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Come vincere la stanchezza dopo un periodo di malattia

Non c’è solo il Coronavirus a lasciare privi di energia. Tutti i disturbi dell’inverno, anche dopo la guarigione, provocano una debolezza che può protrarsi per settimane. Ecco come intervenire, caso per caso, per ritrovare le forze

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Hai preso le medicine, i sintomi sono spariti, insomma puoi considerarti guarita, eppure non stai ancora bene. Ti senti stanca, priva di energie: un chiaro segnale che il tuo organismo non ha ancora smaltito i postumi della malattia. Non a caso sarebbe sempre consigliato un periodo di recupero, la convalescenza: momento che oggi, presi dalla necessità di tornare subito produttivi e performanti tendiamo a trascurare. Questa sensazione di spossatezza e stanchezza può seguire una brutta influenza, disturbi gastrointestinali debilitanti, la polmonite o ancora la mononucleosi; ma è anche una delle conseguenze del Covid-19: molti pazienti che hanno contratto il virus, anche in forma leggera, lamentano di averne sofferto una volta tornati negativi.

Le cause dell’astenia post malattia possono essere diverse e, per esempio, dipendere dal tipo di infezione contratta, come ci spiega il dottor Massimo Spattini, medico specializzato anche in scienza dell’alimentazione e medicina dello sport di Parma. A lui abbiamo chiesto i consigli per accelerare il recupero, per dare il giusto sprint alle nostre cellule. Perché il segreto sta tutto qui: avere globuli bianchi reattivi, pronti a contrastare i microrganismi patogeni e globuli rossi efficienti nel trasportare l'ossigeno, il nostro nutrimento per produrre energia, fin nei più piccoli capillari e da lì a organi e tessuti.

Per dosi e tempi delle cure consigliate dal nostro esperto chiedi sempre il parere del tuo medico: è importante che la terapia sia personalizzata, in base anche all’intensità del disturbo di cui hai sofferto.


  • Vitamina B12 contro i batteri


Se hai avuto un’infezione batterica, come per esempio una tonsillite o una bronchite, molto probabilmente il medico ti avrà prescritto l’antibiotico. La cura giusta, certo, ma che ha anche l’effetto di impoverire la flora intestinale di batteri buoni.

«Proprio quelli che regolano le funzioni dell’organismo, producendo acidi grassi a catena corta che le cellule dell’intestino utilizzano a scopo energetico e che intervengono nella sintesi di un’importante quantità di vitamina B12, l’elisir anti stanchezza», spiega il dottor Spattini. Perciò, se non hai integrato da subito la cura antibiotica con probiotici e vitamine del gruppo B, la tua stanchezza dipende da una carenza di questo micronutriente.

«Il deficit porta all’anemia perché la B12 interviene nella formazione degli eritrociti, cioè dei globuli rossi presenti nel sangue che hanno il compito di trasportare l’ossigeno alle cellule. Si crea così un circolo vizioso: in carenza di vitamina l’ossigenazione si riduce, influendo negativamente sulla produzione cellulare di ATP, la molecola energetica per eccellenza. Ecco quindi che ci sentiamo fiacchi e debilitati», spiega l’esperto.

«Non solo, lo squilibrio della flora batterica intestinale ha effetti anche sul nostro stato emotivo, perché i batteri buoni condizionano la produzione di serotonina, l’ormone del benessere, da parte delle cellule della mucosa intestinale. Perciò la situazione di stanchezza viene potenziata anche da uno stato depressivo, con cali d’umore e pensieri negativi». Corri subito ai ripari con integratori di vitamina B12 e probiotici; i più usati sono Bifidobacterium, Lactobacillus e Saccharomyces boulardii.


  • Vitamine e zinco per colpire i virus


«Se invece l’infezione è virale, dobbiamo considerare che, anche quando contrastata e sconfitta, il virus rimane in circolo, latente, nell’organismo. I sintomi legati all’infiammazione, come per esempio la febbre, scompaiono però i germi patogeni sono ancora lì, pronti a replicarsi. Le nostre difese non possono abbassare la guardia, ma risultano indebolite dopo la malattia. Ed ecco la stanchezza», continua il dottor Spattini.

I rimedi? Integratori di vitamina C, D3, quercetina, propoli e zinco: sostanze che, rinforzando il sistema immunitario, impediscono che si crei nuovamente il terreno per la replicazione del virus. Anche se conosciamo ancora poco del suo decorso, questi consigli possono valere, sotto controllo medico, pure per il post Covid quando, spariti i sintomi, la stanchezza si protrae. Il senso di debolezza è uno strascico tipico della polmonite e succede anche ai pazienti che l’hanno contratta in seguito al Coronavirus.

«È una conseguenza della fibrosi polmonare. L’infezione, se non controllata, può provocare una risposta di tipo infiammatorio a danno dei tessuti stessi, causando una cicatrizzazione (fibrosi) dei polmoni, con perdita di elasticità e riduzione della capacità respiratoria. Diminuendo l’apporto di ossigeno, l’organismo si affatica al minimo sforzo», spiega il nostro esperto.


  • Probiotici e sali minerali per rinforzare la flora batterica

Hai avuto l’intestino sottosopra, con diarrea o vomito: anche una volta placati, ti senti senza forze magari per alcuni giorni. «In questo caso la debolezza dipende da un’alterazione della flora batterica intestinale: occorre riportare in equilibrio il microbiota, con la sua carica di batteri buoni», sottolinea il dottor Spattini.

Inoltre, un forte disturbo intestinale causa perdita di liquidi e di sali minerali. «Attenzione perché la disidratazione, spesso, non viene subito percepita dal corpo e rischiamo di non reintegrare a sufficienza.

Quindi, oltre ai probiotici benefici per l’intestino, occorre bere molto e assumere integratori a base di magnesio e potassio, fondamentali per l’efficienza fisica e per contrastare la stanchezza. L’idratazione è importante anche per dare sollievo al fegato, già affaticato dall’infezione e dall’assunzione di farmaci, fonti di tossine che si accumulano nel nostro organo filtro. Anche in questo caso suggerisco di ricorrere ai probiotici; in particolare il Lactobacillus rhamnosus ha dimostrato uno specifico effetto positivo sul fegato», conclude il medico.


  • Perché sono utili gli antiossidanti


Disintossicare il fegato è uno degli step se vuoi ritrovare lo sprint. «Per depurarlo può essere utile un integratore a base di cardo mariano oppure, molto efficaci, i prodotti con acetilcisteina e acido lipoico», consiglia il dottor Spattini. «Aumentano il glutatione endogeno, un potente antiossidante normalmente prodotto dall’organismo e che viene utilizzato dalle cellule per preservare l’equilibrio tra antiossidanti e radicali liberi, fondamentale per l’efficienza del sistema immunitario».

Così contrasti un altro effetto negativo dell’infiammazione: la riduzione dell’ATP che, ricordiamo, è la molecola che agisce come un booster energetico. Uno squilibrio dell’ossido riduzione, infatti, indebolisce l'azione dei monociti, le cellule che per prime intervengono a fare barriera contro il virus e che quindi risultano meno efficienti. Questo fenomeno è tipico anche nell’invecchiamento e corrisponde a un deficit del sistema immunitario.


  • Un aiuto anche dalle terapie green


«In una situazione di astenia possono essere utili anche le piante adattogene, perché aiutano a modulare la produzione di neurotrasmettitori e ormoni», continua il medico. «Una delle più energetiche è senza dubbio il ginseng, che migliora la resistenza fisica e stimola la capacità di recupero. Mentre la rhodiola rosea contribuisce a ridurre lo stress legato al protrarsi della malattia; influendo sulla produzione di cortisolo, riduce l’ansia causata dalla paura di non riuscire a recuperare».

Puoi ricorrere anche ai funghi medicinali, come reishi e cordyceps: contribuiscono all’equilibrio ormonale, abbassando il cortisolo e stimolando quegli ormoni, come il testosterone, utili per la forza muscolare. Tonificanti sull’organismo, favoriscono il recupero energetico: non a caso sono usati dagli sportivi negli allenamenti intensi.


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Articolo pubblicato sul n. 24 di Starbene in edicola dal 17 novembre 2020



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