule dell’osso nell’osteoporosi», afferma il professor Marco Vitale, direttore del Centro interdipartimentale di ricerca in medicina dello sport e dell’esercizio fisico all’Università di Parma e coordinatore scientifico di FoRST, Fondazione per la ricerca scientifica termale.

«Altri interessanti studi riguardano la capacità delle acque di interagire positivamente con il microbiota intestinale. Le ultime scoperte dimostrano come accanto ai minerali, le acque che sgorgano dalle profondità della terra contengano preziose sostanze biologiche, tipo le microalghe dei fanghi di Abano o i batteri che, appunto, vanno a nutrire il microbiota». Con effetti più rapidi di quanto si pensi.

Nel giro di qualche giorno ti puoi liberare di una ostinata rinite e i dolori articolari migliorano velocemente. Le terme che ti indichiamo sono quelle al top per determinate patologie, ma se vuoi, puoi trovarne molte altre, in tutta Italia, consultando il sito fondazioneforst.it.


  • Disturbi respiratori


Un italiano su 4 soffre di rinite, problema spesso di origine allergica, mentre bronchiti croniche, tonsilliti recidivanti e otiti fanno molte altre vittime.

Le acque termali sono un toccasana per tutto l'esercito di persone con questi disturbi. Le più indicate sono quelle sulfuree, ricche di idrogeno solforato, gas letale per molti germi: «Hanno effetti antinfiammatori e disinfettano le mucose. Inoltre, sciolgono il muco e rivitalizzano l’apparato respiratorio, con risultati documentati», puntualizza il dottor Carlo Sturani, direttore scientifico sanitario delle Terme di Sirmione (BS), che aggiunge: «Nelle riniti croniche il recupero è quasi immediato, grazie anche a terapie termali come le docce micronizzate e il politzer (con cui si invia il gas dell'acqua sulfurea attraverso un'olivetta inserita nelle fosse nasali), usate soprattutto nei bambini».

Fonti sulfuree si trovano in diverse zone d’Italia, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, fino alle regioni del Sud.


  • Malattie della pelle

Già gli antichi romani sapevano che le acque che sgorgano dalla terra possono curare la pelle. Gli effetti? I minerali di cui sono ricche disinfiammano la cute, calmano il prurito e favoriscono la rigenerazione dei tessuti.

Le acque oligominerali bicarbonato-calcio-magnesiache di Comano Terme (TN), in particolare, sono conosciute per le loro proprietà lenitive e antinfiammatorie sulla cute sensibile: migliorano eczemi, dermatiti allergiche, esiti di ustioni e cicatrici ma anche psoriasi, attraverso cure avanzate che abbinano alla balneoterapia l’esposizione a raggi Uvb a banda stretta.

«Recentemente si è scoperto che queste acque devono, in parte, la loro efficacia a un complesso di batteri che liberano sostanze antinfiammatorie e rigeneranti per la pelle. Un vero e proprio microbiota termale in grado di interagire con la flora cutanea, riequilibrandola e risanandola», spiega il dottor Ermanno Baldo, pediatra, allergologo e immunologo, direttore sanitario delle Terme di Comano.

Proprio qui, centro di punta per la salute dei bambini, puoi portare tuo figlio se soffre di dermatite atopica. Alcuni studi condotti su piccoli pazienti hanno dimostrato come la balneoterapia termale dia risultati più duraturi rispetto ai trattamenti cortisonici. A distanza di 4 mesi dalla fine delle terapie, la pelle dei bambini migliora ulteriormente, con meno recidive.

Risultano ottime per il benessere cutaneo anche le acque ricche di zolfo con proprietà antiacneiche: concentrate nelle zone vulcaniche del Sud, come Ischia e Napoli (ma presenti anche in altre località termali), sono ideali per regolare l’eccesso di sebo e disinfettare la pelle acneica.


  • Artrosi e dolori muscoloscheletrici

Lombalgie e dolori articolari cronici sono da sempre i cavalli di battaglia delle terapie termali, molto utili anche per la riabilitazione dopo incidenti e fratture. La loro efficacia è dimostrata da diversi studi: uno per tutti, pubblicato sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases, ha confermato il miglioramento dell’osteoartrite del ginocchio in seguito a una cura termale di 3 settimane.

I fanghi, uniti ai bagni nelle calde acque termali, sono il trattamento ideale per questi disturbi. I centri che li propongono sono numerosi (le fonti più indicate sono quelle salsobromoiodiche e sulfuree), ma i migliori, oggi protetti anche da un brevetto europeo, sono sui Colli Euganei (Abano, Montegrotto e Galzignano, abano.it).

«I fanghi derivati dalle argille locali maturate con un metodo particolare aiutano a controllare la sintomatologia dolorosa nelle fasi croniche della malattia: la guarigione è più rapida e si usano meno farmaci antinfiammatori», spiega il dottor Umberto Carraro, medico e presidente del Consorzio veneto terme e colli marketing. Ad Abano si stanno aprendo nuove prospettive anche per la cura di fibromialgia e varici: studi pilota, in collaborazione con il Centro medico Abanomed, dimostrano l’efficacia delle acque locali anche in questi casi.


  • Problemi intimi

Infiammazioni intime croniche, vaginiti, secchezza e dispareunia: anche chi non riesce a liberarsi di questi antipatici disturbi può ricorrere all’aiuto delle terme. Molte fonti, un tempo sacre alle dee della fertilità (come testimoniano le statuette votive ritrovate in diverse località termali), si rivelano infatti vere amiche delle donne.

Le acque salsobromoiodiche diffuse in tutta Italia, ma anche quelle radioattive concentrate nelle zone vicine al mare (Ischia, Napoli) sono l’ideale per i disturbi ginecologici. «Grazie alla ricchezza di sali come zolfo e iodio, disinfiammano e detergono a fondo l’apparato genitale, liberandolo da germi che causano prurito e perdite vaginali. Inoltre, stimolano le difese delle mucose, riattivando le cellule produttrici di muco», specifica il dottor Antonio Fimiani, direttore sanitario delle Terme di Ischia (NA).

Anche le donne che, per pregressi interventi chirurgici all’apparato genitale o infiammazioni pelviche fanno fatica ad avere un bambino, possono trarre benefici dalle acque termali: un effetto che potrebbe essere dovuto anche alla stimolazione ormonale attribuita ai trattamenti.


  • Problemi a fegato, vie urinarie, apparato digerente

Le località termali possono risultare una scelta vincente anche se vuoi regalare una cura di giovinezza ai principali organi che depurano il corpo. La più indicata per i reni è Fiuggi (FR), con le sue acque oligominerali fortemente diuretiche: «La loro efficacia è confermata per la calcolosi renale. Calcoli e sabbietta si staccano dai tessuti, poi vengono trascinati via dall’acqua e a molti capita di eliminarli già durante il soggiorno alle terme», spiega il dottor Renato Del Monaco, direttore sanitario delle Terme di Fiuggi.

«Queste acque sono indicate anche in caso di cistiti recidivanti: si è visto che disinfiammano l’urotelio, il tessuto che riveste le vie urinarie, inoltre eliminano gli acidi urici del sangue che sono fonte di infiammazione dell’organismo».

Quanto al fegato, grazie alle sue acque bicarbonato solfato calciche quasi uniche in Italia, Chianciano Terme (SI) è ancora uno dei capisaldi per la cura termale dei disturbi delle vie biliari. Anche le acque salse o cloruro sodiche (come quelle di Ischia, Montecatini Terme in provincia di Pistoia o Miradolo Terme, in Lombardia) curano e prevengono i disturbi dell’apparato digerente: hanno un effetto lubrificante sull’intestino e stimolano il pancreas a produrre più enzimi.

O ancora, le acque ricche di bicarbonati (Emilia Romagna, Bagni San Filippo in Toscana, Sirmione e altre località) sono preziose per lo stomaco perché tamponano l’eccessiva acidità gastrica. Migliorando digestione e disintossicazione, le acque termali aiutano anche a dimagrire. Le più indicate sono le salsobromoiodiche: grazie alla presenza di iodio stimolano la tiroide e migliorano il metabolismo. Ma tutte, molto ricche di sali, drenano per osmosi ristagni di liquidi, tossine e asciugano i cuscinetti nelle terapie per via esterna come bagni e fanghi.


  • Dolore cronico e stress

Il dolore cronico incide notevolmente sulla qualità della vita e spesso costringe ad assumere grandi quantità di farmaci. Per trovare sollievo possono tornare utili i bagni nelle terme alpine, come quelle di Merano (BZ). «Dai graniti della zona provengono acque ricche di radon, fluoro e metalli rari. Questi, per la loro attività analgesica sono ideali per contrastare il dolore, sia reumatico, sia di altra natura», spiega il dottor Salvatore Lo Cunsolo, specialista in idrologia medica e direttore sanitario delle Terme di Merano.

Per alleviare lo stress, invece, sono ideali le acque arsenicali ferruginose (a Levico, in Trentino) e le già citate salsobromoiodiche.



Come richiedere le cure al SSN

Con il Servizio sanitario nazionale puoi accedere a un ciclo di 12 cure termali nell’arco di un anno solare. Il ticket è di 50-55 €, a seconda delle Regioni, ma sono anche previste esenzioni. Il primo passo è chiedere a medico di base, pediatra o specialista, di rilasciare l’impegnativa, con la precisazione della patologia per cui sono indicate le terapie.

Dovrai poi presentare la ricetta al medico termale che ti riceverà per la visita, una volta nella struttura prescelta. Il soggiorno non è compreso.


In gravidanza serve qualche cautela in più

I bagni in acqua termale sono un un toccasana per le donne in attesa perché rilassano e facilitano i movimenti. Prima però, è sempre bene chiedere un consiglio al proprio ginecologo. «Ci vuole qualche accorgimento», avverte il dottor Gianfranco Minini, uroginecologo e consulente delle Terme di Sirmione.

«No all’acqua troppo calda, sopra i 37 °C, come pure a saune, fanghi caldi e bagni turchi. Pregresse minacce d’aborto, gestosi e infezioni vaginali ricorrenti sono, inoltre, controindicazioni assolute. Infine, meglio evitare anche in caso di ipotensione e cardiopatie, nei primi 3 mesi di gestazione e durante l'ultimo». Via libera, invece da 2 mesi dopo il parto: l’allattamento al seno non è una contoindicazione.


QUATTRO LOCALITÀ "SPECIALI"

1) A Salsomaggiore per la bocca

Gengiviti e parodontiti? Le acque salsobromoiodiche di Salsomaggiore Terme (PR) possono aiutare: qui c'è l'unico centro di balneoterapia orale in Italia dove, con particolari idromassaggi gengivali abbinati ad areosol, le mucose si disinfiammano e rigenerano (termedisalsomaggiore.it).

2) Con i pet in Toscana

A San Casciano (SI) sgorgano acque ricche di fluoro, magnesio e zolfo, con ottime proprietà antistress. Al resort Fonteverde (fonteverdespa.com), specializzato in cure antiage e digiuno intermittente, sono benvenuti gli animali, che dispongono di una piscina tutta per loro.

3) Relax in Valle d’Aosta

Ai piedi del Monte Bianco la calda sorgente termale di Pré-Saint-Didier regala acque moderatamente radioattive e ferruginose, ricostituenti e antireumatiche. Ci si rilassa fra i vapori nella vasca esterna e alla Spa vengono proposti trattamenti per rimettersi in forma (qcterme.com).

4) In Val di Fassa contro colesterolo e glicemia

Le acque termali possono agire sui problemi metabolici: lo si è scoperto in Val di Fassa (termedolomia.it), dove bere le locali acque solfate calciche e magnesiache si è rivelato efficace per abbassare il colesterolo e ridurre la glicemia.



TRE CENTRI "MULIACQUE"

In provincia di Pavia, le Terme di Salice sono alimentate da 2 fonti diverse: una ricchissima di zolfo, adatta per problemi di pelle e apparato respiratorio, ma anche da bere contro disturbi dell’apparato digerente. L\'altra, salsobromoiodica, ideale per i fanghi per artrosi e riabilitazione.

In Abruzzo, mentre si segue la cura di fanghi e bagni per artrosi o bronchite cronica con le acque sulfuree della fonte Gisella, si beve dalla sorgente Pisciarello quella oligominerale diuretica, che accelera l’eliminazione degli acidi urici dannosi per le articolazioni. Così la cura è completa.

Ricca di acque termali per la sua origine vulcanica, Ischia vanta 103 fonti che si suddividono in 2 grandi gruppi: le acque salse o cloruro sodiche, che sgorgano in particolare nella zona di Lacco Ameno, e le minerali bicarbonato alcaline di Casamicciola Terme. Insieme, offrono un’infinita varietà di trattamenti.


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Articolo pubblicato nel n° 10 di Starbene in edicola dal 19 febbraio 2019

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